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L’IGIENE: definizione

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Presentazione sul tema: "L’IGIENE: definizione"— Transcript della presentazione:

1 L’IGIENE: definizione
Disciplina che ha per fine la promozione e la conservazione della salute a livello individuale e collettivo, attraverso il potenziamento dei fattori utili e l’allontanamento o correzione dei fattori responsabili delle malattie, in modo da conseguire uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale nei singoli e nella collettività

2 Definizione, finalità e contenuti dell'Igiene
L'Igiene pertanto è "la disciplina che si propone di promuovere e conservare la salute sia individuale che collettiva". E’ caratterizzata da tre peculiarità: l'oggetto del proprio interesse non è l'uomo malato bensì quello "sano"; l'ambito di intervento non è limitato solo al singolo individuo bensì esteso all'intera collettività; la tipologia degli interventi non sono limitati all'uomo bensì estesi all'ambiente fisico, biologico e sociale nel quale esso si trova inserito.

3 Quale risposta a tutto questo?
PREVENZIONE Ha il compito di impedire l’insorgenza e la progressione delle malattie, per mezzo di interventi sulla popolazione e sull’ambiente di vita e di lavoro.

4 OBIETTIVI DELL’IGIENE
individuazione dei fattori di benessere PROMOZIONE della salute potenziamento dei fattori di benessere

5 OBIETTIVI DELL’IGIENE
individuazione dei fattori e causa di malattia PROTEZIONE della salute rimozione cause fattori di malattia

6 OBIETTIVI DELL’IGIENE
PROMOZIONE E PROTEZIONE EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE MEDICINA PREVENTIVA (UTILIZZO METODI MEDICI PER LA PREVENZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE)

7 PREVENZIONE Scopo della prevenzione è impedire l’insorgenza e la progressione delle malattie per mezzo di interventi sulla popolazione e sugli ambienti di vita e di lavoro. La prevenzione delle malattie è un compito precipuo della medicina di sanità pubblica .

8 PROFILASSI DIRETTA si occupa della individuazione e della neutralizzazione di sorgenti e di serbatoi di infezione attraverso: Notifica Accertamento e inchiesta epidemiologica Isolamento e contumacia Disinfezione Disinfestazione

9 NOTIFICA (o denuncia) È l’atto obbligatorio con cui il medico informa l’autorità sanitaria di casi di malattie infettive e parassitarie, a carattere diffusivo, di cui è venuto a conoscenza. Essa va effettuata, anche al solo sospetto, per le malattie elencate dal TU delle leggi sanitarie (1934) aggiornato con successivi DM

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22 Eradicazione microrganismo geneticamente stabile
assenza serbatoi non umani immunità permanente contagiosità breve quadro clinico specifico pochi casi asintomatici disponibilità di un vaccino efficace

23 Esposizione all’agente eziologico
Le malattie infettive hanno almeno due cause necessarie ma non singolarmente sufficienti : Esposizione all’agente eziologico Stato di suscettibilità dell’ospite

24 Perché vaccinare? Rimuovere una delle due cause
necessarie per lo sviluppo della malattia (protezione individuale) Per le malattie a trasmissione interumana, rimuovere le condizioni che permettono la trasmissione nella popolazione

25 Parametri rilevanti ai fini di una strategia vaccinale
Popolazione Individuo innocuità del vaccino efficacia del vaccino gravità dell’infezione tutti i precedenti + incidenza della malattia modalità di trasmissione dell’infezione

26 Un’epidemia

27 Protezione di gruppo (Herd immunity)
Protezione della collettività che deriva dalla ridotta circolazione dell’infezione nella popolazione vaccinata La copertura vaccinale da raggiungere per ottenerla è direttamente proporzionale ad R 0

28 Prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria è un atto di natura clinico-diagnostico e trova possibilità di utilizzo prevalentemente per le malattie cronico-degenerative. Consiste nell’identificazione precoce delle malattie prima che si manifestino clinicamente o di condizioni a rischio (es. precancerosi, ipercolesterolemia) seguita dall’immediato intervento terapeutico per interromperne o comunque rallentarne il decorso.

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30 Prevenzione terziaria
La prevenzione terziaria si prefigge di impedire l’invalidità in persone già ammalate di malattie croniche e di favorire il recupero di persone portatrici di handicap, pertanto essa si identifica in larga misura con la riabilitazione.

