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PubblicatoAlfonsina Ferrari Modificato 9 anni fa
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Il contributo di Pellerey, sulle competenze individuali e il portfolio, si apre: Evoluzione del concetto negli ultimi cinquant’anni. Con una ricostruzione storica del concetto di competenza.
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Mutamenti del concetto di competenza: Nel mondo del lavoro Da pura esecuzione a saper agire in situazioni complesse Richiesta di nuovi strumenti e nuove modalità di fare formazione
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In parallelo, anche in psicologia si registra un cambiamento di rotta: In psicologia: Comportamentismo vs. posizioni comprensive della complessità dell’agire umano Ambiente elaborazione attiva degli stimoli
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Evoluzione del concetto di competenza, riassumendo Evoluzione del concetto di competenza In psicologia: riconoscimento della complessità e soggettività dell’agire umano Nel mondo del lavoro: saper agire
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Pellerey propone una chiarificazione del concetto di competenza: 1. Per chiarire le radici culturali di alcuni significati 2. Per ricollegare i diversi significati ai contesti d’uso in cui si sono sviluppati.
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Nella scuola: È importante fare chiarezza sull’approccio seguito per non incorrere in difficoltà comunicative e di impostazione dei processi scolastici e formativi. Dal significato attribuito al termine competenza dipendono la scelta dei metodi e degli strumenti da proporre ai docenti
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La competenza come prestazione di natura solo comportamentale Anni cinquanta In ambito educativo, si sviluppa un movimento che presta attenzione al concetto di competenza Obiettivi = Comportamenti finali osservabili e misurabili
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Enunciazione di Tyler costruzione di ogni curricolo formativo: 1. Definizione degli obiettivi 2. Selezione delle esperienze 3.Organizzazione sequenziale delle esperienze 4.Valutazione diretta del raggiungimento degli obiettivi
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Secondo questo approccio: Attività didattiche Insieme delle iniziative realizzate per il raggiungimento degli obiettivi Esperienze di apprendimento Insieme dei processi e dei risultati messi in atto dagli allievi
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Competenza come prestazione Competenza Prestazione Comportamento o sequenza di comportamenti
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Sviluppo di competenze intese come procedure o algoritmi operativi Acquisizione di competenze attraverso l’ istruzione programmata Sviluppo di sottoprocedure semplici che danno luogo a procedure più complesse
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Competency- based education (anni Settanta) Focalizzazione sui risultati da conseguire Importanza del contesto sociale e lavorativo per individuare le competenze da sviluppare Risultati attesi considerati come competenze osservabili e misurabili valutazione intesa come giudizio riferito a competenza effettivamente acquisite e documentate
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Metodo d’analisi delle abilità procedurali Gagnè che cosa deve sapere o saper fare l’alunno per manifestare che ha raggiunto un abilità? Prerequisiti abilità inferiori e semplici, essenziali per lo sviluppo di abilità più complesse
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Lati criticabili di questo approccio: Competenza come prestazione non definisce Superamento dell’approccio comportamentista: Competenza Prestazione Comportamento Pratica umana collaborativa Influsso storico/culturale Attività educativa
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Nel mondo del lavoro: Qualificazione rispetto ad uno specifico posto di lavoro Possesso delle abilità e conoscenze per occuparlo VS Qualificazione di un soggetto Possesso di abilità più generali, viste come l’insieme di conoscenze acquisite con la formazione e l’esperienza
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Anni ottanta Il concetto di competenza acquista una maggiore complessità Competenza Comportamenti finali osservabili e misurabili Disposizioni personali che sono condizioni di attivazione
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Secondo questo approccio: Competenza Insieme integrato di conoscenze, abilità e atteggiamenti necessari per svolgere un compito in maniera valida ed efficace
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La competenza può essere considerata come: Sviluppo graduale di competenze più semplici Integrazione progressiva di competenze più specifiche
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Negli stessi anni, Montmollin, sottolinea gli aspetti cognitivi del concetto di competenza Tre componenti I saper fare: come farle funzionare Le conoscenze: comprendere come le cose funzionano Le metaconoscenze: permettono di gestire le conoscenze
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Quattro ambiti di conoscenze fondamentali: Sapere (conoscenze) Saper fare (abilità) Saper essere (disposizioni ad agire) Saper stare con gli altri Competenza saper utilizzare questi saperi in situazioni concrete
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Importanza del concetto di competenza in ambito lavorativo Sottolinea l’importanza dell’istruzione per l’inserimento lavorativo Compito della scuola Non fornire conoscenze inerti, ma rendere gli allievi capaci di adattarsi a situazioni complesse
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Quaglino (anni novanta) Rappresentazione triangolare del concetto di competenza Capacità Conoscenze Qualità
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Progressivamente, dagli anni novanta in poi: Competenza Aspetti esterni: Abilità (saper fare ) Aspetti interni: Qualità personali (saper agire) Nel mondo del lavoro importanza di Qualifica + Qualità personali
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Sempre negli anni novanta: due prospettive Prima prospettiva Linguistica N. Chomsky Competenza Disposizione interna astratta Individuata da una famiglia di prestazioni Prestazione Prova dell’esistenza della competenza Indicatore di competenza
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Seconda prospettiva Psicologica J.Piaget Competenza Schema operativo Struttura invariante di un operazione e di un’azione, che ci permette di adattarci a diverse situazioni: ES: bere da un bicchiere Centralità dell’azione e dell’interazione
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Gli schemi possono integrarsi in un abito Abito Piccolo insieme di schemi che permettono di generare un’infinità di pratiche in situazioni sempre nuove e di risolvere problemi della stessa forma
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Secondo questo approccio Orchestrazione di schemi d’azione di natura cognitiva e affettiva, ciascuno dei quali è una totalità costruita, che sottende ad un operazione relativa ad un campo operativo particolare Competenza
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Competenza Capacità di agire Intenzionalità e fine da raggiungere Tre dimensioni fondamentali di una competenza: 1. Dimensione soggettiva 2. Dimensione intersoggettiva 3. Dimensione oggettiva
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Dimensione soggettiva: percezione di sé in relazione alla situazione specifica Dimensione soggettiva del concetto di competenza Processo motivazionale Processo decisionale Autoregolazione
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Dimensione intersoggettiva o sociale Dimensione intersoggettiva del concetto di competenza Testimonianza pubblica di aver ottenuto risultati positivi Competenza collettiva: cooperazione Apprendimenti condivisi
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Dimensione oggettiva Dimensione oggettiva del concetto di competenza Fornisce gli indicatori, dai quali risalire alla competenza stessa
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Dal saper fare al saper agire In definitiva, Pellerey applica alla formazione scolastica competenza professionale Insieme integrato di abilità, conoscenze, comportamenti sociali, attitudini al lavoro di gruppo, di disponibilità e iniziative ad affrontare i rischi Ruolo della scuola
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