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ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

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Presentazione sul tema: "ECOLOGIA DEL PAESAGGIO"— Transcript della presentazione:

1 ECOLOGIA DEL PAESAGGIO

2 Un ecosistema è una porzione di biosfera delimitata naturalmente, cioè l'insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con l'ambiente che li circonda. Esso è costituito essenzialmente da un ecotopo (componente abiotica) e da una (o più) biocenosi (componente biotica) inserite in un particolare ambiente climatico

3 Landscape ecology –ecologia del paesaggio è un ramo dell’ecologia chiamato così da un biogeografo tedesco Carol Trol . Paesaggio sistema complesso di ecosistemi ( fiumi ,laghi, costa, aree agricole ecc…) che interagiscono attraverso scambi di energia e materia creando un fragile equilibrio dinamico integrato Le caratteristiche di un paesaggio derivano dalla somma della caratteristiche degli ecosistemi che lo compongono.

4 L’ecologia del paesaggio affronta problemi che mettono in relazione la struttura spaziale con i processi ecologici

5 tre aspetti fondamentali del paesaggio
Struttura: ciò che è presente e come è disposto; macchie, corridoi, matrici Funzione: le interazioni tra gli elementi del paesaggio; connettività, barriere Cambiamento: sia la struttura, sia la funzione non sono costanti

6 Obiettivo principale Landscape ecology –ecologia del paesaggio
Ricercare la configurazione spaziale (pattern) di ogni singolo ecosistema e dei reciproci rapporti che gli ecosistemi assumono nel territorio La scienza che si occupa dello studio della variazione spaziale del paesaggio a diversi livelli di scala Ogni paesaggio è scomposto nell’ecosistema elementare che lo costituiscono- patches- tessere Tessera – rappresenta la più piccola porzione omogenea di ecosistema ( tessera di bosco, siepe, strada, residenze……) Ciascuna è caratterizzata da connessioni con le altre

7 Un paesaggio con grandi tessere è banale, poco eterogeneo con conseguente perdita di biodiversità.
L’insieme delle tessere di uno stesso tipo è denominato matrice Porosità della matrice il numero di poligoni diversi Corridoio ecologico striscia di territorio differente dalla matrice superficie naturale o creata dall’uomo attraverso interventi di rinaturalizzazione. In questo ambito si verifica lo spostamento della fauna e lo scambio del patrimonio genetico aumentando il grado di biodiversità

8 Ecotoni- aree di contatto tra tessere differenti ( tra bosco e coltivato)
Ecotopo - l’unità spaziale elementare di paesaggio ( un frammento di bosco, un campo) Unità di paesaggio – diversi ecotopi riuniti e delimitati sia da elementi naturali che antropici Si può notare che i flussi energetici scorrono attraverso due sistemi di reti distinte naturale e antropica

9 Dati utilizzati in ecologia del paesaggio: fotografia aerea dati disponibili dagli anni ’30 in poi

10 Telerilevamento satellitare

11 Dati e censimenti pubblicati, in particolare per confronti temporali che si estendono a ritroso nel tempo oltre la fotografia aerea

12 Fotointerpretazione --cartografia di interpretazione del suolo copertura del suolo del comune di Isernia

13 Tecniche usate in ecologia del paesaggio
computer per l’analisi di dati spaziali sistemi di informazione geografica (GIS) modelli di simulazione esperimenti in campo su vasta scala

14 I GIS vengono utilizzati per
Sovrapposizione dei tematismi e gestione cartografica

15

16 Sottosistemi di paesaggio

17 Copertura del suolo

18 Unità ambiente del molise

19 Metodi per valutare il cambiamento del paesaggio (Change Detection Methods)
I dati più semplici per valutare il cambiamento del paesaggio sono quelli derivati dall’osservazione della stessa porzione di territorio in due date diverse Ad esempio compariamo due carte di copertura del suolo della stessa area generate tramite classificazione di immagini da satellite corrispondenti a due date, e osserviamo in che misura molte celle (pixels) sono cambiate da una data all’altra

20 La matrice P rappresenta una descrizione completa dei cambiamenti delle diverse tipologie di copertura del suolo osservati nel periodo di tempo considerato

21 1. Gestione e pianificazione dell’uso del territorio
L’ecologia del paesaggio permette di integrare i punti di vista di diverse discipline e può aprire nuove prospettive sui problemi del territorio e sulla sua gestione 1. Gestione e pianificazione dell’uso del territorio II concetti dell’ecologia del paesaggio sono una base importante per la gestione e la pianificazione del territorio L’ecologia del paesaggio fornisce teoria e metodi per spiegare le dinamiche ecologiche a scala territoriale Importante FONDAMENTO CONCETTUALE per la GESTIONE delle risorse

22 RETI ECOLOGICHE Perché le reti ecologiche?
Strumenti di gestione del territorio con il fine di tutelare gli habitat in cui questi animali vivono ( si passa dalla salvaguardia della specie alla salvaguardia dell’ habitat) , ma soprattutto si afferma il concetto che è fondamentale che le aree naturali siano connesse tra loro. Soluzione di continuità Una delle principali minacce alla sopravvivenza degli ecosistemi e soprattutto alla conservazione della biodiversità è la frammentazione degli ecosistemi e l’isolamento di aree ed elementi naturali i principali elementi che la causano sono: infrastrutture. Autostrade, ferrovie , zone industriali, città ecc… Sterilità impoverimento del pool genetico

