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La classe IV elementare dell’Istituto
Sacro Cuore di Gesù presenta:
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L’Egitto
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Il Paese oggi e ieri a cura di Chiara e Francesca
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Collocazione geografica e territorio
Il Nilo nasce dal lago Vittoria e sfocia nel Mar Mediterraneo. Il territorio dell’Egitto è totalmente costituito quasi (circa 25% dal deserto, esso è attraversato longitudinalmente dal Nilo che con la sua valle ed il delta rappresentano la sola zona verde e fertile del paese. L’Egitto con un’area di km° è il 30°paese del mondo per superficie, il 13° del continente africano. Si trova nel nord-est africano. Differenza oraria: un’ora in più rispetto a Roma . La pioggia è molto debole, eccetto sulla frangia litorale del nord, più spruzzata in inverno. La regione del delta del Nilo riceve una media di 15 giorni di pioggia all’anno.
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LA DIGA DI ASSUAN Le piene del Nilo sono un fenomeno del passato, che l’uomo oggi ha modificato. Nel moderno l’Egitto,il turismo e i trasporti erano spesso ostacolati delle piene che rendevano difficile la vita lungo le rive. Il governo egiziano decise di costruire una diga per deviare le acque in un lago distribuirle poi sul territorio in modo controllato e regolare. Nel 1970 venne perciò completata la diga di Assuan che diede vita a un grande lago artificiale lungo ben 480 chilometri. Per far posto a quest’opera enorme molti villaggi vennero distrutti e gli abitanti furono costretti ad andarsene. Perfino alcune opere d’arte sono state spostate. Questa diga ha portato anche altre conseguenze negative: sono spariti animali e piante che vivevano lungo il vecchio corso del Nilo ed è diminuita la pesca. Il limo non arriva più al Nilo, ma viene fermato prima: per questo motivo il terreno che si trova dopo la diga non è fertile come nel passato e l’agricoltura ne soffre.
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LA DIGA DI ASSUAN E I TEMPLI
I templi di Abu Simbel hanno rischiato di essere sommersi dall’acqua dopo la costruzione della diga. Si è quindi deciso di farli “traslocare”: sono stati tagliati a pezzi, trasportati lontano dalle rive del lago e poi ricostruirti esattamente come erano un tempo.
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IL FIUME NILO Il Nilo nasce in una regione dove le piogge sono abbondanti, soprattutto in primavera e in estate; proseguendo nel suo lungo percorso, attraversa un territorio desertico, dove non piove quasi mai. Durante l’estate il fiume si gonfia d’acqua; nei tempi antichi le piene lo facevano straripare e tutte le terre erano sommerse da un’acqua ricca di limo, un fango utilissimo perché rendeva fertile il terreno. Le piene del Nilo si ripetevano regolarmente, e questo dava sicurezza ai contadini che sapevano quando sarebbero arrivate. Gli Egizi scavavarono dei canali, portando l’acqua del fiume fino a 20 chilometri di distanza dalle rive, così ampliarono lo spazio che poteva essere coltivato. Gli Egizi usarono due nomi differenti per indicare la loro terra: il Kemet era la terra nera, cioè fertile, il Dashret era la terra rossa, cioè il deserto. I canali del fiume Nilo esistono ancora oggi.
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Galleria fotografica
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Il Nilo Di Giulia e Rosalia
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L’Egitto è uno degli Stati più importanti dell’Africa.
Il suo territorio è costituito per gran parte dal deserto, in quanto il clima è molto caldo e secco.
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Il Nilo è ricco di pesci e consente agli Egiziani di irrigare i campi .
Durante l’estate il fiume si gonfia d’acqua: nei tempi antichi le piene lo facevano straripare e, come accadeva in Mesopotamia, tutte le terre erano sommerse da un’acqua ricca di limo, un fango utilissimo perché rendeva fertile il terreno.
