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IL RENO Grande fiume europeo
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Lavoro svolto dalla classe 2ª I
Scuola secondaria di primo grado ‘’ Nicola Monterisi’’ Anno scolastico Lavoro svolto dalla classe 2ª I durante il laboratorio di Geografia
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PERCORSO INQUINAMENTO IL RENO ECONOMIA LA GOLA DEL RENO LE LEGGENDE
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IL RENO PERCORSO E PAESAGGIO
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Il Reno, con i suoi 1326 Km, è uno dei fiumi più lunghi e importanti d’ Europa.
Nasce dalle Alpi Svizzere, attraversa il lago di Costanza e forma le cascate di Schaffhausen. In seguito diventa un fiume interamente tedesco e da Coblenza forma la valle più bella del suo percorso sui cui pendii si susseguono suggestivi vigneti e numerose fortezze medievali. Oltrepassata la regione della Ruhr il Reno attraversa i Paesi Bassi e si divide in tre corsi principali prima di formare un ampio delta e sfociare nel Mare del Nord.
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Paesaggi Lungo tutto il suo percorso il Reno attraversa tre paesaggi:
a sud, le Alpi verso nord, rilievi più antichi, oggi ridotti a colline, dette Mittelgebirge Cioè montagne medie) e il Massiccio Scistoso Renano; a nord, l’ampia pianura
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Il paesaggio delle montagne
il Reno, nel suo percorso iniziale si apre la strada in un paesaggio ricco di cime svettanti, di grandi superfici verdi coronate di bianco, incassato tra versanti ripidi, scavati da ghiacciai. Proseguendo verso nord si immette nel lago di Costanza, che segna il confine tra Germania, Svizzera ed Austria. Si dirige verso ovest e, a poca distanza della cittadina svizzera di Sciaffusa, forma le cascate di Schaffhausen Poi, lasciate le Alpi, scorre tra il Giura, i Vosgi e la Foresta Nera: è la fossa renana, che si snoda dalle sorgenti fino a Magonza. E’ il più suggestivo paesaggio forestale d’Europa.
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Le cascate di Schaffhausen sono situate nella parte superiore del corso del fiume Reno, a poca distanza dalla città di Sciaffusa nel nord della Svizzera, vicino al confine tedesco. Le cascate hanno un'ampiezza di 150 metri e un'altezza di 23 metri, il bacino ha una profondità di 23 metri.
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Il paesaggio delle colline
Le acque, impetuose sulle montagne, si fanno placide a mano a mano che si avvicinano alla collina e alla pianura. La valle del Reno si amplia ed è circondata da colline dolci e vaste pianure. I boschi lasciano posto ad aree a brughiera, con una vegetazione cespugliosa e alberi radi. Il clima risente della vicinanza del Mare del Nord, e le precipitazioni sono abbondanti.
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In questo percorso, nel tratto da Magonza a Coblenza, lungo le dolci rive del fiume si susseguono paesaggi mozzafiato e ci si immerge nella meravigliosa natura. Nessuna città industriale o fabbrica, lungo questo viaggio si incontrano solamente magnifici vigneti, antichi castelli arroccati, piccoli ed eleganti borghi adagiati lungo le sponde del Reno. E’ il tratto più suggestivo e romantico.
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Il paesaggio della pianura
Le brughiere diventano la vegetazione predominante in un ambiente sempre più umido. Tra di esse si estendono poi vasti campi coltivati e prati, percorsi da fitte reti di canali regolate da chiuse e, qua e là, mulini a vento. Le graziose città dei Paesi Bassi si succedono lungo il corso del fiume, che qui si divide in molti rami, diretti al mare del Nord.
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IL DELTA Il Reno a questo punto gira ad ovest nei Paesi Bassi, dove assieme alla Mosa forma un enorme delta. In questo territorio il Reno raggiunge la sua massima ampiezza, ma si divide poi in tre rami principali: il IJssel, il Waal e il Basso Reno. Da qui la situazione diventa più complicata, in quanto il nome "Reno" non coincide più con il corso principale. Gran parte dell'acqua del Reno scorre ancor più a ovest attraverso il Waal, il Nieuwe Waterweg e, unendosi alla Mosa, l'Hollands Diep e l'Haringvliet, fino a sfociare nel Mare del Nord. Il ramo dell'IJssel porta la sua parte d'acqua a nord nell'Ijsselmeer, mentre il Basso Reno scorre ad ovest, parallelo al Waal.
