Scaricare la presentazione
PubblicatoLeonora Fiori Modificato 8 anni fa
1
La pittura nel ‘700 A cura della prof. ssa Claudia Perrone
2
Iniziamo il nostro percorso!
Itinerario nelLa pittura del 1700
3
La pittura nel ‘700 La pittura nel secolo XVIII si è sviluppata e manifestata in vari modi , iniziamo allora con una mappa per chiarirci le idee... introduzione
4
La pittura nel ‘700 Le idee chiave Trionfo di luce e colore Vedutismo
genere neoclassica
5
Trionfo di luce e colore
Nelle chiese e nelle residenze nobiliari del XVIII secolo le decorazioni erano affidate a motivi ornamentali in legno e stucco ma nelle sale di rappresentanza spesso le pareti erano decorate con grandiosi affreschi come quelli del veneziano Giambattista Tiepolo ( ) Giambattista Tiepolo, Venezia riceve I doni da Nettuno, 1758 Venezia, Palazzo Ducale
6
Trionfo di luce e colore
La pittura di Tiepolo, monumentale e celebrativa, utilizza soprattutto soggetti storici, mitologici e allegorici. Le sue composizioni si caratterizzano per la scioltezza del disegno, la rapidità della pennellata, la luminosità dei colori pastello, gli spettacolari scorci prospettici, le ardite soluzioni illusionistiche. L’artista ha lavorato in diverse città del nord Italia ed all’estero: in particolare in Germania a Würzburg, dove ha decorato la residenza del principe di Franconia. Negli ultimi anni della sua vita Tiepolo lavora alla corte di re Carlo III di Spagna, per decorare con l’aiuto dei suoi figli il Palazzo Reale.
7
Trionfo di luce e colore
Questo affresco, realizzato in occasione delle nozze di un esponente della famiglia Rezzonico, considerato tra le opere più importanti del Tiepolo, rappresenta i due sposi seduti sul carro del Sole, trainato da quattro cavalli bianchi, in compagnia di divinità e figure allegoriche. La composizione è movimentata, caratterizzata da un festoso tripudio di luci e colori. Giambattista Tiepolo, L’Allegoria nuziale, particolare , 1757 , affresco, Venezia, Ca’ Rezzonico
8
Il Vedutismo La pittura di paesaggio già affermtasi come genere autonomo nel Seicento, ottiene nel Settecento un vasto successo. A Venezia, in particolare, si sviluppa un genere tipico del Rococò: il vedutismo. Canaletto, Ritorno del Bucintoro al molo il giorno dell’Assunzione, 1734 circa Windsor, Royal Collection
9
Il Vedutismo La città lagunare è infatti meta di numerosi turisti stranieri che acquistano dipinti di piccolo e medio formato, raffiguranti vedute fedeli o fantastiche della città, per portare a casa souvenir dei luoghi visitati. I vedutisti più famosi sono Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto ( ) e Francesco Guardi ( )
10
Camera ottica, (da Jombert, Méthode pour apprendre le dessin, 1755).
Il Vedutismo Le vedute di Canaletto sono il più fedeli possibile alla realtà. L’artista veneziano utilizza a tale scopo la camera ottica , una scatola dotata di lenti e specchi per proiettare sul foglio l’immagine ridotta del paesaggio che intende raffigurare; grazie a tale strumento Canaletto crea composizioni prospetticamente precise e ricche di dettagli. Camera ottica, (da Jombert, Méthode pour apprendre le dessin, 1755).
