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PubblicatoGerolamo Pellegrini Modificato 10 anni fa
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G IOVANI CHE AFFERISCONO AI SERVIZI PER LE DIPENDENZE : riflessioni sul biennio 2008-2009
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I NTRODUZIONE Chi sono i giovani che afferiscono al Dipartimento Dipendenze? Quali sono i loro bisogni e che risposte dare? Come si può prevenire labuso/ dipendenza da sostanze ? Queste sono alcune domande che ci si è posti, come operatori del Dipartimento Dipendenze, di fronte agli utenti della fascia di età 15-24 anni che nel biennio 2008/2009 sono afferiti ai nostri servizi.
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A LCUNI NUMERI …
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R IFLESSIONI EMERSE DALL OSSERVAZIONE 1. Letichetta giovane, eccetto che per il criterio anagrafico, è difficile da definire. E infatti, nella nostra casistica incontriamo: Giovani che hanno alle spalle molti anni di dipendenza / polidipendenza / abuso di droghe pesanti (giovani vecchi); Utenti più adulti che giungono al servizio per la prima volta con una dipendenza da sostanze da un anno (vecchi giovani); Utenti più adulti che abusano di alcol e/o cocaina con modalità molto simili ai consumatori della fascia giovanile (falsi giovani); Utenti giovani che sono diventati genitori, o che hanno patologie correlate alluso di sostanze che li rendono più vicini agli utenti più anziani (falsi vecchi).
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2. Il fenomeno giovanile è in continua e rapida evoluzione sia rispetto agli elementi clinici riportati sia rispetto al contesto culturale: quindi diventa difficile avere un quadro statistico aggiornato del fenomeno.
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C OME RISPONDERE AI GIOVANI UTENTI … I L SEGRETO DELLA CURA DEL PAZIENTE È PRENDERSI CURA DEL PAZIENTE FRANCIS W. P EABODY 1927 Per i giovani che afferiscono al Ser.T. ai quali è stata diagnosticata una dipendenza da sostanze si cerca di mettere in atto la procedura di valutazione, analisi dei bisogni e presa in carico come per tutti gli altri tipi di utenti. La cura di questi pazienti presenta però delle difficoltà aggiuntive rispetto agli utenti adulti in quanto i giovani sono spesso alle prese con compiti evolutivi ancora non risolti o arrestati proprio dalluso di sostanze.
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G IOVANI PER I QUALI È PIÙ DIFFICILE STABILIRE UNA RELAZIONE D AIUTO Giovani fermati dalle forze dellordine (art. 121 ): fanno uso di sostanze (si rileva quasi esclusivamente cannabis) per lo più con modalità episodica/saltuaria, sottovalutano tale uso; spesso non hanno percezione della pericolosità per la salute e per i rischi sociali. Non esprimono una richiesta di aiuto; Nel 2009 sono afferiti al Dip. Dip. di Lecco 32 giovani per art. 121.
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Giovani fermati dalle forze dellordine (art.75): anche in questo caso la segnalazione è per lo più per cannabis, ma spesso fanno uso anche di altre sostanze); banalizzano luso, se seguono un programma al Ser.t. lo fanno in modo formale senza coinvolgimento relazionale, non sempre riescono a rispettare i tempi e le indicazioni trattamentali, il livello di informazione è superficiale e le fonti sono il passaparola nel gruppo dei pari. Nel 2009 sono afferiti al Dip. Dip 70 giovani per art. 75
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Giovani che arrivano al Ser.T. perché spinti dalle famiglie: sono giovani che stanno sperimentando varie sostanze, cannabis, alcol, ecstasy, ketamina, lsd, qualcuno ha provato la cocaina; Non riconoscono luso di sostanze come un problema; Hanno una percezione distorta per cui tutti i loro coetanei fanno uso di sostanze
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Sono in conflitto con la famiglia; Hanno avuto o hanno problemi con la scuola; Mettono spesso in atto le stesse modalità provocatorie che utilizzano con la propria famiglia; Vogliono continuare a sperimentare le sostanze; Traggono vantaggi dalluso di sostanze; Sono convinti di saper controllare luso delle sostanze.
