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I primi elementi della geometria
Istituto Comprensivo “F. Jovine” - Scuola Secondaria di I grado A.S Classi Prime Disciplina: Geometria Realizzato dal prof. Aurelio Nardelli I primi elementi della geometria
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Gli enti geometrici fondamentali
La geometria (dal greco antico γεωμετρία (geometria), composto da γεω, geo = "terra" e μετρία, metria = "misura", tradotto quindi letteralmente come misurazione della terra. È quella parte della matematica che si occupa della forma e dell’estensione delle figure e delle relazioni e trasformazioni che le caratterizzano.
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Gli enti geometrici fondamentali
La geometria che si studia nelle scuole medie è opera degli studi dei geometri e filosofi greci, alessandrini (egiziani) e della Magna Grecia. Si chiama euclidea perché Euclide scrisse gli “Elementi” in 13 libri che riassumevano le conoscenze geometriche del tempo.
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Gli enti geometrici fondamentali
fondamentali della geometria euclidea sono punto, linea, piano e spazio
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Gli enti geometrici fondamentali
Il punto è il primo degli enti geometrici fondamentali ed è privo di dimensioni. Il modo migliore per rappresentare il punto (modello) e quello di poggiare leggermente una matita appuntita su un foglio. Per convenzione i punti vengono indicati con una lettera in stampatello maiuscolo.
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Gli enti geometrici fondamentali
La linea è il secondo ente geometrico fondamentale ed ha una sola dimensione: la lunghezza. Le linee si possono classificare in: aperta, chiusa, semplice, intrecciata Linea aperta semplice Linea chiusa semplice Linea aperta intrecciata Linea chiusa intrecciata Per convenzione la linea viene indicata con una lettera minuscola: a, b, c..... Se tutti i punti appartenenti ad una stessa linea sono disposti secondo una stessa direzione otteniamo una linea retta o retta.
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Gli enti geometrici fondamentali
Il piano è il terzo ente geometrico fondamentale ed è dotato di due dimensioni: larghezza e lunghezza. In generale il piano si indica con una lettera minuscola dell'alfabeto greco: α, β, δ.... e si rappresenta graficamente come segue: β
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Gli enti geometrici fondamentali
Lo spazio è il quarto ente geometrico fondamentale ed è dotato di tre dimensioni: larghezza, lunghezza e altezza.
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Gli enti geometrici fondamentali
Il rapporto tra gli enti geometrici fondamentali .A Un punto può: - appartenere ad una retta o ad un piano (A) - non appartenere ad una retta o ad un piano (B) r . B Rispetto ad un piano una retta può: - giaciere - essere parallela - intersecare Due rette complanari (che appartengono ad uno stesso piano) possono essere: coincidenti; incidenti e parallele.
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Gli assiomi della geometria
1 - Per un punto passano infinite rette 2 – Per due punti distinti passa una sola retta 3 – Se una retta ha in comune con un piano due punti allora giace tutta sul piano
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Gli assiomi della geometria
4 – Per una retta passano infiniti piani 5 – Per tre punti distinti non appartenenti ad una stessa retta passa uno e un solo piano . A .B .C ε 5a – Per una retta ed un punto fuori di essa passa un solo piano . A r ε r t 5b – Per due rette incidenti passa un solo piano ε
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La semiretta e il segmento
La semiretta è ciascuna delle due parti, infinite, in cui una retta è divisa da un suo punto. Tale punto è detto origine delle due semirette. Il segmento è la parte di retta compresa tra due suoi punti. I punti A e B si dicono estremi del segmento.
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Gli angoli Consideriamo un piano α e due semirette a e b aventi un’origine in comune B. Si definisce angolo ciascuna delle parti in cui il piano risulta suddiviso dalle due semirette.