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ECONOMIA DEL RENO Il Reno è un'arteria idroviaria di grandissima importanza, navigabile da Basilea a Duisburg che supporta imbarcazioni fino a 3000 t. Esso, nel corso della storia, è stato il cuore dell’economia tedesca. Infatti nel suo basso bacino percorre la Ruhr, un territorio ricco di miniere di carbone che insieme al ferro, ha alimentato le industrie siderurgiche tedesche che, nel secolo scorso, furono installate soprattutto tra Magonza e Colonia.
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UNA STORIA DRAMMATICA Durante il regime nazista il territorio renano fu potenziato con industrie chimiche ed elettromeccaniche di alto livello tecnologico tanto da diventare l’area più sviluppata del mondo, ma la guerra comportò la distruzione di molte di queste industrie. Negli anni ’50, quando le miniere persero importanza per l’alto costo dell’estrazione, la Ruhr si trasformò da industria estrattiva in industria di trasformazione per cui oggi sono presenti industrie chimiche, elettroniche, automobilistiche, aeronautiche.
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UNA GRANDE VIA COMMERCIALE
In passato le merci trasportate erano in prevalenza carbone, derrate alimentari, minerali metallici, petrolio e materiali da costruzione. A partire dal XX secolo, con la diffusione dei containers e con il maggior impiego delle chiatte portacontainers si trasportano prodotti di ogni genere. I porti fluviali sono ben collegati con la rete autostradale e ferroviaria dove sono smistati grandi quantità di merci.
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I MAGGIORI PORTI Duisburg vanta il porto fluviale più importante
d'Europa per volumi di merci . Situato in posizione altamente strategica, alla confluenza di due delle maggiori vie navigabili d’Europa, il Reno e la Ruhr, iniziò il suo sviluppo circa 280 anni fa, in seguito al crescente bisogno di movimentare ingenti quantità di carbone. Con la crescente industrializzazione del territorio, insieme al carbone aumenta l’importanza dei metalli e con essi si ha lo sviluppo di grandi aziende metallurgiche. Nel 2012 il porto di Duisburg ha movimentato complessivamente circa 110 milioni di tonnellate di merci. Düsseldorf Il porto fluviale di Dusseldorf, sorto a Ovest della parte meridionale della città, è stato ultimato nel 1896 e consta di 6 grandi bacini. Data l'abbondanza di carbone nella provincia, anche l'industria, specialmente nei dintorni, ha preso grande sviluppo (fabbriche di macchine, locomotive, filati, prodotti chimici). Düsseldorf è anche un importante nodo ferroviario.
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IL PORTO DI ROTTERDAM Questo è un porto immenso, al confine tra terra e mare: 105 chilometri quadrati di superficie con una lunghezza che copre ben oltre 40 km. Data la sua ubicazione territoriale, Rotterdam è luogo ideale in Europa per l'entrata di merci provenienti da tutto il mondo, dall'attracco delle navi a quello delle imbarcazioni fluviali, con le quali si possono trasferire le merci verso il resto dell'Europa. L'area portuale di Rotterdam, una delle più grandi nel mondo, consiste di varie sezioni specializzati, come quelle per la riparazione da cantiere, per il trasporto merci e di container, per l’attracco regolare di eleganti navi da crociera. Bombardato dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale il porto risorse alla fine degli anni '60, con la costruzione dell'Europoort diventando così il maggior complesso portuale del mondo.
