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Analisi del Settore del Fotovoltaico

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Presentazione sul tema: "Analisi del Settore del Fotovoltaico"— Transcript della presentazione:

1 Analisi del Settore del Fotovoltaico
L’impatto degli incentivi e dell’innovazione sulle dinamiche settoriali in Italia Nicola Castagnini Giorgio Di Martino Chiara Pietrunti Edoardo Promontorio Ludovica Sanseviero Silvano Scotto Il settore del fotovoltaico è un settore alquanto complesso perché il prodotto finale, ovvero l’impianto fotovoltaico, è composizione di diverse supply chain di agenti specializzati: produzione pannelli FV, produzione inverter, produzione sistemi integrati di controllo, venditori all’ingrosso, grandi imprese di produzione e di distribuzione dell’energia, commercianti al dettaglio di impianti FV, installatori e manutentori di impianti FV; tutti questi agenti possono convergere in un’unica figura oppure possono essere ciascuno un soggetto differente. Inserendovi inoltre le policy della governance, che influenzano in modo orizzontale e verticale il settore, è scontata un’impossibilità nello studio completo ed approfondito dell’intero settore. Esempio 1: Enel produce propri pannelli FV, ma non il resto dell’impianto FV; installa per propria produzione grandi impianti e ne vende sia a utenze private/domestiche & industriali che a utenze pubbliche, ma l’installazione di impianti esterni all’impresa viene eseguita da un pool di micro imprese (1-9 dipendenti) distribuite omogeneamente in Italia. Esempio 2: Fotovolt Srl per molto tempo è stata una piccola impresa di installazione di impianti fotovoltaici e solamente da 7/8 anni ha iniziato la produzione di propri pannelli. Pertanto la nostra analisi si è basata sulla parte fondamentale dell’impianto FV, la quale è sgrava di una parte delle complessità del sistema: la produzione del pannello fotovoltaico. In questo modo si è potuto isolare alcuni andamenti significativi di settore e si è cercato di capire come due fenomeni importanti come gli incentivi e l’innovazione hanno impattato sul settore. Dinamiche Industriali AA 2015/2016