23 Rete ecologica – è un sistema interconnesso di habitat , di cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. ELEMENTI DI UNA RETE ECOLOGICA: 1) area nucleo -aree centrali- core areas sono parchi o riserve, presumibilmente già oggetto di protezione 2) aree tampone - buffer zone sono contigue alle aree nucleo e svolgono funzione di protezione 3) corridoi ecologici-fasce di connessione -hanno funzione di collegamento tra le aree ad alta naturalità e consentono la mobilità delle specie 4) aree puntiformi o frammentate –stepping zone aree di piccola superficie in posizione strategica per specie di passaggio su un territorio per la migrazione di avifauna o piccoli stagni di aree agricole

24 RETE NATURA 2000 Rete ecologica protetta al fine di garantire la biodiversità sul territorio europeo La direttiva 92/42/Cee – direttiva habitat prevede l’individuazione e la protezione di siti naturali e seminaturali, animali e vegetali, di interesse comunitario La direttiva 79/409/Cee- direttiva uccelli ( 2009/147/Ce) individua aree da destinare alla loro conservazione e protezione

25 Ogni paese membro deve individuare e costituire aree ecologiche europee di natura 2000 in funzione del proprio territorio. Siti di importanza comunitaria (SIC)-habitat Zone di protezione speciale (ZPS)- direttiva uccelli Rete Natura 2000 comprende in Italia 130 habitat, 92 specie di flora, 109 specie di fauna ( 21 mammiferi, 11 rettili, 16 anfibi, 26 pesci, 35 invertebrati) Emilia Romagna n. siti 158 ha

26 IL GOVERNO DEL TERRITORIO
attività di programmazione e attuazione degli interventi, di controllo e vigilanza allo scopo di tutelare e valorizzare il territorio stesso, considerando il territorio una risorsa finita OBIETTIVI: Promuovere un ordinato sviluppo del territorio Migliorare la qualità della vita e degli insediamenti umani Ridurre la pressione degli insediamenti sul sistema naturale Promuovere il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e sociale Tutelare i territori agricoli , rispettando le zone sottoposte a vincolo idrogeologico e delle zone boscate.

27 strumenti Piano territoriale Regionale di coordinamento PTRC
Piano territoriale di coordinamento Provinciale PTCP Piano paesaggistico Regionale PPR Piano di bacino Distrettuale e Tutela delle Acque Piano di assetto idrogeologico Piano Regolatore Generale Comunale PRGC Piano Faunistico –Venatorio Pianificazione Territoriale Forestale

28 Piano territoriale regionale di coordinamento PTRC
E’ uno strumento di programmazione con il quale la Regione definisce gli obiettivi per assicurare lo sviluppo e la coesione sociale, accrescere la competitività del sistema territoriale, garantire la riproducibilità, qualificazione e valorizzazione delle risorse sociali e ambientali

29 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO «PROVINCIALE»
E’lo strumento di pianificazione che definisce l’assetto del territorio con riferimento agli interessi sovracomunali, articolando le linee di programmazione regionale

30 Piano paesaggistico Regionale
Sistema di pianificazione paesagistica e tende a : Migliorare l’integrazione tra pianificazione territoriale e urbanistica , valorizzazione e riqualificazione del paesaggio Fornire strumenti di sensibilizzazione paesaggistica conservazione del paesaggio, miglioramento della qualità paesaggistica- interventi di trasformazione del territorio diffusione della consapevolezza dei valori paesaggistici e loro fruizione

31 PIANO DI BACINO DISTRETTUALE E TUTELA DELLE ACQUE
Decreto legislativo 152/2006 adempie agli obblighi europei prevedendo l’obbligo per ciascun distretto di adottare un piano di gestione È uno strumento conoscitivo, normativo e tecnico- operativo tramite il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso, finalizzate alla conservazione, alla difesa e valorizzazione del suolo e della corretta utilizzazione delle acque.

32 PIANO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO PAI
Rappresenta uno stralcio funzionale del settore della pericolosità idraulica e idrogeologica del piano generale di Bacino. Obiettivo è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo da salvaguardare l’incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti. Il PAI definisce criteri di quantificazione del rischio: 1) pericolosità – probabilità che il dissesto si manifesti entro un tempo predefinito 2) valore degli elementi a rischio – valore economico, ma non solo, degli elementi fisici omogenei che sono soggetti al medesimo tipo di dissesto 3)vulnerabilità- % del valore dell’elemento fisico che si stima possa essere persa nel caso l’elemento stesso sia soggetto ad un definito dissesto

33 La classificazione dei dissesti fa riferimento:
Rischio idraulico (esondazioni e alluvioni) Rischio da fenomeni gravitativi di versante ( frane e colate di fango ) Rischio da valanghe

34 PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (PRGC)
Strumento che regola l’attività edificatoria all’interno del territorio comunale Può essere redatto da un comune o da più comuni- Piano regolatore generale intercomunale Piano strutturale comunale PSC si propone di pianificare la crescita delle città e gestire l’incremento urbano entro i limiti spaziali del perimetro del territorio comunale

35 PIANO FAUNISTICO VENATORIO
Strumento di pianificazione e programmazione per una corretta tutela della fauna selvatica e degli habitat all’interno del suo territorio, regionale, e per il prelievo venatorio sostenibile e compatibile

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