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POIn Programma Operativo Interregionale (FERS) “Attrattori culturali, naturali e turismo” Lavori di restauro, valorizzazione e fruibilità della “Torre Piccola” del castello Gallone. Tricase, 24 settembre 2015 Asse I – Valorizzazione e integrazione su scala interregionale del patrimonio culturale e naturale. Linea di intervento I.1.1.
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Veduta del Palazzo Baronale nella pubblica piazza della terra di Tricase. A.D. MDCCLXXXV, Disegno.
Il contesto urbano cui è ubicato il fabbricato oggetto dell’intervento, di proprietà comunale, è quello del centro storico dell’abitato di Tricase.
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Piazza Pisanelli naturale grande attrattore turistico, accoglie la Torre Piccola collocata tra pregevolissimi edifici di culto quali la chiesa di San Domenico, la chiesa Matrice, l’ex Convento dei Padri Domenicani e il Castello dei Principi Gallone, del quale la cosiddetta Torre Piccola e Torre Grande risultano di pertinenza.
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La Torre piccola, detta anche Bastione a lancia è situata a ponente del Palazzo Principesco.
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Quella che spesso è stata denominata come Torre piccola o Torretta poligonale del Castello, in realtà rappresenta uno dei pochi esempi di Bastione a lancia del Salento.
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Descrizione e note storiche dell’edificio
Coevo ad altre realtà importami del Salento come i castelli di Copertino ( ), Parabita (1535), Acaya (1536), Lecce (1539), il Baluardo tricasino s'inserisce perfettamente nell'opera di fortificazione e adeguamento militare voluto da Carlo V.
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Descrizione e note storiche dell’edificio
Posizionato su uno degli incroci della cinta muraria, il Bastione ha una pianta a punta di lancia, con quattro facciate visibili e munite di cannoniere e la quinta, detta gola, che in origine era inglobata nei due lati delle mura della Terra. I due piani ospitavano due cannoni che avevano la possibilità di sparare dalle quattro bocche da fuoco per piano. L'accesso era garantito dalla porta a primo piano aperta sul lato della gola (oggi ancora visibile dall'ingresso degli uffici comunali).
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Descrizione del bene e del suo stato di conservazione
L’immobile in questione versava in uno stato di precaria conservazione, gli interventi che negli anni si sono succeduti hanno operato senza tener conto delle reali necessità. Non si è mai avuta la concreta possibilità di intervenire in maniera radicale e concettualmente corretta.
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
Le facciate in esame risultavano degradate dall’umidità di risalita (proveniente dal terreno) e dall’umidità d’infiltrazione (acque meteoriche), in particolare il basamento della torre, dovuta alla mancata manutenzione ed all’assenza di intonaco.
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La mappatura dello stato di conservazione
Dilavamento generalizzato della superficie sotto il cornicione dovuto alla mancanza di opere per la raccolta di acqua meteorica Presenza di fessurazioni
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La mappatura dello stato di conservazione
Presenza diffusa di muschi e licheni dovuti a cicli di umidità Assenza di malta tra i giunti
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
La facciate esterne, totalmente in tufo a faccia vista, risultavano caratterizzate dalla diffusa presenza di croste e/o patine scure, di patine biologiche (muschi e/o licheni), di depositi superficiali coerenti ed incoerenti e dalla presenza di vegetazione spontanea in corrispondenza del cornicione.
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
L’accesso alla struttura avveniva mediante un antico portone in legno al di la del quale era presente un secondo infisso in legno avente funzione di antiporto. Il piano del locale interno della Torre si trovava, rispetto a quello esterno, ad un livello inferiore di circa 25 cm. Il pavimento era in mattoni di cemento granagliato, mentre nel piano ammezzato era ancora presente il pavimento in coccio pesto, risarcito in più punti con malta cementizia.
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La mappatura dello stato di conservazione
Le pareti risultavano intonacate con materiali tipo plastico che rievocavano i conci di tufo a faccia vista, alla base delle pareti erano visibili le tracce di umidità da risalita. Al piano terra era presente un piccolo vano ripostiglio con infisso in plastica a soffietto.