31 Colonizzazione, infezione inapparente, malattia infettiva
Colonizzazione: il microrganismo è presente sulla superficie del corpo (pelle o mucose) e si riproduce in maniera sufficiente a mantenere la sua numerosità senza determinare alcuna reazione nell’ospite. Infezione inapparente: il microrganismo si moltiplica, causa una reazione misurabile (come la produzione di anticorpi specifici) ma non è rinvenibile clinicamente. Malattia infettiva: quando l’infezione porta ad una malattia clinicamente evidente, con sintomi e segni fisici. colonizzazione Infezione inapparente Malattia infettiva Le mi sono un sottoinsieme delle infezioni che a loro volto sono una sottoinsieme delle colonizzazioni

32 Portatore: persona infetta, incluse quelle con sola colonizzazione, è potenziale fonte di infezione per altri. IN INCUBAZIONE (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo) CONVALESCENTE (difterite, epatite B, salmonella) CRONICO (la condizione di portatore persiste per un tempo molto lungo, es: salmonella typhi) SANO (meningococco: circa il 5-10% dei soggetti sono portatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea )

33 Fattori determinanti per la diffusione delle malattie infettive
patogenicità virulenza carica infettante possibilità di incontro fra ospite e parassita difese aspecifiche immunità ospite agente ambiente

34 TRASMISSIONE DELLE INFEZIONI
Caratteristica delle malattie infettive è la trasmissibilità orizzontale o in alcuni casi verticale (attraverso la placenta).

35 SERBATOI E FONTI DI INFEZIONE
Fonte o Sorgente di infezione : L’organismo vivente che elimina all’esterno l’agente eziologico trasmettendolo a soggetti recettivi di specie uguale o diversa. Serbatoio di infezione: la specie vivente o il substrato inanimato nel quale normalmente i microrganismi patogeni vivono0 e si moltiplicano in modo tale da potere essere trasmessi ad un ospite suscettibile. uomo ( esempio: epatiti virali, meningite c.s.e.) animale (esempio: molte salmonellosi, brucellosi). ambiente (esempio: Legionella pneumophila, Clostridium botulinum, miceti)

36 CATENA DELLE INFEZIONI
. SERBATOI : PERSONE: MALATI (noti o meno), PORTATORI AMBIENTE: ATTREZZATURE, STRUMENTARIO, DISPOSITIVI MEDICI, SOLUZ, ACQUA, ARIA, SUPERFICI AGENTI : BATTERI FUNGHI VIRUS PARASSITI VIE DI TRASMISSIONE: per contatto (diretto ed indiretto) per via aerea per droplets tramite veicoli tramite vettori OSPITI SUSCETTIBILI PORTE D’INGRESSO: Mucose (congiuntive) Cute lesa Tratto gastrointestinale Tratto respiratorio

37 TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE
Può avvenire per via diretta per via indiretta per via transplacentare Trasmissione orizzontale Trasmissione verticale Le modalità di trasmissione dipendono: dalla resistenza che i microrganismi presentano nell’ambiente dalle vie di ingresso obbligate o preferenziali degli agenti patogeni (molti microbi hanno una elevata affinità per tessuti o organi specifici) ad esempio: spore del tetano.

38 MEZZO DI TRASMISSIONE dei microrganismi.
MEZZO DI TRASMISSIONE dei microrganismi. I microrganismi sono trasmessi attraverso varie modalità e, in alcuni casi, lo stesso agente può seguire più di una modalità di trasmissione. Le principali vie di trasmissione sono cinque: contatto, goccioline, via aerea, comuni veicoli e vettori.

39 Contatto E' la più importante e frequente modalità di trasmissione delle infezioni nosocomiali, distinta in: CONTATTO DIRETTO: tra persona e persona con il trasferimento diretto di microrganismi da una persona infetta o colonizzata (sorgente o fonte) ad un ospite suscettibile, ad es. gli operatori sanitari che effettuano attività di assistenza, la mobilizzazione di un paziente, l'igiene personale del malato,ecc...  CONTATTO INDIRETTO: tra un ospite suscettibile e un oggetto contaminato, ad es. strumentario contaminato, aghi, guanti usati per assistere più malati.