2 La Filiera Completa del Settore Fotovoltaico
Tecnologia e materiali di consumo Componenti dell'impianto Produzione di energia elettrica Trading di energia elettrica Residenziale Industriale Centrali Produzione di silicio Produzione di wafer Produzione di celle Produzione di moduli Distribuzione Progettazione Installazione Cosa intendiamo per filiera? Intendiamo per ” filiera ” l’insieme di tutte le attività economiche e produttive connesse alla costruzione degli impianti fotovoltaici. Si parte dall’approvvigionamento e lavorazione di silicio. Il silicio è il secondo elemento chimico più abbondante del pianeta, dopo l’ossigeno, ma il silicio utilizzato per i moduli fotovoltaici, è il cd. silicio di ‘grado solare’. Esso, per essere tale, presuppone un certo processo di estrazione e di lavorazione industriale che ne determina il grado di “purezza”. Il grado di purezza sarà la base per determinare il tipo di utilizzo che ne verrà fatto (metallurgico, solare, elettronico, …) ed in particolare per ciò che concerne il silicio di grado solare esso presuppone un grado di purezza piuttosto elevato. Il mercato del silicio di grado solare a livello mondiale è in mano a pochi grandi players internazionali, che tradizionalmente hanno avuto il dominio assoluto sulle forniture. Quindi il silicio utilizzato dai produttori italiani di pannelli fotovoltaici arriva per la maggior parte dall’estero, nello specifico solo il 2% è di produzione italiana e a tal proposito possiamo citare realtà come la Silfab di Padova e l’Italsilicon di Milano. Semplificando alla stregua il silicio viene fuso a circa 1410 gradi Celsius e successivamente estratto fino a formare un solido costituito da un singolo, continuo ed ininterrotto reticolo cristallino di forma cilindrica, chiamato lingotto. Da questi lingotti vengono ricavate sottilissime lastre di silicio, i cd. wafer. I wafer vengono trattati e puliti fino ad avere una superficie perfetta e a specchio; la loro dimensione è aumentata nel tempo, consentendo così di ridurre i costi di produzione. A questo punto è interessante operare una specificazione: queste due prime fasi ossia la produzione di silicio e quella di wafer non riguardano esclusivamente il settore del fotovoltaico ma sono funzionali ad una miriade di prodotti: per citarne uno, la produzione dei processori di ogni singolo smartphone o personal computer in nostro possesso deriva proprio dai wafer di silicio. Ciò sta a significare che le imprese che si occupano di lavorazione del silicio agiscono al di fuori del settore fotovoltaico occupando solo il ruolo di fornitori di materie prime. Dopo essere stati ripuliti e attentamente controllati i wafer monocristallini e policristallini costituiscono la base per la produzione di celle solari. Il terzo passaggio produttivo consiste quindi nella trasformazione dei wafer in celle solari, componenti di base dei futuri moduli solari. Le celle dispongono già di tutte le caratteristiche tecniche necessarie per produrre l'energia sfruttando la luce solare. Questa fase inizia a diventare già parte integrante dell’attività delle imprese che producono moduli che non sono altro che i pannelli veri e propri. Nei reparti produttivi dei moduli, le celle solari vengono accorpate fino a formare unità di dimensioni maggiori: i moduli verranno completati con una cornice e incapsulati per resistere a qualsiasi tipo di condizione atmosferica. I moduli solari sono il prodotto finale per utilizzo solare, pronto per la produzione di energia elettrica. All'interno dei moduli, infatti, la luce solare viene trasformata in energia elettrica. Questa fase è evidenziata con il colore giallo in quanto è quella su cui abbiamo focalizzato il nostro studio. Successivamente nella filiera produttiva la stessa azienda produttrice o un’altra specializzata in installazione provvede alla formazione dell’impianto operando la distribuzione, progettazione ed installazione dei pannelli. La destinazione finale del prodotto può essere di tipo residenziale e cioè diretta ai privati cittadini, industriale e cioè diretta alle imprese private interessate al servizio o infine indirizzata direttamente alle centrali elettriche di natura pubblica. Il risultato finale di tutta la filiera sarà la produzione ed il consumo di energia elettrica accompagnata dalla nascita di società che si occupano di trading di energia la cui attività principale consiste nella negoziazione sui mercati elettrici e OTC di contratti di acquisto e vendita di energia elettrica e strumenti finanziari con finalità di trading e hedging.

3 Un impianto Fotovoltaico Domestico
L’impianto Fotovoltaico: Si compone principalmente di tre componenti: il pannello, l’inverter e il contatore. Funzionamento: I raggi solari impattano sulla superficie del pannello fotovoltaico, generando in ogni cella una porzione minima di corrente elettrica L’energia generata viene convogliata verso l’inverter il quale la trasforma e la adatta alle esigenze della rete elettrica L’energia viene immessa nella rete domestica, mentre l’eccedenza nella rete esterna di distribuzione Vengono posti due contatori: uno per misurare l’energia generata dall’impianto FV ed uno per misurare lo scambio di energia con la rete elettrica nazionale #Perché si genera elettricità? (spiegazione user-friendly) Il sistema si basa sul concetto di «giunzione P-N» : due strati di silicio vengono modificati in modo tale che uno strato abbia imbrigliato nel proprio reticolo cristallino ioni fotosensibili, mentre il secondo strato ioni ricchi di elettroni. Il silicio (essendo semi-conduttore) assicura l’isolamento parziale delle due nuvole di ioni. Lo strato fotosensibile eccitato attira a se gli elettroni dell’altro strato generando una «forza» che viene comunemente chiamata tensione.

