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Movimentazione manuale dei carichi

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Presentazione sul tema: "Movimentazione manuale dei carichi"— Transcript della presentazione:

1 Movimentazione manuale dei carichi
ing. Domenico Mannelli Come Movimentazione manuale dei carichi

2 La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo corretto, con la schiena dritta, risparmia la schiena e non causa dolore. 2009

3 La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo sbagliato, con la schiena incurvata, danneggia la colonna vertebrale e causa dolore (lombalgia, artrosi, ernia del disco) 2009

4 Movimentazione carichi inanimati e valutazione del rischio Metodo NIOSH
 Il metodo NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health) è il metodo universalmente impiegato per valutare il rischio di danni dorso-lombari in soggetti addetti alla movimentazione manuale dei carichi. Il NIOSH nella sua proposta parte da un peso ideale di 23 kg che viene considerato protettivo per il 99% dei maschi adulti e per il 75-90% delle donne. In Italia, sulla base anche dei dati esistenti in letteratura, si parte da un peso ideale di 30 kg per i maschi adulti e 20 kg per le femmine adulte; in tal modo si protegge circa il 90% delle rispettive categorie. 2009

5 Metodo NIOSH: calcolo indice di rischio
Fattore altezza Peso Sollevato X X Fattore distanza X Fattore orizzontale Peso Sollevato = Ind. Rischio Peso limite raccomandato X Fattore dislocazione X Fattore presa X Peso limite Raccomandato 2009 Fattore frequenza

6 Peso limite raccomandato 23 Kg (NIOSH)
X Fattore altezza = altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento X Fattore distanza = distanza verticale di spostamento tra inizio e fine soll. X Fattore orizzontale = distanza del peso dal corpo X Fattore dislocazione = dislocazione angolare (gradi) del peso X Fattore presa = giudizio sulla presa del carico X Fattore frequenza = n° atti al minuto in relazione alla durata 2009

7 Altezza delle mani da terra
Altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento. inizio 75 cm = fat. Cor. 1 Altezza (cm) 25 50 75 100 125 170 >170 Fattore di correzione 0,47 0,85 0,93 1 0,00 2009

8 Distanza verticale di spostamento del peso
Distanza verticale di spostamento del peso tra inizio e fine del sollevamento. inizio 25 cm = fat. cor. 1 fine Dislocazione cm 25 30 40 50 70 100 170 >175 Fattore di correzione 1 0,97 0,93 0,91 0,88 0,87 0,85 0,00 2009

9 Distanza del peso dal corpo
Distanza del peso dal corpo (distanza massima raggiunta durante il sollevamento) 25 cm = fat. cor. 1 Distanza in cm 25 30 40 50 55 60 >63 Fattore di correzione 1 0,83 0,63 0,50 0,45 0,42 0,00 2009

10 Dislocazione angolare
Dislocazione angolare del peso (in gradi) rispetto al piano sagittale = torsione del tronco 0° = fat. cor. 1 Dislocazione angolare 30° 60° 90° 120° 135° >135° Fattore di correzione 1 0,90 0,81 0,71 0,62 0,57 0,00 2009

11 Giudizio sulla presa del carico
Buono Scarso Fattore di correzione 1 0,90 MANIGLIA 2009

12 Frequenza di sollevamento
Peso Massimo sollevabile Frequenza di sollevamento Maschi Femmine Tutta la giornata lavorativa 18 Kg Kg 1 volta ogni 5 minuti 15 Kg Kg 1 volta ogni minuto 12 Kg Kg 2 volte al minuto 6 Kg Kg 5 volte al minuto 2009

13 La movimentazione di pazienti
L’assistenza a pazienti non collaboranti comporta sovente la movimentazione manuale degli stessi da parte del personale sanitario. Ad esempio in caso di assistenza a “pazienti acuti” non è sempre possibile utilizzare gli ausili. In letteratura è ampiamente dimostrato che le manovre di movimentazione manuale dei pazienti non autosufficienti sono correlate alla comparsa di lombalgia. 2009

14 MAPO Movimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati*
La metodologia di valutazione MAPO è stata proposta nel 1996 dal gruppo di ricerca EPM (Ergonomia, Postura e Movimento della Clinica del Lavoro L. Devoto Milano). 2009