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IL CANALE MENO-DANUBIO
Nel 1992 è stato ultimato il canale che mette in comunicazione il Reno con il Danubio tramite il suo affluente Meno, permettendo la navigazione tra il Mare del Nord e il Mar Nero. La via fluviale così generata è lunga complessivamente circa 3500 Km. Il sistema, che interessa i Paesi Bassi, la Germania, l'Austria, la Repubblica Slovacca, l'Ungheria, la Croazia, la Serbia, la Bulgaria e la Romania, riveste particolare importanza per la produzione di energia elettrica e per il traffico tra i maggiori centri commerciali della zona. E’ infatti utilizzato sia da imbarcazioni per il trasporto delle merci sia da imbarcazioni da crociera e da diporto.
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L’inquinamento del Reno
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L’importanza del Reno è millenaria
L’importanza del Reno è millenaria. Sin dalla preistoria e per tutta l’età storica il Reno non ha mai smesso di essere al centro dei problemi e delle soluzioni delle vicende europee. La sua importanza è però non è solo storica, culturale, economica, ma è anche IDROGEOLOGICA
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L’ampiezza e la tipologia dei territori che attraversa il Reno lo rendono particolarmente vulnerabile ai problemi ecologici. Gli scarichi urbani e industriali hanno compromesso a tal punto gli ecosistemi da imporre urgenti interventi. Una convenzione per la protezione del Reno è attiva tra i paesi della riviera dalla fine degli anni novanta
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La degradazione e i danni del fiume Reno sono cominciati nel XIX secolo, con lo sviluppo industriale della RUHR. Sono continuate nel secolo scorso e culminate negli anni Trenta quando le industrie vennero forzate a produrre materiale bellico. Solo negli anni Cinquanta si cominciò a prendere coscienza dei rischi connessi al degrado ambientale e negli anni sessanta presero il via le campagne per la tutela del Reno, invocando provvedimenti. Certo, i paesi che si trovano a valle subiscono le conseguenze più gravi ed i provvedimenti da adottare non sempre incontrano la condivisione di tutti i paesi attraversati dal fiume. Funge da mediatore l’Unione Europea
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I PROBLEMI DEL RENO Nella conca di sale di Mulhouse è stato estratto sale potassico per tutto il Novecento e il derivante salgemma è stato scaricato in parte nel Reno ed in parte sull’isola del Reno del FESSENHEIM. Tutto ciò ha alterato le acque del fiume, facendole diventare salate, e ha danneggiato la vegetazione e la fauna. Il danno maggiore si è avuto nei Paesi Bassi, perché dal bacino del Reno sono prelevate le acque utilizzate per l’irrigazione.
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RIFIUTI TOSSICI La zona che circonda questa conca di sale è attraversata da cunicoli e pozzi sotterranei. Questi spazi, resi vuoti dall’estrazione del sale, sono diventati il più grande deposito sotterraneo della Francia di rifiuti industriali altamente tossici
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Presenza dei materiali inquinanti
In passato piombo e mercurio sono stati immessi in notevole quantità nel fiume, provocando gravissimi danni ai pesci e alle comunità umane che se ne cibavano. Oggi le immissioni sono cessate, ma i danni provocati sono stati considerevoli .
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Ma la peggiore catastrofe della storia dell’inquinamento del Reno risale al 1 novembre del 1986 quando un incendio distrusse un deposito dell’azienda chimica basileese SANDOZ ,a Shweizerhalle. Venti tonnellate di insetticidi, fungicidi ed erbicidi si riversarono nel Reno, provocando un inquinamento del fiume fino in Olanda, con drammatiche conseguenze per la flora e la fauna e per la popolazione che patì disturbi respiratori e irritazioni agli occhi
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GLI INTERVENTI Nacque così il ‘’PROGRAMMA D’AZIONE RENO’’ il cui principale obiettivo era EVITARE la riproduzione, in futuro, di simili catastrofi Sessanta miliardi di euro furono stanziati ed investiti in impianti di depurazione
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LA SITUAZONE ATTUALE Il caso del fiume Reno è emblematico perché questo fiume rappresenta la principale riserva d’acqua potabile per una estesa parte del territorio europeo. Comunque, nonostante non tutti i problemi siano stati risolti ed alcuni metalli pesanti come lo zinco, il rame, il cadmio, continuino ad inquinare il fiume, secondo gli addetti ai lavori, ’oggi la qualità dell’acqua del Reno è relativamente buona, perfino i salmoni possono di nuovo vivere”.