4 Reperimento Dati Banca Dati AIDA
ENF Solar – Directory di produttori pannelli FV Siti internet produttori (reperimento partita iva) La mancanza di un codice ateco per questo segmento ci ha costretto ad effettuare una ricerca articolata: Selezione azienda in ENF Solar Ricerca partita IVA su sito Web Applicazione filtro in AIDA Verifica presenza di dati economico/finanziari nel database AIDA è un database che contiene informazioni finanziarie, anagrafiche e commerciali su oltre società di capitale operanti in Italia. Le informazioni finanziarie vengono fornite dall'agenzia specializzata Honyvem BilancItalia, che acquista e rielabora tutti i bilanci ufficiali depositati presso le Camere di Commercio italiane. Per ciascuna Società, AIDA offre il bilancio dettagliato secondo lo schema completo della IV direttiva CEE, la serie storica fino a 10 anni, la scheda anagrafica completa di descrizione dell'attività svolta e il bilancio ottico.

5 43 imprese con dati disponibili in AIDA
Reperimento Dati Pool di 70 aziende 43 imprese con dati disponibili in AIDA 4 in liquidazione, 12 cessate, 11 non presenti in AIDA # sono state escluse dall’analisi quelle grandi imprese che si inserivano nel settore fotovoltaico in modo marginale (ENEL,RIELLO UPS, GENERAL MEMBRANE) perché distorcevano i risultati aggregati di settore #

6 Analisi Dati – Distribuzione Aziende in Italia
Maggior concentrazione nel Nord-Est e in Campania Presenza nulla in Sicilia e Sardegna

7 Tassonomia di pavitt Specialized suppliers:
-Dimensione media delle imprese: piccola -Obiettivi dell’Innovazione: innovazione di prodotto -Principale fonte esterna di innovazione: relazioni con gli acquirenti -Principale fonte interna di innovazione: economie di apprendimento e relazione con i fornitori science based -Appropriabilità: Bassa -Barriere all’entrata: medio/alte TASSONOMIA DI PAVITT Ogni raggruppamento si caratterizza per regolarità interne circa: le fonti potenziali dell’innovazione, la tipologia delle innovazioni, il loro grado di appropriabilità, l’altezza delle barriere all’entrata, la dimensione media delle imprese Specialized suppliers: -Dimensione media delle imprese: piccola -Obiettivi dell’Innovazione: innovazione di prodotto -Principale fonte esterna di innovazione: relazioni con gli acquirenti -Principale fonte interna di innovazione: economie di apprendimento -Appropriabilità: alta -Barriere all’entrata: medio/alte I flussi tecnologici denotano gli scambi (formali e informali; intenzionali e casuali) di tecnologie e innovazioni fra settori. In generale, possiamo distinguere fra settori produttori e settori utilizzatori di tecnologie. La tassonomia di Pavitt (1984) è il principale strumento di analisi dei flussi tecnologici, attraverso il quale è stata costruita una classificazione dei settori in quattro gruppi, distinti sulla base della principale fonte di innovazioni per le imprese che vi operano. 1) Dominati dai fornitori: sono i settori del comparto “fashion”, quelli alimentari e alcuni settori dei servizi, nei quali la dimensione media delle imprese è relativamente piccola e l’innovazione finalizzata soprattutto alla riduzione dei costi. Il cambiamento tecnologico dipende dunque da un flusso di conoscenze che ha origine all’esterno del settore, in particolare nei fornitori di input intermedi, materiali e macchinario. Scarsa appropriabilità dei risultati della ricerca e modesto uso dei brevetti. 2) Ad alta intensità di scala: sono i settori dei beni durevoli, quello siderurgico e quello dell’automobile. Le imprese sono grandi. L’innovazione è finalizzata alla riduzione dei costi e al miglioramento dei prodotti e dei processi. Le fonti sono sia esterne (i fornitori di input intermedi, materiali e macchinari) che interne (R&S e vari processi di apprendimento). 3) Fornitori specializzati: sono i settori della meccanica strumentale e del macchinario industriale specializzato. Le imprese sono piccole e specializzate. Le fonti sono sia interne (apprendimento per esperienza e R&S informale) che esterne (interazione con gli utilizzatori). Grado di appropriabilità elevato per effetto del carattere “tacito” delle conoscenze. 4) Basati sulla scienza: Industria microelettronica e farmaceutica. Imprese di varia dimensione. La fonte principale è la R&S interna e quella che deriva dai rapporti con università e centri di ricerca. Il grado di appropriabilità è elevato e frequente il ricorso alla copertura brevettuale.