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La mappatura dello stato di conservazione
Le finestre, di recente realizzazione erano in alluminio elettrocolorato.
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
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La mappatura dello stato di conservazione
Non era presente alcun servizio igienico. La struttura non era servita da rete idrica e fognante, ma solo dell’alimentazione Enel. Gli impianti elettrici, realizzati a vista con canalina metallica erano completamente da revisionare.
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Gli interventi di restauro e di consolidamento si sono resi necessari al fine di evitare il degrado della bene storico e di quello che lo stesso rappresenta per la cittadinanza. In sostanza si è cercato di eliminare, per quanto possibile, ogni fonte di rischio che possa generare fenomeni di disgregazione dei paramenti murari (vedi la vegetazione infestante), le infiltrazioni di acqua dal lastrico solare e dalle fondamenta, ecc.
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Descrizione degli obiettivi dell’iniziativa
L’obbiettivo principale dell’iniziativa è quello di tutelare e conservare il bene storico-artistico, vincolato per legge e nel contempo valorizzare la valenza storica, migliorando la sua fruibilità da parte di cittadini, visitatori e turisti, stante la sua particolare ubicazione nel pieno centro storico della città, da sempre vissuto come il fulcro degli incontri e di frequentazioni. Descrizione degli obiettivi dell’iniziativa
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Descrizione degli obiettivi dell’iniziativa
Obbiettivo altrettanto importante è stato quello di individuare forme e modalità di recupero e fruizione per molti versi innovative. Nelle operazioni di recupero si è cercato di superare, la ormai abusata modalità della meccanica ricostruzione d’ambiente del bene. Si è voluto invece intendere l’operazione di recupero come occasione per una ricostruzione del contesto culturale e storico in cui si inquadrava il bene stesso. Descrizione degli obiettivi dell’iniziativa
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Descrizione degli obiettivi dell’iniziativa
Questa operazione definita come “spettacolarizzazione” del bene culturale “Torre Piccola” è consistita in un attento lavoro di ricostruzione filologica del periodo storico in cui il bene è inquadrato e nell’uso di tecnologie in grado di illustrare ai visitatori lo spirito e il significato del bene valorizzato, del contesto storico di riferimento, delle persone che l’avevano costruito e vissuto. Descrizione degli obiettivi dell’iniziativa
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Progetto di restauro: Il progetto dei lavori di restauro comprende l’attuazione di varie fasi di lavorazione che sinteticamente sono di seguito indicate. Accurata indagine archeologica realizzata con macchinari georadar per verificare la presenza di eventuali testimonianze e/o invasi da recuperare (pavimentazione originaria, botole d’accesso ad un piano interrato);
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Progetto di restauro: La sostituzione della pavimentazione esistente, costituita da mattoni in granigliato di cemento, ha offerto la possibilità di indagare sulle stratigrafie sottostanti. Foto: Dott. Alessandro Rizzo
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Al di sotto dello strato di preparazione del pavimento moderno, è stato rinvenuto un secondo e più antico pavimento in terra e tufina battuta, il quale era in fase con le tracce di intonaco presenti al di sotto del pavimento moderno, sui muri perimetrali della stessa torre. Progetto di restauro: Foto: Dott. Alessandro Rizzo
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Progetto di restauro: L’antico pavimento in terra e tufina battuta, in pessimo stato conservativo, copriva direttamente il banco roccioso, oltre ad una serie di tagli nello stesso. Questi erano rappresentati da un buca ellittica al centro dell’ambiente e da un taglio irregolare. Foto: Dott. Alessandro Rizzo
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Progetto di restauro: Risanamento e realizzazione di pavimentazione interna
Al piano terra, rimozione della pavimentazione esistente in mattoni di graniglia di cemento e del materiale di supporto sottostante; Realizzazione di nuovo vespaio aerato e successivamente del nuovo pavimento in coccio pesto; Al piano primo, recupero del pavimento in coccio pesto esistente; prima dopo l’intervento