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Elementi di un angolo Consideriamo l’angolo mostrato in figura Definiamo vertice il punto di origine delle due semirette a e b sono i lati dell’angolo α è l’ampiezza dell’angolo ed è l’unica dimensione che lo caratterizza
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Angoli concavi e convessi
Dalla definizione di piano emerge chiaramente che 2 semirette aventi un origine in comune formano 2 angoli perché il piano viene diviso in due parti Definiamo convesso l’angolo che non contiene il prolungamento dei sui lati Definiamo concavo l’angolo che contiene il prolungamento dei sui lati
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Angoli consecutivi L’italiano ci dovrebbe venire in soccorso quando parliamo di angoli consecutivi Cosa significa consecutivo? Una cosa è consecutiva ad un’altra quando la segue, quando viene dopo, quando abbiamo elementi che si susseguono l'un l'altro. Da ciò si deduce che anche gli angoli debbono susseguirsi; ma come può avvenire questo? Due angoli sono consecutivi quando hanno un vertice ed un lato in comune
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Angoli adiacenti Si dicono adiacenti due angoli consecutivi e i cui lati non comuni giacciono sulla stessa retta
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Angoli opposti al vertice
Due angoli si dicono opposti al vertice se hanno il vertice in comune e se i suoi lati si trovano uno sul prolungamento dell’altro. Due angoli opposti al vertice sono congruenti
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Bisettrice Definiamo bisettrice la semiretta che partendo dal suo vertice B divide l’angolo in due parti uguali Bisettrice
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Tipi di angoli Possiamo individuare 5 tipi di angoli di cui 3 notevoli
(una cosa è notevole quando ha qualcosa di speciale o particolare). 1 - Angolo giro 2 - Angolo piatto 3 - Angolo retto 4 - Angolo acuto 5 - Angolo ottuso
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ANGOLO GIRO Cosa succede se i due lati dell’angolo coincidono?
L’angolo convesso sarà nullo e quello concavo avrà ampiezza massima. Chiamiamo questo angolo angolo giro.
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ANGOLO PIATTO Definiamo piatto l’angolo formato da due semirette che sono una il prolungamento dell’altra, cioè che giacciono sulla stessa retta. La sua ampiezza è la metà dell’angolo giro.
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ANGOLO RETTO Prendiamo un angolo piatto e tracciamo la sua bisettrice,
tale bisettrice divide l’angolo in due parti uguali. Definiamo retto ciascuno di questi angoli aventi ampiezza pari alla metà dell’angolo piatto.
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ANGOLO ACUTO Un angolo si dice acuto se la sua ampiezza è minore di quella di un angolo retto.
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ANGOLO OTTUSO Un angolo si dice ottuso se la sua ampiezza è maggiore
di un angolo retto.
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Differenza di angoli Dati due angoli AOB e CKD
Per fare la somma di due angoli faccio coincidere i lati non omologhi e i due vertici. Lati non omologhi: sono lati che non occupano la stessa posizione (colore diverso). C K D C K D A O B AOD è la somma fra l’angolo AOB e l’angolo CKD AOB + CKD = AOD γ = α + β
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Sottomultipli di un angolo
Prendiamo l’angolo AOB e dividiamolo in tre parti uguali. Com’è l’angolo AOC rispetto all’angolo AOB? Sapendo che per definizione l’angolo AOC è contenuto 3 volte in AOB come sarà questo angolo? Se AOC è contenuto 3 volte in AOB sarà un suo sottomultiplo. Quando un angolo è sottomultiplo di un altro? Un angolo è sottomultiplo di un altro quando vi è contenuto un numero intero di volte.
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Multipli di un angolo Quante volte AOB contiene AOC? Tre volte per definizione (perché ho fatto l’operazione di dividere l’angolo in tre parti uguali e quindi l’ho definito in partenza) Come sarà AOB rispetto ad AOC? Sarà un suo multiplo. Quando un angolo è multiplo di un altro? Un angolo è multiplo di un altro quando lo contiene un numero intero di volte.
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Angoli complementari Consideriamo due angoli AOB e CKD e proviamo a sommare questi due angoli Dalla somma è uscito un angolo retto Due angoli si dicono complementari se la loro somma è un angolo retto.
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Angoli supplementari Consideriamo due angoli AOB e CKD e proviamo a sommare questi due angoli Dalla somma è uscito un angolo piatto Due angoli si dicono supplementari se la loro somma è un angolo piatto.
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Angoli esplementari Due Angoli si dicono
Consideriamo due angoli AOB e CKD e proviamo a sommare questi due angoli Dalla somma è uscito un angolo giro Due Angoli si dicono esplementari se la loro somma è un angolo giro.
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Fine
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