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EDUCAZIONE SENZA VITTIME
BARBARA BIANCHI
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INDICE Le contraddizioni della nostra società La crisi dei valori
Una società disorientata Le contraddizioni della nostra società La crisi dei valori Importanza della comunità Decostruzionismo Vittimismo Psicologia individuale e Analisi esistenziale Il metodo Montessori
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Una società disorientata
L’azione educativa per risultare veramente efficace deve essere impostata su una continua osservazione e comprensione. Nella nostra epoca educare è difficile. Le nuove generazioni vivono nel caos totale, di immagini, colori, suoni, soggette in poco tempo a cambiamenti di atteggiamenti e mentalità. Le aree fondamentali dell'esistenza, l'amore, la fede religiosa, il lavoro, sono tutte in una condizione perpetua di provvisorietà. In una società caratterizzata da una permanente e sempre più forte crisi di affetti e valori, in cui i valori tecnico-economici prevalgono su tutti gli altri, si è considerati importanti in base a quanto si ha “successo”, indipendentemente dai mezzi più o meno corretti con cui si è disposti a conquistarselo. Pertanto il compito dell'educatore è sempre più duro e la vita umana esposta al continuo pericolo di dis-umanizzazione.
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Le contraddizioni della nostra società
L’incapacità dell’uomo di oggi di capire l’altro è un limite della società attuale che è circoscritta a una visione unidimensionale dell’esistenza, incapace cioè di capire ciò che va oltre la dimensione del tangibile. In una società soggetta a continui e repentini cambiamenti diventa sempre più difficile individuare dei punti di riferimento. Compito dell’educatore è allora aiutare il giovane a cercare una risposta all’interrogativo sul fondamento della propria vita, che deve avvenire attraverso la presa di coscienza della pluridimensionalità dell’esistenza. Tale scopo può essere ricercato solo attraverso una costante relazione con l’altro, nel confronto con il prossimo posto come modello che viene a essere anche considerato un ostacolo alla realizzazione dei propri desideri. L’educazione è equilibrio del desiderio e ricerca di senso. La ricerca di senso mira all’apprensione di nuove competenze e deve tendere a vivere la vita nella sua totalità.
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La crisi dei valori La società odierna è caratterizzata dalla crisi dei valori morali e religiosi e abbandonata ad una fiducia totale nel progresso e nel futuro. I mezzi di comunicazione e la pubblicità, contribuiscono a creare la falsa illusione che ciò che deve ancora venire, il nuovo, sarà sempre più attraente e migliore del vecchio Nell’era dell’individualismo le tradizioni hanno perso credibilità e rilevanza. Risulta vero solo il “factum”, cioè ciò che abbiamo fatto. Ciò che è conoscibile, vero, degno di considerazione è solo ciò che l'uomo ha realizzato. Quello che permane nell’uomo di oggi è un profondo senso di solitudine, di fatica di vivere un’esistenza senza scopo e ciò che lo invade è solo la smania del fare, senza mai trovare pace perché senza un senso che la dirige la vita non dà mai la sensazione di essere pienamente vissuta e realizzata.
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Importanza della comunità
Una comunità è il luogo dove si sviluppano le relazioni interpersonali dove nascono le amicizie tra le persone, possono formarsi anche legami molto profondi che resistono nel tempo. Compito dell'educatore è quello di offrire ai più giovani luoghi d’incontro in cui possano nascere legami autentici, di fornire all'educando un saper fare specifico. Sul piano pedagogico l’esperienza della comunità con tutti i valori morali che la caratterizza ha una funzione molto importante sul piano della qualità delle relazioni, dell’acquisizione di competenze e sull’incanalamento dei giovani verso uno stile di vita sano.
