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La trama e i personaggi dei “Promessi sposi”
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I Personaggi Principali
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Lucia Mondella Giovane timida e onesta, innamorata del fidanzato Renzo, è sorretta da una forte fede religiosa che la aiuterà a sopportare le avversità. È una ragazza semplice e modesta, ma possiede una naturale saggezza e un profondo senso di giustizia. Rapita dall’Innominato, fa voto di rinunciare a Renzo, ma Fra Cristoforo la dispensa dal voto. Si ammala di peste, ma guarisce e alla fine sposa Renzo.
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Renzo Tramaglino Giovane impulsivo e un po’ ingenuo, ha un particolare talento per mettersi nei guai, ma le sue peripezie lo faranno maturare tanto da provare pietà per don Rodrigo È fondamentalmente buono, anche se talvolta fa il gradasso.
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Don Rodrigo Nobile spagnolo prepotente e arrogante, fa di tutto per conquistare Lucia, prima con le lusinghe, poi con le minacce e la violenza. È il “cattivo” del romanzo. Morirà di peste.
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Don Abbondio Prete vile e opportunista, a causa delle minacce di Don Rodrigo rifiuta di celebrare le nozze di Renzo e Lucia e causa le loro peripezie. Alla fine, morto Don Rodrigo, sposerà i due fidanzati.
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Fra Cristoforo Diventato frate cappuccino dopo aver ucciso in duello un uomo, si adopererà in tutti i modi per aiutare i due promessi, ma non riuscirà nel suo intento. Morirà di peste dopo aver sciolto Lucia dal voto di verginità.
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L’Innominato Nobile italiano diventato un fuorilegge, rapisce Lucia d’accordo con Don Rodrigo, ma poi si pente, confessando le sue colpe al cardinale Federigo Borromeo, e la libera. Da allora in poi diventa un protettore degli oppressi. Ispirato a un personaggio storico.
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Cardinale Federigo Borromeo
Uomo di profonda fede e grande valore morale, riceve la confessione dell’Innominato e cerca di aiutare Lucia. Durante la peste dà aiuto ai bisognosi. Rimprovererà severamente don Abbondio, pur cercando di capire la sua debolezza. Personaggio storico.
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Gertrude, Monaca di Monza
Giovane aristocratica, è costretta dalla famiglia a entrare in convento, dove inizia una relazione con “lo sciagurato” Egidio. Le viene affidata Lucia, ma Egidio, complice dell’Innominato, la costringe a diventare complice del suo rapimento. Ispirata a un personaggio storico.
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Personaggi secondari
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Agnese Madre di Lucia, donna semplice e buona, ma un po’ superficiale e pasticciona, anche se si ritiene molto esperta e astuta, è molto legata alla figlia e affezionata a Renzo. Cerca di organizzare il “matrimonio a sorpresa”.
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Perpetua Zitella di mezza età, serva di don Abbondio. Pettegola e brontolona, rimprovera spesso il curato per il suo comportamento vile, consigliandogli di rivolgersi al cardinale. Rivela involontariamente a Renzo il vero motivo del rinvio del matrimonio. Muore di peste.
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Azzecca-Garbugli Avvocato disonesto e intrigante. Renzo si reca da lui per un consiglio. Azzecca-Garbugli, scambiandolo per un bravo, è disposto ad aiutarlo, ma quando capisce che vuole giustizia contro Don Rodrigo, lo caccia via in malo modo.
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Bortolo Cugino di Renzo, lo accoglie a Bergamo durante la sua fuga. I due diventeranno soci nella gestione di un filatoio di seta.
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Tonio e Gervasio Compaesani di Renzo, lo aiutano per denaro nel tentativo del “matrimonio a sorpresa”.
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Conte Attilio Cugino di Don Rodrigo e suo compagno di bagordi, scommette con lui che non riuscirà a conquistare Lucia. Arrogante e ozioso, spalleggia Don Rodrigo contro Fra Cristoforo. Morirà di peste.
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Conte Zio Potente uomo politico, zio di Rodrigo e Attilio, fa in modo che Fra Cristoforo sia trasferito a Rimini per difendere l’onore della famiglia.
