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PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO

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Presentazione sul tema: "PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO"— Transcript della presentazione:

1 PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO

2 13/09/15 Lo sport caratterizzato dalla ricerca del continuo miglioramento dei risultati, esige un “PIANO” di lavoro valido e razionale che comprenda non solo l’indicazione dell’insieme degli esercizi da effettuare, ma anche un programma meditato (a volte proiettato su più anni e che riguarda problemi sia di allenamento, sia di organizzazione)

3 13/09/15 IL FINE PRINCIPALE DELLA PIANIFICAZIONE SPORTIVA E’ DI FAR PREVALERE GLI ELEMENTI DELL’ATTIVITA’ ORGANIZZATA SU QUELLI ACCIDENTALI E DI TENDERE AD ELIMINARE COMPLETAMENTE QUEST’ULTIMI.

4 13/09/15 Ogni piano si deve basare su ipotesi realistiche che tengano conto della specificità dell’attività praticata. Generalmente si utilizzano i seguenti piani di allenamento e di organizzazione/allenamento:

5 piano annuale di organizzazione dell’allenamento
13/09/15 piano a lungo termine piano annuale di organizzazione dell’allenamento piano annuale di allenamento piano individuale di allenamento di ogni atleta scheda di allenamento programma dei raduni

6 PIANO A LUNGO TERMINE D’ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 PIANO A LUNGO TERMINE D’ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO IL FINE PRINCIPALE DI UN PIANO A LUNGO TERMINE E’ L’ELABORAZIONE DI DIRETTIVE D’AZIONI, ANNUALI O PLURIENNALI, RIGUARDANTI UN GRUPPO SPORTIVO LO SCHEMA E’ IL SEGUENTE:

7 INTRODUZIONE ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 INTRODUZIONE ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO PRINCIPI GENERALI DELL’ALLENAMENTO DI GRUPPO PRINCIPI GENERALI DEL LAVORO CON GIOVANI ATLETI FUNZIONE FORMATIVA DEL CALENDARIO SPORTIVO FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO DELLE CONOSCENZE DEGLI ALLENATORI E ISTRUTTORI AUSILI DIDATICI INSTALLAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI SPORTIVI

8 13/09/15 INTRODUZIONE DESCRIVERE BREVENTE L’ATTIVITA’ PRECEDENTE PRESENTANDO LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPEGNI CHE FIGURANO NEI DIFFERENTI PUNTI DEL PIANO. VALUTARE L’ATTIVITA’ SVOLTA E TRARNE LE CONCLUSIONI SULLA BASE DI DATI OBIETTIVI, EVITANDO LE GENERALIZZAZIONI.

9 13/09/15 INDICARE LE FORME DI ALLENAMENTO, I DATI NUMERICI RELATIVI ALL’ALLENAMENTO (ES. NUMERO KG, DEI KM ECC..), NUMERO DELLE GARE, RISULTATI INDIVIDUALI, A SQUADRE, TESTS, PROVE FUNZIONALI, CALENDARIO EI RADUNI, REALIZZAZIONE DI EQUIPAGGIAMENTO ADATTO, ECC….

10 ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO INDICARE LE FORME ORGANIZZATIVE SECONDO LE QUALI SI DEVE SVOLGERE L’ALLENAMENTO: 1- STRUTTURA ORGANIZZATIVA 2- RESPONSABILITA’ INDIVIDUALI NEI DIVERSI SETTORI DI LAVORO 3- FORME DI COOPERAZIONE CON LE ORGANIZZAZIONI LOCALI (DIRETTIVE RELATIVE L’ALLENAMENTO, CONTROLLO DELLA SUA REALIZZAZIONE, ECC..) 4- COLLABORAZIONE CON I CENTRI DI FORMAZIONE A LIVELLO CENTRALE E REGIONALE

