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Filosofia ermetica e psicoanalisi

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Presentazione sul tema: "Filosofia ermetica e psicoanalisi"— Transcript della presentazione:

1 Filosofia ermetica e psicoanalisi
La riscoperta umanistica

2 Marsilio Ficino Sintesi unitaria Articolazione della sintesi:
di tutta la sapienza e la filosofia antiche con il Cristianesimo medioevale, nel nome di Platone e del Neoplatonismo. Articolazione della sintesi: follia e razionalità, inconscio e consapevolezza, magia naturale e spiritualità trovano un equilibrio perfetto nello sviluppo storico che, attraverso gli scritti attribuiti ad Ermete Trismegisto, le opere di Orfeo e quelle di Pitagora, culmina in Platone e poi prosegue con Plotino e i neoplatonici, le loro pratiche magiche e teurgiche, inglobando lo sciamanesimo e l’animismo, la sapienza egiziana e babilonese, l’Ebraismo mosaico e quello esoterico della Cabala, la filosofia islamica e il sufismo, il Corpus Hermeticum e lo Pseudo-Dionigi, Agostino di Ippona, Severino Boezio, Avicenna, Duns Scoto, il cardinale Bessarione e Nicola Cusano

3 Ficino:anima «Questo [l’anima] è il più grande di tutti i miracoli della natura. Tutte le altre cose al di sotto di Dio sono sempre un essere singolo, ma l’anima è tutte le cose insieme […] Perciò essa può giustamente essere chiamata il centro della natura, il termine mediano di tutte le cose, la continuità del mondo, il volto di tutto, vincolo e copula dell’universo. [L’anima] è tale da cogliere le cose superiori senza trascurare le inferiori […]. per istinto naturale, sale in alto e scende in basso. E quando sale, non lascia ciò che sta in basso e quando scende, non abbandona le cose sublimi; infatti, se abbandonasse un estremo, scivolerebbe verso l’altro e non sarebbe più la copula del mondo» (Ficino, Teologia platonica). Per Ficino, come per l’Ermetismo, tutto è pieno di anima, formula che risale alla più antica sapienza greca e, ancora una volta, al primo sapiente-filosofo, Talete.

4 Ficino: ontologia Dio, atto assoluto, vita al grado supremo, pura intelligenza, principio e fine di tutte le cose, presente in tutte le cose; gli angeli, pura vita spirituale e perfetta intelligenza; l’anima, infinita e cosmica ma capace di individuarsi, trascendente e immanente insieme; la qualità, il principio formale che dà vita ai corpi mediante l’anima che è vita; la materia, pura quantità senza forma e senza vita, che riceve dall’anima tramite la qualità. L’anima occupa il posto centrale, è la terza essenza, l’elemento unificatore, capace di trascendenza e contemporaneamente di immanenza, di universalità (è anima mundi), ma anche di individualità (è l’anima individuale e personale) Essa si eleva all’eternità e al divino ma informa di sé la natura, il tempo, il divenire

5 Ficino: l’alchimia La vera alchimia = processo di trasformazione della natura corporea dell’uomo, per mezzo del potere interiore, attuando la libera volontà spirituale della persona. «Salvare l’anima dalla fuga nello spirito e al tempo stesso di farla uscire dai confini del materialismo» (T. Moore, 2009): si tratta di spiritualizzare il corporeo e concretizzare ciò che sarebbe troppo intellettuale e spirituale (cfr. anche Arnaldo da Villanova

6 Ficino: antropologia Elementi materiali riconducibili a strutture psichiche simboliche: la terra e l’acqua alla simbologia di Dioniso, dell’ebbrezza e della conoscenza intuitiva, della creatività, del genio «folle» e dell’estasi erotica; l’aria e il fuoco alla simbologia di Apollo, alla medicina, alla musica , alle arti, alla profezia (l’oracolo di Delfi, a lui dedicato, rivelava il futuro agli umani), al sole, alla luce, alla solarità, alla limpida conoscenza della realtà, alla razionalità Entrambe le polarità sono necessarie e non bisogna sopravvalutare il potere della razionalità

