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Attività di informazione sulle Indicazioni Nazionali 2012 (D. M

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Presentazione sul tema: "Attività di informazione sulle Indicazioni Nazionali 2012 (D. M"— Transcript della presentazione:

1 Attività di informazione sulle Indicazioni Nazionali 2012 (D. M
Circolare Ministeriale n. 22 del 26 agosto 2013 Anno scolastico 2013/14 1° Circolo Didattico “Sante Giuffrida” di Adrano D.S. Prof.ssa Loredana Lorena Collegio dei docenti del 24/10/2013

2 Misure di accompagnamento alle I.N. 12: finalità.
Finalità è promuovere nelle istituzioni scolastiche un processo sistematico di riflessione, formazione e ricerca che abbia nelle Indicazioni il suo riferimento fondamentale. La riflessione sulle Indicazioni è finalizzato alla migliore elaborazione possibile di un Curricolo di scuola, entro il quadro nazionale ed europeo di riferimento.

3 Quali azioni devono sviluppare le scuole. 1
Informazione. Presuppone una conoscenza adeguata delle Indicazioni, la comprensione della loro logica profonda. Come: organizzazione di collegi docenti tematici, riunioni di consigli di interclasse/intersezione e di dipartimenti, attivazione di gruppi di lettura/riflessione, nomina di figure di riferimento.

4 Quali azioni devono sviluppare le scuole. 2
“FormAzione.” Intesa non come trasmissione di modelli precostituiti, ma come riflessione sugli aspetti innovativi e socializzazione delle buone pratiche, con ricadute nelle pratiche didattiche, grazie ad un percorso che si perfeziona strada facendo. Come: tramite costituzione di “comunità professionali”; con percorsi formativi on- line; costituendo reti che raccordino i tre ordini di scuola.

5 Quali azioni devono sviluppare le scuole. 3
Monitoraggio. Condotto non solo a livello centrale e intermedio, ma partecipato, in modo che le scuole siano protagoniste attive e consapevoli. Documentazione. Nasce dall’esigenza di disseminare le esperienze didattiche innovative. Strumenti: diario di bordo, report, osservazioni, video.

6 Suggerimenti per la ricerca
TEMATICHE TRASVERSALI DISCIPLINE Cultura Scuola Persona Profilo dello studente Curricolo verticale Didattica per competenze Ambienti di apprendimento Valutazione e certificazione Cittadinanza e Costituzione Inclusione Competenze digitali Comunità educativa e professionale Campi di esperienza Italiano Lingua inglese e/o seconda lingua Storia Geografia Matematica Scienze Musica Arte e immagine Educazione fisica Tecnologia Scegliere almeno uno dei punti inseriti in ciascuna delle due colonne. Es: come la discipline possono contribuire allo sviluppo delle competenze linguistiche.

7 Cultura scuola persona. Il ruolo della scuola nel nuovo scenario
Il nuovo scenario socio-culturale è caratterizzato da ricchezza ma anche contraddittorietà di stimoli culturali, da pluralità di agenzie educative ma anche da vecchie e nuove forme di analfabetismo, da fragilità e disabilità. Il ruolo della scuola Ridurre la frammentazione e il carattere episodico della conoscenza, ricercando l’unità del sapere (interdisciplinarità) nella prospettiva di un nuovo umanesimo, senza dimenticare però il ruolo delle TIC. Educare all’intercultura, sviluppando un’ottica inclusiva. Porre l’alunno al centro del processo educativo, promuovendo i legami cooperativi, garantendo lo star bene in classe. Aprirsi alla collaborazione con il territorio (soprattutto le famiglie) Stimolare auto-orientamento, metacognizione, identità, autonomia, sviluppo delle competenze, cittadinanza. Personalizzare e individualizzare la didattica. Puntare agli ambienti di apprendimento, formando l’alunno sul piano cognitivo e culturale. Tali aspetti devono essere ricompresi tra le finalità del POF! Come fare FormAzione? Promuovere convegni e seminari di ampia portata territoriale e partecipativa, unitamente a laboratori di formazione e ricerca delle reti di scuole

8 IL PROFILO DELLO STUDENTE
Profilo dello studente al termine del primo ciclo 1 e finalità della scuola La scuola è finalizzata allo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione europea. Il POF deve quindi finalizzare la progettazione al conseguimento delle COMPETENZE-CHIAVE EUROPEE e del PROFILO. IL PROFILO DELLO STUDENTE Lo studente inizia ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti; riconosce ed apprezza le diverse identità, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco; rispetta le regole condivise, collabora con gli altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie della informazione e della comunicazione.

9 Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi (…). Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali (…). È capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche (…). Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. Si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali.

10 Curricolo verticale La verticalità del curricolo è un impegno che ogni scuola si assume per costruire percorsi di apprendimento progressivi e coerenti, che sappiano ottimizzare i tempi della didattica e stimolare la motivazione degli alunni (dare senso all’apprendimento). Il curricolo deve essere inteso come autentico progetto di scuola, che contiene, organizza e finalizza tutte le possibili attività e proposte, in modo da assicurare la dimensione olistica di un curricolo finalizzato alla centralità dello studente e allo sviluppo integrale della persona.

