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LE STRATEGIE ENUNCIATIVE DEL TESTO GIORNALISTICO

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Presentazione sul tema: "LE STRATEGIE ENUNCIATIVE DEL TESTO GIORNALISTICO"— Transcript della presentazione:

1 LE STRATEGIE ENUNCIATIVE DEL TESTO GIORNALISTICO

2 La voce del giornale. Identità e identificazione
Si è visto fino ad ora come gli elementi del piano della manifestazione (organizzazione della pagina tra scrittura e immagini) producano dei significati corrispondenti sul piano del contenuto. Essi servono a attribuire ad ogni giornale una sua “voce” riconoscibile, che differisce dalle altre testate. Una sua specifica identità.

3 La prima pagina: tipologie
Prima pagina scritta Presenta una attenta selezione delle notizie da mettere in rilievo, ordinate gerarchicamente e a margine offre i titoli delle notizie contenute all’interno (Il Giornale). Prima pagina manifesto Presenta il maggior numero possibile di notizie, col solo titolo, in modo poco schematico anticipando i contenuti interni. “Pagina locandina” (Il Giorno). Vie di mezzo Anticipazione di alcuni articoli in prima, compromesso tra pagina scritta e manifesto (Corriere della sera).

4 La prima pagina: funzioni principali
Presentazione del giornale come testata Soggetto enunciatore Identità di marca Identità di posizione Presentazione delle notizie del giorno

5 La voce del giornale. Identità e identificazione
Per la costruzione dell’identità ogni giornale deve: Mantenere riconoscibili i segni del proprio stile, Differenziarsi il più possibile dalle altre testate. Si tratta del concetto di valore (Ferdinand de Saussure)

6 La voce del giornale. Identità e identificazione
Ogni segno linguistico possiede una sua significazione ed è dotato di un valore che consiste nelle relazioni di opposizione con gli altri segni presenti. Le entità segniche vanno definite in base al modo in cui si differenziano le une dalle altre. Ogni pezzo degli scacchi è definibile positivamente con certe sue caratteristiche, ma il suo aspetto e la sua funzione sono definibili solo in relazione agli altri pezzi.

7 La voce del giornale. Identità e identificazione
Lo stesso ragionamento è applicabile alle testate giornalistiche per cui esse sono identificabili per ciò che sono, ma anche per contrasto con le altre testate. Quindi tutti gli elementi analizzati fino ad ora (dalle forme dell’espressione e quelle dei contenuti) costruiscono l’identità della testata.

8 La voce del giornale. Identità e identificazione
In sostanza il giornale fornisce le notizie e parla di se stesso, rendendo la sua identità identificabile dal lettore (dialoga con il suo lettore).

9 Strategie enunciative del testo giornalistico
Costruire una propria identità significa anche selezionare il pubblico dei lettori a cui ci si intende rivolgere. Ogni testata costruisce una immagine di sé e una immagine corrispondente dei propri lettori. Dimensione comunicativa: emittente e destinatario.

10 Due percorsi semiotici
È opportuno allora distinguere due livelli semiotici per ciò che riguarda la stampa: Livello dell’enunciato Livello dell’enunciazione Il primo riguarda I contenuti di un testo, il secondo la struttura comunicativa presente in ogni testo.

11 Due percorsi semiotici
Il piano dell’enunciazione permette di individuare la struttura comunicativa presente in ogni testo. Ogni enunciato, secondo la teoria semiotica, anche il più impersonale, presenta al proprio interno tracce dell’enunciazione. Tracce che sono elementi testuali (soggetti e destinatari cartacei) i quali vanno distinti dalle figure reali del processo comunicativo. Soggetti empirici extratestuali e le loro rappresentazioni testuali.

12 Enunciazione Ogni testo porta iscritti al suo interno i propri principi di comunicazione (Greimas).

13 L’enunciazione come processo semiotico.
La tesi della semiotica è che l’enunciazione non appartenga al solo sistema linguistico, ma che sia possibile esprimere e individuare il rapporto emittente-ricevente (enunciatore-enunciatario) anche all’interno di testi di vario tipo: pittura, letteratura, cinema, pubblicità etc.

14 Enunciazione come processo semiotico
Ad esempio in pittura esiste tutto un complesso sistema di iscrizione di relazioni enunciative (Lotman, Uspenskij). Nella pittura vascolare greca c’è una regola fondamentale: i vari personaggi si guardano fra di loro. Ci sono tuttavia casi in cui il personaggio ci guarda direttamente: egli guarda chi lo guarda, ossia noi che lo stiamo guardando.

15 Sistemi enunciativi in pittura
In altri termini nella pittura (in questo caso vascolare greca) il personaggio guardando direttamente l’osservatore, posto fuori del quadro, gli sta dando del tu. Ciò significa che in pittura l’opposizione frontalità/profilo si incarica di esprimere le relazioni pronominali io-tu e l’opposizione io-tu /egli.

16 Cinema e letteratura Il cinema riproduce la presenza della relazione io-tu attraverso la ripresa soggettiva, lo sguardo in macchina, la messa in scena del set etc. In letteratura il concetto di “voce narrante” e del “punto di vista” (modi attraverso cui l’autore si manifesta o si nasconde nel testo) è connessa con i sistemi enunciativi.

17 Per concludere Ciò significa allora che la pittura, ad esempio,o altri linguaggi, con mezzi propri, possono esprimere dei modi di iscrizione della soggettività e intersoggettività esattamente come fa il sistema pronominale nella lingua.

18 Strategie enunciative del testo giornalistico
Le tracce di cui parliamo sono elementi testuali, rintracciabili all’interno del testo. Differenza tra dimensione comunicativa testuale ed extratestuale. Emittente/ destinatario  enunciatore /enunciatario.

19 la conversione nel testo dell’enunciazione empirica
Emittente Ricevente empirico Empirico Enunciatore Enunciatario TESTO

20 Strategie enunciative del testo giornalistico
Esistono casi in cui il soggetto dell’enunciazione viene segnalato esplicitamente: pronome di prima persona nella lingua, sguardo in macchina nel cinema, inserimento della figura del pittore tra i personaggi del quadro, o casi in cui rimane nascosto.

21 Strategie enunciative del testo giornalistico
In questo secondo caso abbiamo un “egli” linguistico, le figure di profilo in pittura, l’assenza della voce dell’autore in letteratura, in modo tale che l’enunciato risulti privo di riferimento a chi lo ha prodotto e dunque interamente proiettato verso la realtà che intende rappresentare.