8 Tassonomia di Pavitt – dimensione media imprese
Dimensione media delle imprese: PICCOLA Escludendo dal campione le imprese che compongono l’indice C4 si nota che la media di dipendenti per impresa risulta pari a 9-10 dipendenti

9 Tassonomia di Pavitt – principali fonti di innovazione
Poli universitario e laboratori di ricerca: tecnologia monocristallina Science based: produzione di silicio, wafer e celle Specialized suppliers: produzione di pannelli fotovoltaici

10 Tassonomia di Pavitt – obiettivi dell’ innovazione
Prima Generazione: Policristallino e Monocristallino Seconda Generazione: A film Sottile Terza Generazione: A biotecnologie Innovazione di Prodotto Innovazione di Prodotto

11 Tassonomia di Pavitt – Appropriabilità dell’innovazione
Poli scientifici Univeristari, Settori RS grandi aziende In Italia vi sono diverse aziende e Poli Universitari che svolgono attività di ricerca e sviluppo sulle energie rinnovabili. I principali temi di ricerca nel settore dell'energia solare sono: sviluppo di celle fotovoltaiche basate su materiali organici e/o polimerici al fine di ridurre i costi di produzione dell'energia elettrica da solare, superando i limiti delle tecnologie attuali basate sul silicio. realizzazione di concentratori solari luminescenti in grado di incrementare l'efficienza di conversione dei dispositivi fotovoltaici. tecnologie di fotosplitting per ambiente ed energia Le Università si impegnano a favorire le interazioni con le aziende: tramite contatti personali dei docenti con i responsabili aziendali o attraverso la mediazione di Confindustria. Ad esempio, è attivo presso l’Ateneo patavino un servizio che ha come obiettivo specifico il trasferimento di tecnologia alle imprese ; nel settore delle energie non convenzionali è attivo un contratto di collaborazione con Eni per sviluppare nuove molecole e materiali per la conversione dell’energia solare e con il Cinel di Padova.

12 Tassonomia di Pavitt – Barriere all’entrata
Alte barriere all’entrata: impianti robotizzati e sistemi soppressione polveri e agenti contaminanti Perché la produzione di pannelli fotovoltaici come detto in precedenza necessitano di una tipologia di silicio di elevatissima purezza: qualsiasi agente esterno che entri in contatto con il silicio rischia di modificarne le caratteristiche e conseguentemente di minarne il rendimento. Per questo si necessita di un impianto di produzione ad elevata robotizzazione integrato con sistemi di soppressione delle polveri e agenti contaminanti. Tutti questi elementi hanno un elevatissimo costo andando a incrementare in maniera significativa il livello di costi fissi da sostenere per l’ingresso