15 Metodo MAPO I fattori che caratterizzano l'esposizione sono:
- il carico assistenziale indotto dalla presenza di pazienti non autosufficienti; - il tipo e grado di disabilità motoria dei pazienti; - le caratteristiche strutturali dell'ambiente di lavoro e di degenza; - le attrezzature in dotazione; la formazione degli operatori L’indice MAPO consente di individuare tre livelli di rischio (e di azione) secondo il tipico modello del semaforo 2009

16 Indice di esposizione MAPO
Medio NC x FS OP PC x FA OP FC x Famb x FF = + X Rischio trascurabile indice MAPO < 1,5 Rischio medio indice MAPO ,5 – 5 Rischio elevato indice MAPO > 5 2009

17 MAPO: dove è applicabile?
Può essere applicato - ai reparti di degenza Non può essere applicato - ai servizi di Pronto Soccorso; - ai servizi di Radiologia; - ai reparti di day hospital; - alle Sale Operatorie 2009

18 MAPO Cosa valuta? Valuta il rischio complessivo cui è esposto il personale di assistenza (Infermieri, OSS, OTA, Ausiliari) senza distinguere la qualifica; Il rischio complessivo derivante da azioni di traino e spinta viene considerato trascurabile. La valutazione deve essere ripetuta per ogni singolo reparto in cui l’operatore ha lavorato. 2009

19 Indice di esposizione MAPO
Medio NC x FS OP PC x FA OP FC x Famb x FF = + X ( 0,25 x 2 + 0,27 x 0,50) x 0,75 x 1,5 x 0,88 (NC\OP x FS + PC/OP x FA) x FC x Famb x FF MAPO MEDIO = 0, MAPO PICCO = 3,1 2009

20 Miglioramento degli indici MAPO
E’ possibile migliorare l’indice MAPO attraverso la sostituzione dei normali letti di degenza con letti ergonomici, regolabili in altezza, implementando il numero di carrozzine e con l’introduzione di un sollevatore e implementando la formazione. corsi della durata di 5 ore con un parte teorica ed una parte pratica Sollevatore Letto regolabile in altezza 2009

21 criticità del metodo MAPO
non è applicabile in tutte le strutture (sono esclusi servizi, day hospital, ecc.); non tiene conto della diversità di ruoli tra le diverse figure professionali (IP, OSS, Ausiliari); non tiene conto dell’anzianità lavorativa dell’operatore; non tiene conto delle posture incongrue eventualmente assunte dagli operatori durante la movimentazione dei pazienti. 2009

22 Metodo OCRA (e Check-List OCRA)
Il metodo OCRA (OCcupational Ripetitive Actions) (Colombini e Occhipinti, 1996) è stato sviluppato per analizzare il rischio WMSD per gli arti superiori di lavoratori addetti a compiti in cui sono presenti i vari fattori di rischio (ripetitività, forza, posture/movimenti incongrui, assenza di periodi di recupero, ... ).  E' uno dei metodi più analitici, ed è particolarmente usato per la riprogettazione od una analisi approfondita dell'ergonomia delle postazioni di lavoro 2009

23 Metodo OCRA (e Check-List OCRA)
L'indice OCRA può predire il rischio WMSD(work related musculoskeletal disorders) in una popolazione esposta; in particolare, in base al valore di indice di rischio ottenuto fornisce indicazioni sulla prevalenza ed incidenza di WMSD nella popolazione esposta. L'indice di rischio è diviso in fasce (verde, gialla, rossa) corrispondente rispettivamente ad un rischio assente, lieve e presente. A differenza di altri metodi, il metodo OCRA consente di valutare un indice complessivo nel caso di più compiti svolti durante il turno di lavoro. Questo, tra l'altro, è molto utile quando, per abbassare il livello di rischio, si studia la "rotazione" tra più postazioni di lavoro; 2009

