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Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali

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Presentazione sul tema: "Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali"— Transcript della presentazione:

1 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali
Napoli, 13 dicembre 2013 Raffaele Ciambrone MIUR

2 La scuola di Atene

3 Ἀγεωμέτρητος μηδείς εισίτω

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6 «Iustitia est constans et perpetua voluntas ius suum cuique tribuendi.
Iuris praecepta sunt haec: honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere.»  Ulpiano

7 LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. Art. 1 Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia

8 Legge 170/2010 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.

9 I Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche (F81)
F81.0 – Disturbo specifico di lettura F81.1 – Disturbo specifico della compitazione F81.2 – Disturbo specifico delle abilità aritmetiche F81.3 – Disturbi misti delle abilità scolastiche F81.8 – Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche F81.9 – Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati

10 nota prot del 27 giugno 2013 il corrente anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative

11 Alunni con disabilità nulla è innovato dal punto di vista normativo per quanto concerne il riconoscimento della disabilità ai fini dell’integrazione scolastica.

12 Alunni con DSA Completato l’iter attuativo:
DM del 12 luglio 2011 n ; Linee guida; Accordo in Conferenza Stato-Regioni su“Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei DSA”, del 25 luglio 2012; Decreto Interministeriale MIUR-MS per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA del 17 aprile 2013.

13 Disturbi evolutivi specifici
Per “disturbi evolutivi specifici” intendiamo, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo – per la comune origine nell’età evolutiva – anche quelli della attenzione e dell’iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico.

14 Alunni con disturbi evolutivi specifici
disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o – più in generale- presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) o, al contrario, nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, del disturbo non-verbale o – più in generale - di bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale, qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la realizzazione delle potenzialità dell’alunno) o di altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico (come per es. un disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104).

15 Alunni con disturbi evolutivi specifici
Distinzione tra “certificazione” e “diagnosi”

16 DPR 275/99 percorsi didattici individualizzati
Art.4 «Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche … possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l'altro: l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell'integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo…».

17 Piano Didattico Personalizzato
ordinarie difficoltà gravi difficoltà disturbi

18 Percorsi personalizzati
La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i bisogni e la convenienza

19 Piani personalizzati Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche.

20 Piano Didattico Personalizzato
Anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. 

21 Alunni con cittadinanza non italiana
Essi necessitano anzitutto di interventi didattici relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un Piano Didattico Personalizzato. N.A.I. provenienti da paesi di lingua non latina: circa 5000

22 Piano annuale per l’inclusività
Far emergere criticità e punti di forza - in forma di quadro sintetico Rilevazione utile per orientare l’azione dell’Amministrazione a favore delle scuole che presentino particolari situazioni di complessità e difficoltà

23 Gruppo di lavoro per l’inclusività
funzioni di raccordo di tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola rispetto delle norme che tutelano la privacy nulla è innovato per quanto concerne il GLH operativo

24 Facta non verba Circa 27.000 insegnanti di sostegno ‘in ruolo’
10 milioni di euro per la formazione in servizio 1,2 mln di euro per il funzionamento dei CTS


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