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SOVERE Di corte in corte INIZIO INDICE
Fatto da: Alessandra, Lorenzo, Michel e Giuseppe 2B SOVERE Di corte in corte INIZIO INDICE
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Indice degli argomenti:
La valle e il torrente Borlezza La Geologia Le Glaciazioni I Fossili I Fossili della Val Borlezza Lago di Pianico Il cervo fossile MENU PRINCIPALE
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La Valle e il torrente Borlezza
-La Val Borlezza è situata nelle Alpi Sudorientali insieme alla Val Cavallina, Val Camonica,Val Seriana,Valtellina e si colloca entro la fascia della media montagna fino alla collina. Confina a destra col fiume Oglio e ad occidente con il bacino del fiume Serio. -Il torrente Borlezza nasce ai piedi della Presolana e sfocia nel Lago d’Iseo. Durante il suo percorso cambia più volte nome. Alla nascità si chiama Gera,poi diventa Valeggia,nel tratto di Sovere si chiama Borlezza e verso la fine prende il nome di Tinazzo. La larghezza del fiume varia tra i 5 e i 15m mentre la profondità media è di 40cm. Lo scorrimento delle acque è molto rapido. Il nome Borlezza deriva da una grossa sorgente che sgorga presso il ponte di Cerete nella località chiamata Borlèse. -Le speci ittiche più frequenti sono la trota Fario e la trota Iridea. -Le rocce sono sedimentarie e calcaree. Caratteristica è la presenza dei giacimenti chiamati “varve”, strati annuali di sedimento che si alternano in coppie chiaro e scuro. Ogni coppia indica un anno. Contando le coppie di strati si può calcolare la duratura della sedimentazione e il numero di eruzioni del vulcano.
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La Geologia La geologia studia come si sono formate la terra e le rocce. Le prealpi bergamasche si formarono prevalentemente dai fondali marini di 200 milioni di anni fa. Durate il Paleozoico la Lombardia era ricoperta da un mare chiamato Tetide. Dopo la deriva dei continenti si formò la Pianura Padana la Pianura Padana dopo la deriva dei continenti (il movimento dei continenti) si formò la Pianura Padana. Nel Triassico c`era un mare caldo e poco profondo con barriere coralline e praterie di alghe. Più tardi si formò la dolomia principale con fossili. La dolomia costituisce i monti che ci circondano come Corna Lunga e Bossico. Alla fine dell´ultimo periodo chiamato Norico, si sollevarono i fondali marini dando origine a delle lagune. Si formò il calcare di Zorzino dal colore grigiastro che a volte contiene fossili e si presenta a strati grazie al processo di sedimentazione. Questo tipo di calcare si vede nel cimitero di Sovere, attorno al lago di Gaiano e nella Valle del Freddo.
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Le Glaciazioni A partire da 2 milioni di anni fa le Alpi e gran parte dell’Europa si ricoprirono di spesse calotte di ghiaccio dando inizio all’era dei ghiacciai. Le lingue di ghiaccio discesero le valli alpine ed erodendole formarono le valli attuali. Dopo il ritiro del ghiacciaio entrarono nella valle gruppi nomadi dediti alla caccia. Gli ultimi due milioni di anni sono stati caraterizzati da marcate variazioni climatiche a carattere ciclico cioè con periodi freddi durante i quali i ghiacciai continentali raggiunsero volumi massimi, alternati a periodi più miti durante i quali essi si fusero. Prima che la tecnologia moderna ci permettesse delle analisi approfondite,i geologi avevano notato la presenza di fossili,testimoni di antiche avanzate glaciali che avevano ipotizzato l’esistenza di periodi climaticamente più rigidi dell’attuale. I ghiacciai sono un sistema molto complesso e dipendono da molteplici fattori. La neve accumulata in alta quota si trasforma in ghiaccio che “inizia a scivolare” verso il fondo valle dove inizierà la fusione. La fronte del ghiacciaio avanza quando il ghiaccio accumulato è maggiore di quello che si è “sciolto”. Oggi il raffredamento climatico e l’avanzata del ghiacciaio sono considerati 2 concetti separati. La tipica forma a U della Val Borlezza ci dimostra che è stata scavata dal ghiacciaio. Una testimonianza dell’esistenza del ghiacciaio in queste zone è l’altopiano di Bossico.
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I Fossili Il termine fossile serve per indicare i resti integri o parziali di organismi vissuti nel passato. Sono costituiti dalle parti più resistenti del corpo come le ossa, i denti, i gusci e le parti legnose dei vegetali. Ulteriori informazioni sul passato ci vengono date anche da impronte, escrementi e gallerie di scavo. La fossilizzazione è una serie di processi fisici, chimici e biologici che trasformano la struttura e la composizione chimica degli “organismi”. La trasformazione di un resto organico può avvenire in diversi modi: riempimento, incrostazione, mineralizzazione e carbonificazione. 230 milioni di anni fa il territorio della Val Borlezza, era occupato da grandi pianure di marea con fondali fangosi. Alcuni dei fossili ritrovati nelle rocce della Presolana, come Gasteropodi, Lamellibranchi, Branchiopodi e alghe ci dimostrano che un tempo la Bergamasca era ricoperta da un mare. I fossili sono avvolti da una roccia fossilifera di origine calcarea di colore da grigio chiaro a grigio nerastro.
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I Fossili della Val Borlezza
I fossili della Val Borlezza co- stituiscono un`incredibile testimonianza della flora e della fauna che hanno caratterizzato il Triassico durante l`era dei rettili. Testimoniano le numerose specie di pesci che c`erano in quel tempo. Il più importante è un rettile volante di nome “Eudimorphonod Ranzii”.
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Il lago di Pianico Quando 80000 anni fa il Borlezza scavò
Le principali glaciazioni sono quattro: Gunz-Mendel-Riss-Wurm e sono separate da periodi caratterizzzati dal riscaldamento del clima e dal ritiro dei ghiacciai. In questo periodo nelle zone di Sovere, Sellere e Pianico si formò un lago che aveva l`aspetto di un braccio stretto e lungo. I fossili ritrovati nel letto dell`antico lago di Pianico dimostrano la presenza di piccoli mammiferi come: il famoso cervo e il Rinoceros Merki, e anche di una ricca flora. Quando anni fa il Borlezza scavò il suo letto, il lago di Pianico scomparve. Il fiume trasportando i detriti formò un conoide di deiezione (un corpo sedimentario costituito da detriti).
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Il cervo Fossile Nel 2001 fu ritrovato Sovere il Cervus Acoronatus, il
fossile integro di un cervo che si conservò per anni sul fondo di un antico lago che oggi non esiste più. Insieme al cervide sono stati riportati alla luce più di 1500 reperti paleontologici costituiti da semi, foglie e rami. Il Lavoro di restauro è durato molti anni. La prima fase si svolse nei laboratori tecnici del museo e la seconda nelle sale del museo sotto gli occhi dei visitatori.
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