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Fin dai tempi antichi, gli Egiziani hanno costruito una serie di canali che, partendo dal fiume, consentivano di irrigare e coltivare i terreni aridi circostanti fino a 20 km di distanza dalla riva. La particolarità del fiume Nilo è che, sin dai tempi antichi, il periodo di piena e quello di magra avvenivano sempre negli stessi mesi dell’anno e ciò facilitava le attività dell’ uomo.
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Oggi, comunque, gli Egiziani hanno costruito delle moderne dighe che permettono di regolare l’afflusso dell’acqua. Per questo il Nilo è la vera ricchezza dell’Egitto.
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Le figure femminili Egizie
di Chiara e Teresa
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La condizione della donna nell’antico Egitto
La donna egizia era considerata la signora della casa : se si trattava di una donna del popolo, si occupava della macinatura dei cereali e della preparazione della birra, della filatura e della tessitura del lino; se apparteneva alla nobiltà controllava il lavoro delle ancelle. La posizione giuridica della donna non differiva da quella dell’ uomo. La donna condivideva con il marito la vita sociale e l’educazione dei figli. Il matrimonio spesso, era combinato dai genitori e consisteva in una semplice festa che si concludeva con il trasferimento della sposa a casa del marito. La dote veniva restituita alla donna in caso di vedovanza. Cause principali di divorzio erano l’adulterio e la sterilità. La donna aveva diritto dopo la morte ad una tomba tutta sua al pari dell’uomo.
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Le regine dell’antico Egitto
Le donne potevano governare il paese e diventare sovrane come gli uomini. Tra le più importanti ricordiamo: la regina Nefertari, il faraone donna Hatsheput e la sposa reale Nefertiti. Il nome Nefertari significa “ la più bella” e in effetti la regina, come risulta dai ritratti, aveva dei lineamenti molto delicati. Fu molto amata dal faraone Ramses al quale diede sei figli. Fu sepolta nella Valle delle Regine. Hatshepsut era la figlia del re Thutmosis I: fu l’unica donna ad essere rappresentata con abiti e accessori maschili, compresa la barba finta. Il suo regno fu prospero per l’Egitto. Nefertiti fu la moglie di Akhenaton e lo appoggiò nelle sue riforme politiche.
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Antico Egitto Le donne dell’antico Egitto
Le donne Egizie fin da bambine imparavano, dalle madri, a curare la casa e il loro aspetto fisico. Anche se non avevano gli stessi diritti degli uomini erano comunque importanti, nell’ambito famigliare. Le donne ricche avevano la possibilità di studiare e quindi diventare anche sacerdotesse. Alcune avevano la fortuna di diventare mogli di Faraoni e quindi la possibilità di passare al trono quando il figlio maschio avrebbe compiuto 8-9 anni. Le statue e gli affreschi ritrovati, mostrano donne vestite con abiti rifiniti e gioielli raffinati. Molte donne usavano acconciature complicate o portavano parrucche e adoravano profumarsi con unguenti.
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MITI E LEGGENDE Di Eliana e Gabriella
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Amon-Ra Era in origine una delle divinità primordiali, adorata ad Ermopoli. Divenne poi il dio supremo, la divinità solare Amon-Ra. La città di Tebe è il centro principale del suo culto. La leggenda narra che il Sole perde il proprio occhio e invia i figli Shu e Tefnut alla ricerca del fuggiasco. Ra decide di sostituire l’assente, ma, nel frattempo l’Occhio ritorna e, dalla rabbia, si mette a piangere e dalle lacrime nascono gli uomini. Ra lo trasforma in cobra così l’Occhio diventa l’Ureo (che fulminava i nemici del dio). Amon-Ra era così potente che poteva cambiare faccia 3 volte al giorno. La mattina una testa di scarabeo, a mezzogiorno quella di un falco, la sera quella di un essere umano.
