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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI: PAROLE CHIAVE
Mario Castoldi
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CONCETTO DI VALUTAZIONE ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO
“La valutazione consiste in un duplice processo di rappresentazione, il cui punto di partenza consiste in una rappresentazione fattuale di un fenomeno e il punto di arrivo nella rappresentazione codificata dello stesso fenomeno” (Barbier, 1977) RACCOLTA DATI CRITERI DI GIUDIZIO ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO RUOLI DEI SOGGETTI
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
STRUTTURA DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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VALUTAZIONE PREDITTIVA
FUNZIONI DELL’ATTO VALUTATIVO VALUTAZIONE PREDITTIVA VALUTAZIONE DIAGNOSTICA PROCESSO FORMATIVO VALUTAZIONE FORMATIVA VALUTAZIONE SOMMATIVA VALUTAZIONE CERTIFICATIVA
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valutazione DELL’apprendimento valutazione PER L’apprendimento
FUNZIONI DELL’ATTO VALUTATIVO valutazione DELL’apprendimento valutazione PER L’apprendimento LOGICA DI CONTROLLO LOGICA DI SVILUPPO certificazione sociale a posteriori classificare valenza informativa crescita formativa in itinere orientare valenza metacognitiva
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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OGGETTO DELLA VALUTAZIONE : ANTINOMIE INCONCILIABILI
PRODOTTO PROCESSO COGNITIVO SOCIO-EMOTIVO DISCIPLINARE TRASVERSALE COME RICOMPORRE L’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO? CHE COSA SI APPRENDE? COME SI APPRENDE?
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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STRUTTURA PROVA DI VERIFICA PREDISPOSIZIONE STIMOLO
APPRENDIMENTO PREDISPOSIZIONE STIMOLO PRESTAZIONE ANALISI RISPOSTA VALUTAZIONE
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RILEVAZIONE DEI DATI: TIPOLOGIA DELLE PROVE
STIMOLO APERTO CHIUSO Temi Interrogazioni Relazioni Testo libero Saggi brevi Problemi a più soluzioni Mappe concettuali Riassunti APERTA RISPOSTA Test Esercizi Problemi a percorso obbligato Testo da completare Domande implicite (nei colloqui orali) Pseudoprove CHIUSA
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PREDISPOSIZIONE STIMOLO ANALISI RISPOSTA
STRUTTURA PROVA DI VERIFICA APPRENDIMENTO VALIDITA’ DELLA PROVA PREDISPOSIZIONE STIMOLO PRESTAZIONE ANALISI RISPOSTA ATTENDIBILITA’ DELLA PROVA VALUTAZIONE
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COLLOQUIO ORALE - aspetti trasversali -
D I M E N S I O N I (aspetti da considerare) I N D I C A T O R I (comportamenti, elementi osservabili) COMPRENSIONE RICHIESTE RISPONDE IN MODO PERTINENTE COMPRENDE LA DOMANDA POSTA * (1) SA RICHIAMARE LE CONOSCENZE * (2) ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI SA ORDINARE LE INFORMAZIONI SA COLLEGARE LE INFORMAZIONI LOGICAMENTE SA METTERE IN RELAZIONE IN DIVERSI AMBITI DISCIPLINARI ESPOSIZIONE ESPONE CON PROPRIETA’ LESSICALE PADRONEGGIA IL LESSICO SPECIFICO ESPONE IN MODO FLUENTE E SICURO APPLICAZIONE SELEZIONA LE CONOSCENZE NECESSARIE PER ATTIVARE LE PROCEDURE OPERATIVE PADRONEGGIA LE PROCEDURE NECESSARIE ALLA RISOLUZIONE NOTE: non sempre si considereranno tutti gli aspetti, ma solo secondo la materia e lo stile del professore * quanto sono osservabili ? (1) = non si deve riformulare la domanda (2) = ‘che cosa prendo dalla dispensa’ ? ‘SI INTRECCIANO’ gli aspetti TRASVERESALI (COMPRENSIONE – ORGANIZZAZIONE – ESPOSIZIONE) con quelli DISCIPLINARI ( CONOSCENZE – ABILITA’ - LESSICO)
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(aspetti da considerare)
G R I G L I A T R A S V E R S A L E di VALUTAZIONE COLLOQUIO fine b i e n n i o - D I M E N S I O N I (aspetti da considerare) L I V E L L I (declinazione ordinale degli indicatori) ottimo (9-10) b u o n o (7-8) a c c e t t a b i l e (6-7) i n s u f f i c . (4-5) grav. i n s u f f. (< 4) COMPRENSIONE ORGANIZZAZIONE ESPOSIZIONE APPLICAZIONE risponde in modo pertinente a domande complesse in piena autonomia ordina e colloca logicamente le informazioni in risposta a domande complesse in piena autonomia elabora autonomamente relazioni fra i diversi ambiti disciplinari espone in modo fluente padroneggiando il lessico specifico padroneggia autonomamente le procedure in contesti nuovi e su problemi complessi risponde in