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PubblicatoAdriana Garofalo Modificato 10 anni fa
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Fattori ed elementi climatici. Le fasce climatiche e i biomi.
Diana Dragoni a.s
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Dal Greco Kli/ma TEMPO Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che si verificano in un luogo in un determinato momento. CLIMA Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che caratterizzano un luogo, ripetendosi periodicamente in un intervallo piuttosto lungo (almeno 30 anni). Kli/ma = inclinazione. Diana Dragoni
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IL CLIMA GLI ELEMENTI che caratterizzano determinano I FATTORI
Gli elementi mi servono a descrivere il clima, quindi lo caratterizzano e sono misurabili. I fattori modificano il clima, sono geografici e zonali, determinano le condizioni climatiche. determinano I FATTORI Diana Dragoni
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I fattori climatici: zonali e geografici
I fattori climatici sono le condizioni che influenzano gli elementi climatici altitudine latitudine albedo distanza dal mare effetto serra vegetazione esposizione geografica (solatìo o bacìo) correnti marine circolazione atmosferica attività umane irraggiamento solare catene montuose Diana Dragoni
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Latitudine La LATITUDINE (distanza di un punto dall’Equatore) influisce soprattutto sulla temperatura che diminuisce allontanandosi dall’Equatore. Andando verso i poli, i raggi solari giungono sulla superficie terrestre sempre più inclinati, trasmettendo sempre meno calore. Diana Dragoni
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Altitudine Con l’aumentare dell’ALTITUDINE, la temperatura diminuisce (circa 1 grado in meno ogni 200 m di salita verticale). Gli strati d’aria nelle zone basse sono più densi e quindi funzionano come delle «coperte» che trattengono il calore. In alta montagna l’aria è man mano più rarefatta e non trattiene il calore Diana Dragoni
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Albedo L'albedo (dal latino album, "bianco") indica il potere riflettente di una superficie. L'albedo massima è 1 (è il caso di una superficie bianca), quando tutta la luce incidente viene riflessa. L'albedo minima è 0 (è il caso di una superficie nera), quando nessuna frazione della luce viene riflessa. Diana Dragoni
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Distanza dal mare Influsso marittimo Influsso continentale
Le grandi masse d’acqua aumentano l’umidità dell’aria e le precipitazioni. Le regioni costiere d’inverno si raffreddano molto lentamente, mentre d’estate restano fresche a lungo. Le aree distanti dal mare sono caratterizzate da scarsità di precipitazioni, presenza di venti secchi e gelidi, e da forti escursioni termiche, con estati afose e inverni estremamente freddi. Diana Dragoni
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Diana Dragoni
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Esposizione geografica
I versanti delle montagne a solatìo sono più caldi di quelli a bacìo. I RILIEVI proteggono dai venti. Diana Dragoni
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CORRENTI MARINE CALDE O FREDDE influiscono soprattutto sulla temperatura.
Diana Dragoni
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La Norvegia e la Groenlandia si trovano alla stessa latitudine.
