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Milziade
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LA VITA Apparteneva alla nobile famiglia ateniese dei Filiadi.
Divenne tiranno nel Chersoneso tracico. Fu un vassallo di Dario. Sposò Egisipile figlia del re trace Oloro, che gli diede il figlio Cimone. Dopo un esilio ritornò ad Atene dove divenne l’uomo politico più influente. Fu protagonista della battaglia di Maratona (490). A causa della spedizione fallita a Paro fu multato di 50 talenti. Morì nel 489 per una ferita riportata a Paro.
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LA BATTAGLIA DI MARATONA
Fu la battaglia decisiva della prima guerra Persiana. Fu combattuta nella pianura di Maratona vicino ad Atene nel 490. Atene si ritrovò sola a causa del mancato aiuto di Sparta, allora impegnata in una festività religiosa in onore di Apollo. L’esercito persiano era molto più numeroso e la vittoria dei Greci sembrava impossibile.
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I Persiani speravano in una facile vittoria visto l’esiguo numero dei nemici.
Grazie al generale Milziade i Greci ottennero questa vittoria. Con una sua grande intuizione militare massacrarono i nemici che furono costretti a ritirarsi. La portata della vittoria è dimostrata dalla disparità dei caduti dei due eserciti: circa 200 tra gli Ateniesi, 6000 tra i Persiani.
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LA TATTICA DI MILZIADE Milziade fece disporre gli opliti greci sulle alture che circondavano la pianura di Maratona, sfruttando la posizione favorevole. Assottigliò il centro della falange oplitica e rafforzò le ali laterali. L’esercito persiano assalì il centro dell’esercito greco ma venne chiuso “a tenaglia” dai soldati delle ali scesi di corsa dalle alture.
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Il discorso di Milziade prima della battaglia
“Callimaco, ora dipende da te rendere schiava Atene, oppure assicurarle la libertà e lasciare di te, finchè esisterà il genere umano, un ricordo quale non lasciarono neppure Armodio e Aristogitone. Oggi gli ateniesi si trovano di fronte al pericolo più grande mai incontrato dai tempi della loro origine: se chineranno la testa davanti ai Medi, è già deciso cosa patiranno una volta nelle mani di Ippia, ma se vince, questa città è tale da diventare la prima della Grecia. Noi strateghi siamo dieci e siamo divisi fra due diversi pareri: alcuni di noi sono propensi a combattere, altri no. Ebbene, se non scendiamo in campo, io mi aspetto che una ventata di discordia investa gli ateniesi e ne sconvolga le menti, inducendoli a passare con i Medi. Se invece attacchiamo prima che questa peste si propaghi ai cittadini, se gli dei si mantengono imparziali, noi siamo in grado di uscire vincitori dalla lotta. Tutto questo riguarda te e da te dipende; se tu ti schieri sulle mie posizioni, per te la patria sarà salva e Atene la prima città della Grecia.Se invece ti schieri con chi è per il no, accadrà il contrario”.
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FONTI BIBLIOGRAFICHE Hammond N. G. L. -H. H
FONTI BIBLIOGRAFICHE Hammond N.G.L.-H.H. Scullard, Dizionario di antichità classiche, Edizioni San Paolo E. Cantarella –G. Guidorizzi, L’eredità antica e medievale, vol.1, Einaudi scuola FONTI ICONOGRAFICHE tratte da vari siti Internet
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