22 Strategie enunciative del testo giornalistico: complicità e distanza
Si parla nel primo caso di strategie enunciative della complicità (io-tu) e nel secondo (egli) di strategie enunciative della distanza, in modo da rendere “oggettivo” il messaggio. Anche se spesso l’assenza di elementi enunciativi soggettivizzanti può essere più significativa della loro presenza.

23 Decadenza di Berlusconi, il voto sarà palese
Il Pdl all’attacco: “Ci sarannno conseguenze” La Giunta: niente scrutinio segreto in Aula. Cavaliere furioso, niente pranzo con Alfano Schifani: pagina buia. Epifani: basta tensioni La svolta passa com 7 voti a favore e 6 contrari. Letta: «Separare esecutivo dal piano giudiziario». La Stampa, 30 ottobre 2013

24 ROMA La giunta per il Regolamento del Senato ha dato il via libera al voto palese in aula al Senato in merito alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Sette i voti favorevoli, sei i contrari.   La decisione di rendere palese il voto sulla decadenza da senatore avrebbe fatto infuriare l’ex presidente del Consiglio. Il Cavaliere, riferiscono fonti parlamentari del Pdl, avrebbe deciso di evitare di vedere a pranzo i ministri. L’appuntamento era in programma da giorni, con al centro il confronto sulla legge di stabilità. Ma la colazione di lavoro, confermata anche ieri da Berlusconi ad Alfano, non si terrà. Saltato il pranzo con i ministri del Pdl, a palazzo Grazioli da Berlusconi arrivano prima Sandro Bondi, poi Denis Verdini, i due coordinatori del partito.

25 Strategia della distanza
L’articolo della Stampa, presenta il caso cercando di oggettivarlo, ovvero massimizzando la trasparenza enunciativa e aumentando la distanza tra chi parla (voce del giornale) e chi ascolta (lettore). L’assenza di citazioni dirette nel testo, l’uso della terza persona, e la presenza di un immagine in cui viene rappresentato un soggetto di profilo rende l’articolo come una sorta di cornice oggettiva di quanto è accaduto.

26 SCHIFANI: «PAGINA BUIA». BRUNETTA: «INACCETTABILE»
Decadenza Berlusconi, sarà voto palese
Ira del Pdl: «Ci saranno conseguenze» In Giunta finisce 7 a 6: no allo scrutinio segreto. Il Cavaliere 
cancella il pranzo con Alfano e riunisce i «falchi» Corriere della sera, 30 ottobre 2013

27 La decisione di Scelta Civica di optare per il voto palese, riferisce l’Ansa che cita fonti Pdl, avrebbe irritato Berlusconi a tal punto da far saltare un pranzo già fissato con il vicepremier Angelino Alfano e il resto della delegazione governativa pidiellina. «Il fatto è che Berlusconi non ha più nulla da dire ai governativi» spiega un esponente del partito che l’Ansa mantiene anonimo limitandosi a definirlo «un big azzurro». E fioccano le reazioni tra i cosiddetti «falchi»: «Una pagina buia per le regole parlamentari- dice il presidente del Senato Renato Schifani- La Giunta del Regolamento, a maggioranza e con un voto deliberatamente politico, ha violato le regole in maniera surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente del Senato, per consentire al Pd e ad altre forze di imporre ai loro senatori un voto contro il leader del centrodestra. La giornata di oggi non potrà non avere conseguenze». Anche il capogruppo Brunetta appare sdegnato: «Dalla Giunta una decisione assurda e senza precedenti contro Berlusconi. Una decisione contra personam e senza alcun senso. Inaccettabile». Corriere della sera, 30 ottobre 2013

28 Strategia della complicità
L’articolo del Corriere presenta il caso attraverso procedure che sottolineano la presenza di soggetti enunciatori, ovvero diminuendo la distanza tra chi parla (soggetti coinvolto nella notizia) e chi ascolta (lettore). La presenza di citazioni dirette nel testo, e la presenza di un’immagine in cui viene rappresentato un soggetto in maniera frontale, rende l’articolo come una sorta di dialogo diretto col lettore, o comunque come un dialogo tra soggetti in cui il lettore si trova calato in maniera diretta.

29 Strategie enunciative del testo giornalistico
Ogni enunciato qualunque sia la sostanza dell’espressione - verbale, visiva, gestuale – presuppone una enunciazione, cioè un atto produttivo originario, che poi può essere manifestato in modi differenti all’interno dell’enunciato stesso.

30 Strategia della distanza
La foto che mostra le “prove di dialogo” tra un agente e la manifestazione sta facendo il giro del web E l’abbraccio tra la ragazza e il poliziotto diventa il simbolo dell’altra San Giovanni La Repubblica, 17 OTT 2011

31 Strategia della complicità
La vedova Kirchner ha voluto condividere con il Paese il lutto per la morte del marito. E le lacrime l’hanno aiutata. Svanita l’immagine di donna amante del lusso, ha saputo far volare il Pil. E ora è la favorita alle presidenziali di domenica. “Piangi con me Argentina” La Repubblica, 17 OTT 2011

32 Strategie enunciazionali del testo giornalistico
L’orientamento semiotico (Greimas) è quello di ritenere che oltre alle strutture semantiche sia possibile interpretare il testo anche in base alle strutture enunciative che lo hanno costruito. Basta allora tenere presente il primo atto enunciativo fondamentale  Débrayage

33 Strategie enunciazionali del testo giornalistico: débrayage, embrayage
Débrayage = disinnesco, cioè atto di allontanamento dal mittente e destinatario empirici, reali, in favore della costruzione di loro simulacri all’interno del testo, in favore cioè dell’istallazione di soggetti dell’enunciazione all’interno del testo.

34 Strategie enunciazionali del testo giornalistico: débrayage, embrayage
Il débrayage può presentarsi attraverso delle forme esplicitamente individuabili, come ad esempio: un “io”, un “qui” e “ora”, quindi convocando le categorie pronominali, ma anche spaziali e temporali (attori, spazi e tempi): pensiamo ad esempio ai reportage costruiti proprio sull’effetto presenza.

35 Strategie enunciazionali del testo giornalistico: débrayage, embrayage
Oppure può presentarsi in terza persona con una strategia enunciativa che tende a produrre oggettività (articoli di commento giornalistico).

36 Strategie enunciazionali del testo giornalistico: débrayage, embrayage
Una volta istallato un tipo di débrayage, le categorie enunciative possono però continuamente modificarsi passando dall’io al lui, o viceversa. Ad esempio un brano in terza persona può introdurre un dialogo, o una considerazione in prima persona.