Ma la Norvegia è abitata e vi si possono coltivare segala e grano; la Groenlandia invece è fredda, in gran parte coperta dai ghiacci e quasi disabitata. Perché? Perché la Norvegia è lambita dalla Corrente del Golfo, la quale dal Golfo del Messico raggiunge le coste occidentali dell’Europa portandovi temperature miti. Diana Dragoni
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Gli elementi climatici
precipitazioni temperatura Gli elementi climatici sono delle grandezze fisiche misurabili, la cui misurazione viene effettuata per mezzo di opportuna strumentazione da parte delle stazioni meteorologiche pressione atmosferica nuvolosità venti umidità atmosferica Diana Dragoni
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La temperatura La temperatura dipende dall’insolazione cioè dalla quantità di calore che raggiunge la Terra. Il suolo scaldato riflette i raggi e scalda l’aria. Varia con la latitudine e l’altitudine. Il terreno e l’acqua si riscaldano e raffreddano diversamente quindi le escursioni termiche sono più marcate nelle zone interne (continentali). Varia con i venti. Varia con la presenza di vegetazione (per l’umidità che non permette ai raggi solari di filtrare). Diana Dragoni
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L’umidità Le particelle di acqua (vapore acqueo) contenute nell’aria sono un filtro per i raggi solari (infatti l’equatore non è la zona più calda proprio per questo, bisogna andare a 10° di latitudine nord e sud). Minori escursioni termiche. Forma vapore ma anche nubi. Influisce sulla percezione della temperatura. Diana Dragoni
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La pressione E’ il peso che l’aria esercita sulla superficie terrestre. Diminuisce con l’altitudine (aria rarefatta). Varia con la temperatura. Bassa pressione: aria calda e umida, più leggera, che tende a salire (zona ciclonica). Alta pressione: aria fredda e asciutta, più pesante, che tende a scendere (zona anticiclonica). Diana Dragoni
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Le precipitazioni Si intendono tutti i fenomeni di trasferimento di acqua allo stato liquido o solido, dall’atmosfera al suolo ovvero pioggia, neve, grandine, rugiada, brina etc. Quando l'aria calda e umida (più leggera di quella secca), riscaldata dalla radiazione solare, si porta verso l’alto, si raffredda fino a condensarsi e forma una nube, costituita da microscopiche goccioline d'acqua diffuse. Queste gocce, unendosi (coalescenza), diventando più grosse e pesanti, cadono a terra sotto forma di pioggia, neve o grandine. Le precipitazioni variano e sono dovute a pressione, umidità e temperatura. Diana Dragoni
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La nuvolosità Quando in una massa di aria umida si abbassa la temperatura, il vapore si condensa in nubi formate da piccole goccioline di acqua. Diana Dragoni
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Il vento Il vento è un trasferimento d’aria.
L’aria tende a scendere dalle zone di ALTA (anticicloniche) a quelle di BASSA pressione (cicloniche). L’aria calda e umida sale, quella fredda e secca scende. Diana Dragoni
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I venti possono essere:
PERIODICI invertono periodicamente il loro senso. Il periodo può essere stagionale come nel caso dei MONSONI LOCALI tipici delle zone temperate dove soffiano irregolarmente quando si vengono a creare zone cicloniche e anticicloniche sono moltissimi e spesso legati alla nomenclatura locale, a seconda delle zone in cui si generano. I più comuni sono le BREZZE di mare e di terra, e il Fohn che interessa il versante sottovento di una catena montuosa. COSTANTI soffiano tutto l'anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso. Tra questi vi sono gli ALISEI Diana Dragoni
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I GRUPPI CLIMATICI FONDAMENTALI
CLIMI CALDI UMIDI CLIMI ARIDI CLIMI TEMPERATI CLIMI FREDDI CLIMI NIVALI In base alle temperature e alle precipitazioni sono stati individuati 5 gruppi climatici fondamentali, che indicheremo procedendo dall’Equatore verso i poli: 1. climi caldi umidi, detti anche climi megatermici umidi, 2. climi aridi, 3. climi temperati, detti anche climi mesotermici, 4. climi freddi, detti anche climi microtermici, 5. climi nivali. Ciascun gruppo comprende inoltre alcuni tipi climatici.
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CLIMI CALDI UMIDI o MEGATERMICI
Le aree interessate da questi climi sono quelle della zona intertropicale. Alte temperature medie, mai inferiori ai 15 °C, e abbondanti precipitazioni. In questo gruppo si distinguono tre tipi: – clima equatoriale (il bioma è la foresta equatoriale); – clima della savana; – clima monsonico(il bioma è la giungla). Diana Dragoni
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CLIMI ARIDI Notevole scarsità delle precipitazioni.
