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GENERI E MODELLI I poetae novi e catullo
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L’elegia arcaica Il termine lirica designa una poesia che esprime sentimenti soggettivi. Nella sua stessa epoca nasce la prima poesia elegiaca, tale genere in epoca arcaica non si differenzia molto nei contenuti da altra produzione poetica caratterizzata da metri diversi. L’elegia dei secoli VII e VI a.C. ha carattere didascalico-esortativo. Tra i modelli di autori a cui diversi elegiaci fanno riferimento vi è Mimnermo di Colofone.
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LA POESIA GIAMBICA Uno dei più antichi generi letterari è la poesia giambica, caratterizzata dal ritmo metrico agile a scattante. I metri di questo tipo sono particolarmente adatti alla poesia mordace, all’invettiva. Il più antico poeta giambico è Archiloco, nativo di Paro, denuncia le false ipocrisie e apprezza le gioie materiali:il vino e l’amore. Altro grande poeta giambico arcaico è Ipponatte di Efeso, aristocratico crudamente realistico che con la sua poesia estremamente viva e originale preannuncia il mimo.
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IPPONATTE DI EFESO ARCHILOCO
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LA LIRICA ARCAICA Nei secoli VII e VI si sviluppa la poesia lirica, un genere destinato ad ampia fortuna. Essa si distingue in MONODICA e CORALE. In particolare è l’isola di Lesbo a veder affermarsi la lirica monodica con i suoi rappresentanti Alceo e Saffo . I temi che emergono dai frammenti poetici di Alceo sono: politico-militare, conviviale e mitico-religioso.
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ELLENISMO I caratteri dell’ellenismo sono molteplici, ma contraddittori. Bisogna tenere conto di alcuni fattori basilari: A)l’ambito in cui si sviluppa la cultura di questo periodo è assai ampio ma parecchi sono i centri irradianti. B)sulla matrice ellenica si innestano gli apporti culturali delle varie civiltà che si affacciano sul mediterraneo in un quadro in cui sulle differenziazioni geografico-politiche prevale un’affinità di tendenze, gusti,concezioni simboleggiata dal comune linguaggio del mondo ellenistico . C)in questo contesto l’intellettuale non è più impegnato su temi concettuali o politici.
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L’EPIGRAMMA L’epigramma è un breve componimento nato come iscrizione sepolcrale o votiva allargato ai temi di vita quotidiana. Stile e linguaggio sono semplici e schietti ma di una brillante eleganza tesa a suscitare sorpresa e attenzione. L’autore più rappresentativo dell’epoca alessandrina è Callimaco. Le uniche due raccolte di epigrammi giunte sino a noi sono:l’Antilogia Palatina redatta intorno all’anno mille contenente 15 libri di argomento vario e l’Antilogia Planudea redatta dal monaco Massimo Planude intorno al 1300 contenente 388 epigrammi.
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I POETAE NOVI Catullo fa spesso riferimento ad amici poeti con cui condivide sentimenti,avventure e il culto della poesia. La loro poetica può essere racchiusa in due parole d’ordine:doctrina e labor limae. La doctrina è l’esigenza di una poesia colta e raffinata ricca di dotti richiami allusivi. Il labor riguarda la necessità di curare le proprie opere sotto l’aspetto formale. Col termine poetae novi si intende un insieme di poeti che con capacità ed aspirazioni completarono il processo di assimilazione dell’Ellenismo dedicandosi alle nugae epigrammatiche e all’epillio mitologico.
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RAPPRESENTANTI . . . Valerio Catone era un grammatico originario delle Gallie; di lui si ricordano un epillio mitologico intitolato DICTYNNA ed una raccolta di poesie d’amore. Originario di Brescia, ELVIO CINNA fu autore dell’epillio ZMYRNA. Catullo Licinio Calvo,uomo politico, oltre al poemetto mitologico “IO” compose un’opera in distici in onore della moglie Quintilia.
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CATULLO Di origine cisalpina, Catullo nacque a Verona, appartenente a una famiglia facoltosa e potente. Ricevette un’ eccellente istruzione. È quasi certo che egli visse una trentina d’anni e che quindi nacque tra l’84 e l’82 a.C. Le esperienze culminanti della sua vita furono l’amicizia con persone con cui condivideva inclinazioni culturali e artistiche e l’amore per la donna cui attribuì il nome di Lesbia( identificata con Clodia, sorella del tribuno della plebe P.Clodio Pulcro): un amore tempestoso che lo esaltò allo sconforto. Un lungo viaggio lo portò in Oriente, un’avventura che non gli procurò ricchezza ma solo il conforto di visitare la tomba del fratello.
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CATULLO
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IL LIBER Il liber è una raccolta di carmi ordinati da Catullo contenente 116 componimenti. Al centro della raccolta abbiamo 8 componimenti di discreta ampiezza, i cosiddetti CARMINA DOCTA: poemetti in vario metro. Precedono i CARMINA DOCTA 60 NUGAE polìmetre e 48 epigrammi in distici elegiaci. Catullo sperimenta vari schemi metrici (esametri, distici elegiaci, endecasillabi faleci, metri lirici)la varietà di metri usati dimostra il labor limae del poeta. Le tematiche dei carmi catulliani sono: l’amore eterosessuale, l’amore per qualche giovinetto e i messaggi scherzosi o seri agli amici.
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IL MONDO POETICO E I PERSONAGGI CATULLIANI
Gran parte del liber catulliano appare impostato come un dialogo con uno dei personaggi evocati e Catullo stesso si rivolge ad un pubblico elitario. Il culmine dei sentimenti catulliani è rappresentato dalla passione per Lesbia,per gli amici più importanti e per l’unico parente nominato: il fratello,ma allo stesso tempo è diretto anche alla scena politica. Spesso gli stessi personaggi ci permettono di ricostruire la personalità di Catullo senza tener conto della componente letteraria.
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I CARMINA DOCTA I carmi del liber vengono designati docta perché si modellano sui canoni della poesia ellenistica sia nei contenuti che nella veste esteriore. I metri usati sono vari. Lo stile è composito: alla poesia colta e raffinata si mescolano versi più discorsivi che riportano al SERMO FAMILIARIS della classe colta latina.
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A CURA DI : ANTONELLA D’AGRIPPINO ANNAMARIA TUCCI
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