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Piccoli Leonardo …crescono
Istituto Comprensivo “U. Betti” Scuola Primaria di Muccia Classi II-III Insegnante Emilia Marturano
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I bambini delle classi II e III della Scuola Primaria di Muccia quest’anno hanno conosciuto un grandissimo personaggio della cultura italiana “Leonardo da Vinci”. Leonardo era un uomo di “intelligenze multiple “ e ancora oggi ci si meraviglia della sue grandi capacità in diversi settori come la scienza, l’arte, l’ingegneria ecc. Lo spunto sullo studio di questo grande uomo è stata la mostra itinerante sulle macchine di Leonardo da Vinci svoltasi a Macerata dal 1/9 al 16/ Della mostra facevano parte venti riproduzioni in legno tratte dai disegni originali del grande scienziato e artista italiano, realizzate in scala 1:1 dal maestro Giorgio Cegna, decano dell'Accademia di Roma e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata.
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E’ stata quindi la curiosità dei bambini l’input allo studio di Leonardo ed è, allo stesso tempo, intorno a questo argomento che sono stati tessuti gli argomenti di studio del programma di scienze e tecnologia delle classi II e III (acqua, aria,ecc.). I bambini, infatti, hanno prima svolto una ricerca sulla vita del grande genio che sperava di realizzare il suo sogno, cioè volare. Successivamente si sono cimentati a costruire le “nostre macchine speciali” e infine hanno raccolto il materiale in questa presentazione.
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LEONARDO DA VINCI Leonardo Da Vinci, pittore, architetto, scienziato e scrittore, una delle più illustri menti prodotte dal genere umano, figlio naturale del notaio Ser Piero e di una giovane contadina, nasce il 15 Aprile 1452 a Vinci, un paesino vici no a Firenze. Dopo una infanzia serena trascorsa nella campagna fiorentina vissuta con la madre nei primi anni e poi presso il padre, a 17 anni, per la sua abilità nel disegno, è accettato come apprendista nella bottega d’arte di Andrea del Verrocchio.
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A Firenze, dove rimane fino a trent'anni, Leonardo disegna, dipinge e studia interessandosi a tutti i campi del sapere umano. Dispiacendosi di non aver studiato il latino, si considera "Omo sanza lettere" e cerca di impararlo da autodidatta, come da autodidatta esplora l'anatomia, l'ingegneria, l'architettura e le altre scienze. Dopo il disegno, la scrittura è la sua grande passione; scrive in continuazione, prende appunti e fa schizzi su schizzi, ma per mantenere il completo segreto sui suoi appunti, Leonardo usa lo stratagemma di scrivere da sinistra verso destra e anagrammando le parole.
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L'affresco “Ultima cena”, in Santa Maria delle Grazie, eseguito con una tecnica inventata da Leonardo, lo impegnò per tre anni, da 1495 al Leonardo si occupa poi delle decorazioni del Castello Sforzesco , inventando anche una fantastica macchina teatrale rappresentante il Paradiso e la volta celeste con gli astri in movimento, che conquistò totalmente i milanesi. .
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“Dama con l’ermellino”
Nel 1482 Leonardo Da Vinci viene assunto alla corte di Ludovico il Moro, dove si presenta innanzi tutto con progetti di apparati militari, opere idrauliche, di architettura e, solo alla fine, come pittore e scultore con un progetto di una cavallo di bronzo per un monumento a Francesco Sforza. A Milano, che allora, con i suoi centomila abitanti, era una delle più grandi città d'Europa, Leonardo Da Vinci resta fino alla fine del 1499 anno della caduta degli Sforza. In quegli anni Leonardo dipinge molto; ricordiamo il ritratto a Cecilia Galerani, "Dama con l’Ermellino" . “Dama con l’ermellino”
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Dopo la caduta di Ludovico il Moro, sotto l’incalzare delle armate francesi di Luigi XII, Leonardo lascia Milano ed inizia un lungo viaggio passando da Mantova, Venezia ed in Friuli per approdare a Firenze. Fra il 1500 ed il 1512 vive fra Firenze, Roma, Milano, occupandosi di anatomia, architettura urbanistica, ottica ed ingegneria idraulica.
