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PubblicatoErcole Catalano Modificato 10 anni fa
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PROGETTO SENZA ZAINO “Il bambino è fatto di cento…” (L.Malaguzzi)
ISTITUTO COMPRENSIVO MASSAROSA 1° SCUOLA DELL’INFANZIA DI PIANO DEL QUERCIONE PROGETTO SENZA ZAINO “Il bambino è fatto di cento…” (L.Malaguzzi)
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“CURRICOLO IMPLICITO”
ABBIAMO INIZIATO IL NOSTRO VIAGGIO RISTRUTTURANDO GLI SPAZI CHE SI SONO TRASFORMATI IN UN “CURRICOLO IMPLICITO”
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ABBIAMO TRASFORMATO LUOGHI GIA’ ESISTENTI E NE ABBIAMO
COSTRUITI DI NUOVI PRIMA: UNO SPAZIO INDEFINITO
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Attualmente è un ambiente ospitale e ben organizzato, che favorisce l’apprendimento per il gruppo e la persona.
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LE SEZIONI PRIMA DOPO
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PRIMA DOPO
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L’ACCESSIBILITA’ DEI MATERIALI E DEGLI STRUMENTI DI LAVORO DA PARTE DEI BAMBINI/E HA AVUTO DELLE RICADUTE POSITIVE SULLE RELAZIONI E SULL’APPRENDIMENTO
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“Il bambino deve essere messo in grado di svolgere le attività
sia ludiche che di lavoro, in autonomia. Tutto deve essere a misura di bambino, e l’insegnante non impone, né dispone, né impedisce, ma propone, predispone, stimola ed orienta” Maria Montessori
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ORA NELLA NOSTRA SCUOLA OGNI LUOGO PARLA…….
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Luoghi per accogliere
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Luoghi per comunicare e documentare
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Luoghi per muoversi
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Luoghi per conversare e decidere insieme
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Luoghi per “leggere” PRIMA DOPO
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Luoghi per esprimersi, far finta di…
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Luoghi per costruire, inventare…
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…per trasformare materiali
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Luoghi per esplorare e distinguere
“La nostra scuola e’ diventata un luogo del fare e dell’esperienza diretta, di contatto con la natura, dove le cose e i materiali valorizzano le proposte e le iniziative dei bambini.”
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Nella scuola dell’infanzia i/le bimbi/e
si esprimono attraverso vari linguaggi, sviluppando tutte le forme d’intelligenza. E noi, dalla nostra esperienza, abbiamo imparato che strutturando in maniera ottimale spazi,strumenti e materiali possiamo tirar fuori i “loro cento”.
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cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare
Gli dicono: di pensare senza mani di fare senza testa di ascoltare e di non parlare di capire senza allegrie di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale. Gli dicono: di scoprire il mondo che già c’è e di cento gliene rubano novantanove. Gli dicono: che il gioco e il lavoro la realtà e la fantasia la scienza e l’immaginazione il cielo e la terra la ragione e il sogno sono cose che non stanno insieme. Gli dicono insomma che il cento non c’è. Il bambino dice: invece il cento c’è”. L. Malaguzzi Il bambino è fatto di cento. Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare cento sempre cento modi di ascoltare di stupire di amare cento allegrie per cantare e capire cento mondi da scoprire cento mondi da inventare cento mondi da sognare. Il bambino ha cento lingue (e poi cento cento cento) ma gliene rubano novantanove.
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