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PubblicatoMartina Pagani Modificato 9 anni fa
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XLIV Convegno SIDEA PRODUZIONI AGROALIMENTARI TRA RINTRACCIABILITA’ E SICUREZZA: ANALISI ECONOMICHE E POLITICHE DI INTERVENTO GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE” 8-10 NOVEMBRE 2007 TAORMINA- San Domenico Palace Hotel UNIVERSITA’ DI TORINO D.E.I.A.F.A. – Sezione di Economia. Filippo Brun, Bruno Giau, Angela Mosso Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale Università degli Studi di Torino Via Leonardo da Vinci 44 Grugliasco (TO) e-mail: filippo.brun@unito.it, bruno.giau@unito.it, angela.mosso@unito.it LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE ATTRAVERSO FORME ASSOCIATE: ASPETTI ECONOMICO FINANZIARI
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XLIV Convegno SIDEA GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE” DEIAFA – Sez. economia UNIVERSITA’ DI TORINO Struttura della relazione Obiettivi e Inquadramento generale Le possibili forme organizzative La pianificazione strategica e la dimensione minima Le fasi operative dell’attività Il quadro finanziario Conclusioni
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DEIAFA – Sez. economia UNIVERSITA’ DI TORINO. Obiettivi e inquadramento generale Sup. forestale 1 Mha 68% privata -28% comunale 84’000 aziende agricole con boschi (< 4 ha/az.) Prelievi (2005) 325’000 mc 300-900 ditte boschive 160-350 segherie XLIV Convegno SIDEA GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE” Fonte: IPLA SpA
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DEIAFA – Sez. economia UNIVERSITA’ DI TORINO. Andamento delle utilizzazioni forestali in Piemonte 1987-’05 Fonte: ISTAT, nostra rielaborazione. Le superfici forestali crescono (problema della definizione di bosco) Le utilizzazioni calano (problema della sottostima) XLIV Convegno SIDEA GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE”
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REGIONALE: PIANO FORESTALE REGIONALE (PFR) documento programmatico pluriennale, individua gli obiettivi settoriali, gli interventi e le risorse necessarie AREA FORESTALE:PIANO FORESTALE TERRITORIALE (PFT) documento per la valorizzazione polifunzionale del patrimonio forestale e pastorale tipologie, obiettivi e prescrizioni LOCALE: PIANO FORESTALE AZIENDALE (PFA) strumento assimilabile ad un piano d’assestamento forestale, particolareggiato e coordinato con il PFT; relativo a singole proprietà più significative, pubbliche, private, consortili; contiene il Piano degli interventi (e li autorizza) DEIAFA – Sez. economia UNIVERSITA’ DI TORINO. La pianificazione forestale in Piemonte è oggi articolata su più livelli: XLIV Convegno SIDEA GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE” fatto In progr.
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DEIAFA – Sez. economia UNIVERSITA’ DI TORINO. Pianificazione e gestione XLIV Convegno SIDEA GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE” Il Piemonte è stato suddiviso in 47 Aree Forestali, 34 in montagna (coincidono con 1 o + CM) e 13 in collina (base subprovinciale) TUTTE hanno il PFT realizzato, che andrà integrato dal Piano Forestale Aziendale (PFA) OPERATIVO Le dimensioni 20 - 60.000 ha di territorio per 10 - 30.000 ha boscati, pubblico + privato Solo una decina di unità di gestione Consorzi e Associazioni
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Obiettivi del lavoro Sviluppo delle valutazioni economico- finanziarie di possibili forme di gestione associata dei boschi piemontesi Gruppo di lavoro istituito dalla Regione Piemonte –analisi forme giuridiche e aspetti normativi – promozione e divulgazione sul territorio – valutazioni economico-finanziarie – formazione
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XLIV Convegno SIDEA GRUPPO DI LAVORO “ECONOMIA E POLITICA FORESTALE” DEIAFA – Sez. economia UNIVERSITA’ DI TORINO Le possibili forme organizzative Consorzi di proprietà Coattivi (L. bonifica 1933) Volontari pubblico (es. rdl 3267/1923) pubblico e privato (es. C.C.) Altre forme associative di proprietari e filiera Consorzi di impresa e di proprietà Cooperative, Associazioni, Uffici tecnici di CM La scelta deve orientarsi su forme flessibili in grado di valorizzare l’esistente
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La pianificazione strategica Il lavoro descrive l’intero percorso dalla costituzione all’avanzamento nell’ambito della filiera, di una forma associativa forestale Con OBIETTIVO principale: La gestione “economica” dei boschi Ideazione di un percorso efficiente per raggiungere l’obiettivo e mobilizzare la risorsa Definire il piano finanziario con riferimento ad una dimensione ritenuta ottimale
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Fasi del percorso evolutivo 1/3 1.Attività preliminari alla costituzione Fondamentali, (Ri-) Animazione Partono dall’esistente, lo valorizzano Problema delle dimensioni minime 2.Costituzione Definizione dello Statuto, (Aspetti politici Legge Forestale) Soluzione ai problemi logistici (sede, personale, finanziamenti, quote e riparti) 3.Pianificazione Individuazione delle unità di pianificazione e redazione dei PFA Utilizzazioni boschive ove possibile (PMPF)
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Fasi del percorso evolutivo 2/3 4.Commercializzazione dei lotti Martellate e vendita di lotti in piedi a macchiatico positivo 5.Interventi strutturali e selvicolturali Avvio dei miglioramenti (PFA) Investimenti infrastrutturali (viabilità) 6.Realizzazione prima fase filiera Squadre di utilizzazione proprie, Vendita su piazzale Certificazione
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Fasi del percorso evolutivo 3/3 7.Prima trasformazione Realizzazione della segheria, Commercializzazione di materiale semilavorato Certificazione C.o.C. 8.Servizi Per committenti sia interni che esterni Consulenze Progettazioni, Direzione Lavori Esecuzione diretta dei lavori
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Le dimensioni minime 1/2 Ipotesi: Ripresa media 3mc/ha/anno; Prezzo di macchiatico medio da 16 a 20 €/mc; Personale minimo: 1 direttore + 1 tecnico part-time; Personale massimo: 1 direttore + 5 unità Costi amministrativi, sede, dotazione di capitali, automezzi, proporzionali alle dimensioni.
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Le dimensioni minime 2/2: margine unitario in funzione delle dimensioni
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Il bilancio Ipotesi di base: Superficie boscata produttiva gestita 10'000 ha Prelievi potenziali annui a regime 30'000 mc Prezzo medio in piedi 20 €·mc -1 Anno12345678910 Costi personale195 145 155190 Altri costi974138 397540 Interessi (7%)2240454136312620147 Totale Costi314275228224230297256250244237 Entrate vendita lotti00100300400600 Finanziamento3142751280000000 Totale Ricavi314275228300400600 Margine00076170303344350356363 Margine unitario [€/ha]---7.617.030.334.435.035.636.3 Margine unitario [€/mc]---5.18.510.111.511.711.912.1
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Conclusioni Occorre partire da e valorizzare le esperienze esistenti La definizione delle dimensioni è in funzione della sostenibilità economica a regime “Più grande è meglio” Operando sul territorio occorre considerare non solo variabili economiche ma anche socio politiche “Più grande è difficile da gestire” vista la numerosità degli attori Considerando la SOLA VENDITA DI LOTTI, la dimensione minima è 4-5’000 di boschi PRODUTTIVI Con dimensione di 10’000 produttivi, dal 4° anno R>C margine positivo A regime c.a. 40 €/ha a disposizione del proprietario
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