13 L’impatto degli incentivi sulla produzione dei pannelli fotovoltaici
Conti Energia: Il sistema di incentivi si sviluppa attraverso i cosiddetti Conti Energia, essi sono dei decreti volti a incrementare la produzione di energia elettrica da energia solare, mediante impianti fotovoltaici. Il meccanismo, introdotto in Italia nel 2005, ha promosso un rapido sviluppo del settore dell’energia fotovoltaica e della produzione di pannelli. In Italia sono stati emanati 5 Conti Energia, ognuno con lo scopo di ridefinire il precedente, nel 2013, con il termine del quinto Conto Energia, non è stato avviato un ulteriore piano di incentivi, sostituito però da sgravi sul costo d’impianto. Primo conto energia: decr. att e • Il Ministero dello Sviluppo Economico sostituisce contributi statali a fondo perduto conto capitale per la messa in esercizio dell’impianto (es. programma tetti Fotovoltaici) con il sistema di finanziamento in conto esercizio per produzione elettrica (c€ x KWh fornito alla rete)    Secondo Conto Energia: Decr. MISE D.M incentivi fino al ° Nuovi criteri per incentivare la produzione elettrica ° La tariffa incentivante viene applicata su tutta l'energia prodotta e non solamente su quella prodotta e consumata in loco ° Vengono snellite le pratiche burocratiche e viene introdotta la differenziazione delle tariffe (BIPV-Integrazione architettonica e taglia impianto) ° Premio per impianti fotovoltaici abbinati all’uso efficiente dell’energia) Terzo Conto energia (D.M ) applicabile agli impianti entrati in esercizio a partire dal primo gennaio 2011 e fino al 31 maggio 2011. • impianti fotovoltaici (suddivisi in “impianti su edifici” o “altri impianti fotovoltaici”); • impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative • impianti fotovoltaici a concentrazione • impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica)  Decreto Salva Alcoa Con la legge 13 agosto 2010, n.129 (legge cosiddetta “salva Alcoa”) si è stabilito che le tariffe incentivanti previste per il 2010 dal Secondo Conto Energia potessero essere riconosciute a tutti i soggetti che abbiano concluso l’installazione dell’impianto fotovoltaico entro il 31 dicembre 2010 e che gli stessi impianti entrino in esercizio entro il 30 giugno 2011 prorogando di fatto fino al 30 giugno 2011 il periodo di operatività del secondo Conto Energia Quarto Conto energia D.M. 05/05/2011 Pubblicato il Ha definito il meccanismo di riguardante gli impianti che entrano in esercizio dopo il 31 maggio 2011 ° Riduzione progressiva degli incentivi per la produzione di energia elettrica dal PV ° Gradualità del decalage a protezione degli investimenti già in corso ° Valorizzazione degli interventi che conseguono una buona integrazione architettonica ° Nuovi impulsi per favorire l'introduzione di nuove tecnologie ° Freno agli investimenti speculativi e maggiori incentivi per i piccoli impianti rispetto a quelli di maggiore taglia. Quinto conto energia D.M. 5 luglio 2012 ° Si riducono drasticamente gli incentivi ° Cesserà di applicarsi decorsi 30 giorni solari dalla data in cui il costo indicativo cumulato degli incentivi > 6,7 miliardi di euro l’anno. #Secondo il report di AssoElettrica il costo cumulato annuale degli incentivi nel triennio è passato da 800 milioni a 2,8 miliardi di €, denotando un consistente investimento da parte dello Stato in questa fonte di energia rinnovabile# Totale Valore Produzione

14 L’impatto degli incentivi sulla produzione dei pannelli fotovoltaici
NORMATIVE COMUNITARIE NORMATIVE NAZIONALI Decreto legislativo 387/2003 Direttiva: 2001/77 CE Decreto 19/2/07 Decreto Ministeriale 10/9/2010 Direttiva 2009/28 CE (abroga direttiva 2001/77 e la direttiva 2003/30) Il sistema di incentivi si sviluppa attraverso i cosiddetti Conti Energia ripartiti come in diapositiva. Il Decreto Legislativo n. 387 del 29 dicembre 2003 rappresenta il recepimento da parte dello stato italiano della Direttiva europea 2001/77/CE sulla promozione delle fonti rinnovabili, è stato detto «primo conto energia» Il presente decreto, nel rispetto della disciplina nazionale, comunitaria ed internazionale vigente, nonché nel rispetto dei principi e criteri direttivi stabiliti dall'articolo 43 della legge 1° marzo 2002, n. 39, e' finalizzato a: a) promuovere un maggior contributo delle fonti energetiche rinnovabili alla produzione di elettricità nel relativo mercato italiano e comunitario; b) promuovere misure per il perseguimento degli obiettivi indicativi nazionali di cui all'articolo 3, comma 1; c) concorrere alla creazione delle basi per un futuro quadro comunitario in materia; d) favorire lo sviluppo di impianti di microgenerazione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, in particolare per gli impieghi agricoli e per le aree montane. L’impatto maggiore lo ha avuto il Secondo Conto Energia, supportato anche da una crescita internazionale della domanda nel settore fotovoltaico. Tra le principali novità introdotte dal Secondo Conto Energia c’era l’applicazione della tariffa incentivante su tutta l'energia prodotta e non solamente su quella prodotta e consumata in loco, lo snellimento delle pratiche burocratiche per l’ottenimento delle tariffe incentivanti e la differenziazione delle tariffe  sulla base del tipo di integrazione architettonica, oltre che della taglia dell’impianto. Veniva, inoltre, introdotto un premio per impianti fotovoltaici abbinati all’uso efficiente dell’energia.  Secondo il report di AssoElettrica il costo cumulato annuale degli incentivi nel triennio è passato da 800 milioni a 2,8 miliardi di €, denotando un consistente investimento da parte dello Stato in questa fonte di energia rinnovabile. Decreto legislativo 28/2011