37 Strategie enunciazionali del testo giornalistico: débrayage, embrayage
Con embrayage si indica appunto un’operazione di ritorno all’indietro. In conclusione si può osservare che rispetto alla teoria della comunicazione (Jakobson) la teoria dell’enunciazione apre a significazioni più complesse soffermandosi sulle determinazioni interne dei soggetti.

38 Strategie enunciazionali. Gli enunciatori delegati
Si è visto che nel testo è possibile individuare tramite débrayage e embrayage la presenza di un soggetto enunciatore che si manifesta con dei “simulacri” variabili nel corso del testo. Il caso del giornale: il quotidiano pur avendo una sua identità, è il risultato di più autori “empirici”: giornalisti, inviati, esperti, firme etc..

39 Le strategie enunciative del testo giornalistico
ESERCITAZIONE Le strategie enunciative del testo giornalistico

40 ESERCITAZIONE

41 COME SI RICOSTRUISCE LA STRATEGIA ENUNCIATIVA?
SISTEMA PRONOMINALE NEL TITOLO E NELL’ARTICOLO Prevalgono pronomi a supporto della forma oggettivante (Egli, forme impersonali) o soggettivante (dialogo diretto Io-Tu)? SISTEMA PRONOMINALE NELL’IMMAGINE Nei soggetti raffigurati prevale la posizione frontale o quella di profilo? TIPOLOGIA DI ENUNCIATORI DELEGATI La responsabilità di quanto detto a chi viene attribuita? Il responsabile delle affermazioni è autorevole? Esprime un commento? TIPOLOGIA DI CITAZIONI La citazione è palese, integrata nel testo, oppure assorbita nel testo senza indicazione palese della sua fonte e della sua forma originale? RICOSTRUZIONE DELLA STRATEGIA PREDOMINANTE ?

42 DEISSI PRONOMINALE L’articolo della Stampa è costruito con un’alternanza nell’uso della terza persona e della prima (mi dicono…), mentre quello di Repubblica, se si esclude il titolo – che generalmente nel riportare una citazione fa uso della forma diretta e della prima persona – usa esclusivamente la terza persona.

43 ENUNCIAZIONE VISIVA L’articolo della Stampa propone una immagine frontale del protagonista della notizia, in modo tale da creare, nel binomio titolo-immagine, una relazione diretta tra dichiarazioni di Berlusconi e la posa fotografica che lo ritrae in un atteggiamento dichiarativo (intervista nella trasmissione del giornalista Vespa, così da creare un’associazione semantica con la notizia). La Repubblica, invece, propone un’immagine di profilo che caratterizza in maniera oggettivante il protagonista della notizia (si tratta di un’immagine di repertorio).

44 ENUNCIATORI DELEGATI Entrambe le testate si assumono la responsabilità dell’articolo di apertura in maniera collegiale, evitando di attribuirne la responsabilità ad un singolo enunciatore delegato (inviato, corrispondente). In questo modo il contenuto dell’articolo può essere attribuito direttamente all’insieme di punti di vista che la testata stessa rappresenta (passionali, cognitivi, etc.). Nell’articolo in modo indiretto vengono convocati anche degli enunciatori delegati autorevoli (Vespa, Movimento 5stelle) a sostegno delle informazioni fornite al lettore.

45 CITAZIONI Ad eccezione del titolo vengono fornite citazioni dirette solo nel caso della Stampa (dichiarazioni di Berlusconi – si tratta di un discorso mediato: citazione di una citazione da fonte autorevole). In questo caso si evita di commentare la notizia e si lascia spazio al giudizio diretto del lettore. All’opposto, Repubblica propone delle citazioni integrate, assorbite cioè nella vice della testata (Vespa).

46 STRATEGIA ENUNCIATIVA PREDOMINANTE
Nel caso della Stampa prevale una strategia soggettivante, supportata dalle dichiarazioni dirette del protagonista della notizia e dell’uso dell’immagine frontale, anche se tale strategia risulta “incorniciata” in maniera oggettivante. Nel caso della Repubblica, invece, lo stile formalmente oggettivante (terza persona, immagine frontale, assenza di citazioni dirette) è retto dall’autorevolezza di punti di vista soggettivanti anche se autorevoli (Vespa).

47 Le strategie enunciative
Dagli enunciatori delegati ai contratti di lettura

48 Strategie enunciative: enunciatori delegati
Le varie voci del giornale vengono assorbite sotto il termine di “enunciatore delegato”. Il direttore è naturalmente l’enunciatore delegato della testata, colui che ne rappresenta l’identità. La presenza di questo enunciatore “forte” può variare in relazione ad una maggiore o minore trasparenza enunciativa: quanto più il direttore è presente (fondi con cadenza e collocazione fisse), tanto più sarà marcata la riconoscibilità della sua enunciazione: identità fra direttore e testata (Eugenio Scalfari).

49 Strategie enunciative: enunciatori delegati
All’altro estremo si trova invece il caso in cui il direttore tende a scomparire come enunciatore delegato, producendo appunto una sorta di trasparenza delle testata. Si tratta di due scelte strategicamente adottate che producono effetti di senso diversi: nel secondo caso parleremo di una testata in cui i fatti sembrano essere presentati nella loro neutralità, la testata cioè non interviene con una esplicita posizione (De Bortoli).

50 Strategie enunciative
I fondi firmati stabiliscono una forte sintonia tra il direttore e la testata: anche enunciatore –testata e enunciatore delegato sono due entità. Ma c’è un caso particolare in cui tale diversità è del tutto cancellata: il fondo non firmato. Esso veicola una marcatura enunciativa forte della testata, il giornale parla direttamente. Repubblica Scalfari.

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52 Il dovere di chiarire Una seduta straordinaria del Parlamento per discutere del Datagate. Accade in Germania. L'ambasciatore Usa convocato dal governo per chiarimenti urgenti: succede a Berlino, a Parigi e a Madrid. E in Italia? Il presidente Letta ha parlato con il segretario di Stato Kerry, chiedendo probabilmente garanzie. Ma a una settimana dall'inizio dello scandalo, Parlamento e opinione pubblica non sanno ancora nulla sui rischi per la privacy e la sicurezza che si sono corsi nel nostro Paese. Ci sono domande che attendono risposta. I nostri premier - Berlusconi, Monti, Letta - sono stati intercettati? E le alte cariche dello Stato? E l'opposizione? E gli uomini d'impresa e di finanza? E le ambasciate e i giornali? Il Paese ha il diritto di sapere. Il Parlamento ha la responsabilità di controllare. E il governo, semplicemente, ha il dovere di chiarire… La Repubblica, 30 ottobre 2013

