La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

DEGNI DI SCOPRIRE IL MONDO Formare persone competenti Dario Nicoli.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "DEGNI DI SCOPRIRE IL MONDO Formare persone competenti Dario Nicoli."— Transcript della presentazione:

1 DEGNI DI SCOPRIRE IL MONDO Formare persone competenti Dario Nicoli

2 Una scuola viva La scuola vive se:  si scuote dall’inerzia, dallo scetticismo, dalla cultura dell’adempimento e dalle mode didattiche  offre ai giovani una cultura viva e di prima mano  li rende protagonisti di una conoscenza sintetica che necessita del loro indispensabile apporto (visione modesta ed aperta del sapere docente)  In alleanza con i partner esterni, chiede ai giovani di fornire alla comunità un contributo originale, utile e dotato di valore  È consapevole di essere un’istituzione educativa nella cultura, esprime una peculiare personalità, per mezzo di un’ organizzazione fluida persegue un disegno unitario ed organico – necessariamente aperto nella logica della ricerca- azione - cooperando con altre scuole nella modalità della comunità professionale allargata.

3 Persona competente  È una persona che sa esercitare attivamente la propria libertà, consapevole di essere nel mondo come soggetto portatore di talenti e capace di proporsi agli altri svolgendo azioni e producendo opere generative.  Si riconosce tramite questi caratteri: sa copiare (con intelligenza); interiorizza la figura del maestro, acquisendone le virtù (l’aver riconosciuto in lui/lei una capacità di vita) per consonanza; parla a proposito (non tace –per incompetenza - quando è richiesto il suo contributo, e neppure parla a vanvera); sa sostenere una conversazione dicendo cose che aiutano a pensare, ad essere liberi; si dispone verso gli altri con simpatia e intraprendenza, riceve da loro un riconoscimento reale e autentico, molto più soddisfacente della fama virtuale. Sa affrontare compiti significativi ed utili, rivolti a precisi destinatari, da portare a termine in modo positivo (giudicato da altri) superando i problemi che via via incontra. È una personalità ambidestra (creativa ed ordinata).

4 La logica delle competenze Un curricolo per competenze è tale quando:  Persegue un profilo finale definito in base a traguardi formativi sotto forma di competenze articolate in conoscenze ed abilità  Traduce tali traguardi in saperi essenziali e compiti di realtà, per mezzo di rubriche delle competenze  Definisce il nesso (nel senso del contributo al perseguimento dei traguardi formativi) e le corrispondenze (in riferimento ai saperi essenziali) tra le competenze e gli assi culturali / di indirizzo  Prevede un sistema di valutazione basato su verifiche puntuali, compiti reali e prove esperte  Prevede una certificazione delle competenze rivolta a imprese, scuole/cfp ed università che dovranno valutare il titolare del certificato per definirne il percorso di ingresso.

5

6 Il disegno generale della scuola IdentitàProgettazioneGestione formativa Valutazione e certificazione Promozione culturale Storia Valori Patto Piano triennale dell’offerta formativa Domanda formativa Identità ed offerta Curricolo Curricolo allargato Organizzazione e comunicazione Piano formativo dei dipartimenti e dei consigli di classe Documento fondativo Metodologie di valutazione Verifiche puntuali Compiti di realtà (UdA) Prove esperte Portfolio (con capolavoro) Griglie di valutazione Autovalutazione e Piano di miglioramento Guida operativa Sussidi UdA Rubriche delle competenze Eventi culturali Mostre incontri Convegni Workshop Spettacoli Feste Tornei Scuola aperta

7 Libertà e rigore  La scuola esprime uno stile di lavoro centrato su libertà e rigore.  La libertà (della scuola) è il cuore dell’autonomia e si manifesta nella possibilità di delineare il curricolo più coerente ed appropriato al contesto ed alla propria identità; inoltre il metodo che ritiene, a ragione, più adatto per il raggiungimento delle mete formative indicate, vale a dire che padroneggia meglio e che trova conferme positive nella realtà, mostrando la sua fecondità nel corso del tempo.  Il rigore indica il carattere organico e unitario della progettazione e della valutazione, proprio di una comunità di persone ed enti che cooperano per un’opera educativa comune nella cultura e che ne condividono i valori e sentono di far parte attiva della sua storia.

