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PubblicatoGeraldina Giusti Modificato 9 anni fa
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La storia locale nel curricolo di storia La normativa, le finalità, contenuti, criteri e strumenti per la progettazione
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La storia nel sistema educativo del Trentino L.p. 5/2006 L.p. 5/2006 indica tra le finalità generali, quella di “promuovere la consapevolezza della specialità trentina, la conoscenza della storia locale e delle istituzioni autonomistiche” ( art. 2; c. 1/d ) Altre finalità coerenti: “qualificare l’insegnamento al fine di … perseguire lo sviluppo umano, culturale sociale e professionale degli studenti, in un’ottica di integrazione e di relazione con gli altri e il territorio” ( c. 1/c ) e ancora, “istruire e formare giovani capaci di concorrere allo sviluppo sociale ed economico del territorio … sviluppandone le capacità e le competenze … adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro anche riguardo alle dimensioni locale, nazionale ed europea” ( c. 1/e )
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Ordinamenti e regolamenti (L.p. 5/2006) “I piani di studio provinciali assicurano lo studio della storia locale e delle istituzioni autonomistiche, della cultura della montagna e dei suoi valori, con il coinvolgimento di esperti locali” (Tit. IV, art. 55) Con l’emanazione dei Regolamenti attuativi (fine 2008?) le scuole saranno chiamate a definire i piani di studio “adeguando i piani di studio provinciali alle scelte educative definite dal Progetto di Istituto” (art. 56, c.1) Già nel Programma di sviluppo prov. per la XIII Legislatura (2006) si era indicata “la tutela delle radici storiche dell’identità trentina” come una “risorsa strategica”, precisando che tale tutela non “deve essere interpretata in chiave difensivistica … di richiamo … a tradizioni ammantate di sacralità … Al contrario, l’identità va usata in chiave propulsiva [per] misurarsi quotidianamente con i cambiamenti che dall’attualità … emergono, e di individuare tra essi quelli di segno realmente progressivo”
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La conoscenza delle storie locali e la formazione storica Le storie locali hanno valore conoscitivo Le storie locali hanno valore conoscitivo come: conoscenza della relazione tra uomini e territorio; conoscenza di biografie e persone del luogo; consapevolezza della dimensione locale delle storie generali; sensibilità alla storia di altri luoghi e gruppi umani che oggi vivono nel nostro territorio; sensibilità al presente e alla relazione col passato; Le storie locali hanno valore metodologico Le storie locali hanno valore metodologico perché consentono di: delimitare il tema; conoscere un luogo andandolo a vedere; individuare fonti adatte alla ricerca storico-didattica; intervistare referenti territoriali e riconoscere tracce e segni del passato; Le storie locali hanno valore formativo Le storie locali hanno valore formativo in quanto possono: sviluppare atteggiamenti di comprensione delle differenze di storie e identità; migliorare la familiarità col luogo in cui si vive; aiutare gli studenti a pensarsi come soggetti di storie plurime; contribuire alla formazione civica dei futuri cittadini
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Criteri per la costruzione del curricolo di storia locale Criterio generale: raccordare il curricolo di storia locale con quello di storia generale, realizzando moduli di storia locale ed evitando un insegnamento in chiave “micro” che ripercorre tutte le tappe della storia generale. Se per curricolo intendiamo una “progressiva e modulare variazione di conoscenze e incremento di competenze”, se si sceglie l’insegnamento delle storie locali per temi e problemi, il curricolo di storia risulterà dalla componibilità di temi, scale spaziali di osservazioni, fonti, mappe concettuali, esperienze di apprendimento diverse.
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Temi e problemi nell’insegnamento della storia locale Campi tematici possibili Campi tematici possibili: territorio, ambiente, paesaggio, storia economica, storia sociale, storia della mentalità, storia politico-amministrativa; Fonti Fonti: dalle fonti archivistiche agli archivi locali (civici, ecclesiastici, aziendali, statali …), beni culturali del territorio (archeologiche, paesaggio, architetture, sistemi urbani …), beni culturali museali e iconici; fonti orali; Scale spaziali Scale spaziali: scala microreale (quartiere, villaggio …), scala urbana o comunitaria (città, comunità montana …), scala della regione storica o della regione amministrativa; Esperienze diverse Esperienze diverse di insegnamento/apprendimento basate su: uso prevalente delle fonti, uso prevalente di testi, combinazione di fonti e testi con modalità laboratoriali.
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Criteri e strumenti di progettazione Una matrice di progettazione articolata secondo le seguenti voci Una matrice di progettazione articolata secondo le seguenti voci : Tematizzazione/conoscenze Tematizzazione/conoscenze Scala spaziale Scala spaziale Scala temporale Scala temporale Concettualizzazioni Concettualizzazioni Problemi e questioni Problemi e questioni Strumenti e metodologie di ricerca Strumenti e metodologie di ricerca Rapporto con la storia generale (generalizzazioni e contestualizzazioni) Rapporto con la storia generale (generalizzazioni e contestualizzazioni) La storia a scala locale e le altre discipline La storia a scala locale e le altre discipline Testi di riferimento Testi di riferimento Risorse (fonti, documenti, materiali ecc.) Risorse (fonti, documenti, materiali ecc.) Prodotto (produzione di un testo storiografico) Prodotto (produzione di un testo storiografico)
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I vantaggi della storia locale referente territoriale concreto e vicino 1. La storia locale ha un referente territoriale concreto e vicino agli studenti; fonti di molteplici tipologie 2. consente un rapporto più formativo con fonti di molteplici tipologie; ricerca storico-didattica 3. consente di realizzare la ricerca storico-didattica secondo procedure più vicine a quelle della storiografia esperta; tutto può essere storicizzato 4. consente di capire che tutto può essere storicizzato; legando la conoscenza dei processi alle tracce 5. promuove lo sviluppo del senso storico legando la conoscenza dei processi alle tracce che di essi restano nel territorio.
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