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PubblicatoAlbano Pucci Modificato 9 anni fa
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BLOCCO 2: Il MADE IN ITALY DELL’ ABBIGLIAMENTO E DELL’ ARREDAMENTO
L’ULTIMO MADE IN ITALY BLOCCO 2: Il MADE IN ITALY DELL’ ABBIGLIAMENTO E DELL’ ARREDAMENTO Encarna Esteban Bernabé
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2. IL MADE IN ITALY DELL’ABBIGLIAMENTO E DELL’ARREDAMENTO
In questo secondo blocco conosceremo l’affascinante mondo del Made in Italy dell’abbigliamento e dell’arredamento. L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per i suoi grandi stilisti di moda. Gli star del cinema, i cantanti internazionali e le celebrità in generale si vestono solitamente con grandi capi di firma italiana. Forse il settore dell’arredamento gode di meno popolarità mondiale ma le firme italiane si trovano sempre tra le più ambite a livello internazionale.
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Il fashion, che comprende non solo abbigliamento ma anche pelletteria, arredamento e accessori come orologeria o occhialeria, è uno di quelli che da sempre traina l'Italia, in un contesto mondiale di costante crescita (+10% all'anno) che ha comportato il raddoppiamento del valore negli ultimi 10 anni, fino all'attuale soglia di 220 miliardi di dollari. L'unico elemento economico di incertezza, cioè la contrazione del mercato statunitense, è tra l'altro controbilanciato dalla crescita dei mercati del Far East.
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Secondo una ricerca di Sistema Moda Italia, il fatturato del settore nel 2007 è cresciuto complessivamente del 2,6%. Grazie alla buona dinamicità che ha caratterizzato la prima parte dell'anno, il 2007 si è chiuso con un incremento medio di fatturato del 2,6%, che ha consentito alle vendite di riportarsi sopra quota 54 miliardi. Anche la dinamica del valore della produzione (una sorta di stima del valore dell'attività realizzata in Italia, al netto dei proventi derivanti dalla commercializzazione di beni/prodotti acquistati all'estero) si è confermata positiva (+2,4%).
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Nonostante il recupero del fatturato, continuano le difficoltà sul lato occupazionale: il report stima oltre 1700 chiusure aziendali (-2,9%). Le esportazioni di abbigliamento-moda hanno invece ottenuto lo scorso anno i risultati migliori (+6,3%) della storia recente. In termini di aree di sbocco, un contributo determinante è giunto lo scorso anno dai mercati non-Ue “vicini” (es. Russia), ma anche in ambito europeo si sono ottenuti buoni risultati.
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Cina e Hong Kong hanno confermato di poter essere anche un'“opportunità” per le aziende italiane (l'area si è mantenuta in crescita e si configura ormai come l'ottavo mercato di sbocco per il Made in Italy). E' però sul mercato all'importazione che si conferma il ruolo dominante della Cina che ha coperto, da sola, oltre un quarto dell'import totale (a valore) di abbigliamento, sottraendo ulteriori ambiti ai fornitori est-europei. Il gigante asiatico ha aumentato sensibilmente anche la propria capacità competitiva in ambito tessile, spiazzando praticamente tutti i tradizionali fornitori e arrivando a controllare il 18% circa del mercato all'import. Tratto da: La cultura e il Made in Italy. Ara Pacis
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Marchio italiano o Made in Italy L'Italia è un punto di riferimento per tutto quello che riguarda stile, eleganza e qualità, come avviene a proposito di abbigliamento e di moda più in generale (accessori quali borse, scarpe, cappelli, guanti, ecc.). Vestirsi non significa soltanto coprirsi; è piuttosto una questione di orgoglio e stile personale; tanto per le donne che per gli uomini è espressione della personalità per cui tendono ad attribuire molta importanza al proprio aspetto esteriore.
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Il design tipicamente italiano non riguarda solo moda e abbigliamento, ma anche gli articoli in pelle, l’architettura d’interni e l’oggettistica per la casa, i prodotti di ceramica, gioielli, oro, argento, articoli di vetro o cristallo, merletti, cioccolato, prodotti di alimentazione, arte, scultura, artigianato del legno, strumenti musicali, per non parlare delle automobili e degli yacht da diporto.... tutti settori per cui l'Italia va molto orgogliosa di essere apprezzata come uno dei migliori produttori al mondo.