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G IOVANI IN BILICO Molti di questi giovani mettono in scacco il servizio perché ci pongono una serie di interrogativi a cui non sempre è facile dare una risposta: Quali di questi ragazzi svilupperà un uso stabile, chi svilupperà una dipendenza? E possibile limitare questo rischio? Come gestire linquietudine dei genitori ? Come affrontare linquietudine degli operatori che in quanto genitori/partner si sentono più vicini alle problematiche portate da questi giovani?
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U NA PARENTESI … CHI SONO I GIOVANI CONSUMATORI CHE NON GIUNGONO AL DIP. DIP. ? Di questi consumatori non conosciamo: la modalità duso delle sostanze: se sono consumatori occasionali o consumatori stabili, ma non eccessivi, se sono consumatori che riescono a tenere sotto controllo le sostanze la tipologia di sostanze usate se si rivolgono a qualche altro servizio pubblico o privato non conosciamo i dati socioanagrafici
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F ATTORI DI RISCHIO E PROTEZIONE La letteratura scientifica ha evidenziato lesistenza di fattori che predispongono alluso di sostanze: Non esiste una correlazione diretta tra la presenza di un fattore di rischio e lo sviluppo di un comportamento dabuso I fattori di rischio vanno sempre bilanciati con i fattori di protezione I fattori di protezione possono essere incrementati
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F ATTORI INDIVIDUALI Una personalità che predilige la ricerca di continue nuove sensazioni o di situazioni ad alto rischio, che va alla ricerca dellinconsueto, è legata nei giovani ad un maggior uso di alcol e altre sostanze; una inadeguata espressione della rabbia aumenta la possibilità di entrare in contatto con pari devianti e di sviluppare norme devianti; il consumo di sostanze risulta più probabile in quei giovani definiti aggressivi dagli insegnanti; disturbi del comportamento, dansia sono definiti precursori stabili di un successivo abuso di sostanze.
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E meno probabile labuso di sostanze in quei giovani che possiedono valori tradizionali e che danno importanza al successo scolastico, piuttosto che in quelli che danno eccessiva importanza allindipendenza; i giovani che possiedono competenze sociali (life skills) sono più capaci di resistere allabuso di sostanze; una maturazione biologica precoce per le femmine e una maturazione ritardata per i maschi possono rappresentare un fattore di rischio; esiste una significativa correlazione tra luso precoce delle sostanze e uno stile eccessivo di consumo; sono più a rischio coloro che pensano che le droghe non procurano danni alla salute
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F AMIGLIA Lassenza o linconsistenza di disciplina genitoriale risulta predire il consumo di sostanze nei ragazzi più giovani; un insoddisfacente legame fra genitori e figli è associato ad un maggior rischio per il consumo di sostanze; relazioni intime e rinforzanti tra genitore e figlio sono associate ad un minor uso di sostanze; il monitoraggio genitoriale e la supervisione delle attività e delle relazioni dei figli protegge dallabuso di sostanze
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S CUOLA Scarsa performance scolastica, assenteismo, predicono un precoce abbandono scolastico e la maggiore probabilità di un coinvolgimento nelluso di sostanze; un gap cronologico dello studente rispetto ai suoi compagni lo pone in una situazione di maggior rischio; un forte legame con la scuola un buon rendimento scolastico, proteggono dallabuso di sostanze
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P ARI Il consumo da parte dei pari è uno dei fattori predittivi del consumo di sostanze più forte; bassa accettazione da parte dei pari pone il giovane a rischio rispetto a problemi scolastici e di antisocialità a loro volta correlati con un maggior uso; i giovani fortemente orientati verso i pari e con un locus of control esterno sono maggiormente vulnerabili rispetto al consumo di sostanze e a comportamenti problematici di quelli che hanno un locus of control interno; protettivo risulta invece il coinvolgimento in attività strutturate con i pari.
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A MBIENTE Un ambiente che approva o non denigra il consumo di sostanze può essere correlato ad un maggior uso; un ambiente, una comunità con poche risorse disponibili sono correlate con un maggior uso di sostanze.
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S TELLA ….. S YLVIE V ERHEYDE 2008
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C ONCLUSIONI …penso ai giovani in bilico che incontriamo nel nostro lavoro, penso ai giovani che siamo stati… Nella difficoltà quotidiana potremmo pensare di porci come coloro che possono aiutare i giovani a trovare la loro grande occasione..
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