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La creazione del mondo Atum Shu
All’inizio esisteva solo un vasto e scuro oceano, chiamato Nun. Un giorno, emerse dall’acqua un’isoletta. Il dio Sole Atum uscì dal mare e si arrampicò sulla terra. Con i suoi raggi ardenti fece evaporare l’acqua e apparve la terra. Atum sputò sulla terra e ciò diede vita alle prime divinità:Shu, l’aria, e Tefnut la pioggia. Un giorno, Atum smarrì i suoi figli che si erano avventurati sulla terraferma e ne fu sconvolto. Quando li ritrovò, pianse di gioia e dalle sue lacrime nacquero gli uomini. Atum Shu Tefnut
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Osiride Osiride fu il primo dei faraoni e regnava sulla Terra.
Secondo la leggenda inventò l’agricoltura e civilizzò gli uomini. Si sposò con sua sorella Iside ma Set, suo fratello, geloso del successo, lo uccise tagliandolo a pezzi. Iside ricompose il corpo di Osiride, tenendolo insieme con delle bende. Osiride fu la prima mummia della storia. Risuscitò e divenne il dio della vita dopo la morte.
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I gatti Nell’antico Egitto i gatti domestici erano adorati e raffigurati in dipinti ed erano così amati che li scelsero per rappresentare le due dee Sekmet e Bastet. Sekmet era la dea della medicina. Bastet dopo essersi arrabbiata molto, si trasformò in donna dalla testa di gatta. Se c’era un incendio, il gatto doveva essere salvato per primo. Se un uomo, per caso, uccideva un gatto, rischiava la pena di morte.
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I FARAONI Di Elena e Gaia
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Il Faraone è il re dell’ antico Egitto
Il Faraone è il re dell’ antico Egitto. Egli è strettamente legato agli dei, tanto da essere considerato la reincarnazione di Horus sulla Terra. Egli viene rappresentato sulle pareti e sui pilastri dei templi intento a rendere omaggio alle varie divinità. Non potendo essere presente in tutti i templi, il faraone delegava dei sacerdoti per svolgere le funzioni di culto. La regolarità della successione dei faraoni rimarrà immutata per oltre anni - senza mai venire interrotta neanche durante le invasioni straniere, che approfittavano di questo significato religioso per appropriarsi del potere - sino all’avvento del Cristianesimo
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Tutta la società egizia ha quindi come punto di riferimento il faraone.
La storia è divisa in dinastie e l’arte viene adeguata ai gusti del faraone. Anche i vari strati sociali sono legati alla sua politica : si lavora per lui si ricevano i beni di sostentamento. Ogni faraone dal momento dell’incarnazione si presenta come colui in grado di riportare l’ordine e sconfiggere il male per tornare ad una rinnovata perfezione. La definizione “faraone” entra nell’uso comune a partire dal nuovo regno Significa letteralmente, realmente “La grande casa”. L’origine del termine stava ad indicare il Grande palazzo reale, mentre solo in un secondo tempo, con lo stesso appellativo , veniva identificato il faraone stesso .
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Il modo con cui veniva raffigurato il faraone mostra parecchie affinità con le figure degli dei.
Il sovrano portava una barba dritta che diventava ricurva solo dopo la morte, quando cioè il re diveniva Osiride. Per quanto riguarda gli abiti indossati dal faraone , essi avevano le proprie caratteristiche a seconda dei vari periodi storici. Nell’Antico Regno il re era solito indossare un gonnellino molto corto chiamato Shen di J. Ut. Nel Nuovo Regno i sovrani preferivano vestire una gonna lunga e liscia con una camicetta senza maniche. Nelle feste indossavano anche un corto mantello attillato . Ciò che, però, contraddistingueva la persona del faraone erano le corone. Quando ancora l’ Alto e Basso Egitto erano uniti, esistevano due corone differenti. La prima, Hedjet, era bianca di materiale morbido e con una forma molto particolare. La seconda, Deshret, era di colore rosso con una calotta piatta decorata con un ricciolo. L’ unione tra le due corone dà origine alla corona Pshent , che identifica il faraone quale sovrano dell’ Egitto unito .