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54 La guerra senza regole degli 007
Maurizio Molinari Le rivelazioni sullo spionaggio elettronico che finora hanno bersagliato gli Stati Uniti sembrano così estendersi alla Russia, lasciando intendere l’intensificazione di una guerra di spie innescata dalla fuga ad Hong Kong di Edward Snowden, l’ex analista della «Nsa» scappato dalle Hawaii con i segreti più preziosi dell’arsenale digitale del Pentagono ed ora esiliato in Russia, dove a proteggerlo sono i discendenti dell’ex Kgb. Durante la visita svolta in giugno a Berlino, era stato il presidente americano Barack Obama a dire a chiare lettere che «non siamo i soli a usare lo spionaggio elettronico sebbene siamo gli unici a doverne rispondere pubblicamente» e nelle settimane seguenti è tornato sull’argomento, lasciando trapelare l’irritazione di Washington per il perdurante silenzio sulle analoghe attività dei più agguerriti concorrenti strategici: Pechino e Mosca anzitutto. Ciò che colpisce è come le vittime più ambite in questo Far West sono i leader di governo. Se il capo della commissione «Homeland Security» della Camera dei Rappresentanti, Pete King, difende le intercettazioni dei leader stranieri considerandole «intelligence di grande valore» le antenne di ascolto che i militari cinesi posizionarono davanti all’hotel di Pechino che ospitava George W. Bush nel 2008 confermano come gli inquilini della Casa Bianca siano spesso soggetti a simili attenzioni…   La Stampa, 30 ottobre 2013

55 Strategie enunciative e deleghe enunciazionali
Nel caso di Repubblica l’editoriale presentato interpreta la posizione dell’intera testata e non presenta un punto di vista “singolo”. La strategia adottata, l’assenza di firma, è infatti finalizzata a rendere più oggettivo e condivisibile un punto di vista soggettivo e diretto (interrogazioni dirette), a mascherare la soggettività con lo stile oggettivante. Nel caso della Stampa, invece, all’attribuzione palese di un punto di vista (Molinari) sulla notizia segue un editoriale caratterizzato dalla pluralità delle opinioni sulla notizia (citazioni dirette) che mirano a comunicare la notizia in maniera oggettiva, dando spazio ad una pluralità di punti di vista.

56 Stabilisce e rinforza il sistema di valori del giornale.
Strategie enunciative: quali sono le funzioni dell’enunciazione degli articoli di fondo? Stabilisce e rinforza il sistema di valori del giornale. Assume una funzione di riorganizzazione cognitiva dei contenuti dei fatti della settimana orientando il sapere (attante cognitivo). Guida “l’orientamento passionale” per il lettore, suggerendo atteggiamenti passionali.

57 Deleghe enunciative Enunciatori di testata (Direttore, firme autorevoli, redazione), Enunciatori autorevoli (comunicano un’opinione personale per mezzo di un’autorevolezza personale derivante dalla loro competenza), Enunciatori esperti (comunicano l’opinione di una comunità; es. esperti di economia, diritto, scienza, ecc.).

58 Deleghe enunciative Opinionisti politici: un ultimo gruppo rappresentato dal confluire delle due precedenti categorie che parlano a nome di un particolare gruppo sociale, politico di appartenenza (Galli della Loggia, Cacciari..)

59 Strategie enunciative
Che relazione si stabilisce tra questi vari enunciatori individuali con la riconoscibilità dell’enunciatore-testata? Diversi stili enunciazionali: Congruenza di voci che costruiscono l’identità forte della testata, Strategia di neutralizzazione che mira a una imparzialità o equidistanza di fronte ai fatti (Corriere della sera).

60 LA LOGICA DEL CONFRONTO NELLO STILE DI TESTATA
L’identità plastica, tematica ed enunciazionale

61 Il confronto come fattore di costruzione dello stile di testata
La costruzione dell’identità della testata, cioè dello stile con il quale il giornale si rivolge ai lettori individuando un proprio target di lettura, e allo stesso tempo rendendosi riconoscibile, tiene conto dell’intero panorama della comunicazione mediatica, e in modo particolare della comunicazione giornalistica in senso stretto.

62 Il confronto come fattore di costruzione dello stile di testata
Un giornale sceglie il proprio stile anche in relazione agli altri giornali esistenti, confrontandosi cioè con gli stili “concorrenti”. La logica del confronto, alla stregua di quanto accade nel mondo commerciale del marketing e dei brand, è uno dei fattori che concorre a definire il posizione del giornale nel panorama della comunicazione.

63 Il confronto come fattore di costruzione dello stile di testata
Il posizionamento del giornale, cioè lo stile che dota il giornale di una identità riconoscibile, tiene conto almeno di 3 fattori: Struttura plastica della gabbia di pagina (in modo particolare della prima pagina) Le scelte tematiche Lo stile enunciazionale

64 Le logiche “plastiche” del confronto

65 Le logiche plastiche del confronto
Come si può notare, in relazione allo stile altamente riconoscibile della “Gazzetta” (colore rosa della pagina), altri giornali costruiscono una propria identità di pagina per differenziazione e associazione. Varia il lettering di testata e mentre la composizione di pagina si realizza per associazione (manifesto in tutti i casi). Varia la struttura topologica e eidetica di pagina (alla divisione netta degli spazi della Gazzetta si oppone una maggiore articolazione e frammentazione degli spazi nelle altre due testate) Allo stesso tempo, però, tutti i giornali usano l’immagine in maniera enfatica, ricercando effetti patemici e simbolici

66 Le logiche tematiche del confronto

67 Le logiche tematiche del confronto
Una differenziazione su base tematiche tiene conto prima di ogni cosa del target di lettura mirato. Nel caso di testate con un impatto abbastanza localizzato dal punto di vista geografico, le scelte tematiche possono tener conto di interesse locale piuttosto che nazionale, oppure selezionare tra quelle nazionali tematiche maggiormente affini col contesto locale (spesso di tipo regionale)

68 Le logiche tematiche del confronto
Nell’esempio mostrato è chiaro come La Padania opti per un titolo di apertura vicino alle tematiche della Lega Nord, mentre un giornale come il Mattino propone come seconda titolazione un riferimento diretto al Sud.

