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La competenza professionale nel rapporto tra formazione e occupazione Osservazioni di Michele Pellerey Geova Ciofs 20131.

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Presentazione sul tema: "La competenza professionale nel rapporto tra formazione e occupazione Osservazioni di Michele Pellerey Geova Ciofs 20131."— Transcript della presentazione:

1 La competenza professionale nel rapporto tra formazione e occupazione Osservazioni di Michele Pellerey Geova Ciofs 20131

2 La tematica del seminario evoca la questione della validazione e della certificazione delle competenze professionali. Essa è stata affrontata a livello europeo a partire dalla fine degli anni ottanta anche per cercare di risolvere i problemi derivanti dalla mobilità nel mondo del lavoro: come riconoscere le qualificazioni di coloro che si spostano da un paese allaltro nel comune mercato del lavoro europeo. Geova Ciofs 20132

3 Piuttosto che ripercorre le tappe di un cammino, che è sfociato, soprattutto nellambito del riconoscimento delle competenze acquisite in contesti non formali e informali, in varie sperimentazioni europee, alcune italiane, e nellultimo anno con una serie di disposizioni di legge, preferisco riflettere sulla natura della competenza professionale e sui problemi connessi con il suo riconoscimento da parte sia dellinteressato, sia da parte del sistema formativo, sia da parte della comunità professionale di appartenenza. Geova Ciofs 20133

4 Definisco in maniera generica la competenza professionale come: la capacità di condurre una vita professionale valida ed efficace in un settore produttivo (di beni o di servizi) specifico. Geova Ciofs 20134

5 La legge Fornero definisce la competenza certificabile come un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale e informale. Il Decreto legislativo applicativo della legge riprende la definizione europea: comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di studio, di lavoro o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale e informale. Geova Ciofs 20135

6 E evidente che non basta possedere un insieme strutturato di conoscenze e di abilità; è necessario che questo patrimonio sia spendibile non solo nellattività professionale di riferimento, ma anche nei processi di apprendimento permanente. Ciò implica lessere in grado di mobilizzare e coordinare in maniera integrata il proprio patrimonio conoscitivo e operativo in specifiche situazioni lavorative. Geova Ciofs 20136

7 Queste sollecitano il soggetto a elaborare unadeguata interpretazione della richiesta di intervento pratico emergente, lorganizzarsi per rispondere a tale richiesta in maniera valida ed efficace, volendo portare a termine il lavoro con puntualità e precisione. Non solo, ma la qualità dellintervento operativo deve rispondere a criteri che derivano da una pratica professionale aggiornata ed economicamente sostenibile. Geova Ciofs 20137

8 Tutto ciò ha una chiara ricaduta sui processi di formazione professionale iniziale, che esigono unattenta integrazione tra componenti educative personali, sociali, culturali e professionali. Quanto verrà esposto nel seguito va collegato sistematicamente anche in questa direzione. Geova Ciofs 20138

9 1. La natura relazionale della competenza professionale Geova Ciofs 20139

10 Soggetto (lavoratore) Compito da svolgere Pratica lavorativa (posto di lavoro) (aggiornata) Geova Ciofs 201310

11 Le tre relazioni: 1) tra il soggetto e il compito da svolgere o situazione sfidante (posto di lavoro) 2) tra il soggetto e la comunità di pratica e la pratica professionale aggiornata 3) tra lattività da svolgere nel posto di lavoro e la pratica professionale che caratterizza oggi il settore Cospes 19 novembre 201011

12 Conseguenza sul piano della competenza e della sua valutazione: quale livello di qualità operativa è riconoscibile tenendo conto del contesto di pratica professionale attuale e prospettica? Geova Ciofs 201312

13 2. Le componenti soggettive della competenza professionale ovvero che cosa caratterizza un professionista o un lavoratore competente Geova Ciofs 201313

14 Spencer e Spencer (1995) distinguono le competenze di superficie considerate più suscettibili di modifica e di sviluppo, e di valutazione, da quelle più profonde come motivi, concezione di sé, tratti personali, di più complessa rilevazione e sviluppo. Queste ultime costituiscono come liceberg della persona. Geova Ciofs 201314

15 Di qui la proposta di descrivere quanto sopra descritto attraverso un sistema di cerchi concentrici. Il cerchio più esterno comprende le competenze tecniche e pratiche generali, soprattutto se collegate a uno specifico posto di lavoro. Il cerchio intermedio fa riferimento a quelle culturali e tecnologiche. Quello più interno, che costituisce come liceberg sommerso del soggetto include la qualità più personali. Geova Ciofs 201315

16 Competenze tecniche e pratiche Competenze culturali e tecnologiche Competenze personali Merano 3 maggio 201216

17 I processi di sviluppo e di integrazione tra le tre tipologie di competenza si possono ricondurre a quelli individuati da Argyris (1993) come primo, secondo e terzo loop. Le Boterf (2000) li ha esplorati individuandone tre forme di apprendimento. La prima forma è definita a ciclo semplice (simple loop): il soggetto sviluppa tale competenza correggendo la sua azione sulla base dei suoi obiettivi, ma senza cambiare sostanzialmente questi, né i valori o le teorie dazione che la guidano. Geova Ciofs 201317