8 Documento fondativo  È la «carta di identità» della scuola, che ne indica i valori di riferimento, affermati nella sua fondazione e provati / perfezionati dalla sua vicenda storica.  Una scuola, istituzione educativa tramite la cultura, è essenzialmente fondata su un legame di consonanza dei collaboratori al suo documento fondativo mediante un rito di sottoscrizione ufficiale del patto di adesione.  Il dirigente è la prima figura cui è richiesto di aderire a tale patto. Egli non deve sovrapporre il suo «io» al «noi» della scuola, ma metterlo al servizio della continuazione della sua vicenda storica.  La vicenda educativa della scuola può anche declinare – e ciò richiede un’opera di rilancio - e persino concludere quando si esauriscono le sue forze vitali. In questo secondo caso occorre un rito di chiusura ed eventualmente di nuova istituzione.

9 Piano triennale dell’offerta formativa È lo strumento più rilevante che consente di delineare l’identità e l’opera della scuola autonoma, quella che mobilita al meglio le sue risorse al fine di fornire ai propri studenti un servizio culturale per la loro crescita umana, ed al territorio l’occasione per avvalersi dei frutti della vivacità dei giovani nel padroneggiare saperi vivi. Esso comprende i seguenti contenuti:  La domanda culturale e formativa del territorio  L’identità della scuola ed i temi portanti e offerta formativa  Le alleanze che rendono effettiva l’offerta formativa nel senso della corresponsabilità  Il curricolo  L’offerta formativa “allargata” e gli eventi  L’ organizzazione e la comunicazione.

10 Piano formativo (canovaccio) dei Dipartimenti e dei Consigli di classe  Indica l’andamento del percorso formativo per tappe (biennali, annuali) che vanno affrontate a ritroso, partendo dalla fine per risalire verso l’inizio, comprensivo del piano di valutazione. Ogni trappa del percorso stimola l’ acquisizione dei saperi essenziali tramite compiti di realtà che indicano anche i passaggi cruciali del cammino degli allievi impegnati in unità di apprendimento rilevanti, gestite in comune dagli insegnanti.  I compiti di realtà debbono soddisfare le evidenze appropriate per ogni competenza traguardo, quelli che i dipartimenti hanno considerato necessari e sufficienti al fine del rilascio della relativa certificazione.

11 Scheda del piano formativo del Dipartimento Saperi essenziali Compiti di realtà Propri del DipartimentoAttività comuni con altri dipartimenti (UdA strategiche) Dipartimento _________________________ Biennio / triennio _____________________ L UNGO IL PERCORSO A L TERMINE DELLA TAPPA F INALE Piano di valutazione

12 Rubriche delle competenze  I traguardi formativi elaborati dall’autorità pubblica (competenze articolate in abilità e conoscenze), essendo meri enunciati, vanno tradotti in prestazioni reali, necessarie e sufficienti, che, in quanto azioni (e non meri argomenti o operazioni,) sollecitano tutte le facoltà umane e si pongono nell’intreccio tra competenze culturali, professionali e di cittadinanza.  Si tratta quindi di elaborare, entro reti omogenee, le Rubriche delle competenze, che consentono di tradurre i traguardi formativi in saperi essenziali e compiti di realtà (evidenze) specifici per ogni tappa significativa del percorso (biennio, qualifica, diploma) e di elaborare descrittori di padronanza di queste ultime sulla base dei livelli EQF.

13 Esempio di rubrica delle competenze CriteriDescrittoriPunteggi Compito reale: Assunzione di un ruolo nell’organizzazione Comportamento organizzativo 4 Riconosce i ruoli e le regole, mostra un comportamento corretto e uno stile positivo di coinvolgimento; ha buona disponibilità e curiosità 3Riconosce i ruoli e le regole e mostra un comportamento corretto 2Si comporta nell’insieme con rispetto delle regole e dei ruoli 1 In alcuni casi ha uno stile di tipo confidenziale e non sempre rispettoso dei tempi e delle consegne Utilizzo del linguaggio verbale e scritto 4 Ha un linguaggio ricco e articolato, usando anche termini specifici e tecnici in modo pertinente, adeguandolo al contesto, allo scopo e ai destinatari 3 La padronanza del linguaggio, compresi i termini specifici e tecnici da parte dell’allievo è soddisfacente; l’adeguamento al contesto, allo scopo e ai destinatari è generalmente corretto 2 Utilizza un linguaggio standard con minimi apporti di tipo specifico e tecnico; l’adeguamento al contesto, allo scopo e ai destinatari non è quindi sempre pertinente. 1 Utilizza un linguaggio essenziale, senza apporti di tipo specifico e tecnico.