69 Le logiche tematiche del confronto

70 Le logiche tematiche del confronto
Testate con lettori molto fidelizzati e definiti allo stesso modo opteranno per scelte tematiche che rimarcano le differenze tra di esse. Le prime pagine mostrate, ad esempio, mostrano una scelta radicale di differenziazione di Avvenire da testate di “sinistra”, che si unisce alla volontà di sensibilizzare i propri lettori su tematiche internazionali. L’Unità e il Manifesto, invece, risultano molto meno differenziati, e più legati ad una logica “concorrenziale” fondata sulla affinità tematica, plastica ed enunciativa (si notano similarità nella tonalità ironica, nella impostazione della pagina e addirittura nelle scelte lessicali)

71 Le logiche enunciazionali del confronto

72 Le logiche enunciazionali del confronto
Testate con un forte impatto nazionale, che totalizzano la quota maggiore dei lettori nazionali e della pubblica opinione, tendono ad applicare la logica del confronto soprattutto a livello enunciazionale (cioè nell’impostazione del discorso sia verbale che visivo) mentre appaiono assimilabili nelle scelte tematiche. Le scelte di differenziazione in relazione alla gabbia grafica sono strettamente collegate a quelle enunciazionali: il Corriere, ad esempio, si mostra come un giornale “distaccato dalla notizia, razionale e oggettivo”, che si rivolge al lettore in maniera “indiretta”, mentre Repubblica come un giornale “coinvolto nella notizia, diretto e soggettivo”.

73 Informazione e commento
La strategia enunciativa, le citazioni e l’intervista

74 Informazione e commento
Per la semiotica le parole non riflettono il reale, ma lo significano. I linguaggi producono determinati effetti di senso, che possono essere effetti di reale, oppure produrre effetti di distacco oggettivo. Il reale quindi va considerato come un risultato del linguaggio, non un suo presupposto.

75 Informazione e commento
Anche la distinzione fra informazione e commento, da questo punto di vista, risulta più sfumata. Per il fatto che la notizia pura non esiste dal momento che viene tradotta dal linguaggio il quale ne orienta l’interpretazione. La trasparenza della notizia è dovuta ad una precisa strategia enunciativa.

76 Polifonia e dialogismo: le citazioni
Nel suo essere polifonica, la voce di testata raccoglie non solo il punto di vista degli enunciatori delegati – intesi come autori dei singoli articoli – ma riporta i discorsi che a vario titolo si legano alla notizia presentata, in modo da ricostruire il percorso stesso della notizia nel suo farsi.

77 Tipologia di citazione
Integrata nel testo: l’articolo fa propria la voce altrui senza segnalarlo – assorbe la citazione. Integrata nel testo con segnalazione: l’articolo fa propria la voce altrui segnalandola col virgolettato. Formalmente riportata come citazione: l’articolo mette in evidenza la voce altrui come discorso altro di cui non si assume la responsabilità.

78 Strategie enunciative nell’uso della citazione
Selezione delle voci citate: si può scegliere di riportare solo alcune voci e non altre. Sintesi riassuntive e orientamento semantico della citazione: si può riassumere la citazione e orientarla semanticamente. Montaggio narrativo delle citazioni: si possono organizzare le citazioni in modo tale che emerga dal loro montaggio un particolare significato.

79 CITAZIONI INTEGRATA CON SEGNALAZIONE Rcs, Cda dà via libera alla vendita della sede Corriere Alla vigilia il Cdr del Corriere aveva annunciato un’azione legale sull’operazione in piena opposizione all’ipotesi di vendita della sede del quotidiano: “Ecco, cari lettori, l’elenco dei nostri interlocutori, ai quali verrà recapitata da un ufficiale giudiziario diffida formale: Pietro Scott Jovane, amministratore delegato… Il fatto quotidiano, 5 NOV 2013 ASSORBITA Rcs, Cda approva a maggioranza la vendita della sede di via Solferino Il comitato di redazione del Corriere della sera, testata guida del gruppo Rcs, si era opposto all'approvazione dell'operazione di vendita dello storico stabile nel centro di Milano, promuovendo anche un’azione legale La Repubblica, 5 NOV 2013 FORMALMENTE RIPORTATA La sede del Corriere in vendita Cari lettori, Il comitato di redazione (Cdr) del Corriere della Sera è da mesi impegnato per contrastare questa grave operazione che sfigurerebbe l’identità del giornale. Da mesi stiamo ricordando che si tratta di un’operazione di svendita, un colpo alle garanzie economiche per tutti i lavoratori dell’azienda e un colpo profondo alla solidità dello stato patrimoniale della stessa Rcs Mediagroup. Il Cdr, infine, sta valutando l’avvio di un’azione di responsabilità a carico degli amministratori di Rcs Mediagroup nel caso in cui non rinunciassero a vendere il palazzo, danneggiando il patrimonio della società. Corriere della sera – 5 NOV 2013

80 Tipologia di citazioni e stili enunciazionali
Il ricorso alla citazione formale, può tanto riferirsi allo stile soggettivante attraverso cui una testata costruisce una identità fortemente orientata, tanto essere una strategia neutralizzante. Nel primo caso la selezione delle voci riportate, ovvero la selezione dei soggetti che parlano, sarà utile alla costruzione di un testo fortemente soggettivo (riporto l’opinione o un giudizio di parte) Nel secondo caso il ricorso alla citazione sarà interpretabile come pluralità di voci, anche discordanti, che offrono più punti di vista sui fatti, e dunque come strategia neutralizzante o oggettivante.

81 Citazioni e virgolette
Funzioni delle virgolette: Lettura ironica del contenuto fra virgolette. Segnalazione di una presa di distanza da ciò che viene detto. Segnalazione di una condivisione con le conoscenze del lettore, sottolineandone l’identificazione. Costruzione di un effetto di autorità dell’enunciazione.

82 Stili di enunciazione Stile soggettivante: l’enunciatore testata si manifesta in modo marcato e esplicito ai lettori, orientando l’interpretazione della notizia Stile oggettivante: l’enunciatore testata tende ad occultarsi dietro una presentazione oggettiva della notizia, rinunciando a intermediazioni interpretative