11 PRINCIPI GENERALI DELL’ALLENAMENTO DI GRUPPO
13/09/15 PRINCIPI GENERALI DELL’ALLENAMENTO DI GRUPPO 1- PRINCIPI DI RECLUTAMENTO DEGLI ATLETI (VALUTAZIONE OBIETTIVA, OSSERVAZIONE CONCLUSIONI) 2- GARANZIA DELLA CONTINUITA’ DELL’ALLENAMENTO (INDICARE I METODI DI LAVORO ADOTTATI) ATTRAVERSO DIRETTIVE DI LAVORO NEL CLUB, PERSONALI, NEI RADUNI

12 13/09/15 3- VARIAZIONI DEI CARICHI DI ALLENAMENTO E DETERMINAZIONE DELL’IMPORTANZA DELLE GARE, VOLUME E INTENSITA’ DEI CARICHI, NUMERO DELLE SEDUTE DI ALLENAMENTO, NUMERO DELLE GARE DISTRIBUITE NEL PIANO A LUNGO TERMINE

13 13/09/15 4-ELABORAZIONE DA PARTE DELL’ALLENATORE E DEL MEDICO DI FORME DI CONTROLLO DEL LAVORO E DEI CRITERI ADOTTATI (TEST, NORME STANDARD, OSSERVAZIONI, PROVE FUNZIONALI, ESAMI MEDICI PERIODICI)

14 PRINCIPI GENERALI DEL LAVORO CON GIOVANI ATLETI
13/09/15 PRINCIPI GENERALI DEL LAVORO CON GIOVANI ATLETI 1- METODI DI RECLUTAMENTO E SELEZIONE 2- SISTEMA DELLE GARE E SUO RAPPORTO CON LE COMPETIZIONI SCOLASTICHE E L’ANNO SCOLASTICO 3- PROPORZIONI TRA GLI ESERCIZI DI PREPARAZIONE GENERALE E QUELLI TECNICI E TATTICI

15 4- METODICHE DI ALLENAMENTO DEI GIOVANI A LIVELLO CENTRALE E DI CLUB
13/09/15 4- METODICHE DI ALLENAMENTO DEI GIOVANI A LIVELLO CENTRALE E DI CLUB 5- PARTECIPAZIONE AL CONSEGUIMENTO DI BREVETTI SPORTIVI 6- COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA SCOLASTICA

16 FUNZIONE FORMATIVA DEL CALENDARIO SPORTIVO
13/09/15 FUNZIONE FORMATIVA DEL CALENDARIO SPORTIVO 1- SISTEMA DI GARE E LORO RUOLO NEL CALENDARIO 2- MANIFESTAZIONI PRINCIPALI CHE FIGURANO NEL CALENDARIO SPORTIVO E LORO IMPORTANZA 3- SISTEMA DELLE COMPETIZIONI PER I GIOVANI

17 13/09/15 4- DATA, LUOGHI, ORDINI DEL GIORNO DELLE RIUNIONI, CONFERENZE, CORSI E CONSULTAZIONI DEGLI ALLENATORI E LORO COLLEGAMENTO CON LA STESURA DEL CALENDARIO SPORTIVO 5- EVENTUALI PROPOSTE RIGURDANTI CAMBIAMENTI DEL SISTEMA DELLE COMPETIZIONI NEL CORSO DELLA REALIZZAZIONE DI QUESTO PIANO

18 FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO DELLE CONOSCENZE ALLENATORI E ISTRUTTORI
13/09/15 FORMAZIONE E PERFEZIONAMENTO DELLE CONOSCENZE ALLENATORI E ISTRUTTORI 1- NUMERO E PREPARAZIONE DEI QUADRI TECNICI E CONDIZIONI GENERALI DI LAVORO DEGLI ALLENATORI 2- ATTIVITA’ DEI QUADRI TECNICI (ELEMENTI DI VALUTAZIONE DEL LAVORO DELL’ALLENATORE, FORME E MEZZI DI INTERVENTO) 3- FORMAZIONE DI ALLENATORI, ISTRUTTORI ED ASSISTENTI