15 D.m. 19/02/07 Il presente decreto stabilisce i criteri e le modalità per incentivare la produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, in attuazione dell'art. 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. Con tale decreto, detto anche »Secondo Conto Energia», il Ministero dello Sviluppo Economico ha fissato nuovi criteri per incentivare la produzione elettrica degli impianti fotovoltaici entrati in esercizio fino al 31 dicembre Tra le principali novità introdotte dal Secondo Conto Energia c’era l’applicazione della tariffa incentivante su tutta l'energia prodotta e non solamente su quella prodotta e consumata in loco, lo snellimento delle pratiche burocratiche per l’ottenimento delle tariffe incentivanti e la differenziazione delle tariffe  sulla base del tipo di integrazione architettonica, oltre che della taglia dell’impianto. Il presente decreto stabilisce i criteri e le modalità per incentivare la produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, in attuazione dell'art. 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387.

16 Biennio 2009-2010 1° 2° Totale Valore Produzione
L’impatto maggiore lo ha avuto il Secondo Conto Energia, supportato anche da una crescita internazionale della domanda nel settore fotovoltaico. Gli incentivi statali all’installazione di pannelli fotovoltaici hanno permesso una crescita del settore di produzione degli stessi di oltre il 65%. (fonte Solar Energy Report) Nel 2010 è entrato in vigore il »Terzo Conto Energia», applicabile agli impianti entrati in esercizio a partire dal primo gennaio 2011 e fino al 31 maggio 2011, che ha definito le seguenti categorie di impianti:  1)impianti fotovoltaici (suddivisi in “impianti su edifici” o “altri impianti fotovoltaici”); 2)impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative 3)impianti fotovoltaici a concentrazione 4)impianti fotovoltaici con innovazione tecnologica La legge 13 agosto 2010, n.129 (legge cosiddetta “salva Alcoa”) ha stabilito che le tariffe incentivanti previste per il 2010 dal Secondo Conto Energia possano essere riconosciute a tutti i soggetti che abbiano concluso l’installazione dell’impianto fotovoltaico entro il 31 dicembre 2010 e che entrino in esercizio entro il 30 giugno La pubblicazione della Legge 129/10 ha di fatto prorogato fino al 30 giugno 2011 il periodo di operatività del secondo Conto Energia, inizialmente destinato ad esaurirsi alla fine del 2010 per effetto dell’entrata in vigore del terzo Conto Energia.  Totale Valore Produzione

17 Biennio Il D.M. 5 Luglio 2012, detto «Quinto Conto Energia», ridefinisce le modalità di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica. Il Quinto Conto Energia cesserà di applicarsi decorsi 30 giorni solari dalla data in cui si raggiungerà un costo indicativo cumulato degli incentivi di 6,7 miliardi di euro l’anno (comprensivo dei costi impegnati dagli impianti iscritti in posizione utile nei Registri), che sarà comunicata dall’AEEG - sulla base degli elementi forniti dal GSE attraverso il proprio Contatore fotovoltaico - con un’apposita deliberazione.