83 Il fatto quotidiano Corriere della sera
Cancellieri al Senato: “Mai sollecitata la scarcerazione di Giulia Ligresti” Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è appena giunta al Senato per l’informativa sul caso Ligresti. Al Senato sono presenti anche il presidente del Consiglio Enrico Letta, il ministro per i Rapporti col Parlamento Dario Franceschini e il sottosegretario alla Presidenza, Antonio Catricalà. Al centro delle comunicazioni del ministro guardasigilli le telefonate tra lei e i familiari di padre e figlia Ligresti arrestati l’estate scorsa nell’ambito dell’inchiesta su Fonsai. Il Movimento Cinque Stelle ha presentato una mozione di sfiducia individuale nei confronti della Cancellieri e il caso dell’ex prefetto di Bologna è diventato una questione di dibattito (acceso) anche all’interno del Pd e del resto del centrosinistra. REDAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO Caso Ligresti, Cancellieri è arrivata in Aula: «Mai fatto pressioni o ingerenze» Il ministro riferisce in merito alla scarcerazione di Giulia Ligresti: «Decisione della magistratura è stata indipendente» Il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri si prepara a rispondere in Senato, e poi alla Camera, dell’accusa di aver favorito Giulia Ligresti, arrestata il 17 luglio nell’ambito dell’inchiesta torinese su Fonsai, per l’ottenimento dei domiciliari. Il ministro Cancellieri ripercorre in Aula tutta la vicenda giudiziaria di Giulia Ligresti.«La ricostruzione dei fatti dovrebbe far spazio ad una riflessione seria e pacata sulla mia condotta, la scarcerazione non è avvenuta a seguito di una mia pressione. Non ho mai sollecitato – afferma il ministro – nei confronti di organi competenti la scarcerazione di Giulia Ligresti e non ho mai indotto altri ad agire in tal senso. La decisione della magistratura è stata indipendente». Redazione

84 Confronto tra stili enunciativi: delegati
Il fatto quotidiano Corriere della sera La voce di testata si esprime attraverso un delegato non personalizzato che si identifica con la redazione della testata Non sono presenti ulteriori enunciatori delegati della testata La voce di testata si esprime attraverso un delegato non personalizzato che si identifica con la redazione della testata Non sono presenti ulteriori enunciatori delegati della testata

85 Il fatto quotidiano Corriere della sera
Confronto tra stili enunciativi: pronomi, citazioni, forme del discorso Il fatto quotidiano Corriere della sera La voce di testata utilizza in maniera quasi esclusiva la terza persona (ad eccezione del titolo) Il discorso è sempre descrittivo e tende a riproporre l’oggettività degli eventi. Nel caso in cui si riportano affermazioni o giudizi altrui, questi vengono sì evidenziati resi con uno stile sintattico che li integra al testo sotto forma di proposizioni relative (il Movimento 5 stelle ha presentato…). Il giudizio riportato, dunque, subisce il montaggio sintattico dell’enunciatore delegato. La voce di testata utilizza la terza in funzione oggettivante, ma nel caso dell’enunciatore delegato autorevole (parla direttamente il Ministro Cancelieri) costruisce una struttura dialogica del tipo Io-Tu con il lettore, enfatizzata dall’immagine frontale dello stesso delegato, al quale si cede la parola in maniera diretta, lasciando che le sue parole appaiano meno legate alla struttura discorsiva della testata. («La ricostruzione dei fatti dovrebbe far spazio ad una riflessione seria e pacata sulla mia condotta…»). Si tratta di un testimone autorevole della notizia.

86 Confronto tra stili enunciativi: distanza/complicità
Il fatto quotidiano Corriere della sera Lo stile enunciativo è oggettivante e marca maggiormente la distanza dal lettore nella presentazione iniziale del fatto, per poi trasformarsi in uno stile soggettivante che crea una relazione dialogica tra chi parla (il Ministro) e il lettore. Nella costruzione sintattica della citazione (presentata in maniera diretta e poi attribuita al Ministro) la testata marca quindi una maggiore complicità, supportata anche dall’immagine. Lo stile enunciativo è oggettivante (terza persona, forme impersonali) ma la struttura complessiva dell’articolo non marca mai il punto specifico dell’enunciatore delegato (inviato o testimone diretto). In questo modo la distanza dell’oggettività si afferma come stile unico dell’articolo.

87 Confronto tra stili enunciativi
La sfumatura soggettivante (strategia della complicità) della testata Corriere della sera, è ottenuta utilizzando una strategia tipica della complicità (forma dialogica e citazione diretta; immagine frontale). Allo stesso modo la strategia oggettivante della testata Il fatto quotidiano è ottenuta con il ricorso a forme tipiche dell’oggettività (terza persona e immagine di profilo).

88 L’intervista L’intervista dal punto di vista semiotico occupa un ruolo importante nella costruzione delle strategie enunciative: alternanza di ruoli enunciativi (enunciatori/ enunciatari). I giornali contengono sempre più interviste (Eco 1997) in tutte le loro sezioni. Ciò è dovuto alla tendenza alla settimanalizzazione e alla tendenza all’intrattenimento. Si dà la parola ad altri che non necessariamente condividono le opinioni della testata.

89 L’intervista L’intervista dal punto di vista linguistico rientra nella categoria del “discorso riportato”, citazione della parola altrui. Molto importante l’uso delle virgolette nell’attribuzione della responsabilità enunciativa.

90 IL LETTORE MODELLO E I CONTRATTI DI LETTURA

91 Inferenze e presupposizioni del lettore
L’organizzazione strategica delle citazioni serve a orientare l’interpretazione del lettore (inferenze) suscitata dalle presupposizioni semantiche, secondo principi logici di causa-effetto.

92 Lettore modello L’analisi semiotica si occupa non tanto del lettore reale (empirico) quanto piuttosto del lettore che è previsto e costruito dal testo. Con la nozione di lettore modello intendiamo una strategia testuale che ogni testo iscrive al suo interno.

93 Lettore modello: elementi che lo caratterizzano
Il lettore modello è dotato di una certa “enciclopedia” = insieme di valori e di conoscenze. (dizionario/enciclopedia) Ogni giornale prevede una determinata enciclopedia, come pagine culturali, gli inserti che li accompagnano. Stratificazione di lettori modello ciascuno con una propria competenza.

94 Lettore modello: elementi che lo caratterizzano
Conoscenze riguardanti i fatti di cui si parla: le notizie si inseriscono in un quadro generale. Il sapere precedente è necessario per la comprensione della notizia del giorno. Sommari Enciclopedia specifica di un dato quotidiano da cui deriva un contratto di fiducia che lega i due poli dell’asse comunicativo.

95 Lettore modello Lettore modello = strategia testuale che prefigura le interpretazioni previste e volute dal testo.

96 La costruzione del lettore
Strategia interpretativa iscritta nel testo che agisce attraverso la cooperazione testuale (inferenze) su due livelli: Livello cognitivo (enciclopedia del sapere) Livello passionale (interpretazioni passionali)

97 Livello cognitivo 1 Il lettore è dotato di una “enciclopedia” (Eco 1984), costituita da un insieme di conoscenze, sistemi di valori. Ogni giornale prevede una certa enciclopedia generale dei suoi lettori: Si pensi alle pagine culturali ad es., letterarie, filosofiche, musicali e così via Ciò vale anche per altri settori del sapere (economico, finanziario…) Stratificazione di lettori modello

98 Livello cognitivo 2 Il lettore è dotato di conoscenze pregresse.
Ogni notizia si inserisce in un quadro generale di informazioni già costituite. Il pregresso viene (va) attivato grazie a sommari, riassunti e presupposizioni linguistiche: “Il governo ancora battuto”.