19 4- PERFEZIONAMENTO DEI QUADRI TECNICI (FEDERAZIONE E UNIONI SPORTIVE)
13/09/15 4- PERFEZIONAMENTO DEI QUADRI TECNICI (FEDERAZIONE E UNIONI SPORTIVE) 5- PERFEZIONAMENTO DEGLI ALLENATORI FEDERALI PRINCIPALI

20 13/09/15 AUSILI DIDATTICI 1- ESIGENZE IN MATERIA DI RICERCA CON INDICAZIONE DEI PROBLEMI PRIORITARI 2- ELABORAZIONE E UTILIZZAZIONE DEL MATERIALE DIDATTICO PER LA FORMAZIONE DEGLI ATLETI ED ALLENATORI, APPARECCHIATURE, MANUALI, PERIODICI, FILMATI, EQUIPAGGIAMENTO AUSILIARE, ECC...

21 INSTALLAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI SPORTIVI
13/09/15 INSTALLAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI SPORTIVI 1- DEFINIZIONE DEI BISOGNI PER I RADUNI GENERALI E SPECIFICI (LOCALITA’, PERIODI, NUMERO DEI PARTECIPANTI, EQUIPAGGIAMENTO) 2- DEFINIZIONE DEI BISOGNI DELLA SOCIETA’ (LOCALITA’, PERIODI, NUMERO DEI PARTECIPANTI, EQUIPAGGIAMENTO) 3- DEFINIZIONE DEI BISOGNI RELATIVO ALL’EQUIPAGGIAMENTO PER PRIMA SQUADRA E GIOVANILI

22 PIANO ANNUALE DI ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 PIANO ANNUALE DI ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO QUESTO PIANO DEVE ESSERE ELEBORATO IN FORMA DESCRITTIVA SECONDO L’ORDINE DEI PUNTI DI QUELLO A LUNGO TERMINE, SECONDO IL CALENDARIO SPORTIVO E LE REALI POSSIBILITA’ DI ALLENAMENTO DEL GRUPPO. SI UTILIZZA UNA SCHEDA SUDDIVISA IN 52 SETTIMANE, CON L’INDICAZIONE DEI MESI

23 NELLE VARIE CASELLE DELLA SCHEDA SI REGISTRANO, AD ES.:
13/09/15 NELLE VARIE CASELLE DELLA SCHEDA SI REGISTRANO, AD ES.: NUMERO DELLE SEDUTE DI ALLENAMENTO, PREPARAZIONE ATLETICA,DATE DI ESAMI MEDICI, SEDUTE SUPPLEMENTARI, IMPEGNI AGONISTICI, ECC…. A TERGO DELLA SCHEDA SI POSSONO EVENTUALMENTE ANNOTARE LE OSSERVAZIONI SUI PRINCIPALI ELEMENTI DEL PROGRAMMA (ORGANIZZAZIONE- ATT. SVOLTA-CONSIDERAZIONI- ECC…)

24 PIANO ANNUALE DI DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 PIANO ANNUALE DI DELL’ALLENAMENTO QUESTO PIANO E’ QUELLO SPECIFICO DELLA TRATTAZIONE DEI SUOI CONTENUTI TECNICI CHE DEVE ESSERE ELABORATO SULLA BASE DELLE POSSIBILITA’ REALI DI SVILUPPO DEGLI ATLETI E ADATTATO AI LORO BISOGNI OBIETTIVI. UN PIANO DI ALLENAMENTO COMPRENDE UNA PARTE DESCRITTIVA E UNA GRAFICA

25 13/09/15 LA PARTE DESCRITTIVA TRATTA ESSENZIALMENTE DEI PRINCIPI DI ALLENAMENTO DEL GRUPPO DI ATLETI, DEL PERSONALE TECNICO, DEL CALENDARIO SPORTIVO, DEGLI AUSILI DIDATTICI, DELLE ISTALLAZIONI E DELL’EQUIPAGGIAMENTO. NELLA PARTE GRAFICA DEVONO FIGURARE, SOTTO DIVERSI COLORI, LE CARATTERISTICHE DEI DIVERSI MOMENTI DELL’ALLENAMENTO.