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Decostruzionismo Disgregamento dei vari settori disciplinari
Frammentazione del sapere Perdita di oggettività con influenze sull'educazione Perdita di un indirizzo unitario della storia dell'educazione e dell'educazione stessa Negazione dell’immagine unitaria dell’uomo Riconoscimento della diversità di ciascuno ma anche selezione dei migliori a scapito degli altri
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Vittimismo Girard, ci propone un’alternativa alla teoria decostruzionista elaborando una nuova concezione “mimetica” dell’uomo, rivalutando i valori religiosi come costitutivi della vita dell’uomo e il significato profondo dell’imitazione nelle relazioni umane. Inoltre, egli partendo da un'analisi dei valori della nostra società, sposta poi l’attenzione sul “La preoccupazione per le vittime”, fenomeno che trova la propria nascita già nel Novecento. Tale concezione è fondata sul rifiuto cristiano del sacrificio dei “meno” dotati in funzione dell’affermazione più dotati. Tale “preoccupazione” costituisce un autentico “assillo” per le Chiese, per i centri di cultura, trovandosi spesso al centro di dibattiti politici e dei sistemi legali. Oggi la preoccupazione per le vittime è quasi scomparsa perché l'ambiente in cui viviamo si presenta completamente privo di sensibilità anti-vittimaria e anche per l'ambiguità dell'agire umano, spesso contraddittorio con un sempre maggior numero di vittime causate dai numerosi conflitti e dai mezzi di distruzione sempre più potenti.
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Psicologia individuale e Analisi esistenziale
L’analisi esistenziale di Frankl nasce nell’ambito della psicologia individuale di Alfred Adler. A fondamento di questa concezione c’è l’individuazione del desiderio come movente dell’agire umano, influenzando di conseguenza lo sviluppo della personalità. Nel bambino c’è una tendenza naturale a volersi affrancare da una condizione d’inferiorità nei riguardi degli adulti e dei pari o più dotati di lui.Per Adler quindi la spinta che motiva il comportamento è la tendenza a raggiungere una condizione di superiorità. Frankl, poi partendo da queste premesse definisce però la vita un compito da realizzare. A causa della lunga deportazione nei campi di sterminio nazisti, matura poi la convinzione che la volontà di vivere è motivata da una diversa visione dell’uomo correlata alla risposta alla domanda sul senso della propria esistenza. La ricerca del significato dell’esistenza è il movente fondamentale dell’essere umano, che può essere solo dato dall’apertura verso l’altro, nell’amore come significato ultimo della propria esistenza, che si prolunga poi nella dimensione religiosa. Quindi l’analisi esistenziale frankliana prende le mosse da un forte desiderio di affermazione insito nell’uomo, che lo porta alla ricerca di modelli da imitare, in continua tensione, senza mai riiuscirvi pienamente perché è solo poi con il trascendimento da sé e quindi con l’incontro con l’altro che l’uomo troverà finalmente il significato autentico della sua esistenza.
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Il metodo Montessori Il metodo montessoriano è caratterizzato dall'esigenza di rendere le pratiche educative idonee il più possibile allo sviluppo dei talenti individuali evitando le mortificazioni date da un’educazione impartita secondo il gioco dei premi e ricompense. Nella sua pratica didattica viene evitata anche la competività in favore di un clima di collaborazione e di spirito relazionale e di libertà. La concezione montessoriana può essere a ragione riconosciuta come un'educazione “anti-vittimaria” che ha come fine lo sviluppo di personalità armoniche e la socializzazione. Maria Montessori trasse dall'osservazione diretta dei bambini i principi del suo metodo e del suo modo di intendere la scuola e le sue “intuizioni” sono oggi confermate da numerose ricerche psicologiche e didattiche. L'educazione montessoriana si concentra sulla cura del bambino, concepito come creativo e responsabile, infatti è lui stesso a dover prendere decisioni su cosa fare e cosa studiare, riguardo alla durata dell'impegno, alle modalità di svolgimento. Ad essere importante non è il “prodotto scolastico-educativo”, ma la formazione della persona che sappia cogliere il senso dell' esperienze vissute, il senso della vita: questo è il fine autentico dell' educazione secondo Maria Montessori.
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