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Progetto di restauro: Restauro e consolidamento del paramento murario in facciata
Ispezione dello stato di conservazione dei conci e degli assetti; Rimozione degli elementi vegetali infestanti mediante estirpazione manuale, operazione preceduta da trattamenti con diserbanti. Rimozione di eventuali chiodi, zanche, staffe e corpi estranei in genere, adottando ogni accorgimento necessario atto a salvaguardare l’integrità dei conci
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Pulitura di superficie lapidea (pietra leccese) interessata da diffuso attacco biologico (licheni) consistente nella asportazione manuale delle incrostazioni mediante leggera spazzolatura, applicazione di biocida ad azione meccanica con bisturi; Pulitura delle superfici interessate da croste nere mediante l’applicazione, da ripetere in più cicli, di compresse di cellulosa imbevute di una soluzione di carbonato d’ammonio e successiva spazzolatura, dove è stato necessario con microfresa e con mini pistole sabbiatrici di precisione (microsabbiatrice); Preconsolidamento di superfici lapidee, consistente nella impregnazione a spruzzo con silicato d'etile, nonché esecuzione di stuccature di riempimento e di appoggio delle scaglie con malta idonea a base di calce idraulica a basso contenuto salino e polvere di pietra, eventualmente additivata con silicato di etile; inserimento di eventuali piccoli perni per il fissaggio di pezzi in distacco, con resine epossidiche e stuccature nei bordi. Progetto di restauro: Restauro e consolidamento del paramento murario in facciata
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Progetto di restauro: Restauro e consolidamento del paramento murario in facciata:
Consolidamento di superficie lapidea già preconsolidata, nelle zone più degradate e pulite, consistente nella impregnazione del materiale mediante applicazione a pennello o a spruzzo eseguito in più fasi e con tutte le accortezze necessarie a consentire la massima penetrazione del prodotto; Risarcitura di lesioni mediante iniezioni di resine epossidiche previa scarnitura, stilatura e sigillatura, il tutto conservando la patina originaria;
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Progetto di restauro: Restauro e consolidamento del paramento murario in facciata:
Revisione e stilatura sottile dei giunti fra i conci da eseguire con malta di calce e polvere di pietra calcarea con resina acrilica, previa scarnificazione e lavaggio dei giunti stessi, in maniera da ottenere un impasto del tutto simile alla pietra, compreso il ritocco finale, con la eliminazione superficiale della malta eccedente; Trattamento idrorepellente protettivo mediante applicazione a spruzzo di idrorepellente a base di organopolisilossani oligomerici, effettuata per applicazioni successive sulla superficie perfettamente asciutta ed in condizioni climatiche idonee, sino a rifiuto del prodotto.
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Progetto di restauro: Restauro e consolidamento del paramento murario in facciata:
prima Dopo l’intervento
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Revisione e manutenzione generale degli elementi architettonici del cornicione e della copertura.
Revisione copertura esterna e pluviali. Eliminazione dei depositi superficiali di muffe e licheni e della vegetazione radicata. Verifica dell'assetto statico del cornicione ed eventuale smontaggio e rimontaggio dei conci. Smontaggio e rimontaggio per inserimento di elementi impermeabilizzanti ed eventuali sostituzioni di parti non recuperabili. Rifacimento dei canale di gronda e dei pluviali, integrazione degli elementi mancati o rotti con altri realizzati su misura in ceramica da artigiani locali. Realizzazione del lucernario in ferro. Progetto di restauro: Prima Dopo l’intervento
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Progetto di restauro: Revisione e manutenzione generale degli elementi architettonici del cornicione e della copertura. Dopo l’intervento prima
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Progetto di restauro:Interventi sulle murature interne
Demolizione dell’intonaco interno esistente avente uno spessore stimato di cm 3, rappresentante una vera e propria superfetazione dell’esistente e realizzato allo scopo di “rivestire” l’originario paramento murario interno danneggiato dalle infiltrazioni. In relazione all’esito dei necessari saggi effettuati, e vista la consistenza muraria, realizzazione di intonaco con geocalce naturale strutturale traspirante.
