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ERIKA PETRILLO, MARZIA COLOMBO, GIULIA BRUNO
NASTAGIO DEGLI ONESTI NOVELLA DELLA QUINTA GIORNATA DEL DECAMERON ERIKA PETRILLO, MARZIA COLOMBO, GIULIA BRUNO
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INTRODUZIONE Nastagio degli Onesti è il protagonista di una novella della Quinta giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio, dedicata agli amori dapprima contrastati e poi conclusi felicemente. La storia di Nastagio degli Onesti è stata illustrata da Sandro Botticelli nel 1483 su commissione di Lorenzo il Magnifico. Il narratore della novella è Filomena, è onniscente in quanto conosce i fatti ed è estranea alla vicenda. In questa novella l’autore utilizza un registro di linguaggio alto e tipico della nobiltà dell’epoca.
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TRAMA Nastagio degli Onesti è un nobile di Ravenna, ritrovatosi ricchissimo in seguito alla morte del padre e dello zio. Egli s'innamora di una fanciulla di famiglia ancor più nobile, la figlia di Paolo Traversari. Per attirare la sua attenzione, Nastagio comincia a sperperare il proprio denaro in banchetti e feste organizzate in suo onore, ma la ragazza divertendosi a rifiutarlo, non ricambia il suo amore e per questo motivo egli più volte minaccia di suicidarsi, di odiarla o di dimenticarla, senza però mai riuscirci. Vedendo che Nastagio si sta rovinando, i suoi amici e parenti gli consigliano di andarsene da Ravenna, in modo da riuscire a dimenticare il suo amore non corrisposto. Il giovane lascia Ravenna e si trasferisce a Classe, poco lontano dalla sua città.
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Un venerdì all'inizio di maggio,all'imbrunire, Nastagio, passeggiando nella pineta, vede una ragazza correre nuda in lacrime, inseguita da due cani che la mordono e da un cavaliere nero che la minaccia di morte. Nastagio cerca di difenderla,ma il cavaliere, presentatosi come Guido degli Anastagi, gli racconta come un tempo aveva amato follemente questa donna che sta inseguendo, ma poiché costei non aveva voluto ricambiare il suo amore, si era suicidato. Botticelli, Nastagio incontra la donna e il cavaliere nella pineta di Ravenna, Prado,Madrid
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Quando anche la ragazza morì, senza alcun pentimento per il tormento che aveva inflitto al suo innamorato, venne condannata con lui alla pena di quella crudele caccia: ogni venerdì, la ragazza avrebbe dovuto subire l'uccisione e successivamente la ricomposizione del proprio corpo, per tanti anni quanti erano stati i mesi del suo rifiuto nei confronti dell'innamorato. Rassegnatosi al volere divino, Nastagio assiste allo strazio del corpo della giovane da parte del cavaliere, al termine del quale i due sono costretti a ricominciare la corsa, fin quando si sottraggono alla sua vista. Botticelli, Uccisione della donna, Prado, Madrid
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Il giovane decide di approfittare della situazione: imbandirà un
banchetto in quello stesso luogo del bosco Il venerdì successivo, invitando i propri parenti e l'amata insieme con i suoi genitori. Come Nastagio Aveva previsto, alla fine del pranzo si ripete la scena straziante e pietosa. Con ciò egli ottiene l'effetto sperato: dopo che il cacciatore spiega di nuovo ai presenti la sua condanna, la fanciulla amata da Nastagio, rendendosi conto di come aveva sempre calpestato l'amore che egli prova per lei, per paura di subire la stessa condanna cambia atteggiamento e acconsente immediatamente alle nozze, tramutando il suo odio in amore. Botticelli, Il banchetto nel bosco, Prado, Madrid
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Così la domenica successiva i due si sposano e da quel momento tutte le donne di Ravenna imparano a essere più gentili verso i loro innamorati. Botticelli, Nozze di Nastagio degli Onesti,Firenze, Palazzo Pucci
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PERSONAGGI Nastagio è il protagonista di tutta la vicenda; borghese, nobile d’animo vive nella città di Ravenna diventa ricchissimo grazie ad un ingente patrimonio ereditato in seguito alla morte del padre e dello zio. Non ancora sposato si innamora di una figlia di Messer Paolo Traversari per la quale spende gran parte delle sue ricchezze senza riuscire a conquistarla. Da questo fatto emerge il suo lato di scialacquatore evidenziato anche durante il soggiorno a Chiassi in cui conduce una vita sfarzosa. La condizione di innamoramento del giovane non corrisposto lo spinge al pensiero del suicidio, svelando nel suo carattere una nota di debolezza messa in seguito in secondo piano dalla sagacia e l’astuzia utilizzate per rovesciare la situazione da sfavorevole a vantaggiosa. Secondo Boccaccio per salvarsi nelle situazioni si deve possedere l’ingegno ed essere aiutati dalla fortuna e dalla forza dell’amore; caratteristiche presenti nella connotazione del protagonista. La fortuna lo assiste guidandolo nel bosco proprio nel momento in cui accade la vicenda del cavaliere e la forza dell’amore interviene impedendogli di perdersi d’animo davanti ai rifiuti dell’amata e conducendolo così ad ottenere il risultato sperato.