14 Valutazione Indica il modo in cui vengono rilevate e giudicate le evidenze relative alle tre componenti della crescita dell’allievo (apprendimenti, padronanze/competenze e maturazioni) e come vengono tenute in considerazione nella definizione del voto e del giudizio finale.  È una metodologia necessariamente composita, che comprende, sul piano della crescita degli allievi :  Verifiche puntuali  Compiti di realtà (UdA)  Prove esperte  Portfolio (con capolavoro)  Griglie di valutazione. Sul piano dell’ istituto, essa prevede:  Autovalutazione  Piano di miglioramento.

15 Tre componenti della valutazione Tre sono le componenti della valutazione «composita»: 1. Conoscenze e abilità “puntuali” (test, interrogazioni, esercizi…). 2. Prodotti reali o compiti esperti (unità di apprendimento, prova esperta, alternanza, concorsi, eventi… ma anche attività informali o non formali come il caso del volontariato). 3. Segnali di maturazione (esposizioni, argomentazioni, comportamenti, ruoli di di responsabilità, progetto personale).

16 1) Conoscenze ed abilità puntuali  Sono “puntuali” le conoscenze ed abilità considerate a sé stanti, ottenute n eutralizzando i fattori di contesto e quelli soggettivi e relazionali ; in questo modo è possibile isolare l’oggetto della verifica, chiedendo all’allievo di fornire la prova di conoscenze ed abilità specifiche.  Ad esempio, sono conoscenze puntuali le date degli avvenimenti storici, il pensiero di un certo filosofo, la composizione chimica degli elementi, l’esposizione dei fondamentali della pallavolo; ugualmente, sono abilità puntuali le tecniche di impaginazione di un documento word, il calcolo percentuale, l’utilizzo di uno strumento di misura.  La verifica diretta dei saperi puntuali viene effettuata tramite test, esercizi, interrogazioni, prove pratiche. Solo il primo però corrisponde ai requisiti di “oggettività” poiché la sua validità non è inficiata dal contesto in cui si applica e dai soggetti che lo erogano.

17 2) Compiti di realtà  L’azione compiuta consente di valutare quanto il sapere sia davvero posseduto personalmente dagli allievi. I ragazzi posti in azione sono capaci di conoscere ed agire nella realtà ed indirizzano le loro energie e la loro immaginazione su obiettivi concreti distogliendoli da una vana agitazione.  L’azione è densa di tutte le valenze del reale ; i saperi non risultano separati ed ordinati in base a domini disciplinari, ma si presentano intrecciati, non in uno stato “puro” bensì fluido; il soggetto è attivo, esposto ai vari influssi del campo d’azione, ma nel contempo può assumere una condotta intenzionale in grado di modificarne i fattori; il senso dell’azione non è riconducibile alle epistemologie accademiche, ma ad un costrutto misto nel quale convergono sia la razionalità esplicativa centrata sul rapporto tra causa ed effetto sia quella argomentativa fondata sulle ragioni che ispirano gli attori, intuibili tramite il linguaggio e l’empatia.  La valutazione dei compiti di realtà richiede una griglia unitaria e centrata sui tre fattori chiave dell’apprendimento situato: prodotti, processi e linguaggi.

18 3) Segnali di maturazione La persona manifesta la sua maturazione mediante segnali di vario genere:  Interventi particolarmente significativi espressi nel corso della vicenda scolastica  Esposizioni in pubblico di temi e progetti  Argomentazioni sostenute nell’ambito di un confronto ed una discussione  Comportamenti manifestati in presenza di vicende critiche  Assunzione di ruoli e di responsabilità  Definizione del proprio progetto personale di vita e di lavoro. Il valore di questi segnali colpisce lo «spirito fine» vale sa dire l’ intuito professionale dell’insegnante che ne prende nota con simboli non numerici che tiene in considerazione nel definire il profilo dell’allievo.

19 Certificazione  È l’operazione che porta ad attestare il possesso da parte del titolare dei requisiti necessari al presidio dei compiti e dei problemi propri di un ruolo, in corrispondenza di un livello EQF definito, secondo un grado di padronanza stabilito in base ad una scala pentenaria (con il negativo «indicibile»).  Il contenuto della certificazione è costituito da un giudizio di fiducia, e precisamente gli estensori attestano l’affidabilità del titolare nel presidiare uno specifico ruolo; tale giudizio si basa sul criterio dell’attendibilità, ovvero si appoggia ed evidenze necessarie e sufficienti (vedi rubrica delle competenze).