24 L’indice sintetico di esposizione (OCRA Index - Occupational Repetitive Actions Index) scaturisce dal rapporto tra il numero giornaliero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ripetitivi ed il corrispondente numero di azioni raccomandate. Queste ultime vengono calcolate a partire da una costante (30 azioni/min) rappresentativa del fattore frequenza di azione e valida, per ipotesi, in condizioni ottimali, decrementata di volta in volta in funzione della presenza e delle caratteristiche degli altri fattori di rischio (forza, postura, fattori complementari, periodi di recupero). L'indice di esposizione risultante individua una fascia di rischio intrinseco per quella postazione. 2009

25 Modello di analisi OCRA
Metodo quantitativo Stima 5 variabili lavorative: Ripetitività Forza Postura Periodi di recupero Fattori complementari (Lavori di precisione, Vibrazioni, Compressioni localizzate, Movimenti a strappo…) Valutazione di ciascuna variabile Calcolo del numero di azioni tecniche raccomandate secondo valori moltiplicativi attribuiti a ciascuna variabile 2009

26 BORDERLINE O MOLTO LIEVE
Check List OCRA OCRA FASCIA RISCHIO FINO A 7,5 2,2 FASCIA VERDE ACCETTABILE 7,6 - 11,0 2,3 - 3,5 GIALLA BORDERLINE O MOLTO LIEVE 11,1 – 14,0 14,1 – 22,5 3,6 – 4,5 4,6 – 9,0 ROSSO LEGGERO ROSSO MEDIO LIEVE MEDIO >= 22,6 >= 9,1 VIOLA (rosso intenso) ELEVATO 2009

27 operazioni di trasporto - traino e spinta
FORZE ESERCITATE CON L’INTERO CORPO, ESPRESSE IN KG., DI CARRELLI – TRASPALLET - LETTI - APPARECCHIATURE ECC. LA RILEVAZIONE AVVIENE TRAMITE DINAMOMETRO DIN 96. CON IL QUALE SI MISURA LA MASSIMA FORZA INIZIALE E LA MASSIMA FORZA DI MANTENIMENTO. LA VALUTAZIONE DELL’INDICE DI RISCHIO E’ CALCOLATA UTLIZZANDO LE FORZE RACCOMANDATE SECONDO LE TABELLE DI SNOOK E CIRIELLO . 2009

28 Metodo Snook & Ciriello
Fin dal 1970 sono stati condotti studi sull'analisi e valutazione di compiti con azioni di sollevamento, abbassamento, traino, spinta e trasporto al fine di ridurre i rischi di danni dorso-lombari dei lavoratori. I principali studi furono condotti da Stover Snook e Vincent Ciriello al Liberty Mutual Research Institute for Safety. I risultati di questi studi sono riassunti nelle cosiddette "Tabelle Psicofisiche", le quali forniscono importanti informazioni sulle capacità e limitazioni dei lavoratori riguardo la movimentazione manuale dei carichi (in senso generale, comprese le azioni di traino, spinta e trasporto). 2009

29 Snook e Ciriello - Azioni di Spinta
Sono riportate le forze massime iniziali (FI) e di mantenimento (FM), espresse in chilogrammi (Kg), raccomandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: • sesso • distanza di spostamento • frequenza di azione • altezza delle mani da terra 2009

30 Snook e Ciriello - Azioni di Spinta
Snook e Ciriello - AZIONI DI SPINTA - POPOLAZIONE MASCHILE DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri Azione ogni: 6s 12s 1m 5m 30m 8h 15s 22s 25s 35s 2m Altezza delle mani 145cm F I 20 22 25 26 31 14 16 21 18 19 12 FM 10 13 15 8 9 11 7 95cm 24 28 34 23 30 65cm 17 2009

31 Snook e Ciriello - Azioni di Spinta
Snook e Ciriello - AZIONI DI SPINTA - POPOLAZIONE FEMMINILE DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri Azione ogni: 6s 12s 1m 5m 30m 8h 15s 22s 25s 35s 2m Altezza delle mani 145cm F I 14 15 17 20 21 22 16 18 19 12 13 FM 6 8 10 11 7 9 5 4 95cm 65cm 2009

32 Snook e Ciriello - Azioni di Traino
Sono riportate le forze massime iniziali (FI) e di mantenimento (FM), espresse in chilogrammi (Kg), raccomandate per la popolazione lavorativa adulta sana in funzione di: • sesso • distanza di spostamento • frequenza di azione • altezza delle mani da terra 2009