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Molto spesso, al posto della corona, il faraone portava un copricapo decorato con il serpente- ureo di forma rettangolare e fatto di stoffa. Il serpente - ureo, secondo la credenza egizia, con il suo veleno teneva lontane le forze nemiche del faraone. Fin dai tempi più antichi, il sovrano portava annodata alla cintura una coda di toro che nelle funzioni sacerdotali era sostituita da una pelle di pantera. Il faraone portava in mano un antico bastone pastorale ricurvo e il flagello che, probabilmente era uno scacciamosche. La successione era tra padre e figlio. In assenza di figli il successore veniva scelto tra i figli delle altre spose. Nel caso in cui il faraone fosse morto prematuramente avesse avuto solo figlie femmine, il successore veniva scelto tra i fratelli e i generi che venivano considerati come figli di sangue. Nell’Antico Regno anche il ruolo di visir veniva ricoperto da un figlio del faraone, mentre le altre cariche amministrative erano affidate a membri della famiglia reale .
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Nell’antico Egitto la designazione dell’erede non era prestabilita per cui tutti i figli del faraone venivano educati allo stesso modo. Tra essi veniva scelto l’erede del faraone, mentre gli altri ne divenivano i consiglieri. L’educazione degli eredi veniva data alla scuola di Palazzo (Khep) dove la designazione dell’educatore rivestiva grande importanza. Era lo stesso faraone che decideva la conoscenza della scrittura che consentiva l’apprendimento dei testi antichi. Era anche praticata l’educazione sportiva e l’addestramento miltare in genere. La figura del faraone è caratterizzata da un aspetto umano e da uno divino. I faraoni si facevano anche rappresentare come animali quali il toro, il leone ed il falco; a questi se ne aggiunsero altri col passare del tempo.
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Le dinastie Nell’antico regno tra il 2575 e il 2150 A.C. regnò il faraone Cheope. Il suo regno durò 63 anni e a lui si deve la costruzione della grande piramide di Giza, considerata una delle 7 meraviglie del mondo antico e ancora oggi al centro di innumerevoli studi. Chefren fu il quarto faraone della quarta dinastia. Ebbe la fama di duro tiranno, capace di reggere l’Egitto con pugno di ferro e di perseguire una politica espansionistica. Di lui ci rimangono splendide raffigurazioni, come quella che si vuole riconoscere nel volto della Sfinge, e la sua piramide. Fratello e successore di Chefren fu il grande Macerino, che regnò per 18 anni su un Egitto sempre più fiorente e in espansione.
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Tutankhamon Il Medio Regno è per l’Egitto antico uno dei migliori periodi della sua storia, sotto l’aspetto politico, economico ed amministrativo. Tra il 1333 e il 1323 a.C. abbiamo la dinastia di Tutankhamon. Il nome si compone di tre significati: Tut= segno regale Ankh= segno della vita Amon=segno della divinità. Salì al trono a 9 anni e regnò per un decennio, sostenuto dai militari. Morì all’età di 19 anni per cause rimaste ancora ignote. Forse fu assassinato e la sua tomba fu realizzata in grande fretta.
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Ramses II A lui succedette Ramses II. La sua vita fu a metà fra realtà e leggenda. Il più conosciuto fra i faraoni dell’antico Egitto fu un sovrano potente, un guerriero indomito, un padre affettuoso e un costruttore instancabile. Sua sposa fu la regina Nefertari Ramses ebbe almeno cento figli. A lui si deve la costruzione del maestoso tempio di Abusimbel. A lui seguirono altri faraoni. La figura del faraone nella storia dell’Antico Egitto ha sempre goduto di grandi privilegi. Ramses II e Nefertari
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“Il faraone doveva agire sulla terra come dio creatore e vincere, attraverso la propria natura divina, l’imperfezione dell’Uomo” Sergio Donadoni Fine
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