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PubblicatoNapoleone Castellano Modificato 10 anni fa
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Classe 3° b Racconti e immagini dai nonni ai nipoti IN TEMPO DI GUERRA…….. __________________________ Celebrazioni per il fatto darmi di Villa Rossi ______________________________________________________________ Anno scolastico 2011-2012 2012
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IN DIVISA LA DIVISA DEL PARTIGIANO ________________________________________________ LE DIVISE DELLESERCITO IL servizio militare obbligatorio era un momento importante nella vita dei giovani: la foto in divisa veniva spedita a madri e fratelli come ricordo. Anche i partigiani avevano una divisa che li distingueva dallesercito regolare: era composta da ciò che si poteva trovare in casa o veniva sottratto ai soldati catturati
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A SCUOLA La scuola non prevedeva classi miste,almeno fino alle superiori. I liceali che diedero la maturità nel 1938,dopo poco più di due anni, furono richiamati alle armi ESTATE 1938: MATURITA CLASSICA AL LICEO- GINNASIO L.ARIOSTO FOTO DI GRUPPO LA TENUTA SPORTIVA IL BATTAGLIONE UNA CLASSE ELEMENTARE FEMMINILE
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QUANDO SI SFOLLAVA Durante la guerra, le città erano spesso bersaglio di bombardamenti e molti si rifugiavano nelle campagne vicine, ospiti di parenti o altre famiglie contadine. Erano gli sfollati che, lontani dai pericoli dei centri, cercavano di riprendere la vita normale. IN MOTOCICLETTA ALCUNI REGGIANI SFOLLATI AD ALBINEA IL BAROCCIO
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MODA DI GUERRA Nonostante la guerra, si trovava ancora il tempo per la passeggiata nel centro della città: la moda del tempo imponeva abiti eleganti, guanti e cappelli per uomini e donne. Spesso, per le vie del centro, cera un fotografo ambulante che immortalava i passanti più distinti e le giovani signore
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TUTTI IN POSA... Una serie di immagini posate: dal fotografo ci si faceva ritrarre per poi mandare la foto ad amici o parenti
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1940-2012 : i racconti e le immagini. Un giorno, io e mia zia Gina, dovevamo recarci in città passando per San Maurizio. Ci eravamo appena incamminate quando, allimprovviso, ci trovammo davanti un soldato tedesco ubriaco che, armato, minacciava di spararci. Quasi per miracolo, intervenne un generale della stessa nazionalità che, nella sua lingua, gli ordinò immediatamente di lasciarci andare, impedendo che ci uccidesse. Infine, con il rigore che i tedeschi hanno, ci chiese scusa e fece arrestare il suo soldato, per ciò che stava per fare.
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... di solito i tedeschi non badavano a noi bambini, ma una volta hanno visto mio fratello allontanarsi con una pentola in mano. Quando è tornato indietro con la teglia vuota, i tedeschi gli hanno chiesto, puntandogli il fucile alla testa, dove fosse stato; tutti noi che eravamo presenti temevamo che ci scoprissero, ma mio fratello affermò che aveva portato la minestra al nonno che stava lavorando nei campi, così si è salvato
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Avevo dieci anni ed ero sfollata a Gavasseto, per sfuggire ai bombardamenti in città. Con me cerano anche altre famiglie e, quando le bombe arrivavano in campagna, ci nascondevamo tutti allinterno dei fossi, per non essere colpiti.
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1940-2012 : le immagini CLASSE 3° B ANNO SCOLASTICO 2011-2012
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