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PubblicatoGiovanna Morandi Modificato 9 anni fa
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ISTITUTO COMPRENSIVO RIPI ISTITUTO COMPRENSIVO BOVILLE ERNICA
BENVENUTI
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L’ISTITUTO COMPRENSIVO RIPI PRESENTA STEP BY STEP Costruiamo insieme il tuo futuro LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA
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PROGETTO Il progetto è stato presentato dall’I. C
PROGETTO Il progetto è stato presentato dall’I.C. di Ripi ( Scuola capofila) finanziato dall’U.S.P. Regione Lazio e coinvolge docenti, alunni e genitori dell’Istituto Comprensivo di Ripi e dell’Istituto Comprensivo di Boville Ernica.
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FINALITA’ Dare risposte più specifiche ai bisogni degli alunni
Consentire a ciascun alunno di valorizzare al massimo le proprie potenzialità Concentrare l’attenzione e le risorse sui bisogni e sulle esigenze degli alunni in funzione delle prospettive di vita Rendere socialmente autonomo l’alunno in funzione del suo inserimento nella collettività locale Valorizzare le sue preferenze, i suoi interessi e le sue attitudini Renderlo gradualmente partecipe di un progetto di vita che si definisca nel tempo ed in relazione alle sue attitudini
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PERCORSI PERCORSO CON I DOCENTI: E…MOTIVA…MENTE
2. PERCORSO CON GLI ALUNNI: DAMMI UN BUON MOTIVO 3. PERCORSO CON I GENITORI: TU CHIAMALE SE VUOI…EMOZIONI…
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PERCORSO CON GLI ALUNNI DAMMI UN BUON MOTIVO…
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PERCORSO CON I GENITORI
TU CHIAMALE SE VUOI…EMOZIONI…
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SPAZIO ASCOLTO Sportello ascolto famiglie In collaborazione con la dott.ssa Baldassarra Roberta del servizio psico-pedagogico del Comune di Ripi Polivalente di Ripi 10 Dicembre dalle ore 15 alle ore Dicembre dalle ore 15 alle ore Dicembre dalle ore 15 alle ore 18
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Dite: è faticoso frequentare bambini. Avete ragione
Dite: è faticoso frequentare bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto: non è questo che più stanca. È piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per non ferirli (Janusz Korczak)
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ITALIA MAGLIA NERA NELLA UE
Ci sono 600 mila ragazzi l’anno che in Italia abbandonano la scuola tra i 10 e i 16 anni, prima di aver completato l’obbligo scolastico.
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Secondo una ricerca nazionale “LOST
Secondo una ricerca nazionale “LOST. Dispersione scolastica: il costo per la collettività e il ruolo di scuole e terzo settore”, promossa dalla Ong WeWorld-Intervita, dall’ass.Bruno Trentin della Cgil e della fondazione G. Agnelli in collaborazione con CSVnet ,il costo dell’abbandono scolastico per la collettività è stimato tra l’1,4% e il 6,8% del PIL,quindi da 21 a 106 miliardi di euro a seconda della crescita del paese.
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SCOPO di questo incontro è quello di avviare un percorso di prevenzione per evitare l’abbandono scolastico. Tutte le statistiche ci dicono che tanto più si investe in istruzione e formazione tanto maggiore sarà il livello di benessere di un Paese.
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PREVENZIONE= mettere in campo azioni per supportare uno sviluppo sano .
Fornire ai bambini/ragazzi diverse competenze (cognitive, affettive, relazionali) per aumentare l’ autostima, la motivazione allo studio e il successo formativo.
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Troppo spesso si tende a valorizzare un solo tipo di intelligenza, quella detta appunto scolastica o razionale che permette magari di essere i “primi” della classe. Però esiste anche un’INTELLIGENZA EMOZIONALE che è poco valutata ma che , se manca o non sorregge la prima, può anche fare dello studente bravo a scuola un fallito nella vita!
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NOI GENITORI INSEGNANTI
SIAMO IN PRIMA LINEA perciò dobbiamo essere preparati ciascuno secondo la specificità del proprio ruolo ma in maniera positiva e collaborativa
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Possiamo sicuramente aiutarci a costruire una relazione solida e sana per aiutare i nostri ragazzi a: diventare responsabili, a comunicare con gli altri a lavorare su se stessi per crescere in modo sano e positivo
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PERCHE’ COINVOLGERE I GENITORI?
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… PERCHE’: 1- Sono i vostri figli per tutta la vita e solo per pochi anni i nostri alunni. (Gli insegnanti passano … i genitori restano!!! ) 2- La ricerca dimostra che più un genitore è coinvolto nell’educazione dei figli più alta sarà la loro la possibilità di “successo”. 3- Sia gli insegnanti sia i genitori godono di quella soddisfazione che nasce dalla collaborazione e dal sostegno reciproco
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L’ incontro NON E’ un insieme di lezioni,facili consigli o inadeguate terapie di gruppo e neanche una sterile discussione su questioni delicate e/o personali…
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COSA E’? E’ un incontrarsi per avviare un dialogo sereno E’ una condivisione di idee per aiutarci a conoscere meglio i nostri figli/alunni E’ un suggerirci le modalità migliori per comprendere e avvicinarci ai loro pensieri piu’ profondi…
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EMOZIONE-PENSIERO-AZIONE
Insieme proveremo a riconoscere la forte relazione esistente tra : EMOZIONE-PENSIERO-AZIONE
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La crescente comprensione di noi stessi ci aiuta ad essere persone piu’ oneste ed integre. Ci aiuta ad essere CONGRUENTI con ciò che sentiamo, ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che facciamo.
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SCHEMA: VETTA O ABISSO? EMOZIONE PENSIERO AZIONE EMOZIONE
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ABISSO SITUAZIONE problema: a pallavolo sbaglio tutti i lanci!
EMOZIONE mi sento frustrato PENSIERO non imparerò mai EMOZIONE Azione Smetto di allenarmi Mi sento scoraggiato
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VETTA EMOZIONE PENSIERO AZIONE EMOZIONE
Mi sento scoraggiato Se faccio pratica potrò migliorare AZIONE EMOZIONE Faccio pratica dopo la scuola… Mi sento determinato
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Famiglia, scuola, aspettative sociali possono influenzare alcune abilità dei ragazzi nel gestire atteggiamenti ,emozioni e comportamenti
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ESEMPIO: “Una goccia nel secchio”
Dobbiamo prendere consapevolezza di come le nostre parole ed azioni incidono sui nostri ragazzi. ESEMPIO: “Una goccia nel secchio”
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INSIEME possiamo e dobbiamo lavorare affinchè i vostri figli, i nostri alunni, possano superare con successo le difficoltà che incontrano nel provare a cambiare le emozioni negative in positive.
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Dagli abissi alle vette
Dagli abissi alle vette. Pensare positivo porta al successo ma non fa miracoli!!!! Per avere successo è necessario lavorare sodo valorizzando l’intelligenza razionale ed emozionale ed accettare le proprie responsabilità.
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E’ normale,a tutte le età,provare emozioni negative
E’ normale,a tutte le età,provare emozioni negative. La chiave per gestire le emozioni è DARE LORO UN NOME, accettarle per cambiare i pensieri e le azioni e finalmente risalire dagli abissi alle vette.
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GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE!
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