99 Livello cognitivo 2: Presupposizioni semantiche
Che cosa è una presupposizione semantica? Esse sono parte integrante del significato letterale di una espressione e riguardano il funzionamento stesso del linguaggio. Esse, quindi, non possono venire negate, essendo elementi interni alla rappresentazione semantica di un termine. Chi utilizza quel termine si assume la responsabilità linguistica dei suoi presupposti.

100 Livello cognitivo 2: Presupposizioni semantiche
Se ad esempio diciamo: Roma: ancora disagi per il maltempo Si presuppone che in precedenza, rispetto al momento dell’enunciazione, abbiamo avuto a Roma situazioni di emergenza dovute alla pioggia.

101 Livello cognitivo 2: Presupposizioni semantiche
Tale presupposizione resta vera anche se si nega. Infatti anche dicendo: Roma: non ci sono stati altri disagi per il maltempo Non si nega che in precedenza ce ne siano stati.

102 Livello cognitivo 2: Presupposizioni semantiche
Altri esempi: Il governo alla prova (testatina) Diario della crisi Il premier è solo. Anche Letta e Bossi lo abbandonano la Repubblica Martedì 8 novembre 2011

103 Livello cognitivo 2: Presupposizioni semantiche
Crisi finanziaria (testatina) Nuova manovra antideficit della Francia la Repubblica Martedì 8 novembre 2011 Se provo a negare il contenuto della frase, tuttavia il presupposto non può essere negato: ci sono già state altre manovre antideficit.

104 Livello cognitivo 2: Presupposizioni semantiche
L’uso quindi di presupposizioni può servire a far accettare implicitamente al lettore determinate posizioni o giudizi di valore. Le presupposizioni dunque forniscono il quadro generale e il punto di vista entro cui il discorso si può sviluppare. Se si vuole continuare il discorso o la lettura dell’articolo ci si deve porre all’interno del quadro di riferimento da esse costruito (imposto).

105 Livello cognitivo 3 Il lettore modello è dotato di una enciclopedia specifica relativa a un dato tipo di quotidiano. È su questo che si stabilisce un contratto enunciazionale: Enunciatore- giornale /enunciatario-lettore

106 Cooperazione interpretativa. Livello cognitivo 4
IL testo (anche il giornale) viene definito da Eco (1984) come una macchina pigra intessuta di spazi bianchi. La lettura comporta allora una attività inferenziale che lo porterà alla decodifica del testo.

107 Esempio giornalistico
Lettore modello Esempio giornalistico

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109 Che “lettore modello” costruisce il testo?
Livello cognitivo: il testo non presuppone conoscenze pregresse legate alla notizia Il testo presuppone conoscenze legate al sistema dell’arte (valore estetico ed economico dei pittori citati) Il testo presuppone conoscenze di natura storica (seconda guerra mondiale, Hitler, terzo Reich, nazisti a Parigi…) Il testo presuppone conoscenze di natura editoriale (Rivista Focus) Il testo presuppone conoscenze geografiche (capitale bavarese…)

110 Che “lettore modello” costruisce il testo?
Livello passionale: il testo suscita un desiderio di giustizia (l’arte rappresenta una notizia attraverso cui affrontare il tema dei danni e delle compensazioni legate al nazismo). LETTORE MODELLO: conosce le vicende storiche, i personaggi coinvolti, la relazione con la testualità afferente (il mondo dell’arte); si identifica con la giustizia e con una volontà di denuncia e rivalsa sul nazismo.

111 Principi di cooperazione
Le inferenze vengono costruite a partire dalle presupposizioni, come si è visto. Le attività inferenziali si basano anche su dei principi generali di cooperazione (Grice 1967). La cooperazione che il lettore è chiamato a dare si regge su un patto fiduciario con l’enunciatore e si basa su alcuni principi, massime:

112 Principi generali di cooperazione
Massime della Quantità: dà un contributo informativo quanto richiesto. Massime della Qualità: tenta di dare un contributo che sia vero. Massime della Relazione:Sii pertinente Massime del Modo: Evita l’oscurità di espressione, evita l’ambiguità, sii breve, sii ordinato nell’esposizione.

113 Principi generali di cooperazione
Si tratta di punti di riferimento per le operazioni interpretative, anche se difficilmente queste condizioni vengono rispettate alla lettera. È dallo scarto rispetto alla norma che il discorso acquista significato, e il lettore/ascoltatore potrà ricostruire il senso implicito.

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115 Principi di cooperazione
Massime della quantità Il testo fornisce al lettore informazioni e dettagli essenziali sulla vicenda “possibile aumento delle aliquote IMU”. Nel farlo, utilizza riferimenti di tempo (scadenza delle rate) e un lessico tecnico (percentuali, aliquote) o metaforico (l’intero balzello). L’enciclopedia del sapere del lettore, in virtù delle notizie pregresse o delle conoscenze comuni, è in grado di interpretare il testo adeguatamente Ad es. si parla di “Imu” e non si fornisce una spiegazione tecnica perché il lettore è già a conoscenza del suo significato – imposta municipale propria –, oppure si parla di Palazzo Marino (sineddoche per comune di Milano): quindi il testo si limita a dare la quantità di informazione necessaria

116 Principi di cooperazione
Massime della qualità Il testo fornisce al lettore le informazioni senza specificare in maniera esplicita le fonti (corrispondenti, esperiti di politica interna, comunicati stampa dei partiti, etc.). Il lettore, anche in assenza di riferimenti espliciti alle fonti, intenderà come vero quanto detto. Ad es. Si parla di un aumento delle aliquote di alcuni comuni. Il lettore non si chiede quale sia la fonte ma in virtù del principio di verità, interpreta il testo come vero.

117 Principi di cooperazione
Massime di pertinenza Il testo crea un accostamento tra una notizia economica e politica (aumento imu, decisione comunale, rimando alla distanza tra politica nazionale e locale, senza stabilire nessi causali espliciti (l’accostamento è solo suggerito). Il lettore intenderà quanto detto come attinente ad un tema omogeneo, e dunque stabilirà nessi causali tra le due notizie. Ad es. nell’articolo si parla di trasferimenti statali nelle casse comunali senza rendere esplicito il meccanismo di “rivalsa economica” e quello tecnico della possibilità di incrementare le aliquote. In virtù del principio di pertinenza il lettore interpreta le notizie secondo un principio di causa-effetto (pochi trasferimenti statali – politica di tagli – aumento aliquota).