26 13/09/15 QUESTO MODO PERMETTE DI DISTINGUERE IMMEDIATAMENTE IL CARATTERE CICLICO DELL’ALLENAMENTO E FISSARNE IN MANIERA ADEGUATA I MICROCICLI NEI DIFFERENTI PERIODI; LE GARE DI CONTROLLO E QUELLE PRINCIPALI, COSI’ COME IL CONTROLLO DEGLI ALLENAMENTI (PROVE FUNZIONALI, TEST DI CONDIZIONE GENERALE E SPECIALE, OSSERVAZIONE OBIETTIVA DELLE GARE)

27 13/09/15 QUALCHE ALLENATORE CHE HA POCA FAMILIARITA’ CON I PROBLEMI DELLA PIANIFICAZIONE PUO’ ESSERE INCAPACE DI ELABORARE UN PIANO DETTAGLAITO PER TUTTO L’ANNO. IN QUESTO CASO SI DEVE PROVARE AD ELABORARE UN PIANO PER I DIFFERENTI PERIODI E SOTTOPERIODI E GRADUALMENTE, IN MISURA CHE IL LAVORO PROGREDISCE, COMPLETARE TUTTI GLI ELEMENTI.

28 DIRETTIVE PER L’ELABORAZIONE DEL PIANO ANNUALE DI DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 DIRETTIVE PER L’ELABORAZIONE DEL PIANO ANNUALE DI DELL’ALLENAMENTO BISOGNA OPERARE PRINCIPALMENTE CON CIFRE, COMPARAZIONI, DATE, LUOGHI DI REALIZZAZIONE, ECC… PRINCIPI DI ALLENAMENTO DEL GRUPPO SPORTIVO: 1- COMPOSIZIONE, GISTIFICAZIONE E DESCRIZIONE *VALUTAZIONE DEL LIVELLO PROVINCIALE, REGIONALE, NAZIONALE

29 2- ASSICURAZIONE DELLA CONTINUITA’ D’ALLENAMENTO
13/09/15 *LACUNE FONDAMENTALI NELLA CONDIZIONE FISICA, NELLA TECNICA E NELLA DIDATTICA 2- ASSICURAZIONE DELLA CONTINUITA’ D’ALLENAMENTO 3- PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO: DATE, DURATA DEI PERIODI DI ALLENAMENTO 4- CARICO DI ALLENAMENTO E DI GARE DURANTE L’ANNO, NUMERO DEGLI ALLENAMENTI E DELLE GARE NEI DIFFERENTI PERIODI DELL’ALLENAMENTO 5- FORME E DATE DEI CONTROLLI MEDICI E TECNICI (TEST ESAMI, ECC..)

30 QUADRI CALENDARIO SPORTIVO ALLENATORI
13/09/15 QUADRI ALLENATORI CALENDARIO SPORTIVO 1- ELENCO CRONOLOGICO DELLE MANIFESTAZIONI E DEI RADUNI 2- GIUSTIFICAZIONI DEL CALENDARIO

31 ISTALLAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI
13/09/15 AUSILI DIDATTICI 1- PIANO DI UTILIZZAZIONE DEI FILMATI 2- ACQUISTO E/O REALIZZAZIONE DI DOCUMENTAZIONE ISTALLAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI 1- COMPLETAMENTO DEL MATERIALE E DELLE ISTALLAZIONI GIA’ ESISTENTI 2- NUOVE APPARECCHIATURE NEL MATERIALE DESTINATO ALL’ALLENAMENTO GENERALE E SPECIFICO

32 PIANO INDIVIDUALE DELL’ALLENAMENTO DELL’ATLETA
13/09/15 PIANO INDIVIDUALE DELL’ALLENAMENTO DELL’ATLETA LE PRESTAZIONI SPORTIVE SONO CONDIZIONATE DALLE DIVERSE PROPORZIONI DELLE COMPONENTI DELLA CONDIZIONE FISICA, TECNICA, TATTICA E PSICHICA. L’INDIVIDUAZIONE E LA CORREZIONE DELLE LACUNE NELLA FORMAZIONE DI UN ATLETA, GLI PERMETTERA’ DI OTTENERE MIGLIORI RISULTATI.