40 Malattie trasmissibili per contatto
Diarrea da: Salmonella, Shigella, Campylobacter, E. coli O157:H7 Clostridium difficile Virus dell’ epatite A, E Virus Respiratorio Sinciziale Adenovirus, Rhinovirus Febbri emorragiche virali Malattie gastrointestinali, respiratorie, cutanee Scabbia Pediculosi Varicella Herpes simplex neonatale o mucocutaneo Herpes Zoster

41 Droplet (goccioline) Teoricamente è una forma di trasmissione per contatto. La trasmissione si verifica quando le goccioline contenenti microrganismi patogeni generate da soggetti infetti, vengono espulse a breve distanza nell'aria durante la tosse, gli starnuti, parlando, durante l'esecuzione di alcune procedure come l'aspirazione e la broncoscopia, e si depositano sulla congiuntiva, sulla mucosa nasale o nel cavo orale dell'ospite. Poichè le goccioline non rimangono sospese nell'aria, ma tendono a depositarsi quasi immediatamente, l' infezione si trasmette solo ai soggetti posti nelle immediate vicinanze della fonte e pertanto la trasmissione di questo tipo non deve essere confusa con la trasmissione per via aerea.

42 Malattie trasmissibili tramite goccioline
Pertosse Difterite (C. dyphteriae) Meningite meningococcica (Neisseria meningitidis) Influenza Rosolia Parotite epidemica Haemophilus influenzae tipo b Streptococcus pneumoniae M. pneumoniae Peste polmonare Adenovirus Parvovirus B19

43 Via aerea Avviene attraverso la disseminazione sia di nuclei di goccioline ("droplet nuclei", residui di piccole particelle (diametro di 5 micron o meno), di goccioline evaporate contenenti microrganismi che rimangono sospese nell'aria per lungo tempo), sia di particelle di polveri contenenti l'agente patogeno. I microrganismi trasportati mediante questa via possono essere largamente dispersi attraverso le correnti d'aria e possono venire inalati dall'ospite suscettibile all'interno della stessa stanza oppure a lunga distanza (lontano) dalla sorgente.

44 Malattie trasmissibili per via aerea
morbillo varicella tubercolosi polmonare e laringea Herpes zoster disseminato vaiolo febbri emorragiche virali con polmonite

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46 "Precauzioni Standard" (S)
"Precauzioni Standard" (S)  La costante e corretta applicazione delle Precauzioni Standard è la prima strategia per un controllo delle infezioni nosocomiali. Le Precauzioni Standard hanno lo scopo di ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi in ospedale sia da fonti note che da quelle ignote.

47 Precauzioni standard per prevenire l’esposizione parenterale e a prevenire le esposizioni delle membrane mucose e della cute non intatta di operatori sanitari a patogeni trasmessi per via parenterale Sono basate sull’assunzione che nel sangue o in altri fluidi biologici possano essere presenti HIV, HBV, HCV ed altri agenti patogeni a trasmissione parenterale Le Precauzioni Standard devono essere utilizzate nei confronti di tutti i pazienti, indipendentemente dallo stato infettivo

48 Si adottano sempre per:
Precauzioni standard Costituiscono l’insieme di misure di barriera e di comportamenti atti a prevenire e contenere i germi a diffusione ematogena. Si adottano sempre per:   SANGUE SECREZIONI VAGINALI SECREZIONI SPERMATICHE LATTE MATERNO TESSUTI LIQUIDO AMNIOTICO LIQUIDO CEREBRO-SPINALE LIQUIDO SINOVIALE LIQUIDO PERITONEALE Si adottano solo in presenza di sangue visibile per:   FECI SECREZIONI NASALI SALIVA URINE VOMITO SUDORE LACRIME

49 Precauzioni standard A chi sono rivolte ? A tutti gli operatori sanitari che possono venire a contatto con il sangue ed altro materiale biologico. Quali sono ? adozione di misura di barriera corretto uso e smaltimento di aghi e taglienti decontaminazione dello strumentario riutilizzabile pulizia e disinfezione ambientale

50 Precauzioni basate sulle vie di trasmissione
Precauzioni basate sulle vie di trasmissione In relazione alle vie di trasmissione delle infezioni si possono ridurre a tre le categorie di isolamento: - via aerea (A) - droplet ( goccioline) (D) - contatto (C). Le misure speciali per le tre categorie di isolamento devono essere adottate solo in aggiunta alle precauzioni standard. Sono destinate a pazienti riconosciuti o sospetti di essere infetti con patogeni altamente trasmissibili o epidemiologicamente importanti, diffusi per via aerea o con goccioline o attraverso il contatto con la cute o con superfici contaminate, per i quali sono richieste ulteriori precauzioni oltre a quelle standard.

