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PubblicatoCrispino Bruno Modificato 11 anni fa
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Piero Innocenti piero.innocenti@unifi.it
Alcuni aspetti della geografia economica dell’Italia di oggi
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La Geografia economica continua metodologicamente ad evolversi …
Non tutti i cambiamenti sono da me condivisi … per cui alcuni mi considerano arcaico … Fra i principali cambiamenti intervenuti nell’ultimo quarantennio sono: - la rivoluzione quantitativa, ovvero il crescente impiego delle statistiche nei nostri studi generali (riferiti alla Terra nel suo insieme) e regionali (riferiti a singoli tratti della stessa) soprattutto nelle applicazioni sistemiche; - un sempre maggiore disinteresse non solo nei riguardi del paesaggio, ma anche del territorio (concreto) , che è stato consegnato ad architetti ed economisti; si preferisce lo spazio (astratto) al territorio … - una sempre maggiore tendenza a teorizzare, che ha fatto avvicinare (secondo me a far coincidere …) la Geografia economica ad altre Scienze regionali.
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Nell’insegnamento medio, e non solo in questo, è importante seguire un buon metodo nella presentazione dei diversi argomenti, soprattutto quando si tratta di singole regioni, di singoli Paesi, di gruppi di Paesi Occorre superare il rischio che si corre quando, nel nome dei problemi che interessano una regione, un Paese …, si trascuri la conoscenza degli aspetti fisici e soprattutto umani che caratterizzano ciascun tratto della superficie terrestre
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Forse non è del tutto fuori-luogo rivisitare lo schema genetico in uso nel periodo possibilista, ovviamente riveduto e corretto alla luce dell’evoluzione dell’economia; occorre studiare anzitutto gli aspetti fisici: posizione assoluta e relativa (uso della carta) - caratteri geomorfologici (forme orizzontali e verticali); - climatologia (distinguere elementi da fattori del clima / distinguere il tempo dal clima ….); - idrografia (acque continentali); - oceanografia (mari); - biogeografia (fitogeografia, zoogeografia);
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Dopo gli aspetti fisici … occorre affrontare gli aspetti umani:
- popolazione; - sedi o insediamento umano; - agricoltura o meglio attività primarie (allevamento, silvicoltura, pesca …); - attività secondarie (o, se preferiamo, industrie); - attività terziarie (commercio, trasporti, turismo, ecc.) - organizzazione politico-amministrativa
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Qualche idea riguardo all’Italia …
Informiamo i ragazzi che le Regioni diminuiscono … mentre cresce il numero delle Province … Infatti le due Province di Trento e Bolzano sono sempre più autonome, mentre nascono nuove Province
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Una popolazione sempre più dedita ad attività terziarie …
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Persiste l’agricoltura? Quali novità emergono dal Censimento del 2000?
Le aziende agricole calano del 14,4% rispetto al 1990 Dominano ancora le micro-aziende Solo 1/20 delle aziende hanno + di 20 ha di S.A.U. Il 94,7% è a conduzione diretta Molte le aziende meccanizzate (86,5%) La produzione lorda vendibile è cresciuta del 10,8% L’occupazione è cresciuta del 2,6% (ma può dipendere dalla regolarizzazione di dipendenti che lavoravano “al nero”)
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Esaminiamo alcuni cartogrammi inerenti le varie forme di utilizzazione del suolo, ricordando
Ogni territorio presenta: UNA SUPERFICIE TOTALE (l’Italia kmq) UNA SUPERFICIE AZIENDALE (ossia pertinente ad aziende agricole; in Italia kmq, poiché il resto è occupato da abitazioni, industrie, attività terziarie, infrastrutture stradali ferroviarie ecc.) UNA SUPERFICIE AGRICOLA UTILIZZATA (la citata S.A.U., che le aziende destinano alle coltivazioni; in Italia kmq, perché sono esclusi i suoli incolti improduttivi, le superfici acque, la viabilità poderale, i terreni a riposo ecc.)