18 Biennio

19 Biennio Δ Mar Mar 2012: %

20 Biennio 2011-2012 1° 2° 3° 4° 5° Totale Valore Produzione
L’anno 2012 pone fine ad una crescita che andava avanti dal 2000, che aveva avuto come picco il 2011, anno in cui il secondo e terzo Conto Energia si erano andati a sommare grazie al decreto «Salva Alcoa», il quale estendeva il termine del secondo Conto Energia. Questa «crisi» del settore della produzione di pannelli fotovoltaici si può imputare principalmente a tre fattori: Il quarto e quinto Conto Energia hanno ridotto ulteriormente gli incentivi forniti del secondo e terzo Conto Energia, i quali hanno portato ad un ridimensionamento dell’intero settore del fotovoltaico Il crollo del prezzo del silicio, il quale ha ridotto i margini del segmento della produzione di pannelli fotovoltaici L’ingresso di nuovi competitor stranieri, in particolare asiatici, i quali riescono a sfruttare disparità generate dalle economie di scala e dal minor costo dell’energia Totale Valore Produzione

21 Un modello di «autoregressione»
Modello per esaminare la risposta delle imprese al biennio di espansione e al biennio di recessione. Definizione di un indice personalizzato denominato λ: 𝑅𝑖𝑐𝑎𝑣𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑛° 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 Impostazione di una regressione lineare di primo grado in cui la variabile indipendente è l’indice al tempo t mentre la variabile dipendente l’indice al tempo t+1 Impostazione generale di un modello autoregressivo : λ 𝑡+1 = 𝜑 1 ∙ λ 𝑡 + 𝜑 2 ∙ λ 𝑡−1 + 𝜑 3 ∙ λ 𝑡−2 +⋯+ 𝛼 𝑡+1 λ : indice sopra definito 𝜑 𝑖 : coefficienti della regressione lineare della variabile λ 𝑡+1 al passato 𝛼 𝑡+1 : parametro d’errore

22 Un modello di «autoregressione»
λ: 𝑅𝑖𝑐𝑎𝑣𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑛° 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 λ 𝑡+1 = 𝜑 1 ∙ λ 𝑡 + 𝛼 𝑡+1 λ 2010 =1,59 λ ,68∙ 10 −4 Coefficiente Correlazione: 0,788 = Eco Power spa

23 Un modello di «autoregressione»
λ: 𝑅𝑖𝑐𝑎𝑣𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑖𝑡𝑒 𝑛° 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑝𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖 λ 𝑡+1 = 𝜑 1 ∙ λ 𝑡 + 𝛼 𝑡+1 λ 2012 =0,288∙ λ ,79∙ 10 −5 Coefficiente Correlazione: 0,61 = Eco Power spa

24 Le speranze per il futuro – I Sistemi efficienti di utenza
Cambio prospettiva incentivi: Focus sull’efficienza degli impianti fotovoltaici Incentivare l’installazione da parte degli utenti finali di impianti efficienti, distribuendo i fondi in base ai rendimenti energetici Creazione geolocalizzata di network di utenze efficienti Obiettivi: Spingere la domanda a richiedere innovazione di prodotto Rendere efficaci gli incentivi Stabilizzare il settore

25 Le speranze per il futuro – I Sistemi efficienti di utenza

26 Conclusioni Il settore della produzione di pannelli fotovoltaici in Italia, come evidenziano i dati empirici, si è sviluppato grazie agli incentivi statali. Al termine di quest’ultimi, il settore è entrato in una fase di progressivo declino. Il basso tasso di appropriabilità non permette alle PMI italiane di effettuare R&S in-house e di svilupparsi dimensionalmente, incrementando così il dislivello con i competitor stranieri.

27 Dibattito: Tecnology push o demand pull?
Incentivi Tecnologie dei poli di ricerca Clienti R & S imprese produttrici pannelli Tecnologie dei poli di ricerca Produzione e vendita a imprese specializzate nel commercio e nell’installazione impianti FV R & S Produzione e Vendita Utenti/consumatori finali

28 Grazie per l’attenzione


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