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1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI  Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012  C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti.

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1 1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI  Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012  C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: lunedì 12-14 Sani magna Martedì 11-14“ Mercoledì 9-11“  E-mail: piera.rella@uniroma1.itpiera.rella@uniroma1.it  Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06 49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13

2 2 Articolazione del corso: Si va dal generale al particolare A.- analisi del contesto in cui si muovono le organizzazioni economiche tra stato, mercato e potere delle imprese transnazionali specie finanziarie. B. analisi della progettazione aziendale seguendo Mintzberg, La progettazione dell'organizzazione aziendale( ed. or 1983) e Di Nicola e Rosati, Visioni sul futuro delle organizzazioni utile pure per C.- come cambia il lavoro: che diventa sempre più atipico tra flessibilità e precariato D.analisi del mondo della radiofonia romana, in cui le strutture produttive sono piccole e frammentate, ma il mercato del lavoro è complesso

3 3 La prima parte del corso Dopo una breve introduzione sul concetto di organizzazione, e sulla società postindustriale o post-fordista A.I perché della crisi economico finanziaria seguendo Gallino, Finanzcapitalismo e Crouch, il potere dei giganti. In contemporanea nel laboratorio ci sarà una parte seminariale sulle diverse proposte di uscita dalla crisi

4 4 La seconda parte del corso B.analisi della progettazione aziendale: seguendo Mintzberg, ormai un classico della letteratura organizzativa, guarderemo alle configurazioni organizzative in relazione al contesto di riferimento alle finalità perseguite e alle prospettive di sviluppo delle organizzazioni  mentre Di Nicola e Rosati Visioni sul futuro delle organizzazioni guarda ai processi e alle culture organizzative attuali e ai conseguenti cambiamenti nel lavoro

5 5 La terza parte del corso C.- come cambia il lavoro: lavoro atipico tra flessibilità e precariato D.analisi del mondo della radiofonia romana → strutture produttive sono piccole e frammentate, ma il mercato del lavoro è complesso, tramite una ricerca sul campo e un confronto con Radio Rai

6 6 Testi d’esame (9 cfu)  1 testo: L. Gallino, Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi, Einaudi 2011 (con particolare attenzione alle prime 2 parti)  Oppure Colin Crouch, Il potere dei giganti. Perché la crisi non ha sconfitto il neoliberismo. Laterza 2011 Chi non ha frequentato porterà entrambi i testi  2 testo H. Mintzberg, La progettazione dell’organizzazione aziendale, Bologna, Il Mulino, 1996.  3 testo: P. Di Nicola, S. Rosati (a cura di),Visioni sul futuro delle organizzazioni Persone e impresa nell’era della complessità, Guerini, 2009:  4 testo P. Rella, R. Cavarra (a cura di), Uomini e donne nelle radio private a Roma.La passione del lavoro oltre la precarietà, FrancoAngeli 2011.

7 7 Il laboratorio  parte seminariale su come uscire dalla crisi: lavoro in gruppo svolto in parte in aula  lavoro con dati europei (indagine europea del 2010 sulle condizioni di lavoro EWCS-European Workers Conditions Surwey e del 2009 sulle imprese europee) con il contributo di Francesca Bergamante dell’Isfol

8 8 Risultati di apprendimento attesi  Capire motivazioni e vie di uscita dalla crisi  comprendere i differenti significati del concetto di organizzazione, le diverse configurazioni che essa può assumere  il ruolo svolto dal cambiamento organizzativo nella società contemporanea, oltre che nella trasformazione delle condizioni di lavoro. Nel Laboratorio si sperimenterà il lavoro di gruppo  Analizzando le vie d’uscita dalla crisi  Aumentando la capacita di lettura dei dati di 2 importanti indagini sul campo europee

9 9 Prima di cominciare  Problemi sull’orario?  E’ possibile qualche lezione giovedì dalle 17 alle 20 a fine ottobre tenuta dal prof. Di Nicola, in sostituzione di quella del martedì?  Avete fatto esami di sociologia?  Di sociologia dell’organizzazione o di altre materie del gruppo Sps/09?

10 10 Articolazione della sociologia Generale sociologie specifiche Rapporti di interdipendenza tra → individui, parti, settori, funzioni che costituiscono i sistemi sociali da cui nascono sociologie ancor più delimitate. agricoltura economia → organizzazione lavoro terziario

11 11 Contesto in cui comprendere le sociologie economiche modernizzazione/industrializzazione nascita e sviluppo società capitalistica  lungo e complesso processo storico socio-economico geografico    uscita feudalesimo trasformaz proprietà materie prime colonie proletariato/borghesia. urbanizzazione migrazioni

12 12 Onde lunghe di industrializzazione (Pacey, cit. in A.Negri, Il lavoro nel Novecento,1988)  I (1760-70) Nuove tecnologie manifattura tessile in GB  II (1820-29) Ferrovie e altre tecnologie meccaniche in Europa  III (1870-80) Nasce industria elettrica in Germania e Usa e poi si sviluppa Industria elettrica pesante nel periodo 1890-1914.  IV (1930-40) Tecnologie elettroniche. Crescita rapida nel periodo 1945-70 in Usa.  V (1970- ) Componenti microelettroniche in Giappone e California  VI (XXI sec) Biotecnologie e/o green economy?

