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PubblicatoGuglielmo Festa Modificato 9 anni fa
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BAUMAN Secondo Bauman, nella modernità l’etica è la regolazione coercitiva dell’agire sociale attraverso la proposta di valori o leggi universali a cui nessun uomo ragionevole (la razionalità è caratteristica della modernità) può sottrarsi. Non si può invece parlare dell’etica post-moderna, perché la fine delle "grandi narrazioni" del Novecento, cioè le ideologie, ha reso impossibile la pretesa di verità assolute, e quindi ci possono essere tante etiche.
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ETICA RELAZIONALE Bauman propone un nuovo tipo di etica: quella che nasce come il consegnarsi totalmente dell’io al tu (ovvero di me all’altro). È un fatto assolutamente e totalmente individuale e libero che possiamo definire etica relazionale.
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Quindi, poiché non può esistere un terzo che mi dice se la mia azione sia etica oppure no, non c’è più società, la quale necessita sempre di almeno tre persone.
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L’impulso ad essere per l’altro, a donarsi all’altro, indipendentemente da come l’altro si atteggia nei propri confronti non è razionale; per questo secondo Bauman la morale e l’etica, originati da tale impulso, sono del tutto irrazionali.
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L’origine dell’etica è sempre un atto individuale , implica necessariamente un io, è la mia decisione, mai un noi, non è un atto collettivo, né l’esito di un accordo, perché è sempre la scelta del singolo di atteggiarsi in un certo modo nei confronti dell’altro. Se non c’è l’io l’atto etico non esiste.
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L’etica, quindi, è un atto del tutto individuale, ma crea la società.
La società nasce da una scelta etica individuale, l’atto etico individuale va fatto da me e non da altri, e però crea un vincolo: viviamo in società, siamo in società, solo in virtù del nostro essere morali.
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Per Bauman solitamente si incontra l’altro "non come persona": Bauman usa il termine “persona” nel senso in cui viene usato dall’interazionismo simbolico, per cui il concetto di persona è inteso nel senso di una maschera che ricopre un ruolo. L’identità di ogni individuo è la somma di tutti i ruoli che copre, per questo si parla solo di persone, cioè di attori che ricoprono ruoli. L'interazionismo simbolico è un approccio teorico sviluppatosi negli Stati Uniti d'America, costituisce una prosecuzione in sociologia e psicologia del pensiero pragmatista di William James. Esso pone l'accento sulla creazione dei significati nella vita e nelle azioni umane, sottolineando la natura pluralistica della società, il relativismo culturale e sociale delle norme e delle regole etiche e sociali e la visione del sé come socialmente strutturato. Esso si occupa principalmente dell'interazione sociale che ha luogo nella vita quotidiana della gente. È una teoria microsociologica.
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L’atto etico ci permette di incontrare l’altro non come persona/maschera, ma come volto, cioè nella sua vera identità e non nel ruolo. Il paradosso della morale per Bauman è che da un lato crea disordine, dall'altro è necessario come atto fondante della società (senza l'impulso di aprirsi all'altro non ci sarebbero le relazioni sociali).
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