33 LA PREPARAZIONE FISICA.
13/09/15 QUESTO ESIGE UN’ANALISI PRECISA DEGLI INDICI DI CIASCUNO DI ESSI, IN FUNZIONE DDEI QUATTRO ELEMENTI FONDAMENTALI CHE COMPONGONO L’ALLENAMENTO: LA CONDIZIONE FISICA LA TECNICA LA TATTICA LA PREPARAZIONE FISICA. LA PREPARAZIONE DI UN PIANO DI LAVORO INDIVIDUALE NON E’ FACILE.

34 13/09/15 OTTIMALE E’ SOTTOPORRE L’ATLETA AD UNA OSSERVAZIONE PRECISA DURANTE LE GARE, PARTICOLARMENTE NELLE FASI CRITICHE, QUANDO SI EVIDENZIANO CHIARAMENTE GLI ERRORI. CONSTATATE LE LACUNE, SI DEVE ATTUARE UN CONTROLLO DURANTE LE SEDUTE DI ALLENAMENTO E DETERMINARE CON PRECISIONE LE CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO MOTORIO, QUALI ESERCIZI FAVORISCONO UN RAPIDO MIGLIORAMENTO E VERIFICARE COME L’ATLETA REAGISCE ALLE INDICAZIONI.

35 SCHEDA DI DELL’ALLENAMENTO
13/09/15 SCHEDA DI DELL’ALLENAMENTO SI USANO SCHEDE PARTICOLARI CONTENENTI TUTTI GLI ELEMENTI DI CUI L’ALLENATORE SI SERVE IN UN CICLO DI ALLENAMENTO E PRECISAMENTE QUELLI RELATIVI ALLA: CONDIZIONE FISICA TECNICA TATTICA RISULTATTI DELLE GARE NELLE SCHEDE INDIVIDUALI ANCHE I TEST, ECC…..

36 13/09/15 ATTUALMENTE SI RICERCA IN TUTTO IL MONDO METODI PER CONTROLLARE OBIETTIVAMENTE LO SFORZO LEGATO ALL’ALLENAMENTO, MA ANCORA NON SI E’ PERVENUTI AD UNA SOLUZIONE IDEALE.

37 PROGRAMMA DI UN RADUNO SCHEMA DI PROGRAMMA DI RADUNO
13/09/15 PROGRAMMA DI UN RADUNO UN RADUNO BEN PROGRAMMATO DEVE COSTITUIRE UN IMPORTANTE MEZZO DI ALLENAMENTO. SCHEMA DI PROGRAMMA DI RADUNO 1- CARATTERE DEL RADUNO (DI PREPARAZIONE, GENERALE, SPECIALE, DI RECUPERO) 2- FINALITA’ 3- DURATA 4- LUOGO

38 5- DIREZIONE, FUNZIONE, DIRETTORE 6- PARTECIPANTI
13/09/15 5- DIREZIONE, FUNZIONE, DIRETTORE 6- PARTECIPANTI 7- PROGRAMMA GENERALE DELLE ATTIVITA’ 8- SPIEGAZIONE DEL PROGRAMMA GENERALE DELLE ATTIVITA’ 9- INSTALLAZIONI ED EQUIPAGGIAMENTI 10- PROGRAMMA GIORNALIERO GENERALE 11- PIANO SETTIMANALE DELLE SEDUTE 12- BUDGET.