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La S.A.U. in Italia è pari ai 2/3 della superficie aziendale, ma in molte Regioni questo valore è superiore …
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Ovviamente tale incidenza scende ai 2/5 se si rapporta la S. A. U
Ovviamente tale incidenza scende ai 2/5 se si rapporta la S.A.U. alla superficie totale …
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In Italia prevalgono i seminativi e i boschi …
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I seminativi del nostro Paese sono molto differenziati dal punto di vista tecnologico …
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I prati e i pascoli (questi soprattutto nelle aree montane e in Sardegna) sono alla base del nostro allevamento
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Vino, olio e frutta provengono principalmente da colture specializzate …
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Molte aree private e pubbliche sono coperte da boschi e da foreste, in parte protette …
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Alcuni terreni sono incolti o inutilizzati (set aside)
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L’industria in alcune regioni occupa tuttora notevoli quote di lavoratori (Marche, Veneto, Lombardia …) E’ cambiato il modello delle industrie poiché ormai è tramontata la grande industria, che permane solo in campo metallurgico (siderurgia …), petrolchimico, chimico pesante … Ma neanche l’industria post-fordista, o, se preferiamo il modello dei distretti, gioisce, poiché altri (i Cinesi e altri Popoli dell’Asia centro-orientale) ne hanno importato il modello e, producendo a bassi costi, stanno invadendo i mercati mondiali (la crisi del Distretto tessile pratese insegna …)
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Molte sono le attività terziarie: banali, avanzate, “esternalizzate” … Un inventario completo sarebbe impossibile. Ho selezionato: i porti e il turismo …
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Dopo le merci, i passeggeri … che in parte attivano solo stagionalmente alcuni porti
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E’ il turismo alla base di questo movimento …, Nel quadro del turismo internazionale, documentato tramite le statistiche dell’Organizzazione internazionale del turismo / WTO, con sede a Madrid, l’Italia occupa tuttora un ruolo notevole, poiché, nel corso del 2004, ha registrato 37,1 milioni di arrivi alle frontiere (terrestri, marittime, aeree), occupando il 5° posto nel mondo dopo Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina, paese che, in prospettiva, si ritiene possa risalire ulteriormente la graduatoria.
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Dove possono dormire i turisti in Italia?
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Alcune regioni sono maggiormente dotate di posti-letto alberghieri, altre di campeggi o villaggi o di altre tipologie di attrezzature ricettive …
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Un’ulteriore conferma dei tipi di turismo prevalenti in Italia sulla base del movimento (arrivi e presenze): turismo marino, turismo delle città d’arte, turismo d’affari, turismo montano, turismo termale, turismo rurale (soprattutto collinare …)
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Qualche considerazione d’ordine generale per invogliare i ragazzi a studiare (anche) la Geografia
1) SCEGLIERE UN METODO CHIARO, NON IMPROVVISANDO COME SI FA IN ALCUNI LIBRI DI TESTO 2) EVITARE, PER QUANTO POSSIBILE, DI ATTRIBUIRE IL COMPITO DI STUDIARE SENZA DARE SPIEGAZIONI, SE NON ALTRO DAL PUNTO DI VISTA METODOLOGICO 3) FARE ESEMPI COSTANTI, INVITANDO GLI ALLIEVI A PRESENTARE UNA DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA RISPETTO AL TESTO E SOPRATTUTTO AGGIORNATA 4) EVITARE DI ATTRIBUIRE AI SINGOLI RAGAZZI UN PARTICOLARE PAESE O UNA PARTICOLARE REGIONE …, NON SERVIRA’ A NULLA, PERCHÉ STUDIERANNO SOLO QUELLO/A 4) NON TRASCURARE L’UTILITA’ DI INTERNET, MA, POICHÉ NON TUTTI POSSONO DISPORNE, CERCARE DI NON CREARE DISPARITA’ FRA GLI UNI E GLI ALTRI
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