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UN PO’ DI STORIA Le prime tracce di popolamenti umani nell’area del Reno risalgono ad oltre anni fa. Gli abitanti delle due rive del Reno furono in origine probabilmente Celti, ma nel I secolo avanti Cristo entrambe le sponde erano già occupate da tribù germaniche. I Romani comprese per primi l’importanza strategica del Reno quale barriera difensiva della Gallia e dello stesso Stato Romano e perciò ne occuparono entrambe le rive. Dal I al IV secolo dopo Cristo il Reno costituì un formidabile confine militare, supportato da una vasta rete stradale Nel Medioevo la Valle del Reno divenne il cuore dell’Impero non solo geograficamente, ma anche spiritualmente, perché lungo le sue sponde ebbero la loro sede gli Arcivescovi di Magonza, Colonia e Treviri. La navigabilità del fiume favorì il commercio, incrementando lo sviluppo e la fioritura di molte città
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Le leggende del Reno Il Reno è un fiume che affascina anche per le sue leggende. Le più famose sono: Lorelei e L’oro del Reno
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La leggenda di Lorelei Lorelei era un’ondina dimorava su uno scoglio posto quasi al centrodel corso d’acqua, via di transito di tutte le navi commerciali. Il suo canto era così dolce che i marinai dimenticavano i loro doveri e dirigevano leloro imbarcazioni contro la rupe, per udire di più quelle soavi note. Però, una volta giunti lì, venivano annegati dalla ninfa, che li portava con sé sott’acqua. Con il tempo la gente iniziò ad avere paura di navigare sul Reno, a tal punto che il Re decise di uccidere la bella, ma brutale sirena. Ma, quando i soldati arrivarono sulle sponde del fiume, Lorelei si tuffò tra le gelide e profonde acque di suo padre, che sempre vegliava su di lei. Da quel giorno nessuno rivide più Lorelei. Ma qualcuno sostiene che nei pressi dello scoglio sia ancora possibile udire la sua voce, come un lamento, che per secoli aveva mietuto vittime sulla terra.
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Lorelei ed i media La leggenda di Lorelai è così famosa e suggestiva, che molti musicisti di ogni parte del mondo le hanno dedicato una loro canzone. Tra questi c’é il gruppo musicale scozzese di rock alternativo Cocteau Twins che le ha dedicato un brano dal titolo omonimo, pubblicato nel 1984. Nel brano la cantante Elizabeth Fraser duetta con se stessa, cantando in modo soave e sussurrato e allo stesso tempo in modo più forte e quasi rabbioso, come se volesse mettere volutamente in luce il doppio volto della creatura, riproponendo esattamente il canto bellissimo, ma allo stesso tempo mortale, che la ninfa usava per attirare i marinai al loro tragico destino.
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L’ORO DEL RENO Gli antichi popoli germanici raccontavano che il padre Reno aveva collocato sugli scogli che spuntavano tra le onde un grosso blocco di oro che dava alle acque purezza e lucentezza e ne aveva affidato la custodia alle ninfe sue figlie. Ma un nano del popolo dei Nibelunghi lo rubò e ne ricavò un anello che rendeva potente chiunque lo possedesse. Il dio Watan, però, riuscì a sottrarglielo, perciò il nano lanciò una maledizione: chiunque lo avesse indossato sarebbe
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Wagner Il famoso compositore tedesco Richard Wagner ( ) raccolse queste leggende in quattro opere riunite sotto un unico titolo: L’anello dei Nibelunghi La prima si chiama L’oro del Reno e vi si racconta come il Nibelungo prese l’anello e lo perse. La seconda La Walchiria parla delle prime sventure che colpirono gli dei. La terza, Sigfrido, esalta la conquista dell’anello fatta da un uomo, sul quale cadrà ugualmente la sciagura. La quarta, Il crepuscolo degli dei, descrive il crollo del Walhalla, la reggia degli dei
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