39 IL CICLO DI ALLENAMENTO
13/09/15 IL CICLO DI ALLENAMENTO

40 LA SUA SUCCESSIONE TEMPORALE E’:
13/09/15 SI INTENDE PER CICLO DI ALLENAMENTO L’INSIEME DI ESERCITAZIONI PREPARATORIE AD UN GRUPPO DI GARE, DELLE GARE STESSE E DI UN BREVE PERIODO SUCCESSIVO A QUESTE ULTIME DEDICATO AD ESERCITAZIONI COMPLEMENTARI RISPETTO ALLA DISCIPLINA PRATICATA. LA SUA SUCCESSIONE TEMPORALE E’: PERIODO DI PREPARAZIONE (PREPARATORIO) PERIODO DELLE GARE (AGONISTICO- COMPETITIVO) PERIODO DI TRANSIZIONE (PASSAGGIO)

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42 13/09/15 LA DURATA COMPLESSIVA DEI TRE PERIODI (CICLO) PUO’ ESSERE PARI AD UN ANNO (CICLO ANNUALE DI ALLENEMENTO), UN SEMESTRE(CICLO SEMESTRALE DI ALLENAMENTO), UN QUADRIMESTRE O TRIMESTRE. IN SEDE DI PIANIFICAZIONE LA SCELTA DEI CICLI DI DIVERSA DURATA DIPENDE DAL LIVELLO DI QUALIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLA SPECIALITA’ PRATICATA E DALLE ESIGENZE DEL CALENDARIO COMPETITIVO. IN CASO DI BREVI CICLI, LASCIARE AL GIOVANE PERIODICAMENTE, INTERVALLI DI RIPOSO TRA UN CICLO E L’ALTRO, DURANTE I QUALI EGLI PUO’ DEDICARSI AD ALTRE ATTIVITA’ LIBERAMENTE SCELTE.

43 IL PERIODO PREPARATORIO
13/09/15 IL PERIODO PREPARATORIO E’ COSTITUITO DA 2 PARTI SUSSEGUENTESI: TAPPA FONDAMENTALE TAPPA SPECIALE OCCORRE FARE UNA NETTA DISTINZIONE TRA LE FASCE GIOVANILI E LE FASCE DI MEDIA ED ELEVATA QUALIFICAZIONE. NELLE FASCE GIOVANILI LA TAPPA FONDAMENTALE E’ CARATTERIZZATA DA ESERCITAZIONI GENERALI RISPETTO A QUELLE SPECIALI E VICEVERSA.

44 13/09/15 OBIETTIVO DEL PERIODO PREPARATORIO E’ QUELLO DI SVILUPPARE LO STATO DI “FORMA” DELL’ATLETA. LA FORMA PUO’ ESSERE INTESA COME SINTESI GLOBALE DELLE CAPACITA’ CONDIZIONALI PIU’ IDONEA PER CONSEGUIRE LA MIGLIORE PRESTAZIONE. LE CAPACITA’ CONDIZIONALI VENGONO SVILUPPATE ANALITICAMENTE NELLA TAPPA FONDAMENTALE E IN MANIERA SINTETICA NELLA TAPPA SPECIALE.

45 13/09/15 IL PERIODO AGONISTICO E’ IL PERIODO DURANTE IL QUALE IL CONSOLIDAMENTO DELLA FORMA CONSENTE DI REALIZZARE ELEVATE PRESTAZIONI. CONCETTO DI “CONSOLIDAMENTO” PERCHE’ SI TRATTA DI UNA STABILIZZAZIONE RELATIVA DELLA FORMA E QUESTO PER DUE MOTIVI: 1- PER IL FATTO CHE NELLA PRIMA PARTE DEL PERIODO COMPETITIVO DOVREBBE VERIFICARSI UN ULTERIORE SVILUPPO DELLA CAPACITA’ DI PRESTAZIONE (PERFEZIONAMENTO DELLA FORMA)

46 13/09/15 2- PER IL FATTO CHE DURANTE IL PERIODO COMPETIVIVO - SPECIE SE LA SUA DURATA E’ NOTEVOLE, POSSONO VERIFICARSI DEGLI ABBASSAMENTI DEL LIVELLO DI ALCUNE CAPACITA’ CONDIZIONALI CHE VANNO PREVENUTI ATTRAVERSO LA REINTRODUZIONE DI GRUPPI DI ESERCITAZIONI GIA’ UTILIZZATE NEL PERIODO PREPARATORIO E SUCCESSIVAMENTE ABBANDONATE.