33 Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE MASCHILE
DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri Azione ogni: 6s 12s 1m 5m 30m 8h 15s 22s 25s 35s 2m Altezza delle mani 135cm F I 14 16 18 19 23 11 13 17 21 15 20 10 FM 8 12 6 7 9 90cm 22 25 27 32 24 29 28 60cm 30 36 26 33 31 2009

34 Snook e Ciriello - AZIONI DI TRAINO - POPOLAZIONE FEMMINILE
DISTANZA 2 metri 7,5 metri 15 metri 60 metri Azione ogni: 6s 12s 1m 5m 30m 8h 15s 22s 25s 35s 2m Altezza delle mani 135cm F I 13 16 17 20 21 22 14 18 19 10 12 15 FM 6 9 11 7 8 5 90cm 23 60cm 24 4 2009

35 Snook e Ciriello - Valutazione del Rischio
L'indice sintetico di rischio è 0,75 (ravvisabile come area verde) la situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento L'indice sintetico di rischio è compreso tra 0,76 e 1,25 (ravvisabile come area gialla) la situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione (stimabile tra l'11% e il 20% di ciascun sottogruppo di sesso ed età) può essere non protetta e pertanto occorrono cautele, anche se non è necessario un intervento immediato. E’ comunque consigliato attivare la formazione e la sorveglianza sanitaria dei personale addetto. Laddove ciò sia possibile, è preferibile procedere a ridurre ulteriormente il rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell'area verde. (indice di rischio £ 0,75) L'indice sintetico di rischio è > 1,25 (ravvisabile come area rossa) La situazione può comportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l'indice e con tale criterio dovrebbe essere programmata la priorità degli interventi di bonifica L'indice sintetico di rischio è maggiore di 3 (ravvisabile come area viola) Per situazioni con indice maggiore di 3 vi è necessità di un intervento immediato di prevenzione; l'intervento è comunque necessario e non a lungo procastinabile anche con indici compresi tra 1,25 e 3 INDICE SINTETICO DI RISCHIO= rapporto tra il peso (la forza) effettivamente movimentato nella specifica situazione lavorativa e il peso (la forza) raccomandato per quell'azione. 2009

36 Metodo Strain Index Lo Strain Index (Moore and Garg, 1995) è un metodo di analisi dei compiti lavorativi che consente di determinare il rischio di disturbi, malattie muscolo-scheletriche (epicondiliti, peritendiniti, sindrome del tunnel carpale, ...) delle estremità degli arti superiori (gomito, avambraccio, polso, mano). 2009

37 Metodo Strain Index Il calcolo dello Strain Index si basa essenzialmente sulla determinazione di 6 variabili: 1. l'intensità dello sforzo nell'effettuare l'operazione-compito; 2. la durata dello sforzo all'interno del compito; 3. il numero di sforzi al minuto; 4. la postura assunta dal segmento mano-polso nell'eseguire il compito; 5. la velocità di esecuzione del compito; 6. la durata del compito nella giornata lavorativa. Ad ognuna delle 6 variabili è associato un fattore moltiplicativo; lo Strain Index è il risultato del prodotto di tutti i fattori moltiplicativi. Per indici di rischio Strain Index minore di 5.0, i compiti si possono considerare "sicuri"; per indici Strain Index superiori a 5.0 si devono considerare potenzialmente a rischio, con gravità crescente al crescere dello stesso. 2009

38 Interpretazione del risultato
Strain Index Calcolo dello Strain Index Intensità sforzo Durata sforzo Azioni/ minuto Postura mano/polso Velocità lavoro Ore lavoro Strain Index X X X X X = Interpretazione del risultato SI <=3 Lavori probabilmente sicuri 3<SI<7 Lavori di incerta valutazione rispetto al rischio SI>=7 Lavori probabilmente pericolosi 2009