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Nel 1513, Leonardo si trasferisce a Roma, dove si occupa della sistemazione del Porto di Civitavecchia, stila il progetto per il prosciugamento delle Paludi Pontine, progetto mai eseguito per la morte del Pontefice. Continua ad occuparsi di anatomia e accetta l'invito del Re di Francia, Francesco I.
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Accolto con molti onori dal re di Francia, si stabilisce nel Castello di Cloux, ricopre l’incarico di primo pittore, architetto e Ingegnere del Re. Incaricato del progetto del Palazzo Reale di Romorantin, Leonardo ha l'occasione di proseguire le sue ricerche idrologiche, e progetta una cittadina, per la quale prevede addirittura lo spostamento del corso di un fiume che l'arricchisca d'acque e irrighi la campagna intorno.
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A Francesco I, Leonardo vende la Gioconda, ritratto che aveva iniziato a Firenze ed al quale aveva lavorato saltuariamente fino al 1506, che non aveva mai considerato finito e che lo aveva accompagnato nei suoi pellegrinaggi. La Gioconda chiamata dai francesi Monna Lisa,dipinto ad olio su legno di pioppo, ora appartiene alle collezioni del Museo del Louvre di Parigi ed è il quadro più famoso al mondo. Leonardo da Vinci muore il 2 maggio 1519 nella residenza di Cloux, e viene sepolto nella chiesa.
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Leonardo è lo scienziato che più di ogni altro, al suo tempo, intuì il valore del metodo scientifico fondato sulla sperimentazione. I suoi appunti e disegni giunti fino a noi testimoniano l’importanza che egli prestava all’osservazione della natura.
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Gli studi sul volo compiuti da Leonardo compresero l’osservazione del volo degli uccelli, lo studio del movimento meccanico dell’ala e le riflessioni sulla resistenza dell’aria, che approdarono all’ideazione del paracadute. Attraverso la sperimentazione, il grande uomo di scienza toscano giunse alla formulazione della prima legge della meccanica, secondo la quale ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria. Per arrivare alla realizzazione di un vero e proprio volo, però, come lo stesso Leonardo intuì, sarebbe stata necessaria una forza motrice ben maggiore rispetto a quella delle braccia umane.
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Le macchine speciali Ci siamo divertiti a costruire qualcuna di queste macchine sentendoci piccoli scienziati e considerando Leonardo, come dice Giulia, “amico mio”.
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“Quella che mi è piaciuta di più tra le macchine di Leonardo è la gru
“Quella che mi è piaciuta di più tra le macchine di Leonardo è la gru. Questa l’ho realizzata io” ISMAELE
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“Leonardo non è mai riuscito a volare perché non aveva nè materiali adatti nè energia necesseria per fare volare le sue macchine. Anche io con il mio papà ho costruito una macchina volante” LORENZO
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“Come Leonardo ho costruito il CARRO ARMATO”
ALESSANDRO
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“Questa macchina volante l’ho chiamata: SPICCO ALATO” MATTIA
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(gli amici Marco da Montecavallo)
“ IL PARACADUTE l’HO REALIZZATO DAL PROGETTO ORIGINALE DI LEONARDO DA VINCI” Marco (gli amici Marco da Montecavallo)
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“LEONARDO HA INVENTATO LA CATAPULTA COME ARMA DA GUERRA
“LEONARDO HA INVENTATO LA CATAPULTA COME ARMA DA GUERRA. SERVIVA PER LANCIARE GROSSI MASSI” FEDERICA
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“LA BALESTRA E’ UN’ARMA DA GUERRA”
KRISTIAN
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“LEONARDO HA INVENTATO LA GRU
“LEONARDO HA INVENTATO LA GRU. SI USA PER TIRARE SU LE COSE E ANCORA OGGI SI USA PER COSTRUIRE GRANDI EDIFICI” ADA
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“LA BALESTRA SERVE PER ATTACCARE IN GUERRA” GIOVANNI
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“LEONARDO HA INVENTATO LA VITE EOLICA PER REALIZZARE IL SOGNO DI VOLARE. DALLO STUDIO DI LEONARDO E’ STATA INVENTATA LA MODERNA PALA DELL’ELICOTTERO” ROBERTO
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“I disegni di Leonardo sono stati studiati dai fratelli Montgolfier per inventare la mongolfiera. Questa è la nostra fatta di cartapesta” SARA
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“Macchine per sperimentare, imparare…
sognare”
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