11
Il Vedutismo La tela rappresenta il Canal Grande di Venezia durante lo svolgimento di una regata. Il dipinto , con grande esattezza prospettica, colori ricchi e squillanti e ricchezza di dettagli, comunica l’animazione della folla in una giornata di festa Canaletto, Regata sul Canal Grande, , olio su tela, 133 x 182 cm, Londra, National Gallery
12
Il Vedutismo Francesco Guardi predilige invece le vedute di fantasia, dette “capricci”, perchè combinano insieme elementi del paesaggio reale con rovine ed edifici tratti da luoghi diversi e immaginari. Francesco Guardi, Capriccio con motivi veneziani, 1760 , olio su tela, 33 x 51 cm, Verona, Museo di Castelvecchio
13
Il Vedutismo Le vedute di Francesco Guardi sembrano quasi irreali, anche perchè le forme non sono nitide, la luminosità è soffusa. I colori sono tenui e le figure appena abbozzate. Francesco Guardi, Il Rio dei Mendicanti, nd , olio su tela, 19 x 15 cm, Bergamo, Galleria dell’Accademia Carrara
14
La pittura di genere Oltre alla pittura di paesaggio, nel Settecento altri generi pittorici rispondono al desiderio illuminstico di indagare la realtà: ritratto, natura morta, scene di vita quotidiana (la cosiddetta “Pittura di genere”) Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto, I calzolai, 1730, olio su tela, 172 X 195 cm, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo
15
La pittura di genere Le scene di vita quotidiana della pittura di genere, in particolare, documentano i caratteri della società settecentesca, descrivendo sia gli svaghi ed i passatempi della classe benestante, sia l’umile esistenza delle classi più povere. Pietro Longhi, Concerto in casa, circa, olio su tela, 50 x 62 cm, Milano, Brera Giacomo Ceruti, Portarolo seduto con cesta, uova e pollame, olio su tela, Milano, Brera
16
La pittura neoclassica
L’arte neoclassica rifiuta le frivolezze del Rococò e supera la concezione dell’arte come imitazione della natura. Il Neoclassicismo imita la purezza delle linee e la semplicità delle forme classiche, note anche grazie alle scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei avvenute all’inizio del secolo XVIII. Per i neoclassici il mondo antico è un modello estetico e morale da imitare. Questi artisti ritengono che i greci abbiano raggiunto ciò a cui ogni artista deve aspirare: il bello ideale. L’opera d’arte deve rappresentare il meglio della natura purificato da ogni imperfezione ; le figure non devono esprimere passioni intense ma comunicare serenità e compostezza anche nel dramma. L’atteggiamento calmo e severo è, infatti, segno di nobiltà d’animo.
17
La pittura neoclassica
Lo stile del dipinto neoclassico, è caratterizzato perciò dalla contenuta drammaticità delle scene, dalla semplicità della composizione, dal contorno nitido del disegno. Jaques-Louis David, I littori riportano a Bruto I corpi dei figli, 1789, olio su tela, Parigi, Louvre
18
La pittura neoclassica
Questi caratteri della pittura neoclassica li ritroviamo, per eccellenza, nella pittura di Jacques-Louis David ( ), un fervido sostenitore della Rivolouzione francese e poi sincero ammiratore di Napoleone. David sosteneva la necessità di tornare all’arte antica per recuperare gli ideali perduti e le virtù morali (forza, eroismo, valore) capaci di rinnovare la società del suo tempo. Lo spirito rivoluzionario dell’artista lo portava in molti dei suoi quadri, a creare dei veri e propri manifesti politici che avevano il fine di insegnare e di convincere non quello di commuovere.
19
La pittura neoclassica
Un esempio dei caratteri distintivi della pittura di David lo ritroviamo nel “Giuramento degli Orazi”, soggetto tratto dalla leggenda dei tre fratelli romani che si scontrarono in duello con i tre fratelli Curiazi di Alba Longa per risolvere la guerra tra le due città. La vittoria spettò ai Romani perchè solo uno degli Orazi sopravvisse allo scontro. Il quadro raffigura il momento in cui i tre Orazi giurano al padre di combattere con lealtà fino alla morte. Osserviamo l’opera
20
La pittura neoclassica
Jaques-Louis David, Il giuramento degli Orazi, 1784, olio su tela, 330 x 425 cm, Parigi, Louvre
21
La pittura neoclassica
Un’altra opera di David che esalta le virtù morali e gli ideali rivoluzionari è: “La morte di Marat”, che ripropone un fatto contemporaneo (l’uccisione del rivoluzionario Marat), ma lo ambienta in un atmosfera fuori del tempo. La figura di Marat assume così un significato universalmente valido: la grandezza morale di un uomo sempre fedele ai propri ideali politici. Osserviamo l’opera
22
La pittura neoclassica
Jaques-Louis David, La morte di Marat, 1793, olio su tela, 162 x 128 cm, Bruxelles, Musei Reali di Belle Arti
23
prossima lezione di Storia dell Arte !!!
Fine della Lezione! Arrivederci alla prossima lezione di Storia dell Arte !!!
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.