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Donna Prassede Anziana nobildonna, ospita Lucia dopo la sua liberazione. Bigotta e di animo gretto, cerca di convincere Lucia a dimenticare Renzo, considerandolo un poco di buono. Morirà di peste.
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Don Ferrante Marito di Donna Prassede, è un uomo dotto, ma insulso e superficiale. Si propone di dimostrare filosoficamente che la peste non esiste, ma muore proprio per quella malattia. È la parodia dell’intellettuale che vive in un suo mondo fuori dalla realtà.
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Il Griso Capo dei “bravi” di Don Rodrigo, è un uomo violento e senza scrupoli. Quando il suo padrone si ammala, lo denuncia, facendolo portare al Lazzaretto, e lo deruba, ma muore anch’egli di peste.
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Il Nibbio Capo dei bravi dell’Innominato, organizza il rapimento di Lucia, ma prova pena per la ragazza e poi segue il suo capo nel pentimento.
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La trama Don Abbondio, minacciato dai bravi di Don Rodrigo, rimanda le nozze di Renzo e Lucia.
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Renzo, venuto a sapere il vero motivo del rinvio, va a chiedere inutilmente consiglio ad Azzecca-Garbugli, mentre Lucia si rivolge a Fra Cristoforo.
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Fra Cristoforo decide di andare a parlare con Don Rodrigo, che lo caccia via, provocando lo sdegno del frate. Egli viene tuttavia a sapere da un vecchio servo che durante la notte i bravi cercheranno di rapire Lucia.
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Renzo, su consiglio di Agnese, decide di organizzare un “matrimonio a sorpresa”, presentandosi da Don Abbondio con due testimoni: Tonio e Gervasio.
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Il piano non riesce, ma intanto i bravi non trovano nessuno in casa di Lucia e scoppia un trambusto nel paese, perché le grida di Don Abbondio e Perpetua e il suono delle campane svegliano tutti. I bravi sono costretti a fuggire, ma anche Renzo e Lucia devono lasciare il paese in barca per consiglio di Fra Cristoforo, che vuol nascondere Renzo a Milano e Lucia a Monza.
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Lucia arriva a Monza, dove viene accolta da una strana e potente suora, Gertrude, detta la Signora, che sembra prenderla in simpatia. In realtà è stata costretta a diventare suora dal padre e non ha alcun interesse per la vita religiosa, tanto da aver iniziato una relazione con un giovane, favorendo poi l’omicidio di una conversa che l’aveva scoperta.
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Intanto Renzo arriva a Milano, dove si presenta al Convento dei cappuccini. Tuttavia, poiché il frate cui l’aveva indirizzato Fra Cristoforo è assente, comincia a gironzolare per la città e vede dappertutto pane e farina gettati per le strade, meravigliandosene molto. Capisce poi che è in corso una rivolta e i cittadini affamati danno l’assalto ai forni.
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Renzo assiste all’assalto a un forno e poi si trova in mezzo a una folla che minaccia di linciare il vicario di provvisione, ritenuto responsabile della carestia. Arriva il cancelliere Ferrer a portar via il vicario in carrozza e Renzo si dà da fare per aiutarlo.
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Renzo fa un discorso alla folla e si fa individuare da una guardia in incognito come uno dei capi della rivolta. La guardia lo porta a un’osteria e lo fa ubriacare. Renzo straparla e rivela il suo nome. La guardia cerca di farlo uscire con lui, ma Renzo rifiuta, tuttavia l’oste, per quieto vivere, va a denunciarlo e il giorno dopo le guardie vanno ad arrestarlo, ma Renzo riesce a fuggire con l’aiuto dei passanti: ormai è un ricercato.
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Renzo si allontana da Milano in incognito
Renzo si allontana da Milano in incognito. Da un mercante viene a sapere che a Milano viene ricercato un pericoloso rivoltoso e capisce che si tratta proprio di lui. Riesce a passare il fiume Adda e a raggiungere il territorio di Venezia. Arriva a Bergamo e trova il cugino Bortolo, che gestisce un filatoio e lo accoglie amichevolmente.