47 13/09/15 PER QUANTO RIGUARDA LA DURATA DEL PERIODO COMPETITIVO, QUESTA VA PRECISATA IN RAPPORTO A QUELLA DEL PERIODO PREPARATORIO, CHE DEVE DURARE DI PIU’ DEL PERIODO COMPETITIVO, CON UNA PROPORZIONE APPROSIMATIVA DI 2 A 1.

48 IL PERIODO DI TRANSIZIONE
13/09/15 IL PERIODO DI TRANSIZIONE RAPPRESENTA LA PARTE CONCLUSIVA DI UN CICLO E, NELLO STESSO TEMPO, IL RACCORDO CON IL CICLO SUCCESSIVO DI ALEENAMENTO. LA CARATTERISTICA DI QUESTO PERIODO E’ QUELLA DI ASSECONDARE LA NATURALE TENDENZA ALLA PERDITA TEMPORANEA DELLA FORMA PER MEZZO DI ESERCITAZIONI COMPLEMENTARI RISPETTO ALLA SPECIALITA’ PRATICATA INTERVALLATE DA GIORNI DI RIPOSO, CON LO SCOPO DI FAVORIRE IL RIPRISTINO DELLE DISPONIBILITA’ FISICHE E PSICOLOGICHE DELL’ATLETA, NOTEVOLMENTE IMPEGNATE DALLE ESIGENZE DEL PERIODO COMPETITIVO.

49 LA DURATA DEL PERIODO DI TRANSIZIONE E’ MOLTO BREVE:
13/09/15 LA DURATA DEL PERIODO DI TRANSIZIONE E’ MOLTO BREVE: * DI 2-4 SETTIMANE DEL CICLO ANNUALE DI ALLENAMENTO; * DI POCHI GIORNI, MASSIMO DUE SETTIMANE, QUANDO SI PREVEDONO 2 CICLI SEMESTRALI CONSECUTIVI; * DI 2-3 SETTIMANE PER GLI ATLETI DELLE FASCE GIOVANILI, 2-3 VOLTA L’ANNO

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52 PRINCIPI DELL’ADATTAMENTO E DELLA SUPERCOMPENSAZIONE
13/09/15 PRINCIPI DELL’ADATTAMENTO E DELLA SUPERCOMPENSAZIONE L’ORGANISMO DELL’ATLETA REAGISCE AGLI STIMOLI CHE TENDONO A MODIFICARE IL SUO STATO FISIOLOGICO DI EQUILIBRIO TRAMITE UN PROCESSO DI ADATTAMENTO CHE GLI CONSENTE DI SOPPORTARE CARICHI DI LAVORO SEMPRE CRESCENTI. DURANTE L’ALLENAMENTO L’ATLETA VA INCONTRO AD UN PROCESSO DI AFFATICAMENTO CHE DETERMINA UN CONSUMO DI ENERGIA ED UN CONSEGUENTE CALO MOMENTANEO DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE.

53 13/09/15 DURANTE LA FASE DI RIPOSO CHE SEGUE L’ALLENAMENTO L’ORGANISMO INNESCA I “MECCANISMI DI AUTODIFESA” E SI ADATTA ALLA NUOVA CONDIZIONE (fig. 1.3) NON VIENE SOLOCOMPENSATA L’ENERGIA CONSUMATA E RISTABILITO L’EQUILIBRIO FUNZIONALE, MA VENGONO MESSE A DISPOSIZIONE NUOVE RISORSE AL DI SOPRA DEL LIVELLO INIZIALE (SUPERCOMPENSAZIONE)

54 SCHEMA DEL CICLO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE
13/09/15 SCHEMA DEL CICLO DELLA SUPERCOMPENSAZIONE ALL’INIZIO DELL’ALLENAMENTO L’ORGANISMO DISPONE DI UN BEN PRECISO LIVELLO ENERGETICO DI PARTENZA (A), AL TERMINE DEL LAVORO SI REGISTRA LA FASE DI RECUPERO (B). IL PUNTO (C) RAPPRESENTA IL NUOVO STATO DI SVILUPPO (SUPERCOMPENSAZIONE)