Si distinguono due tipi climatici: - clima predesertico(il bioma è la steppa predesertica); – clima desertico (deserti caldi e deserti freddi). Fauna scarsa costituita da specie resistenti alla carenza di acqua (specie vegetali xerofile). Diana Dragoni
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CLIMI TEMPERATI o MESOTERMICI
Sono climi delle medie latitudini. Climi temperati, caratterizzati da temperature invernali non troppo rigide e precipitazioni non abbondanti; la temperatura media del mese più freddo è sempre superiore a -3 °C, in genere tra 2 e 15 °C; neve presente solo sulle montagne. Si distinguono tre tipi climatici, in funzione del regime pluviometrico: – clima sinico (o monsonico cinese); – clima mediterraneo (il bioma è la macchia mediterranea); – clima temperato fresco(varietà oceanica e varietà continentale). Diana Dragoni
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CLIMI FREDDI UMIDI o MICROTERMICI
Lunghi periodi freddi, con temperatura media del mese più freddo inferiore ai 2 °C e temperatura del mese più caldo superiore a 10 °C; precipitazioni modeste. Si distinguono due tipi climatici: – clima freddo a estate calda (con i biomi della foresta decidua e della steppa-prateria); – clima freddo a inverno prolungato (il bioma è la foresta di conifere). Diana Dragoni
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CLIMI NIVALI O POLARI Oltre i circoli polari temperatura media del mese più caldo inferiore a 10 °C, escursioni termiche annue elevate, non vi è differenza netta di temperatura tra il giorno e la notte; precipitazioni scarse e di carattere nevoso; suolo costantemente gelato e solo gli strati più superficiali si sgelano d’estate, gli strati più profondi restano gelati permanentemente e vengono chiamati perciò “permafrost”. Si distinguono due principali tipi climatici: – clima della tundra – clima del gelo perenne A questo gruppo climatico appartiene anche il clima di alta montagna. Diana Dragoni
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I BIOMI TERRESTRI FORESTA TEMPERATA DECIDUA VEGETAZIONE MEDITERRANEA
TAIGA TUNDRA I BIOMI TERRESTRI Le particolari comunità animali e vegetali presenti in una determinata regione climatica costituiscono un bioma. Poiché il clima influenza lo sviluppo della vegetazione e della fauna, ogni fascia climatica sarà caratterizzata dalla presenza di particolari specie vegetali e animali. Le particolari comunità animali e vegetali presenti in una determinata regione climatica costituiscono un bioma. PRATERIA DESERTO Diana Dragoni FORESTA PLUVIALE SAVANA
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Classificazione dei climi di Koppen (1936)
A) CLIMI CALDI UMIDI o MEGATERMICI (alte temperature medie, mai inferiori ai 15 °C, e abbondanti precipitazioni; biomi: foresta pluviale, savana e giungla) B) CLIMI ARIDI (notevole scarsità delle precipitazioni, che non consente lo sviluppo di vegetazione o permette solo la crescita di specie vegetali xerofile, ossia adattate alla siccità; fauna scarsa costituita da specie resistenti alla carenza di acqua; steppa, deserti caldi e deserti freddi) C) CLIMI TEMPERATI o MESOTERMICI (climi temperati, caratterizzati da temperature invernali non troppo rigide e precipitazioni non abbondanti; la temperatura media del mese più freddo è sempre superiore a -3 °C, in genere tra 2 e 15 °C; neve presente solo sulle montagne) D) CLIMI FREDDI UMIDI o MICROTERMICI (lunghi periodi freddi, con temperatura media del mese più freddo inferiore ai 2 °C e temperatura del mese più caldo superiore a 10 °C; precipitazioni sono modeste; foreste decidue, conifere, piante sempreverdi) E) CLIMI NIVALI O POLARI (oltre i circoli polari temperatura media del mese più caldo inferiore a 10 °C., escursioni termiche annue elevate, non vi è differenza netta di temperatura tra il giorno e la notte; precipitazioni scarse e di carattere nevoso; suolo costantemente gelato e solo gli strati più superficiali si sgelano d’estate, gli strati più profondi restano gelati permanentemente e vengono chiamati perciò “permafrost” ; tundra o gelo perenne). 11 Tipi di climi regionali principali raggruppati in 5 gruppi, indicati con le lettere dell’alfabeto dall’Equatore verso i Poli:
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FONTI http://online.scuola.zanichelli.it
FEDRIZZI, DELLA VALENTINA, Lezioni di Geografia, Minerva scuola, 2007. Diana Dragoni
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