20 Scheda di certificazione CompetenzaEvidenze (compiti di realtà portati a termine) ValutazioneNote Lingua italiana Lingua inglese ed altra lingua Matematiche, scientifiche e tecnologiche Storico sociali Di indirizzo Digitale Imparare ad imparare Intraprendenza e spirito di iniziativa Espressione culturale

21 EQF (4 livelli)

22 Eventi culturali Rappresentano le occasioni mediante le quali la scuola, tramite l’iniziativa dei suoi allievi, offre alla comunità i migliori frutti della propria opera culturale. Si tratta di:  Incontri  Convegni  Mostre  Workshop  Spettacoli  Feste  Tornei  Scuola aperta.

23 Griglia di valutazione dei compiti reali P ARZIALE B ASILARE I NTERMEDIO E LEVATO L’allievo mostra difficoltà nel comprendere appieno il compito, procede in modo selettivo svolgendo solo talune attività di cui si sente sicuro, utilizza un linguaggio incompleto preferendo descrivere le cose fatte piuttosto che cogliere il senso dell’azione, manca della consapevolezza di insieme. L’allievo comprende gli elementi essenziali del compito, procede con prudenza svolgendo le attività necessarie, utilizza un linguaggio adeguato a descrivere le attività ed i loro principali significati, coglie gli aspetti essenziali del senso dell’azione. L’allievo comprende appieno il compito assegnato, procede con sicurezza svolgendo tutte le attività necessarie, utilizza un linguaggio appropriato e ricco in grado di cogliere tutti gli elementi in gioco, palesi e latenti, presenta una piena consapevolezza del senso dell’azione. L’allievo, oltre a presentare le caratteristiche del grado “adeguato”, evidenzia un valore aggiunto costituito da uno o più dei seguenti aspetti: vivacità di interessi e di apporti, prontezza nel fronteggiare compiti e problemi, ricchezza delle informazioni raccolta e del linguaggio utilizzato, elaborazione di idee e proposte innovative, assunzione di responsabilità ulteriori. 4-56-78-910

24 Fase di transizione Si propongono alcune regole che consentono di armonizzare su base razionale il voto col giudizio di competenza e viceversa : 1) su ogni registro disciplinare occorre prevedere tre tipologie di voti:  il voto derivante dalle prove relative alle conoscenze ed abilità puntuali;  il giudizio derivante da compiti di realtà (UdA, prove esperte);  i simboli riguardanti le maturazioni. 2) Per ricavare il voto finale da inserire in pagella, occorre attribuire un peso percentuale alle tre prestazioni. Certificato delle competenze :  per ogni macro competenza occorre inserire la media dei voti relativi alle conoscenze ed abilità puntuali (saperi detti) riferiti alle aree/discipline afferenti, oltre al giudizio di padronanza riferito ai compiti di realtà (saperi agiti).  Per ricavare il giudizio finale da inserire sul certificato, occorre attribuire un peso percentuale alle due prestazioni.

25 Combinazioni e pesi delle diverse situazioni formative (ipotesi)

26 Fase ordinaria  I voti delle verifiche puntuali entrano in gioco accanto ai giudizi relativi ai compiti di realtà (UdA) sia interni che esterni alla scuola, ed infine alle prove esperte.  Sulla base di un algoritmo in cui si attribuiscono i pesi alle diverse evidenze delle competenze, si giunge infine al giudizio di padronanza sintetico che nella fase terminale dei percorsi risulta graduato solo nel versante positivo (basilare, intermedio, elevato), mentre nelle fasi intermedie prevede anche il grado parziale. È possibile tradurre tale giudizio in voto, un fattore importante della tradizione scolastica italiana.  Al documento unico di valutazione saranno allegati gli elenchi dei compiti reali (evidenze) svolti dai titolari, con l’indicazione di dove sono stati effettuati, inoltre da chi e come sono stati valutati.

27 Pagella unita al certificato delle competenze Macro competenze EvidenzeGiudizio di padronanza e voto corrispondente Verifiche puntuali Compiti di realtà (UdA) Prove esperte Laboratori interni Attività esterne

28 Degni di scoprire il mondo “No, la scuola non offriva soltanto un’evasione dalla vita in famiglia. Almeno nella classe del Sig. Bernard appagava una sete ancor più essenziale per il ragazzo che per l’adulto, la sete della scoperta. Certo, anche nelle altre classi s’insegnavano molte cose, ma un po’ come s’ingozzavano le oche. Si presentava loro un cibo preconfezionato e s’invitavano i ragazzi ad inghiottirlo. Nella classe del sig. Bernard, per la prima volta in vita loro, sentivano invece di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo”. A. Camus, Il primo uomo


Scaricare ppt "DEGNI DI SCOPRIRE IL MONDO Formare persone competenti Dario Nicoli."

Presentazioni simili


Annunci Google