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56 13/09/15 AD ADATTAMENTO AVVENUTO L’ORGANISMO E’ IN GRADO DI SOPPORTARE CON UN MINOR DISPENDIO ENERGETICO IL MEDESIMO CARICO DI LAVORO, E’ CIOE’ PRONTO AD ESSERE SOLLECITATO DA UN CARICO ANCORA MAGGIORE. QUANDO L’ORGANISMO DELL’ATLETA SI ADATTA AD UNA DETERMINATA SERIE DI STIMOLI, RISPONDE A QUESTI TRAMITE REAZIONI RIGIDAMENTE STABILITE, NON AVVIENE CIOE’ UN ULTERIORE SVILUPPO DI QUELLA PARTICOLARE FUNZIONE. E’ QUINDI NECESSARIO RICERCARE UN AUMENTO PROGRESSIVO DEI CARICHI DI LVAORO (fig. 1.4)

57 SCHEMA DELL’INCREMENTO DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE
13/09/15 SCHEMA DELL’INCREMENTO DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE SE SI VUOLE OTTENERE UN EFFETTIVO INCREMENTO DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE E’ NECESSARIO INTERVENIRE CON CARICHI SEMPRE PIU’ ELEVATI. IL MAGGIOR EFFETTO ALLENANTE LO SI OTTIENE INSERENDO IL CARICO SUCCESSIVO NEL MOMENTO IN CUI L’ORGANISMO REGISTRA IL MASSIMO LIVELLO DI ADATTAMENTO (PUNTO DELLA MASSIMA SUPERCOMPENSAZIONE)

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59 13/09/15 BISOGNA INPRATICA INTERVENIRE CON NUOVI E SEMPRE PIU’ ELEVATI STIMOLI ED EVITARE L’ADATTAMENTO AD UN UNICO STADIO DI SVILUPPO. IL RECUPERO E’ PARTE INTEGRANTE DELL’ALLENAMENTO: NON SERVE UNICAMENTE PER SMALTIRE LA FATICA, MA DEVE CONTRIBUIRE AD ELEVARE IL LIVELLO DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE. SE SI VOGLIONO SFRUTTARE AL MASSIMO GLI EFFETTI DELL’ADATTAMENTO, L’ALLENAMENTO SUCCESSIVO DEVE ESSERE INSERITO AL CULMINE DELLA SUPERCOMPENSAZIONE, CIOE’ DOPO UN TEMPO DI RECUPERO OTTIMALE.

60 13/09/15 NEGLI ATLETI DI UN CERTO GRADO DI PREPARAZIONE E’ POSSIBILE ELEVARE ULTERIORMENTE IL CARICO DI LAVORO, IMPEDENDO ALL’ORGANISMO UN RECUPERO TOTALE. IN TAL MODO GLI EFFETTI DI PIU’ ALLENAMENTI SI SOMMANO, CREANDO AMPI PRESUPPOSTI FISIOLOGICI PER I SUCCESSIVI PROCESSI DI ADATTAMENTO E DI SUPERCOMPENSAZIONE (fig. 1.5

61 SCHEMA DEGLI EFFETTI DI PIU’ ALLENAMENTI SULLE CAPACITA’ LAVORATIVE
13/09/15 SCHEMA DEGLI EFFETTI DI PIU’ ALLENAMENTI SULLE CAPACITA’ LAVORATIVE INSERENDO I CARICHI DI ALLENAMENTO IN CONDIZIONI DI RECUPERO PARZIALE GLI EFFETTI FISIOLOGICI DEGLI ESERCIZI SI SOMMANO. UN AFFATICAMENTO MAGGIORE (OVVIAMENTE NEI LIMITI FISIOLOGICI DELLA FUNZIONALITA’) COMPORTA UNA PIU’ ELEVATA SUPERCOMPENSAZIONE CON PIU’ EVIDENTE INCREMENTO DELLE CAPACITA’ LAVORATIVE.

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