modo pertinente a domande complesse con eventuali aiuti ordina e colloca logicamente le informazioni in risposta a domande complesse stabilisce relazione fra diversi ambiti disciplinari espone utilizzando un linguaggio ed un lessico appropriati sa applicare le procedure in contesti nuovi e se oppor-tunamente guidato, anche su problemi complessi risponde in modo pertinente a domande “campione” ordina e colloca logicamente le informazioni in risposta a domande “campione” su richiesta stabilisce relazioni fra diversi ambiti disciplinari espone in modo comprensibile usando un lessico specifico di base sa applicare le procedure in contesti noti e su problemi elementari necessita di chiarimenti /sup-porti per rispondere in modo pertinente necessita di guida per ordinare logicamente le informazioni espone in modo poco chiaro utilizzando parzialmente il lessico di base se guidato sa applicare le procedure in contesti noti anche se aiutato non risponde in modo pertinente anche se aiutato non sa ordinare le informazioni espone in modo confuso usando un lessico generico non sa applicare le procedure in contesti noti e su problemi semplici
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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MODALITA’ DI ATTRIBUZIONE DEL GIUDIZIO
STANDARD ASSOLUTO CONFRONTO IDEALE - REALE SCARTO STANDARD RELATIVO A PIU’ SOGGETTI CONFRONTO TRASVERSALE MEDIA STANDARD RELATIVO AL SINGOLO SOGGETTO CONFRONTO LONGITUDINALE PROGRESSO
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO 2° ciclo
LIVELLO FUNZIONE PREVALENTE CODICE GIUDIZIO PREVALENTE QUOTIDIANO FORMATIVA Sì/no/in parte + eventuali commenti Progresso MISURAZIONE SOMMATIVA A, B, C, D, E Standard assoluto (salvo obiettivi diversificati) DOCUMENTO CERTIFICATIVA O, D, B, S, NS + segnalazione aspetti processuali
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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formativa - certificativa scritto orale
MODALITA’ DI COMUNICAZIONE DEL GIUDIZIO formale informale formativa - certificativa scritto orale DUPLICITA’ DELLE FUNZIONI MOLTEPLICITA’ DEI CONTESTI docenti - alunni - genitori PLURALITA’ DEI DESTINATARI USO DIFENSIVO DEL LINGUAGGIO COMUNICAZIONE VALUTATIVA ESTENSIONE DEL CONTENUTO VALENZA SIMBOLICA ESIGENZA DI CHIAVI DI LETTURA ASIMMETRIA DEI RUOLI
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PRIMA I SIGNIFICATI, POI LE PROCEDURE
MODALITA’ DI COMUNICAZIONE DEL GIUDIZIO AVVERTENZE PER L’USO PRIMA I SIGNIFICATI, POI LE PROCEDURE FORNIRE CHIAVI DI LETTURA DIFFERENZIARE LE MODALITA’ VALUTATIVE RESPONSABILIZZARE ALLA VALUTAZIONE ASSUMERE IMPEGNI RECIPROCI DEFINIRE PROTOCOLLI COMUNI DI LAVORO
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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RUOLI DELLO STUDENTE NELLA VALUTAZIONE
OGGETTO DELLA VALUTAZIONE SOGGETTO DELLA VALUTAZIONE ESCLUSIONE INFORMAZIONE CONDIVISIONE AUTOVALUTAZIONE
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ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ?
CRITERI DI QUALITA’ DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA SCELTA DELL’OGGETTO che cosa valutare? VALIDITA’ RILEVAZIONE DATI come valutare? DEFINIZIONE CRITERI in base a cosa valutare? ATTENDIBILITA’ ESPLICITAZIONE ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO quale valutazione ? UTILITA’ REGOLAZIONE INSEGNAMENTO quale uso interno ? COMUNICAZIONE GIUDIZIO quale uso esterno? RUOLI DEI SOGGETTI chi valuta?
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DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI
IL PUNTO DI AVVIO: LA L. 53/2003 Art. 3 – comma a) la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti delle istituzioni di istruzione e formazione frequentate; agli stessi docenti è affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo (…) Art. 3 – comma b) ai fini del progressivo miglioramento e dell'armonizzazione della qualità del sistema di istruzione e di formazione, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative (…) Art. 3 – comma c) l'esame di Stato conclusivo dei cicli di istruzione considera e valuta le competenze acquisite dagli studenti nel corso e al termine del ciclo e si svolge su prove organizzate dalle commissioni d'esame e su prove predisposte e gestite dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, sulla base degli obiettivi specifici di apprendimento del corso ed in relazione alle discipline di insegnamento dell'ultimo anno.
