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PubblicatoPietro Ventura Modificato 9 anni fa
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Percorsi del vedutismo dai ‘silenzi’ del Nord alle cronache colorate di Venezia (i parte)
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Non si può prescindere dal contesto politico, religioso, e topografico della neo-nata Repubblica delle Sette Province del Nord per poter avere un approccio corretto alla storia del vedutismo olandese del XVII secolo, meglio conosciuto come “il secolo d’oro” per i Paesi Bassi, in ispecie settentrionali. Pur essendo da sempre una delle regioni più ricche d’Europa, alla fine del conflitto con gli Spagnoli e alla proclamazione della sua indipendenza, questo piccolo territorio in gran parte circondato dal mare conobbe uno straordinario periodo di fioritura economica che non mancò di farsi sentire anche in campo artistico dove, fra i “generi” pittorici maggiormente coltivati, grande successo riscossero i dipinti di “veduta”, la cui origine può essere in parte spiegata dalla lunga tradizione olandese dell’immaginario topografico. Stampe topografiche, disegni e incisioni che fino ad allora avevano documentato la trasformazione delle città, la distruzione o il completamento dei maggiori edifici, vennero degnamente sostituite o, meglio, affiancate, nella metà del Seicento, dai realistici ‘ritratti’ urbani di pittori quali Jacob van Ruisdael, Gerrit Berckheyde e, in specie, Jan van der Heyden al quale, durante questo corso monografico, verrà dato maggiore spazio in quanto autore di intensi ‘ritratti’ di città – non solo dei Paesi Bassi – da lui visitate e ‘fermate’ in tele quasi sempre di contenute dimensioni – e pertanto più agevolmente trasportabili: fattore di non poca rilevanza nell’esigenza di accontentare il collezionista – ma di fattura elegante e preziosa. È noto come il pittore si sia servito, nell’elaborazione delle sue vedute, di supporti tecnici e scientifici per riprodurre con esattezza i contesti cittadini e per restituirne con diligenza ogni più piccolo dettaglio che, a volte, veniva dall’artista inciso su scala
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più grande su lastre di rame che servivano come ‘appunti’ particolareggiati nell’elaborazione finale della veduta. I supporti tecnici e scientifici adottati da Van der Heyden, come pure da Jan Veermeer al quale, ugualmente, verrà dedicato ampio spazio sull’eco della fortunata mostra romana conclusasi da pochi mesi, costituiscono un primo ‘ponte’ fra i pittori di “veduta” olandesi e i pittori di “veduta” veneziani, una ‘rosa’ dei quali verrà trattata durante le lezioni al fine di mettere in evidenza le differenze fra le due “scuole”; diversità decretate non solo dalla palese diversità geografica delle due Repubbliche, quella olandese e quella veneziana – anche se pur sempre di città di mare si trattava –, ma anche da un diverso modo di concepire il “ritratto urbano” dettato da una formazione ‘altra’ e da un differente tipo di collezionismo. Pertanto, dopo aver contestualizzato la cultura artistica nella più ampia situazione storica generale dei Paesi Bassi nel XVII secolo, si procederà a una “carrellata” dei pittori protagonisti di questo “genere”, con particolare riguardo agli artisti più sopra citati, corredandone la descrizione con la proiezione di immagini che verranno descritte e confrontate per metterne a fuoco affinità e differenze.
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L’impero di Carlo V
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L’impero di Carlo V
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L’Unione di Utrecht (1579)
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Le Sette Province dei Paesi Bassi
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Jan Vermeer, Veduta di Delft, 1660 ca, L’Aja, Mauritshuis
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Gerrit Dou, Autoritratto nello studio, 1647
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Gerrit Dou, L’astronomo, 1650 ca
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Gerrit Dou, Donna al clavicembalo, 1665 ca
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Gerrit Dou, La giovane madre, 1670 ca
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Pieter de Hooch, La madre, 1660 ca
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Pieter de Hooch, L’armadio della biancheria
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Pieter de Hooch, La camera da letto, 1660 ca
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Pieter de Hooch, Interno con figure (Donne e soldati)
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Pieter de Hooch, Ritratto di famiglia in cortile in un’abitazione di Delft, 1658 ca
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Pieter de Hooch, Donna con bambina in cortile, 1558-1660 ca
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Pieter de Hooch, Signora con la domestica in cortile, 1660 ca
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Pieter de Hooch, Casa di campagna, 1665 ca
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Jakob Ruisdael, La cascata
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Jacob van Ruisdael, I due mulini
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Jacob van Ruisdael, Il cimitero ebraico
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Jacob van Ruisdael, Il mulino di Wijk ad Duurstede, 1670
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Jacob van Ruisdael, Veduta di Haarlem
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Jacob van Ruisdael, Veduta di Beverwijk
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Jacob van Ruisdael, Veduta di Amsterdam e dello Amstel
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Jacob van Ruisdael, Damrak ad Amsterdam
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Jakob Ruisdael, Amsterdam, piazza Dam
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Egbert van der Poel, Veduta di Delft con l’esplosione del 1654
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Egbert van der Poel, Veduta notturna di Delft con l’esplosione del 1654
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Egbert van der Poel, Veduta di Delft dopo l’esplosione del 1654
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Emanuel de Witte, Interno di chiesa gotica con motivi della Oude Kerk di Amsterdam
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Emanuel de Witte, Interno della Nieuwe Kerk a Delft con la tomba di Guglielmo il Taciturno
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Emanuel de Witte, Interno della Oude Kerk di Amsterdam
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Emanuel de Witte, Il cortile della Borsa di Amsterdam
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Emanuel de Witte, Interno di chiesa gotica
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Daniel Vosmaer, Veduta di una città olandese (forse Delft)
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Daniel Vosmaer, Veduta di Delft dopo l’esplosione del 1654
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Daniel Vosmaer, Veduta di Delft da una loggia immaginaria
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Daniel Vosmaer, Veduta di Delft
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Daniel Vosmaer, Veduta di Den Briel
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