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Progetto di restauro: Interventi sulle murature interne
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Progetto di restauro: Interventi sulle murature interne
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Progetto di restauro: Interventi sulle murature interne
Prima dell’intervento Dopo l’intervento
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Progetto di restauro:Interventi sulle murature interne
Sulle pareti intonacate, è stata eseguita una pittura a base di calce previo provini eseguiti in loco. Prima della stesura della pittura (Biocalce Silicato Puro Pittura), si proceduto al passaggio di un fissativo consolidante (Biocalce Silicato Consolidante) eseguito su tutte le superfici intonacate. Campionatura velatura
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Progetto di restauro:Interventi sulle murature interne
Stato di fatto - nicchia (volta) Stato di finale - nicchia (volta) In particolare alla nicchia, con volta a botte, esposta a ovest e precisamente a sinistra dell’ingresso, si è proceduto al restauro conservativo dell’intonaco (volta e pareti) previa pulitura dello strato di calcina deteriorata e decoesa e successiva stuccatura. Successivamente si è proceduto al consolidamento e ad un equilibratura cromatica dell’intera superficie. Le stesse operazioni sono state eseguite al vano w.c. e al vano tecnico esposti frontalmente all’ingresso Lacuna di intonaco
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Progetto di restauro:Interventi sulle murature interne
Sulle volte, sia quella del primo livello che a quella del secondo, si è proceduto ad un intervento mirato all’abbassamento cromatico dei conci di tufo dovuto all’ asportazione degli strati di calce o di intonaco eseguiti in altri interventi. Tale operazione è stata eseguita con la tecnica dello spruzzo utilizzando acqua di calce e uniformando così tutta la superficie interessata. In particolare alla volta del secondo livello prima di tale operazione si è proceduto all’abbassamento cromatico di alcune stuccature eseguite in precedenti interventi. Stato finale - tecnica a spruzzo acqua di calce
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Progetto di restauro: Impianti:
nel vano deposito al piano terra è stato realizzato il servizio igienico completo di vaso e lavamani, con le relative opere impiantistiche compreso l’estrazione dell’aria forzata, e l’ovvio collegamento alle reti pubbliche esistenti (fognatura e rete idrica).
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Progetto di restauro: IMPIANTI
Realizzazione di impianto elettrico e amplificazione
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Progetto di restauro: IMPIANTI
L’impianto di amplificazione è a corredo delle opere di “spettacolarizzazione” Progetto di restauro: IMPIANTI
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Progetto di restauro: Arredi e allestimenti – “opere di spettacolarizzazione”
Il piano terra della “torre Piccola” è stato arredato per essere utilizzato come ufficio di accoglienza turistica e sede della Pro-loco, mentre al primo piano è stato allestito un piccolo centro visita multimediale. Quindi, il progetto di recupero del bene è integrato con interventi che hanno come finalità la ricostruzione del contesto culturale e storico in cui si inquadrava il bene stesso. Sono stati realizzati: ARREDI realizzati artigianalmente E ATTREZZATURE. PANNELLI SINOTTICI, i cui contenuti riguarderanno "gli armamenti della Torre Piccola" ; FILMATO-CORTOMETRAGGIO. E’ stato realizzato un filmato su formato digitale della durata di 5/7 minuti sulla storia del PALAZZO GALLONE E LA PICCOLA TORRE . RICOSTRUZIONE delle armi da fuoco in legno e/o in resina speciale, con riproduzione tridimensionali, in scala reale, completa di ILLUMINAZIONE, IMPIANTO E SUPPORTO AUDIO per la riproduzione di voci e suoni.
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Arredi e allestimenti : “opere di spettacolarizzazione”
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Arredi e allestimenti : “opere di spettacolarizzazione”
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Arredi e allestimenti : “opere di spettacolarizzazione”
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Arredi e allestimenti : “opere di spettacolarizzazione”
ARREDI realizzati artigianalmente E ATTREZZATURE
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Arredi e allestimenti : “opere di spettacolarizzazione”
ARREDI realizzati artigianalmente E ATTREZZATURE
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Arredi e allestimenti : “opere di spettacolarizzazione”
Diorami e pannelli illustrativi.
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Programma Operativo Interregionale (FERS) 2007-2013
POIn Programma Operativo Interregionale (FERS) “Attrattori culturali, naturali e turismo” Asse I – Valorizzazione e integrazione su scala interregionale del patrimonio culturale e naturale. Linea di intervento I.1.1.
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