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PubblicatoGiacinta Carbone Modificato 8 anni fa
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DIPARTIMENTO PATOLOGIA DELLE DIPENDENZE ASLTO4 «A casa tua»
un progetto innovativo di supporto domiciliare e contrasto della marginalità sociale Isabella Delsedime – Anna Sabbione Ancona 26 nov 2015 LOGo ASL TO 4
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Articolazione del lavoro PROGRAMMA DELLA GIORNATA
,00 : Presupposti e bisogni specifici alle origini del Progetto «A casa tua». Le peculiarità del Progetto, gli elementi innovativi. 10,00-11,15: L’intervento domiciliare e il rapporto con la casa L’autonomia abitativa come focus e competenza da apprendere: il corso autonomie - esercitazione e lavori di gruppo 11,15: pausa 11,30: restituzione dell’esercitazione «a casa tua» 12,00-13,00: La prossimità, la relazione paziente –operatori nella domiciliarità, lavorare sui confini. Equipe mista e superamento del confine servizio pubblico-privato sociale. Esercitazione «lavorare sui confini» 14,00-15,00:I laboratori: la creatività nel paziente ,nell’equipe e nella progettazione 15,00-16 ,00: I dati sul Progetto: pazienti, interventi ,costi Sintesi dell’articolazione del progetto, la ricerca-azione
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Prima parte h 9,00 -10,00 Presupposti e bisogni specifici alle origini del Progetto «A casa tua». Le peculiarità del Progetto, gli elementi innovativi.
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COME NASCE L’IDEA DI CREARE UN PROGETTO DI DOMICILIARITA’?
BISOGNI DEI PAZIENTI AMPLIAMENTO DELLE RISPOSTE DIVERSIFICAZIONE DEI PERCORSI NUOVA DECLINAZIONE DEI SAPERI PROFESSIONALI EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI CURA COSTRUZIONE DI UNA EQUIPE MISTA PUBBLICO-PRIVATO SOCIALE COLLOCAZIONE IN UNA PROGETTUALITA’ MIRATA DI PRASSI DI INTERVENTO SVOLTE IN MODO ESTEMPORANEO TRASFORMARE SENSIBILITÀ E STILE DI LAVORO CHE APPARTENGONO AD UNA NATURALEZZA ISTINTIVA DI APPROCCIO ALL’ALTRO, IN UNA AZIONE ARTICOLATA, CON TAPPE E TEMPI CONCORDATI, ESTESA AI DIVERSI SOGGETTI CHE AGISCONO NELLA RETE . I.Delsedime - A.Sabbione
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Cronostoria Da una progettazione circoscritta, locale e gestita all’interno di un piccolo ambulatorio, all’allargamento ad una realtà del privato sociale, all’inserimento in una progettualità sociale riconosciuta con finanziamento misto pubblico/privato (Compagnia di San Paolo), all’ampliamento nella rete dipartimentale, con l’ingresso di tutti gli ambulatori, fino alla articolazione di una procedura formalizzata e generalizzata Modifiche numerose in corso d’opera, il modello progettuale è definito, l’implementazione è varia: tutto va contestualizzato I.Delsedime - A.Sabbione 5
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«A casa tua» Il progetto di domiciliarità “A casa tua”, presente nell’Asl To4 dal 2006, dal 2011 in partenariato e all’interno dell’Associazione Mastropietro & C. ONLUS, ha fino ad ora seguito 131persone da ottobre 2011 a giugno 2015, offrendo strumenti flessibili e mirati al fine di sostenerne l’autonomia e le abilità di gestione della propria vita e della propria situazione abitativa. Opera realizzata nei laboratori espressivi condotti dall’artista Paola Risoli per ASLTo4 e Associazione Mastropietro & C. ONLUS Sabbione Delsedime 2015
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Le criticità nella rete di risposte
I pazienti “non responders”: una categoria o una designazione Ciò che manca, è perduto, è introvabile: quando la rete depauperata trascina la persona nell’impoverimento Ciò che si rompe, si interrompe: il rischio delle smagliature nella rete la necessità di ricucire gli strappi e ricreare nuove connessioni I.Delsedime - A.Sabbione
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Destinari: pazienti fragili
donne alcoliste che subiscono una inarrestabile perdita di ruolo e riconoscimento, abbandono o etichettamento negativo da parte dei familiari ( d’origine e/o acquisiti) e che si riconoscono poco il diritto alla cura (la designazione e la posizione del capro espiatorio) Persone anagraficamente in età adulta, ma fisicamente, psicologicamente, cognitivamente già logorati, isolati e ripiegati su di sé fino al ritiro sociale e all’abbandono di qualsiasi forma di progetto rispetto al presente e futuro (la solitudine) soggetti sofferenti che sviluppano una dipendenza strettamente intrecciata con la patologia psichiatrica, che portano con fatica la propria sofferenza ai servizi, tendendo piuttosto a rifuggire dai luoghi di cura (soggetti e famiglie che sentono uno stigma e agiscono attivamente l’autoesclusione). pazienti un tempo devianti, oggi persone sole compromesse sul piano della salute fisica, con abitudini di vita altamente a rischio (fumo, alcol, abuso/errori con farmaci, cattiva alimentazione), da motivare al prendersi cura di sè I.Delsedime - A.Sabbione
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Istituzionalizzazione/abbandono Circuiti ricorsivi tipici
I.Delsedime
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Sovraindebitamento e crisi
Spirale dell’impoverimento Criticità e rigidità nelle risposte della rete dei servizi sociali e sanitari Importante sviluppare competenze come pazienti e come servizi sugli aspetti di gestione economico-finanziaria 11 I.Delsedime - A.Sabbione
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Per una rilettura della questione dello svincolo
Un concetto fondamentale per la definizione del percorso individuale nei passaggi del ciclo di vita, ma da rileggere nella filigrana dei cambiamenti economici e della vita familiare e sociale (sbilanciamenti finanziari fra le generazioni, rientri a casa dai genitori, nuove famiglie, fenomeni migratori, elevata mobilità giovanile ma scarsa autosufficienza economica etc) Non un valore in sé né una cartina di tornasole del buon andamento del sistema, ma un riferimento da declinare caso per caso I.Delsedime - A.Sabbione