39 Il metodo RULA: procedura breve per la valutazione del rischio degli arti superiori
Il metodo RULA (Rapid Upper Limb Assessment) è stato sviluppato da McAtamney e Corlett della università di Nottingham nel 1993 (Institute for Occupational Ergonomics) per valutare l'esposizione dei lavoratori ai fattori di rischio che possono generare traumi negli arti superiori del corpo: posture, ripetitività dei movimenti, forza applicata, attività statica del sistema muscoloscheletrico 2009

40 Metodo RULA - Punteggio del Braccio
Il primo passo nella analisi riguarda il braccio. Per determinare il punteggio relativo dovranno essere misurati gli angoli che il braccio forma con il tronco (rispetto all’asse verticale del lavoratore). In relazione alle possibili posizioni che può assumere il braccio, sono state individuate 5 situazioni, Il punteggio relativo al braccio è influenzato anche da altri elementi posturali che il lavoratore può assumere durante l’attività, quali la rotazione o la abduzione del braccio, il sollevamento delle spalle il poggiare il braccio su un piano (ad esempio una scrivania 2009

41 Metodo RULA - Punteggio dell'Avambraccio
Il punteggio da assegnare alla analisi dell'avambraccio prevede la catalogazione delle possibili posture che può assumere il lavoratore, in tre categorie, in funzione dell'angolo che l'avambraccio forma con il braccio stesso. Anche in questo caso, il punteggio assegnato all'avambraccio può variare in funzione di altri fattori di rischio, quali incrociare l'avambraccio rispetto alla linea mediana del corpo, oppure effettuare movimenti che spostano l'avambraccio verso l'esterno. 2009

42 Metodo RULA - Punteggio del Polso
L'ultimo elemento da valutare nel gruppo A è quello relativo al polso. In questo caso, saranno fissati diversi punteggi in relazione alla flesssione del polso. In particolare, sono individuati tre possibili posture e relativi livelli di punteggio. Se il polso subisce una deviazione ulnare o radiale (è ruotato verso l'interno o l'esterno) il punteggio relativo al polso sarà superiore. 2009

43 Metodo RULA - Rotazione del Polso
Un altro elemento da valutare nel calcolo dell'indice RULA è quello relativo alla rotazione del polso. Tale rotazione potrà essere assente o presente e, in questo caso, non ha rilevanza il grado di rotazione. Nella figura seguente è mostrato il polso ruotato. 2009

44 Metodo RULA - Punteggio del Collo
La postura assunta dal collo provvede a fornire un altro elemento di rischio. Anche in questo caso, si dovrà provvedere alla valutazione dell'angolo di inclinazione del collo sul piano sagittale del corpo. Sono stati individuati 4 livelli di inclinazione a cui corrispondono altrettanti punteggi. Ulteriori elementi di aggravio del punteggio sono le posture in cui il collo è ruotato o inclinato. .                                                     2009

45 Metodo RULA - Punteggio del Tronco
L'inclinazione del tronco nelle varie fasi di lavoro contribuisce a determinare un elemento di rischio che rientra tra gli elementi da dover valutare in una analisi RULA. Per determinare il punteggio del tronco si dovrà provvedere alla valutazione dell'angolo di inclinazione dello stesso sul piano sagittale del corpo. Sono stati individuati 4 livelli di inclinazione a cui corrispondono altrettanti punteggi. Ulteriori elementi di aggravio del punteggio sono le posture in cui il tronco è ruotato o inclinato. 2009

46 Metodo RULA - Valutazione dell'indice di esposizione
In relazione ai valori ottenuti dalle analisi delle posture, utilizzando apposite tabelle di transcodifica, è possibile ottenere un livello di rischio variabile da un valore minimo pari ad 1 ad un valore massimo pari a 7. Sulla base del livello di rischio, sono definiti 4 livelli di azione. Livello di azione Azione Livello di azione 1 Il punteggio finale 1 o 2 indica che la postura è accettabile se non è mantenuta o ripetuta per lunghi periodi Livello di azione 2 Il punteggio finale 3 o 4 indica che sono necessarie ulteriori osservazioni e che sono richieste delle modifiche Livello di azione 3 Il punteggio finale 5 o 6 indica che sono necessarie indagini e modifiche repentinei Livello di azione 4 Il punteggio 7 indica la necessità di indagini e modifiche immediate 2009

47 2009


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