7 Quattro «follie» La simbologia di Apollo e Dioniso  «quattro follie»
Non si tratta di follie in senso letterale, ma di stati non razionali della coscienza, in cui l’anima trascende creativamente la consapevolezza tipica dell’Io ragionevole, pratico e realista. Le quattro necessarie follie , cioè le «quattro attività psichiche necessarie per risvegliare l’anima» (T. Moore, cit.), sono le seguenti: poetica, sacerdotale o misterica, profetica, erotica

8 Quattro «follie» La follia poetica:
«molti poeti compongono in stato di follia e dopo non sanno cosa hanno detto, quasi che Dio li avesse usati come degli strumenti musicali» (M. Ficino, In Convivium). La poesia crea immagini e dissolve l’atteggiamento materialistico (come accade nell’alchimia), restituisce anima all’esperienza sensibile, al mondo, agli oggetti («così come il carattere della nostra anima è perfino scritto sui nostri volti e scolpito nei nostri corpi», T. Moore, cit.).

9 Quattro «follie» La follia misterica:
è tutto ciò che consente di oltrepassare il livello puramente individuale della coscienza per accedere, al di là dei processi lineari, logici e razionali, alla dimensione divina e trascendente dell’anima, al modello eterno e ciclico dell’essere, avvolto nel mistero e accessibile soltanto attraverso i rituali religiosi iniziatici.

10 Quattro «follie» La follia profetica:
«[…] le menti di tutti loro [dei profeti] giravano per moltissimi luoghi e riunivano i tre tempi in uno, allorché si separavano dal corpo» (M. Ficino, Theologia platonica). Separarsi dal corpo = staccarsi da un atteggiamento puramente empirico e materiale nei confronti della realtà. Vedere contemporaneamente le tre parti del tempo significa vedere una certa cosa in una prospettiva di eternità,. […]

11 La follia profetica «Potremmo immaginare che un profeta sia qualcuno che ha un’eccellente memoria, sia riguardo alle passate esperienze personali, sia riguardo ai più ampi, fondamentali cicli umani» (T. Moore, cit.): il profeta, dunque, è colui, che, elevandosi al di sopra della razionalità, vede i modelli ciclici eterni, senza tempo, come nei sogni.

12 Quattro «follie» La follia erotica:
«[…] l’anima è infiammata dal divino splendore, che rifulge nella bella persona come in uno specchio, e da esso è segretamente sollevato come da un gancio per diventare Dio» (M. Ficino, Theologia platonica). La follia erotica è tra le quattro follie la più importante, poiché è desiderio della bellezza e attraverso di essa della perfezione di Dio di cui è il riflesso più evidente.

13 Quattro «follie» L’amore:
«La relazione tra la parte naturale o materiale della persona e l’altra parte che è eterna e auto-consapevole, è erotica. Per Ficino tutti i moti dell’anima vengono dall’eros» (T. Moore, cit.). Anche la relazione tra il grado più alto dell’essere, Dio, e il suo grado più basso, la materia, è una relazione erotica. La centralità dell’amore è strettamente connessa con la centralità dell’anima, di cui l’amore è la fondamentale attività psichica.

14 L’amore secondo Platone
La perfetta iniziazione ai misteri di Amore avviene per gradi: dall’amore delle cose belle (la bellezza dei corpi, la bellezza delle anime, la bellezza delle leggi, la bellezza della scienza) fino all’amore del Bello in sé, l’essenza del bello

15 L’amore: Platone  Ficino
Parallelismo tra la filosofia e l’amore, l’identità del Bello in sé e del Bene in sé (amore come ricerca del possesso perpetuo del Bello, del Bene e della felicità), anche in Plotino: bellezza e amore  innalzarsi fino alla più alta forma di vita  estasi divina. L’estasi erotica = l’esperienza più consona ad esprimere in forma terrena, come in uno specchio, l’estasi spirituale che ci ricongiunge a Dio.

16 L’amore La bellezza dei corpi, la loro armonia, la loro proporzione è sempre specchio della divinità, della sua perfezione, che si manifesta in ogni aspetto della realtà e della natura. L’amore, quindi, ancor più delle altre tre necessarie follie, esprime la divina immortalità umana, nel legame con tutti i gradi dell’essere che sono destinati, secondo l’insegnamento neoplatonico, a ricongiungersi con l’Uno.