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Mentre Lucia, nel convento di Monza, viene a sapere della fuga di Renzo e Agnese torna al paese, Don Rodrigo decide di passare all’attacco: attraverso il potente Conte Zio ottiene il trasferimento di Fra Cristoforo a Rimini e inoltre si rivolge all’Innominato, un fuorilegge senza scrupoli, per organizzare il rapimento di Lucia dal convento di Monza.
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Lucia viene rapita, con la complicità di Gertrude e Egidio, e portata nel castello dell’Innominato, il quale, già in crisi, viene colpito dalle semplici parole della giovane. Durante la notte Lucia fa voto di verginità, se si salverà, mentre l’Innominato, angosciato, medita il suicidio.
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All’alba l’Innominato sente il suono delle campane e vede la folla che si reca ad accogliere il cardinale Borromeo in visita; così decide di recarsi anche lui dal cardinale per confessargli i suoi peccati e chiedere perdono. Il cardinale l’abbraccia e ne accoglie il pentimento, incoraggiandolo a dedicarsi al bene.
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Saputo di Lucia, il cardinale chiama Don Abbondio e lo invia al castello con l’Innominato. Lucia viene liberata e ospitata in casa di un sarto, mentre arriva anche Agnese, che si lamenta del comportamento di Don Abbondio col cardinale. Lucia accetta l’ospitalità di una nobildonna milanese, Donna Prassede, mentre anche Don Rodrigo, indispettito per il fallimento delle sue manovre, lascia il paese e va a Milano. Intanto il cardinale convoca Don Abbondio e lo rimprovera aspramente per la sua condotta. Alla fine del colloquio, il curato appare toccato e pentito, pur non riuscendo a comprendere bene le ragioni del Cardinale.
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Mentre Lucia si trova presso Donna Prassede, Agnese e Renzo si scambiano delle lettere, che si fanno scrivere e leggere da altri a causa del loro analfabetismo. Così Renzo viene a sapere del voto di Lucia, da lei rivelato alla madre. Intanto a Milano torna la carestia e poi, portata dalle truppe tedesche dei Lanzichenecchi, scoppia la peste. Nel frattempo Don Abbondio e i suoi compaesani trovano rifugio presso l’Innominato per sfuggire ai saccheggi e alle violenze dei Lanzichenecchi.
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Renzo, approfittando della confusione creata dalla peste, torna al paese, dove trova la sua vigna distrutta, ma viene a sapere da un amico che Lucia è a Milano. Decide così di cercarla in città.
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Giunto a Milano, Renzo raggiunge la casa di Donna Prassede, ma viene a sapere che tutti gli abitanti sono stati colpiti dalla peste. Intanto viene scambiato per un untore e, inseguito dalla folla, si salva saltando su un carro di monatti che lo portano al Lazzeretto
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Giunto al Lazzeretto vi incontra Fra Cristoforo, il quale lo indirizza al reparto delle donne, preparandolo anche all’eventualità della morte di Lucia. Quando Renzo maledice Don Rodrigo, il frate lo rimprovera e lo conduce a vederlo ormai morente. Renzo si pente per le sue parole e, preso dalla pietà, perdona il suo nemico.
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Renzo cerca Lucia tra i malati e alla fine la trova ormai in via di guarigione. Tuttavia Lucia, per tenere fede al voto, esorta Renzo a dimenticarla, ma il giovane non si dà per vinto e si rivoge a Fra Cristoforo, che scioglie Lucia dal voto e benedice i fidanzati, sentendosi vicino alla morte perché anche lui colpito dalla peste.
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Renzo torna al paese e raggiunge Agnese, che porta con sé a Bergamo, poi torna ad aspettare Lucia. I due sono finalmente sposati da Don Abbondio, rassicurato dalla notizia della morte di Don Rodrigo, e poi si trasferiscono tutti nel Bergamasco, dove ripensano alle vicende accadute, che solo la fede in Dio ha permesso loro di superare.
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