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Soprattutto durante l’ultimo ventennio il resto del mondo ha assistito all'esplosione della popolarità dei prodotti e dello stile di vita italiano. Ormai il “marchio italiano” o made in Italy non indica solamente l'origine del prodotto; è anche garanzia di una forma e di uno stile superiori, non solo in riferimento ai nomi più noti della moda italiana e della relativa produzione industriale ma anche per molti altri prodotti di qualità e gusto indiscussi. Da:
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La qualità dei prodotti usati , la manifattura dei capi e lo stile di altissimo gusto ed eleganza hanno dato agli stilisti italiani una fama internazionale. Firme come Gucci, Versace, Valentino, ecc. sono affermate nell’intero pianeta. Vediamo ora qualche firma Made in Italy d’abbigliamento:
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Sin dalla fondazione della Maison fiorentina nel 1921 ad opera di Guccio Gucci, il marchio si è rivolto alla clientela maschile e femminile più esigente al mondo. Gucci rappresenta il meglio del Made in Italy, grazie all'inimitabile connubio tra lusso, eccellenza artigiana e stile moderno. Oggi, l'impegno della Maison a favore dell'eccellenza continua secondo l’interpretazione del Direttore Creativo Frida Giannini, che ha arricchito la tradizione Gucci proponendo accurate linee di borse, calzature, collezioni moda apprezzate dalla critica, abbigliamento per bambini, piccola pelletteria, gioielli, profumi e altri intramontabili accessori. Da:
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A 25 ANNI GIANNI VERSACE DECIDE DI TRASFERIRSI A MILANO E INIZIA A LAVORARE COME STILISTA DISEGNANDO LE SUE PRIME COLLEZIONI DI PRÊT-À-PORTER PER CALLAGHAN, GENNY E COMPLICE. E' IL MITO DI VERSACE CHE CONFERISCE ALLA MAISON RICO-NOSCIBILITÀ IN TUTTO IL MONDO. VERSACE: MODA, GLAMOUR E SEXY. IL MITO VERSACE NASCE NEL 1978, ANNO IN CUI VENNE FONDATO IL MARCHIO DA GIANNI VERSACE. DA:
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Coppia di stilisti formata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana, fondatori dell’omonima casa di moda. Prima sfilata a Milano Collezioni, nella categoria Nuovi talenti, nel Prima collezione nel «Non basta portare l’orecchino e buttar giù un disegno per fare questo lavoro con successo». Il marchio Nato a Milano nel 1985, il gruppo crea, produce e distribuisce abbigliamento, pelletteria, calzature, accessori e profumi con i marchi Dolce&Gabbana, D&G (linea giovane), D&G Junior (bambini). Dopo gli esordi milanesi è protagonista di un’ascesa che ne fa una delle griffe italiane più conosciute al mondo. I due stilisti hanno vestito Madonna, Monica Bellucci, Kyle Minougue, David Beckham, Nicole Kidman, ecc. Da:
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Giorgio Armani è in tutto il mondo sinonimo di eleganza e di italianità, oggi è a capo di un vasto impero, non a caso gli inglesi lo chiamano King George e il suo è un regno che dura da tanto tempo, esattamente dal 1975 anno in cui insieme a Sergio Galeotti fondò appunto il suo marchio. Nato a Piacenza nel 1934 Armani si avvicinò alla moda per caso quando nel 1957 decise di abbandonare la Facoltà di Medicina di Milano a cui era iscritto da due anni ed in cerca di un lavoro gli fu proposto un posto alla Rinascente dall’amica Rachele Enriquez, lì iniziò a collaborare con il team degli architetti che curavano l’immagine dell’importante magazzino. L’esperienza fu così formativa che nei primi anni ’60 divenne assistente di Cerruti per la nuova linea di moda uomo Hitman che Armani disegnò fino al 1970, fu poi l’influenza di Sergio Galeotti a spingerlo nel progetto di una propria linea di moda.
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Fin da subito sulla passerella di Armani comparvero alcuni elementi chiave della sua moda che ne segnarono la fortuna: la giacca da donna modellata su quella maschile, ma destrutturata che diventò la divisa delle nuove donne in carriera bisognose di praticità nell’eleganza.
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Il successo nazionale ed internazionale del settore della casa e dell’arredamento è testimoniato dalla notorietà mondiale dei brand made in Italy e dal primato detenuto dall’Italia nell’esportazione di mobili. Benché la crisi e la successiva recessione abbiano colpito duramente questo comparto, composto in maggioranza da PMI, con pochi addetti e una grande frammentazione della distribuzione, le aziende hanno saputo rispondere con determinazione: elevata qualità, innovazione tecnologica d’avanguardia ed eccelso design sono i perni su cui questo settore punta per far fronte ai radicali mutamenti imposti dal nuovo assetto del mercato.
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I più noti distretti produttivi sono quelli del mobile artistico in stile in Veneto e Brianza, il distretto della sedia e del mobile in Veneto orientale e Friuli, la famosa ceramica di Sassuolo nel modenese. Per quanto riguarda i materiali per l’edilizia Il granito e il sughero in Sardegna e la lavorazione del marmo a Carrara e Verona. A Sud, tra Matera e Bari si trova l’importante distretto industriale del mobile imbottito. A Murano, nella laguna di Venezia, il distretto del vetro artistico, i cui prodotti - testimoni dell’antica tradizione artigiana - hanno fama internazionale. In Veneto è recentemente nato il Metadistretto della bioedilizia, che riunisce professionisti, produttori, tecnici, rivenditori di prodotti e materiali ecologici.
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A questo settore, di fondamentale importanza per l’economia italiana, sono dedicate importanti fiere di settore e numerose pubblicazioni periodiche, in cui vengono pubblicati i migliori consigli per orientare le scelte dei lettori. Tratto da: Casa e Arredo: successo made in Italy
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Vediamo il video di questo blocco 2: L’avvocatessa Carolina Santini da Roma ci racconta come vede lei Il Made in Italy dell’abbigliamento e dell’arredamento. Video
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Per approfondire leggete i seguenti documenti: Lettura obbligatoria: Arredamento Made in Italy Lettura facoltativa: L'etichettatura prodotti tessili
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Svolgete il test per valutare le vostre conoscenze acquisite in questo primo blocco del modulo: Test Blocco 2
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