11 Didattica per competenze
I traguardi per lo sviluppo delle competenze, previsti per ogni campo di esperienza e per ogni disciplina, sono prescrittivi per gli insegnanti. Una didattica per competenze deve promuovere, sviluppare e valutare, attraverso idonee modalità didattiche e l’organizzazione degli ambienti di apprendimento, le competenze. Molte competenze sono trasversali e non strettamente disciplinari. Tutte le discipline devono concorrere a sviluppare le competenze-chiave per l’apprendimento permanente europee e, soprattutto, le competenze linguistiche. Per sviluppare quest’ambito di ricerca è dunque consigliabile riflettere sul modo in cui le discipline possono contribuire allo sviluppo delle competenze linguistiche (o di altre competenze-chiave europee)

12 Ambienti di apprendimento 1
L’ambiente di apprendimento non è lo spazio fisico dell’aula; esso è caratterizzato dal policentrismo, dalla flessibilità dei ruoli propria dell’apprendimento cooperativo, da una fitta rete di interazioni. Nella scuola dell’infanzia lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, orientato dal gusto estetico, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola; il tempo dovrà essere disteso, consentendo al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita.

13 Ambienti di apprendimento 2
Nella scuola Primaria gli spazi devono essere usati in modo flessibile, i luoghi attrezzati devono facilitare approcci operativi alla conoscenza. la biblioteca scolastica diventa luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi. In particolare occorre Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti. Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità Favorire l’esplorazione e la scoperta Incoraggiare l’apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere (metacognizione) Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.

14 Valutazione e certificazione
“Agli insegnanti compete la responsabilità della valutazione e la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo. La valutazione assume una funzione formativa e concorre ai processi di autovalutazione degli alunni stessi (D.P.R. 122/09) nell’intento di favorire la crescita personale mediante l’attivazione di processi riflessivi e metacognitivi. . Alle singole istituzioni scolastiche spetta, inoltre, la responsabilità dell’autovalutazione, mentre il sistema nazionale di valutazione ha il compito di rilevare la qualità dell’intero sistema scolastico. In questo contesto i docenti sono chiamati ad individuare descrittori di conoscenze, abilità e competenze.

15 Cittadinanza e Costituzione
“L’educazione alla Cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà.” Si capisce quindi che l’insegnamento è responsabilità comune di tutti i docenti. La Legge 169/2008 ha introdotto nelle scuole di ogni ordine e grado l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione che, da un lato viene inserita prioritariamente nell’ambito storico- geografico (o nel campo di esperienza “Il sé e l’altro”), dall’altro però necessita di una prospettiva trasversale. Pertanto oggetto privilegiato di ricerca può essere l’analisi del modo in cui le diverse discipline contribuiscono concretamente allo sviluppo delle competenze di cittadinanza.

16 Inclusione Le Indicazioni sono finalizzate essenzialmente al riconoscimento delle forme di diversità: bambini caratterizzati da svantaggio sociale e culturale, da DSA, da disturbi evolutivi specifici, da forme anche temporanee di malattia, dalla non conoscenza della lingua italiana (BES, Direttiva 27/12/12). Non basta riconoscere; occorre anche valorizzare le forme di diversità, viste come risorsa e occasione di innovazione della didattica. Per far sì che la scuola diventi davvero di tutti e di ciascuno occorre costruire percorsi percorsi attenti alla individualizzazione degli obiettivi alla personalizzazione degli apprendimenti attraverso la ricerca di strategie inclusive.

17 Competenza digitale È una delle otto competenze-chiave europee (Raccomandazione 8/12/2006). È un compito imprescindibile della scuola. L’attività di ricerca della scuola può essere finalizzata in primo luogo ad analizzare le componenti di questa competenza e inoltre a reperire modalità disciplinari e interdisciplinari e le situazioni di uso e sviluppo di tale competenza.

18 Comunità educativa e professionale
“ Ogni scuola vive e opera come comunità nella quale cooperano studenti, docenti e genitori. Al suo interno assume particolare rilievo la comunità professionale dei docenti” i quali devono adottare con convinzione una modalità di lavoro collegiale in cui le capacità, competenze, sensibilità di ognuno si coniughino con quelle degli altri nella prospettiva di un progetto comune di scuola.” È un obiettivo ambizioso ma imprescindibile. Solo una comunità di apprendimento cooperativo, in cui le singole individualità si fondano nella comunità professionale, può porsi traguardi significativi e qualificanti.

19 Discipline L’azione didattica dei docenti non può prescindere dalla padronanza della disciplina di insegnamento. L’articolazione delle discipline è graduale, progressiva, verticale e anche ricorsiva, secondo una logica di incremento ed evoluzione delle conoscenze ed abilità. Fondamentale è stimolare l’interdisciplinarità: particolarmente significativo è il richiamo all’impegno di tutti i docenti nel promuovere un’efficace competenza linguistica negli allievi e nel promuovere gli strumenti del “pensare”, “comunicare”, del “porre e risolvere problemi”, del “rappresentare”

20 Per concludere. Perché la FormAzione?
Risponde ai bisogni delle scuole. Valorizza le autonomie. È pragmatica e concreta, in quanto organizzata intorno ai principi del “si impara facendo”. È condivisa e cooperativa. Guarda al sistema nazionale, mettendo a punto un valore aggiunto che può diventare patrimonio comune e contributo prezioso per la stessa revisione del testo delle Indicazioni Nazionali.


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