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Solitudine vergogna e fallimento
I vissuti prevalenti attengono all’area della vergogna più che della colpa, sentimenti di inadeguatezza e indegnità si sono sedimentati nelle storie personali, ripetizioni, disinvestimenti, espulsioni hanno preso la forma del fallimento difficile introdurre elementi di cambiamento, senza nuove esperienze e una nuova attribuzione di significati 13 I.Delsedime - A.Sabbione
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Né appartenenza né autonomia
pazienti che non sentono più una appartenenza, ma si trovano mille miglia lontani dall’ autonomia. L’autonomia irraggiungibile, l’appartenenza negata I.Delsedime - A.Sabbione
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Autonomia e appartenenza
Il progetto domiciliare opera per sostenere l’autonomia senza contrapporla ai legami di appartenenza, ma fondandola sul rafforzamento del senso di inclusione in un tessuto sociale e umano I.Delsedime - A.Sabbione
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Ah, l’appartenenza Il presupposto dunque è una visione dell’autonomia meno rigida, e la valorizzazione dei legami e delle appartenenze. La creazione di legami, di luoghi concreti e sociali dove sentirsi bene accolti, bene accetti ed interpellati rispetto a competenze e conoscenze. I.Delsedime - A.Sabbione
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Autonomia come somma di piccole conquiste
Autonomia come competenza che si può apprendere, con un accompagnamento per tappe, sostenuto dal riallacciarsi di legami che rafforzano il senso di inclusione in un tessuto sociale e umano I.Delsedime - A.Sabbione
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“A Casa Tua” Stai protetto ed orientato in una struttura che ti cura, in una comunità che ti ospita e contiene (ma fino a quando? Confini troppo rigidi) Stai a casa solo, hai qualche appuntamento predefinito per andare in un centro di cura, spesso lontano/non raggiungibile dai mezzi pubblici etc (ma ci vai? Confini diffusi e poco precisi) C’è un progetto che ti riguarda, operatori che vengono a trovarti a casa, a vedere come stai. Organizzano attività di incontro, ti invitano e ti accompagnano e ti accompagnano anche ai tuoi appuntamenti al servizio (questo rende un po’ più semplici le cose…confini presenti ma flessibili) I.Delsedime - A.Sabbione
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Socialità guidata Esperienze di uscita e spostamento dei confini più all’esterno ricerca e costruzione di luoghi meno ostili. I.Delsedime - A.Sabbione
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Le coordinate spazio-temporali di un nuovo sistema
La logistica e la tempistica del sistema di intervento Cercare e trovare il giusto equilibro fra vicinanza e distanza per far sì che il progetto protegga dalla marginalità e attivi autonomie I.Delsedime - A.Sabbione
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Tipico spazio di socialità del nostro tempo: il non Luogo
Spazio anonimo e stereotipato Spazio non identitario, non relazionale, non storico Circolazione accellerata di persone e beni NON LIEUX Introduzione ad una antropologia della surmodernità Marc Augè I.Delsedime - A.Sabbione
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Il Luogo invece.. La nicchia selettiva, che gratifica i fortunati e stimola facilmente sentimenti d’esclusione Restano le occasioni “aperte”: fiere, mercatini, sagre, purtroppo abbondantemente innaffiate di bevande alcoliche…. Spesso dunque contesti e sistemi fortemente permeati di messaggi paradossali, ai limiti del doppia legame: l’offerta reiterata di ciò che è stigmatizzato quando accettato, “impara a bere” “io bevo ma tu no perché a te fa male” etc, le prove incongrue da superare I.Delsedime - A.Sabbione
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Incontri che segnano il tempo
Il tempo vuoto del soggetto solo Il tempo ben organizzato ma etero-diretto della vita in contesto residenziale Suggerire un tempo che rispetti il bisogno individuale, le sensibilità, ma senza abdicare alla ricerca di senso e all’ordine fra passato, presente e futuro. L’ordine non rispetta necessariamente le tappe canoniche del ciclo di vita, spesso enfatizzate e causa di pericolose idealizzazioni, ricerca di un nuovo criterio che apra al nuovo e blocchi le coazioni a ripetere(cfr. alcolismo femminile) I.Delsedime - A.Sabbione
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Eventi di socialità Creano un effetto di comunità, e sono occasione di un riconoscimento pubblico e privato della propria identità, addirittura anche quando non si partecipa, perché l’invito è arrivato, e comunque fa piacere.. Un effetto pragmatico dell’azione partecipativa Occasioni finalizzate, attraverso una trasformazione dell’esperienza a creare un luogo antropologico che, mediando fra ragione e sensibilità costruisce relazione I.Delsedime - A.Sabbione
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Per una socialità situazionista
Non una esperienza di evasione Nè una struttura spazio-temporale che ti contiene MA un evento che nel qui ed ora ti coinvolge (cfr. la nostra miglior arte contemporanea) I.Delsedime - A.Sabbione
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Ma quanto mi costi? Costi tipo di una occasione di socialità
La lista della spesa di un pranzo per 9 pazienti, € 60 a cui si aggiungono spontanei contributi in torte dolci e salate… La lettera di richiesta ingresso in un castello, al fine di ottenere la gratuità per pazienti e operatori I.Delsedime - A.Sabbione
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