17 L’amore L’eros platonico si connette, quindi, in una perfetta sintesi con l’amore cristiano, che congiunge l’uomo a Dio. Tutto ciò che è umano e naturale è concepito come partecipe del divino in senso qualitativo, sono elementi di un mosaico universale, in cui occupano un posto indispensabile.

18 La teologia Ermetismo = Prisca theologia = la teologia originaria (cfr. Garin) espressa in una forma che dà un solido fondamento metafisico anche all’astrologia e, soprattutto, alla magia, non soltanto alle verità logiche e razionali.

19 La teologia Unità filosofico - religiosa della tradizione che,
prendendo avvio dai profeti biblici ed evangelici, dai poeti dell’antichità, dai saggi mistici del Medioevo, dai cantori ispirati del tempo presente, dimostra come la verità sia una sola, e quanto le differenze tra ebrei, cristiani, islamici, platonici, aristotelici, siano fittizie.

20 La magia L’unificazione di tutte le culture in un sapere unitario  magia naturale degli ermetici e dei neoplatonici, = scientia scientiarum, la più alta forma di conoscenza, in quanto è in grado di svelare l’interdipendenza di tutte le cose la profonda conoscenza dell’armonia cosmica e naturale, nonché dei reciproci influssi tra tutti gli elementi della realtà

21 Astrologia psicologica
Magia  astrologia  schema interpretativo della psiche sulla base delle corrispondenze, tipicamente umanistiche, tra il microcosmo-anima e il macrocosmo-universo: l’anima è lo specchio dei cieli, poiché tutto nell’universo si corrisponde. Nella psicologia del tempo, ma anche già nel Medioevo, la psiche era intesa come «un riflesso microcosmico dell’universo. Molti di quei magnifici dipinti degli dèi e delle loro mitologie, […], in origine servivano uno scopo astro-psicologico» (T. Moore, cit.).

22 L’astrologia psicologica
comprendere i caratteri, le potenzialità, le prerogative dell’anima attraverso i moti degli astri e dei pianeti, che diventano metafore delle forze interiori che agiscono in noi Esse non ci determinano, se le riconosciamo e stabiliamo tra di loro un equilibrio che ci permette di controllarle e di indirizzarle, grazie alla libertà della nostra anima trascendente.

23 Pico della Mirandola Sintesi unitaria e completa di tutto il sapere umano, della filosofia greca e della religione cristiana, della Cabala e della sapienza orientale, di Platone e Aristotele, di Tommaso d’Aquino e di Duns Scoto, della conoscenza razionale e della magia.

24 Pico Il suo è un messaggio di tolleranza, di comprensione, di dialogo universale, in nome della cultura e della conoscenza, con lo scopo di eliminare dalle diverse dottrine filosofiche e religiose tutti gli elementi accidentali che le rendono eterogenee solo in apparenza, per ritrovare il loro fondo comune, radicato nella più antica sapienza magica e cabalistica e poi sviluppato dai teologi e dai filosofi.

25 Pico: la magia La Cabala e la magia = discipline che permettono di sondare i misteri divini e quelli della natura. La magia, in particolare, è «scientia scientiarum naturalis», disciplina capace di dare all’uomo un completo dominio sulle forze fisiche, attraverso una giusta conoscenza delle cause, delle forze misteriose ed occulte che governano gli eventi.

26 Pico: la dignità dell’uomo
L’umano al centro del tutto, amante delle creature inferiori e amato da quelle superiori: «Coltiva la terra, gareggia con gli elementi, il suo pensiero giunge nel profondo dei mari, la sua scienza l’innalza al culmine del cielo». Mentre tutte le altre realtà dell’universo hanno caratteristiche definite e determinate, hanno una natura che le identifica con precisione, L’uomo ha in forma potenziale tutte le caratteristiche e può, liberamente, attuarle secondo la propria scelta, identificare se stesso, determinarsi, costruirsi il proprio destino, facendosi animale o Dio, abbassandosi alla natura mortale o innalzandosi all’eternità

27 Pico: la dignità dell’uomo
Alberi, pietre, acque, animali sono e saranno sempre alberi, pietre, acque, animali Ogni cosa è dunque quello che è perché una sua essenza interiore la determina; L’uomo invece è signore di se stesso in quanto edifica da sé la sostanza di se medesimo. Dio ha concesso all’uomo la libertà di orientarsi verso uno dei due mondi di cui fa parte


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