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PubblicatoMattia Piva Modificato 9 anni fa
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Scuola inclusiva
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SPUNTI DI RIFLESSIONE EMERSI NELL’INCONTRO DEL 7 OTTOBRE 2015 Presentazione: ci siamo un po’ “dimenticati” di essere persone! Abbiamo parlato di noi come insegnanti, delle nostre classi e dei nostri alunni, ma abbiamo fatto fatica a parlare di noi come persona con una vita extrascolastica.
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Non solo per gli alunni, ma per tutti, soprattutto per noi in quanto docenti, esempio per i nostri alunni (e non solo per loro). A scuola tutti, docenti compresi, devono stare bene, sentirsi accolti. Il sorriso…… dobbiamo indossarlo quotidianamente, deve diventare la nostra prima forma di accoglienza verso gli altri. Inclusione
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Siamo docenti, ma siamo persone e come tali abbiamo le nostre preoccupazioni. La nostra professionalità aumenta nel momento in cui entriamo in classe e “lasciamo a casa” i “problemi”. Nella nostra “cassetta degli attrezzi”, insieme al sorriso e alle nostre competenze, dobbiamo aver cura di mettere sempre la “passione”. Se ce l’ho, la trasmetto!
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Non posso e non devo avere la pretesa di cambiare gli altri. Devo riflettere su me stesso e, eventualmente, cercare di “modificare” il mio modo di pormi. Devo riflettere su come riuscire a valorizzare (nel vero senso della parola) le differenti diversità come valore aggiunto all’interno della classe. Le classi infatti sono sempre più eterogenee e, spesso, l’alunno con disabilità è “meno problematico da gestire” di molti altri.
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Empatia: elemento spontaneo, grande facilitatore nei rapporti. Se non c’è, il rapporto può essere difficoltoso. Un consiglio: esplicitare per tempo alle persone preposte (dirigente, vicario, referente per i BES, ecc.) le difficoltà relazionali che si sono rivelate poco controllabili e che potrebbero incidere negativamente sulla buona riuscita di un percorso didattico-educativo.
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Interscambio: ancora poco frequente, ma molto efficace. Gli alunni percepiscono subito la positività del rapporto tra docenti. Punti di vista: l’insegnante di sostegno spesso è il docente che ha “il polso della situazione”; ha infatti la possibilità di “osservare” la classe ed i singoli alunni, da diversi punti di vista. Il suo parere è fondamentale!
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Devo essere io, con il mio sorriso e le mie competenze, a creare un clima inclusivo.
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BUON COMPITO! Proponi un’attività di “didattica inclusiva” da effettuare in una classe (quinta della primaria o primo anno della secondari di primo grado) nella quale è inserito un alunno che si esprime così.
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A MERCOLEDI’ 14 OTTOBRE 2015
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