51 MISURE DI BARRIERA * Lavaggio delle mani * Il lavaggio delle mani è la misura più importante ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni. Riduce la carica batterica usualmente presente sulla cute.

52 Lavaggio antisettico Consiste nell'usare un antisettico e nell'estendere il lavaggio ai polsi e ad una parte dell'avambraccio procedendo nel seguente modo: Bagnare le mani e versare l’antisettico, azionando con il gomito l’apposito erogatore, Lavare le mani, i polsi e parte dell’avambraccio per due minuti usando lo spazzolino monouso solo per pulire a fondo le unghie. Il lavaggio antisettico è obbligatorio prima di eseguire procedure invasive sul paziente e dopo aver toccato una superficie che può essere contaminata con patogeni.

53 Misura del rischio Stima di probabilità
Rischio assoluto, Incidenza, Tasso di attacco, Prevalenza stima del rischio riferita ad un singolo gruppo di soggetti (popolazione) Aumento relativo di probabilità Rischio Relativo (RR), Odds Ratio (OR) stima dell’ incremento relativo di rischio di una popolazione rispetto ad una popolazione di riferimento Aumento assoluto di probabilità Rischio differenziale (RD) stima della differenza assoluta di rischio tra una popolazione ed una popolazione di riferimento Aumento di probabilità imputabile all’ esposizione Rischio attribuibile stima della proporzione di casi che non si sarebbero verificati in assenza di effetto della esposizione, nel gruppo degli esposti o nella popolazione

54 La tabella di contingenza 2x2
Se rappresentiamo esposizione e malattia come caratteri binomiali in una tabella a doppia entrata, otteniamo una tabella di contingenza detta “Tabella 2x2”: Binomiale: 2 modalità Esposti Non esposti Binomiale: 2 modalità Malati Non malati

55 Rischio Relativo a/a+b _____ c/c+d In un campione di 100 soggetti :
Esposti Non esposti Malati Non malati 19 1 31 50 20 80 49 100 Non esposti malati / non esposti = Rischio assoluto per i non esposti 1/50 = 0.02 RR = Rischio ass esposti Rischio ass non esposti RR = 0.38 = 19 0.04 Esposti malati / Esposti = Rischio assoluto per gli esposti 19/50 = 0.38

56 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI

57 Nel settore sanitario il problema dello smaltimento dei rifiuti è molto importante sia per la quantità di ciò che viene prodotto in tutte le strutture sanitarie sia per la particolarità e pericolosità di gran parte di questi rifiuti che infatti richiedono modalità di smaltimento particolari e molto costose. La voce più importante è certamente costituita dal cosiddetto rifiuto sanitario pericoloso a rischio infettivo che rappresenta circa il 70% di tutto il rifiuto prodotto.

58 PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO
SMALTIMENTO RIFIUTI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO -SERVIRSI DI GUANTI MONOUSO -ELIMINARE I TAGLIENTI CONTAMINATI IN APPOSITI CONTENITORI RIGIDI , IMPERFORABILI ,A CHIUSURA ERMETICA -NON RINCAPPUCCIARE AGHI E SIRINGHE -UTILIZZARE SOSTANZE ADSORBENTI NEI CONTENITORI DI RACCOLTA DI LIQUIDI ORGANICI A RISCHIO DI SVERSAMENTO

59 MODALITA’ OPERATIVE

60 trasmissibile attraverso tali liquidi biologici
sangue, feci e urine possono essere fatti confluire nelle acque reflue che scaricano nella rete fognaria (vuotatoi) eccetto nei casi in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali liquidi biologici (in tal caso il Medico compila l’apposito modulo informativo in duplice copia uno per la Direzione Sanitaria, ed uno per la Caposala e lo smaltimento va effettuato nei contenitori dei RIFIUTI OSPEDALIERI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO). (art. 6 D.P.R 15/07/03, n. 254 e D. Lgs. 11/05/99, n. 152) METTERE IN ATTO LE CAUTELE PREVISTE IN MATERIA DI SICUREZZA (L. 626)

61 sacche vuote di sangue e/o emoderivati vanno smaltite come
RIFIUTI OSPEDALIERI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO SONO INVECE DA RESTITUIRE AL SIT: sacche integre sacche parzialmente infuse sacche scadute o con anomalie

62 RIFIUTI OSPEDALIERI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO Codice CER 18.01.03
Raccolti in sacco di plastica dotato di fascetta per chiusura di sicurezza e chiuso in contenitore di cartone rigido (40/60 lt.)

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