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G. Albano – DIEM, Università di Salerno. si occupa di categorizzare la realtà, di ricercare cause di ordine generale, applicando argomentazioni dimostrative…

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1 G. Albano – DIEM, Università di Salerno

2 si occupa di categorizzare la realtà, di ricercare cause di ordine generale, applicando argomentazioni dimostrative… …ma appare inadeguato a interpretare fatti umani, cioè a mettere in relazione azioni e intenzioni, desideri, convinzioni e sentimenti, a coglierne il significato Zan, 2007 …produce racconti plausibili e ragionevoli, la cui funzione è “quella di trovare uno stato intenzionale che mitighi o almeno renda comprensibile una deviazione rispetto al modello di cultura canonico”

3  Lo storytelling è una delle strategie didattiche privilegiate per lo sviluppo di COMPETENZE, coinvolgendo gli studenti in attività che coinvolgono i tre livelli del processo di apprendimento:  - cognitivo (conoscenze, abilità)  - metacognitivo (processi di controllo, capacità di prendere decisioni, di fare scelte)  - non cognitivo (convinzioni, atteggiamenti, emozioni)  La storia, interpretata come processo di narrazione amplifica gli eventi stessi e costituisce il mezzo imprescindibile creato dalla mente per inquadrarli ed esplicitarli nella ricerca e costruzione di senso.

4 Soluzione del problema La storia è ben strutturata C’è un collegamento naturale tra storia e domanda C’è una storia Evoluzione temporale di una situazione Almeno un personaggio animato Personaggio con uno scopo e contesto da cui nasce in maniera naturale il problema matematico Le parti del testo sono tra loro collegate Le informazioni hanno senso “narrativo” Modello C&D, Zan, 2012

5  La metodologia del Digital Storytelling (DST) utilizza dei piccoli filmati (slideshow o video) per definire opportune situazioni di problem solving, calate in storie reali, rispondenti a obiettivi didattici scelti.  Lo studente viene immerso in una storia reale che nasconde obiettivi didattici, e di interagire con la storia sia in fase di fruizione (attraverso l'uso di oggetti multimediali di vario tipo) sia rispondendo a delle domande poste di tanto in tanto.

6  A seconda delle risposte alle domande (che in realtà sono una verifica del raggiungimento degli obiettivi didattici della fase fruita), la storia prosegue in un modo oppure in un altro (per un recupero se si fallisce, o per proseguire con nuovi obiettivi se si ha successo) permettendo allo studente di vivere nuove situazioni e di interpretare nuovi ruoli.  L’apprendimento è quindi di tipo esplorativo e basato sulla scoperta, coinvolgendo gli studenti in attività di comprensione, risoluzione di problemi e presa di decisione.

7  Il Digital Storytelling può essere anche utilizzato efficacemente nella didattica disciplinare in aula coinvolgendo gli studenti nella registrazione di video in cui la componente narrativa-emozionale aiuta a costruire un senso riguardo a ciò che si apprende  La storia della vita di un matematico  Il racconto dell’applicazione di contenuti matematici a situazioni di vita di tutti i giorni

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9  Ambiente basato su tecnologie di nuovissima concezione pensate anche per favorire l’accesso tramite dispositivi non tradizionali (e.g. smartphone, tablet, LIM etc.), permettendo la valorizzazione degli strumenti tecnologici innovativi adottati nella aule.  Ambiente altamente flessibile e user-friendly.

10  Ambiente che offre strumenti di authoring per la creazione di risorse didattiche innovative, contenuti multimediali e interattivi (quali piccole storie animate, quiz, etc),

11  Ambiente di interscambio tra docenti:  Condivisione delle proprie risorse (create o meno all’interno dell’ambiente);  Utilizzo, personalizzazione, ampliamento di risorse create da altri e condivise in T.4T  Creazione collaborativa di risorse attraverso strumenti di lavoro cooperativo/collaborativo

12  Funzione di:  Aggregatore di metodologico di risorse didattiche qualificate perché create da esperti di didattica della matematica quali sono i docenti coinvolti nel progetto;  punto di riferimento metodologico per l’apprendimento della matematica attraverso la “comunità di pratica” costituita dai docenti coinvolti.

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