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VALUTAZIONE INTERNA (comma a, art.3) VALUTAZIONE ESTERNA
DOVE VA LA VALUTAZIONE: ORIENTAMENTI NORMATIVI LA LEGGE 53/03: DUE LOGICHE VALUTATIVE VALUTAZIONE INTERNA (comma a, art.3) VALUTAZIONE ESTERNA (comma b, art. 3) DOCENTI soggetti INVALSI SINGOLO STUDENTE oggetti SISTEMA SCOLASTICO VALUTAZIONE COMPETENZE VERIFICA CONOSCENZE E ABILITA’ ambiti OBIETTIVI FORMATIVI riferimenti progettuali OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO PERSONALIZZAZIONE logiche STANDARDIZZAZIONE PORTFOLIO strumenti PROVE STRUTTURATE
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APPRENDERE PER COMPETENZE
“capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo” [Pellerey, 2004] COGNIZIONE conoscenze dichiarative conoscenze procedurali conoscenze strategiche ATTRIBUZIONE MOTIVAZIONE concetto di sé autostima impegno riconoscimento di senso METACOGNIZIONE consapevolezza regolazione
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Capacità di ricostruire lo “spazio del problema”
APPRENDERE PER COMPETENZE INDICATORI DI UNA COMPETENZA ESPERTA Capacità di ricostruire lo “spazio del problema” Repertorio ricco di strategie di soluzione Uso funzionale delle variabili contestuali Flessibilità nell’uso dei propri “script” Principi chiave e quadri interpretativi sul dominio di conoscenza Abilità di auto-regolazione DAL “SAPER FARE” AL “SAPER AGIRE” la sensibilità al contesto
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APPRENDERE PER COMPETENZE
CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA RESPONSABILITA’ REALIZZAZIONE “la capacità di rispondere efficacemente a domande complesse in contesti particolari ” (OCSE-DeSeCo, 2003)
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UN MODELLO DI PROBLEM SOLVING MATEMATICO (Schoenfeld)
LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE UN MODELLO DI PROBLEM SOLVING MATEMATICO (Schoenfeld) 4 condizioni per avere successo nella soluzione di problemi: Risorse cognitive (conoscenze e procedure) Euristiche (regole per procedere in situazioni difficili) Controllo (capacità di planning, monitoraggio, valutazione) Belief system (concezione della disciplina, contesto psicologico)
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LA COMPETENZA COME PAROLA CHIAVE
COMPETENZE SAPER AGIRE USO DEL SAPERE IN FUNZIONE DEL COMPITO E DEL CONTESTO CONOSCENZE SAPERE CONOSCENZE DICHIARATIVE (sapere cosa) CONOSCENZE PROCEDURALI (sapere come) CONOSCENZE CONDIZIONALI (sapere dove/quando/perché) ABILITA’ SAPER FARE CONDOTTE PRATICHE PROCEDURE D’AZIONE CONSAPEVOLEZZA DELL’AZIONE DISPOSIZIONI AD AGIRE SAPER ESSERE FATTORI MOTIVAZIONALI FATTORI ATTRIBUZIONALI FATTORI METACOGNITIVI MODALITÀ DI RELAZIONE
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VALUTARE LE COMPETENZE
CRITICA ALLA VALUTAZIONE SCOLASTICA SCOMPOSIZIONE DEL SAPERE IN UNITA’ DISCRETE RIPRODUZIONE DI UN SAPERE PREDEFINITO RIFERIMENTO AD UNA CONOSCENZA INERTE ATTENZIONE ESCLUSIVA ALLA PRESTAZIONE SCARSA RICADUTA FORMATIVA DERESPONSABILIZZAZIONE DELLO STUDENTE
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quando l’attendibilità non fa rima con validità …
VALUTARE LE COMPETENZE IL PARADOSSO DELLA MISURAZIONE NON MISUR. MISURABILI SIGNIFICATIVI DOMINIO DEL TESTING NON SIGNIFICATIVI quando l’attendibilità non fa rima con validità …
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VALUTARE LE COMPETENZE
IL SENSO DI UNA SFIDA “Ciò che distingue soprattutto la valutazione tradizionale da quella autentica è la sua tendenza a cercare la misura solo della comprensione ‘scolastica’ di un contenuto o dell’ acquisizione di un’abilità da parte dello studente e non della capacità con la quale quest’ultimo dà senso ai problemi di vita quotidiana o risolve problemi reali utilizzando le conoscenze che possiede.” (Comoglio, 2004)
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SIGNIFICATIVITA’ DEI COMPITI VALUTATIVI
VALUTARE LE COMPETENZE QUALI SFIDE PER LA VALUTAZIONE? SIGNIFICATIVITA’ DEI COMPITI VALUTATIVI RESPONSABILIZZAZIONE DELLO STUDENTE INTEGRAZIONE PROCESSO/PRODOTTO SUPERAMENTO CONFINI DISCIPLINARI VALENZA METACOGNITIVA DELLA VALUTAZIONE “Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa.” (Wiggins, 1993)
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VALUTAZIONE COMPETENZA APPRENDIMENTO INSEGNAMENTO
“Nel corso di un secolo quasi interamente vissuto, ho spesso creduto di trovarmi a una svolta epocale, poi non era vero niente; una svolta epocale si ha quando non cambiano solo le cose, ma anche le teste per capirle.” (Vittorio Foa, Passaggi, Torino, Einaudi, 2000)
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