13 13 3 RIVOLUZIONI ( Graziani e Nassisi (a cura di), L'economia mondiale in trasformazione1998  1° Dalla manifattura alla macchinofattura (I e II onda lunga → sostituzione del lavoro muscolare con le macchine  2°Organizzazione Taylorista del lavoro e fordismo (III e IV onda lunga)  3°Accumulazione allargata territoriale : riconquista del controllo sul lavoro e abbondante esercito internazionale di riserva (V e VI onda lunga) 2 sole rivoluzioni:  A=1° ( I e II onda, ma anche III)  B Incorporazione dell'informazione e dell'intelligenza computerizzata nei sistemi di produzione e nelle macchine (III, IV,V e VI onda)

14 14 La fase attuale  Siamo in una fase di industrializzazione?  O di de-industrializzazione?

15 15 Un mondo sempre più industrializzato  Se consideriamo l’intero mondo non ci sono mai stati tanti addetti all’industria grazie ai paesi del BRIC in cui i lavoratori del settore industriale sono cresciuti enormemente  Ma ormai il terziario è il settore prevalente nei paesi di più vecchia industrializzazione con alle spalle 2 secoli di industrializzazione

16 16 La nuova società (post-fordista) toyotista secondo Revelli (1995): Il toyotismo prende atto della crisi dello sviluppo e ha 3 radici 1.L'ambiente 2.nuove tecnologie digitali 3.rivoluzione femminista → politeismo dei lavori contro il maschilismo fordista,  epoca post-nazionale Beck (2003), forse cosmopolita se si superasse il nazionalismo introverso che fa temere l'immigrazione e non ne riconosce il ruolo economico  Secondo Lughini ( 1998) stavamo vivendo nell'età dello spreco, con disoccupazione, sovrapproduzione di merci e bisogni sociali insoddisfatti.  Per Castells (2004) è un cambiamento epocale: nasce la società in rete, che altri chiamano società della conoscenza ( o capitalismo cognitivo)

17 17 La metafora della rete è usata, anche in modo fastidioso (Pichierri, Introduzione alla sociologia dell’organizzazione, Laterza, 2005)  → si tratta di un nuovo modo di vedere le cose  → il comportamento di un attore è spiegato, più che dalle sue proprietà ( carattere se un individuo, struttura organizzativa se impresa), dal contesto delle relazioni di cui l’attore costituisce il nodo.  In parte proviene dalla cibernetica, teoria della comunicazione e teoria dei sistemi che hanno influenzato molto le scienze sociali dopo la seconda guerra mondiale.

18 18 Rete e la teoria dei sistemi il funzionamento del sistema dipende dai rapporti con l’ambiente: input ↓ ↑ output input → scatola nera → out put input ↑ ↓ output  La figura è un abbozzo di rete che diventa reticolo organizzativo se input ed output vengono e vanno ad altre organizzazioni  Le transazioni tra un nodo e l’altro sono tendenzialmente simmetriche e se molto ripetute cooperative → con scopi comuni.  Ma i legami restano deboli, in modo da mantenere l’autonomia.

19 19 Vanno distinte le reti di organizzazioni ( tra loro autonome) e l’organizzazione a rete con unico scopo e agenzia strategica di coordinamento ma diverse se costituite da  persone  imprese  città  un mix di imprese e/o fornitori e/o consulenti Chiaramente le reti eterogenee sono più complesse dal punto di vista organizzativo, e comunque tutti i tipi indicati sono diversi.

20 20 reti di organizzazioni e organizzazione a rete Non sempre le relazioni tra i nodi sono uguali:  alcuni legami sono più deboli  si scambiano aspetti eterogenei ( ad es. un finanziamento con consenso politico) → La cooperazione non sempre richiede fiducia → Sono possibili anche nelle reti, processi di istituzionalizzazione → reti di associazioni volontarie che sopravvivono anche quando la loro funzione si è persa

21 21 QUAL E’ IL PUNTO DI CESURA?  1973 Prima crisi petrolifera a cui segue nel 1975 il primo vertice a 6 (G6) per fronteggiarla (Scidà, 2003)  1983 nasce Internet  1989 Crollo del sistema socialista nell'Europa dell'Est (Gruppo di Lisbona,1997)  11/9/2001 Crollo delle 2 torri → Usa scoprono la loro fragilità → 2° globalizza- zione (Revelli 2002): l’altro è una minaccia alla propria identità (e oscura l’effetto sano della globalizzazione: il confronto tra l’io e l’altro)  2007- Seconda grande crisi economico finanziaria


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