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La figlia di Paolo Traversaro, definita da Boccaccio cruda, dura e selvatica si presenta come l’antagonista di Nastagio in quanto fonte delle sue sofferenze. Forse per la sua singolare bellezza o per le sue origini aristocratiche è così altera e sdegnosa da respingere Nastagio e tutto quanto gli piacesse. Nonostante alla fine accetti di sposare Nastagio, resta sempre un personaggio negativo poiché non lo sposa per amore ma per vigliaccheria dopo aver assistito alla scena nel bosco. Guido degli Anastagi, cavaliere vissuto nella stessa terra di Nastagio, occupa un ruolo di aiutante del protagonista in quanto attraversa la stessa situazione di Nastagi, portandolo addirittura al suicidio. È proprio quest’azione il simbolo della divergenza tra i due personaggi. La donna amata dal cavaliere è un personaggio secondario che presenta analogie con la figlia dei Traversari. Ella è destinata all’inferno per il suo cinismo e per la felicità provata dinnanzi ai tormenti di Guido, di cui non si è mai pentita.
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SPAZIO E TEMPO Lo spazio in cui si svolge la storia è ben definito, l'episodio iniziale si svolge a Ravenna mentre il cuore della vicenda ha luogo a Chiassi, in particolar modo nella pineta. Boccaccio decide, come in tutte le altre novelle, di non soffermarsi troppo sulle descrizioni dei luoghi per non rallentare la narrazione. La storia ha inizio nel periodo medievale. Quando Nastagio arriva alla pineta, Boccaccio fornisce una precisa indicazione temporale: siamo agli inizi di Maggio e il tempo è molto bello. Si parla di un venerdì, giorno in cui Nastagio assiste alla scena del cavaliere, e si passa poi velocemente ad un altro venerdì.
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TEMI E COMMENTO La novella riprende un tema frequente nella letteratura religiosa ed edificante del Medioevo, quello della caccia infernale; degli amanti, cioè, peccaminosi che, condannati all'inferno, ritornano ogni giorno sulla terra per vivere una vicenda orrenda: la donna fugge senza posa e l'uomo l'insegue, ma per straziarla ogni volta che la raggiunge. E tale visione infernale appare agli uomini per mostrare gli orribili castighi dell'altro mondo. Ma il Boccaccio ha invertito la situazione: il dannato è suicida per amore, e insegue e strazia la donna che fu verso di lui troppo crudele e che per questo è stata dannata. Il «significato» della visione è che la crudeltà femminile in amore è rigidamente punita dalla giustizia divina, come dice il prologo della novella; e la conclusione rende maliziosamente noto che dopo quella visione le donne di Ravenna divennero più arrendevoli ai desideri dei loro amanti. Un altro tema molto importante e tipico di Boccaccio è quello del cambiamento dei rapporti tra le varie classi sociali avvenuto nel Medioevo. In particolare qui ritroviamo Nastagio rappresentante di una nuova e ricca borghesia, desiderosa di aumentare il proprio potere e di guadagnare privilegi e rispetto un tempo propri della nobiltà, a cui appartiene la figlia di Traversaro. La conclusione matrimoniale della vicenda è prova dell’avvenuta ascesa e affermazione della borghesia nel contesto sociale dell’epoca.
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