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PubblicatoPaolo Carletti Modificato 10 anni fa
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PRIMA LEZIONE A) INTRODUZIONE B) COME LA VS PRESENTA IL CONSEQUENZIALISMO ED IL PROPORZIONALISMO
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Esistono atti intrinsecamente cattivi gli atti che, nella tradizione morale della Chiesa, sono stati denominati «intrinsecamente cattivi» (intrinsece malum): lo sono sempre e per sé, ossia per il loro stesso oggetto, indipendentemente dalle ulteriori intenzioni di chi agisce e dalle circostanze (VS, n. 80).
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Latto morale comporta sempre anche una scelta deliberata […] le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto «soggettivamente» onesto o difendibile come scelta (VS, n. 81). […] l'opinione che ritiene impossibile qualificare moralmente come cattiva secondo la sua specie la scelta deliberata di alcuni comportamenti o atti determinati (VS, n. 82). La moralità non può essere giudicata se si prescinde dalla conformità o dalla contrarietà della scelta deliberata di un comportamento concreto rispetto alla dignità e alla vocazione integrale della persona umana (VS, n. 67).
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Consequenzialismo e proporzionalismo Il primo pretende di ricavare i criteri della giustezza di un determinato agire solo dal calcolo delle conseguenze che si prevedono derivare dall'esecuzione di una scelta. Il secondo, ponderando tra loro valori e beni perseguiti, si focalizza piuttosto sulla proporzione riconosciuta tra gli effetti buoni e cattivi, in vista del «più grande bene» o del «minor male» effettivamente possibili in una situazione particolare (VS, n. 75).
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Caratteri in positivo dellatto morale La moralità dell'atto umano dipende anzitutto e fondamentalmente dall'oggetto ragionevolmente scelto dalla volontà deliberata. Per poter cogliere l'oggetto di un atto che lo specifica moralmente occorre quindi collocarsi nella prospettiva della persona che agisce (VS, n. 78).
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Caratteri in negativo dellatto morale Per oggetto di un determinato atto morale non si può […] intendere un processo o un evento di ordine solamente fisico, da valutare in quanto provoca un determinato stato di cose nel mondo esteriore (VS, n. 78) La ponderazione dei beni e dei mali, prevedibili in conseguenza di un'azione, non è un metodo adeguato per determinare se la scelta di quel comportamento concreto è […] moralmente buona o cattiva, lecita o illecita (VS, n. 77).
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Prime conclusioni: È inaccettabile, per la nostra esperienza morale, la concezione della pre-moralità dellazione umana È inaccettabile la distinzione tra il piano del moralmente buono/cattivo e quello del moralmente giusto/errato.
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Definizione distorta di proporzionalismo: credono di poter giustificare, come moralmente buone, scelte deliberate di comportamenti contrari ai comandamenti della legge divina e naturale (VS, n. 76) poiché se gli atti sono intrinsecamente cattivi, un'intenzione buona o circostanze particolari possono attenuarne la malizia, ma non possono sopprimerla (VS, n. 81).
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Critica alla definizione precedente Il passo del n. 76 afferma solo che la metodologia consequenzialista e proporzionalista, una volta applicata a problemi morali concreti porta a risultati in contrasto con la dottrina morale cattolica. Il passo del n. 81 non ne è la causa, ma unulteriore conseguenza.
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Causa del rifiuto delle due metodologie La causa degli errori delle due metodologie sta nella loro concezione dellatto morale che consente, prima unindebita neutralizzazione morale dellazione scelta e poi una sua continua ridefinizione sulla base di intenzioni o conseguenze ulteriori.
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Conclusione Il problema fondamentale di questi due orientamenti etici sta nel loro modo di concepire loggetto morale dellazione umana e non nel modo di stabilire il rapporto tra il fine e i mezzi.
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