18 La seconda forma è a ciclo doppio (double loop): il soggetto la sviluppa rimettendo in causa i suoi obiettivi e i loro fondamenti. Egli è condotto a far evolvere i suoi schemi operatori e le sue rappresentazioni, a rivedere le sue teorie dazione. La terza forma di sviluppo è a ciclo triplo: il soggetto apprende a modificare o a sviluppare la sua maniera di apprendere, egli apprende ad apprendere migliorando il funzionamento delle due forme precedenti di apprendimento. Geova Ciofs 201318

19 George Bateson (1991) distingue: -apprendimento di livello zero: prime esperienze di lavoro - livello uno o proto-apprendimento: si acquista un saper concreto - livello due o deutero apprendimento: si sviluppa un vero e proprio abito di lavoro - livello tre: si sviluppa la consapevolezza critica e la capacità di modificare abiti di lavoro consolidati Geova Ciofs 201319

20 Dilts (1994) 1) Qualunque sistema di attività è un sottosistema inserito in un altro sistema, che, a sua volta, si trova inserito in un altro sistema sempre più ampio, e così via. 2) L'apprendimento in un sottosistema produce un tipo di apprendimento relativo al sistema nel quale si sta operando. 3) L'effetto di ogni sistema di apprendimento è organizzare e controllare l'informazione al livello inferiore a esso. 4) L'apprendere qualcosa a un livello superiore cambierà le cose ai livelli inferiori, ma apprendere qualcosa a un livello inferiore può o non può informare e influenzare i livelli superiori. Geova Ciofs 201320

21 4) L'apprendere qualcosa a un livello superiore cambierà le cose ai livelli inferiori, ma apprendere qualcosa a un livello inferiore può o non può informare e influenzare i livelli superiori. Anche in Mezirow si ha una prospettiva simile partendo dalla sua descrizione progressiva di apprendimento trasformativo, che al livello più elevato considera i cambiamenti di prospettiva di significato o senso e prospettiva esistenziale. Geova Ciofs 201321

22 Dal punto di vista dei processi formativi, come di quelli valutativi, è estremamente importante, soprattutto oggi di fronte alla velocità di cambiamento dei processi tecnologici e delle forme organizzative del lavoro, non solo promuovere abiti di lavoro coerenti con le aspettativi di ruolo attuali, ma soprattutto capacità di lettura critica di essi e apertura a necessarie modifiche. E questo, come sappiamo dalle ricerche sia psicologiche, sia teoriche, non è sempre agevole, perché modificare un abito consolidato implica non poche condizioni attuative Geova Ciofs 201322

23 3. Che cosa è osservabile, validabile e certificabile Geova Ciofs 201323

24 Ciò che è osservabile e valutabile sono le manifestazioni di competenza. Da queste è più agevole inferire e registrare gli aspetti prima detti superficiali: i saper fare di natura tecnico-pratica legati a una mansione specifica. Anche abbastanza agevolmente rilevabili, secondo forme tradizionali, sono le conoscenze e abilità di natura culturale e tecnologica. Più complesso è risalire alla dimensione più profonda della competenza (iceberg). Geova Ciofs 201324

25 Lo strumento universalmente più adottato è costituito dal cosiddetto portfolio professionale, declinato nelle sue varie forme, incluse quelle digitali. Questo può costituire la base di riferimento anche per valutare livello e consapevolezza delle qualità personali. Le procedure utilizzate tuttavia non possono considerare solo le conoscenze e abilità possedute (e la loro qualità). Geova Ciofs 201325

26 Occorre evidenziare la capacità di attivare e coordinare tali risorse interne (e quelle più profonde) per svolgere i compiti caratterizzanti il proprio ruolo professionale. Ai fini poi della validazione occorre che si abbiano chiari termini di confronto: i cosiddetti standard di competenza. Geova Ciofs 201326

27 4. Alcune osservazioni sulla normativa recente in materia di certificazione delle competenze sviluppate in contesti non formali e informali. Geova Ciofs 201327

28 Attivare un sistema nazionale e i relativi sistemi regionali previsti dalla normativa è certamente unimpresa impegnativa e costosa. Pensare di poterlo fare senza oneri per lo stato sembra unipotesi poco realistica. Il susseguirsi di testi normativi a livello di Raccomandazioni europee, di leggi e decreti legislativi nazionali e di leggi regionali sembra costituire una interessante base di studio ed elaborazione di documenti, riflessioni, proposte, ecc.. Geova Ciofs 201328

29 Ma tutto ciò si basa su una ben fragile e incerta verifica di fattibilità a costi zero. Già lo sviluppo di un adeguato repertorio delle qualificazioni o parti di esse può essere un interessante elenco di quanto già esiste, ma sul piano del riconoscimento e validazione di competenze parziali acquisite nei contesti non formali e informali ciò è del tutto insufficiente. E anche in questo caso la costituzione di un tale repertorio implica unattività non indifferente di lavoro specialistico. Geova Ciofs 201329