118 Principi di cooperazione
Massime di modo Il testo fornisce le informazioni attraverso un lessico chiaro e una costruzione narrativa in sequenza (1) previsione, 2) situazione nel ) situazione presente. Il lettore intenderà la sequenza di presentazione come lineare dal punto di vista temporale. Ad es. la titolistica è costruita con incipit e fine in sequenza lineare: aumento aliquota → esborso maggiore (paradosso). Il lettore, in virtù del principio di chiarezza, interpreta l’intera struttura del titolo come organizzata secondo una progressione temporale del tipo “prima – dopo”.

119 CONTRATTI DI LETTURA

120 Contratti di lettura tra voce del giornale e lettori
Informativi: quando la testata non fornisce istruzione sull’interpretazione della notizia Polemici: quando la testata assume una precisa posizione di commento sulla notizia Pedagogici: quando la testata spiega il valore e il senso della notizia Paritetici: quando la testata si pone sullo stesso piano del lettore (pari competenza di osservazione)

121 Finalità e conseguenze dei contratti di lettura: la fidelizzazione e il posizionamento di mercato
Quotidiano-istituzione: la testata mantiene una posizione super partes nei confronti degli enunciatori delegati Quotidiano-agenda: la testata vuole porsi come l’agenda dei propri lettori (per la cultura, le scelte politiche, gli stili di vita, etc.) Quotidiano-attivista: la testata assume una parte politica determinata (ex giornali di partito), ma mostra una forte attenzione agli stili e alle forme di presentazione della notizia

122 Dentro e fuori il testo: le lettere al giornale
Quadro dell’analisi Segnali di feedback: il livello empirico della comunicazione coi lettori Il lettore-autore: simulacri dell’enunciazione e processi di referenzializzazione La contrattazione della notizia: processi di veridizione La forza perlocutiva degli enunciati: le azioni indotte dalla notizia

123 La stampa, 01/06/2009 LETTERE AL DIRETTORE
Cari lettori questa pagina e' vostra […]da oggi La Stampa fa un piccolo passo avanti: questa pagina apparterra' interamente a voi, abbiamo spostato le rubriche per far posto, accanto alle lettere, all'EDITORIALE DEI LETTORI. Non dovra' essere una lettera piu' lunga ma la vostra opinione, una storia, una testimonianza. La lunghezza dovra' essere di 2000 battute e vorremmo che oltre a essere firmata riportasse anche eta', professione e citta' da dove scrivete. […] la domenica invece, […] vorremmo raccontarvi cosa succede dietro le quinte dell'informazione, con una rubrica che si chiamera' «La cucina DEI giornali». […] Ho scelto di rispondere personalmente perche' penso che sia il modo migliore per conoscere i propri LETTORI, e per incontrarvi ogni momento. Per questo, per aumentare le occasioni di scambio, la lettera scelta ogni giorno e la mia risposta si potranno anche commentare e discutere sul nostro sito internet all'indirizzo: www. lastampa. It […]

124 Le lettere come feedback dei lettori
La stampa, 05/09/2009 Indicazione strutturale delle modalità di comunicazione col giornale: indirizzo, quadro della redazione, sito internet Organizzazione tematica delle lettere: le lettere, con titolo esplicito o meno, si pongono come comment ai topic della scena informativa (caso Boffo-Avvenire; libertà di stampa; attenzione ai localismi della Lega Nord; caso di costume) Marcature dello spazio di presenza del lettore: editoriale dei lettori, comunicazione diretta al direttore

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126 Interdiscorsività: giornale politica e pubblicità. Contratti di lettura
Trasparenza enunciazionale = stile oggettivante del giornale in cui la notizia non sembra essere influenzata dalla dimensione comunicativa della enunciazione giornalistica. Abbiamo cioè in questo caso un discorso débrayato in terza persona in cui il giornale intrattiene con il lettore un contratto di tipo informativo.

127 Interdiscorsività: giornale politica e pubblicità. Contratti di lettura
Sono state individuate in questo senso (le 2 strategie) (Landowski) delle analogie con i giornali francesi, “Le Monde” e “Libération”. In quest’ultimo la strategia sogg. tende a svincolarsi dal modello più tradizionale. E’ interessante notare come la tendenza alla soggettivazione sia presente in tutti i campi della comunicazione: dalla politica alla pubblicità.

128 Interdiscorsività: giornale politica e pubblicità. Contratti di lettura
L’uomo politico stipula un contratto paritario con l’elettore. Analoga logica del contratto anche in pubblicità. Interdiscorsività tra giornalismo, politica e pubblicità.

129 Interdiscorsività: giornale politica e pubblicità. Contratti di lettura
Non si intende con tale termine indicare la natura intertestuale tra le varie forme di comunicazione. Né (o non totalmente) la tendenza dei giornali ad adeguarsi ai settimanali (organizzazione plastica della pagina), o quella dei telegiornali alla trasmissione d’approfondimento.

130 Interdiscorsività: giornale politica e pubblicità. Contratti di lettura
Qui intendiamo parlare dei discorsi che giornali, tv, pubblicità, politica manifestano tramite analoghe strategie comunicative. Il giornale come la pubblicità nel trasmettere l’informazione trasmette una idea di sé, del suo enunciatore e del suo enunciatario. La testata giornalistica come un’azienda.

131 esercitazione Lo studente individui le enciclopedie cognitive e passionali che concorrono a definire il lettore modello del testo

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133 Principi generali di cooperazione
Massime della Quantità: dà un contributo informativo quanto richiesto. Massime della Qualità: tenta di dare un contributo che sia vero. Massime della Relazione:Sii pertinente Massime del Modo: Evita l’oscurità di espressione, evita l’ambiguità, sii breve, sii ordinato nell’esposizione.

134 Principi di cooperazione
Quantità: l’articolo focalizza la notizia essenziale (vittoria di un italo-americano; vittoria di un democratico) Qualità: Si forniscono prove visive e riferimenti a fonti autorevoli (Obama) Pertinenza: si stabilisce una relazione tra il candidato e le politiche progressiste dei democratici Modo: l’articolo è costruito secondo una sequenza narrativa lineare: fatto – commenti – conseguenze politiche – speranza…

135 Lettore modello Il lettore modello conosce le notizie pregresse legate alla politica statunitense (politica estera) ed è in grado di compiere inferenze (associazione tra parti politiche e conseguenze sul piano della gestione amministrativa). Il lettore modello è dotato di una carica passionale che valorizza in maniera euforica (positiva) la vittoria di un democratico e di un italo-americano (sconfigge, trionfo…)


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