30 Inoltre: quale riconoscimento delle certificazioni si intende promuovere, se non garantire. Ciò ha costituito laspetto più interessante del sistema francese della Validation des acquis de lexpérience. Tale riconoscimento può essere presente soprattutto in due ambiti particolari: il sistema formativo formale (Istruzione e Formazione professionale, Istituti Tecnici e professionali, Licei, Università, IFTS, ITS); il mondo del lavoro (sindacati, imprese, istituzioni pubbliche, tramite contratti di lavoro, concorsi, ecc.). Geova Ciofs 201330

31 Non essendo in grado di valutare adeguatamente le opportunità, le condizioni e il grado di difficoltà presenti nel secondo caso, concentro la mia attenzione sul riconoscimento a livello di percorsi formali e in particolare, ma non esclusivamente, in riferimento al sistema di Istruzione e Formazione professionale. Geova Ciofs 201331

32 Spetta alle Regioni riconoscere le conoscenze e competenze, anche parziali e comunque acquisite, in riferimento ai processi formativi di cui sono titolari e la loro certificazione pubblica. Ma quali le procedure e le forme di certificazione per quanto concerne competenze che non siano state promosse e valutate entro i percorsi formali e, in particolare, conoscenze e competenze parziali, cioè tali da non poter costituire un patrimonio riconoscibile a livello di qualifiche o diplomi professionali. Geova Ciofs 201332

33 5. Su alcune condizioni di attuazione di quanto previsto dalla normativa Geova Ciofs 201333

34 1) Identificare con sufficiente chiarezza gli standard di riferimento. 2) Identificare la documentazione o le prove che possono garantire il confronto con gli standard di riferimento previsti. 3) Identificare i processi e le figure professionali, e relative qualificazioni, che sono coinvolti nei processi di certificazione delle competenze. Geova Ciofs 201334

35 Conclusioni Geova Ciofs 201335

36 In base alle sperimentazioni finora messe in campo sembra che la certificazione delle competenze costituisca prima di tutto un sistema per vedere riconosciuti crediti spendibili nei percorsi formali con riduzione delle richieste curricolari. Geova Ciofs 201336

37 Occorre, tuttavia, sottolineare limportanza da un punto di vista soggettivo di vedere riconosciute almeno alcune delle competenze acquisite nel corso della propria vita nei vari contesti di apprendimento. Tali riconoscimenti hanno valore anche motivazionale al fine di migliorare se stessi e impegnarsi in percorsi di formazione personale e professionale. In fin dei conti il protagonista fondamentale di ogni apprendimento permanente è proprio il singolo lavoratore. Geova Ciofs 201337

38 Perché tale prospettiva sia effettiva occorre il soddisfacimento di almeno due condizioni: a) per ogni percorso di qualifica a di diploma sia individuate e strutturate a partire dagli standard nazionali le unità di competenza che integrate tra di loro permettono di raggiungerli in maniera sostanziale; b) il procedimento di riconoscimento e di certificazione delle competenze proprie di ogni unità abbia una valore spendibile in ogni sede formativa regionale. Geova Ciofs 201338

39 In primo luogo, sia nel mondo del lavoro, sia in quello della formazione, è risultato assai difficile passare dallidea di valorizzare dal punto di vista formativo e lavorativo le competenze effettivamente acquisite dai singoli soggetti sul piano esperienziale, a uneffettiva loro certificazione. Non basta quanto descritto dalle qualifiche e dai diplomi professionali, si richiede che dalla prefigurazione di un referenziale professionale aggiornato e contestualizzato sul piano territoriale si passi allenucleazione delle unità di competenza che lo caratterizzano e che queste siano chiaramente descritte e strutturate per poter essere oggetto di valutazione. Geova Ciofs 201339

40 In secondo luogo sia il sistema di Istruzione e formazione professionale, sia il sistema di Istruzione (in particolare gli Istituti Professionali di Stato), sia i vari Servizi per limpiego manifestano non pochi ritardi nel saper gestire processi di valutazione delle competenze effettivamente acquisite. Non basta avere una certa dimestichezza con i suoi concetti fondamentali e la conoscenza di qualche metodologia pratica, occorre avere sviluppato la capacità di portare a termine un processo di valutazione delle competenze sia culturali, sia professionali sufficientemente valido, pertinente e affidabile. Geova Ciofs 201340

41 In terzo luogo, soprattutto a livelli di qualificazione non particolarmente elevati, non è molto diffusa una forma di imprenditorialità di sé che faciliti la consapevolezza delle competenze già acquisite, sapendole documentare e valorizzare nel contesto del mondo della formazione e del lavoro. Il più delle volte i soggetti, che hanno già acquisito conoscenze e abilità interessanti in un ambito di lavoro, non riescono a esplicitarle in maniera adeguata a causa di una debole consapevolezza di quanto posseduto. Geova Ciofs 201341

42 Grazie dellattenzione e della pazienza Geova Ciofs 201342


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