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PubblicatoSamuela Rizzo Modificato 10 anni fa
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LE FATTORIE DIDATTICHE MANTOVANE In campagna tra gioco e conoscenza
a cura di Marina Bordonali Dir. Scolastico c/o USP di Mantova San Benedetto Po settembre 2008 Ringraziamenti Le scuole protagoniste
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Cosa sono le fattorie didattiche?
Possiamo definirle aziende agricole che ricevono studenti accompagnati dai propri maestri e professori, per una visita o un periodo di soggiorno che ha come scopo quello di far conoscere uno o più aspetti specifici della attività aziendale o dell'ambiente rurale e naturalistico del territorio che circonda l'azienda. Sono aziende agricole e/o zootecniche che, oltre all’attività produttiva tradizionale, offrono, in un’ottica di multifunzionalità, servizi alla collettività promuovendo la scoperta e la conoscenza dell’ambiente rurale, dell’origine degli alimenti, delle tecniche di lavorazione dei prodotti tipici nel rispetto dell’ambiente e del territorio. In altre parole un’azienda agricola per diventare fattoria didattica deve continuare a svolgere la proprie normali attività (arare, concimare, seminare, irrigare, raccogliere, ecc. o ancora mungere, caseificare, ecc.) cercando di trasmettere piacevolmente le nozioni che si riferiscono ad una data operazione spaziando al di là dell’argomento in oggetto non trascurando da un lato l’esigenza ludica dei più piccoli o esperienziale dei più grandi e dall’altro le necessarie precauzioni di sicurezza che ne garantiscano l’incolumità. L'iniziativa Fattorie Didattiche ha quindi una forte valenza socio-culturale, essa si propone infatti di: valorizzare la relazione città-campagna; favorire il recupero del valore culturale e ambientale del proprio territorio; valorizzare l'importanza e il ruolo sociale dell'agricoltura; sensibilizzare al rispetto dell'ambiente e al ritmo della natura; educare al consumo consapevole; favorire la diversificazione dei redditi agricoli. Tale conoscenza si può trasmettere: - facendo visitare coltivazioni, allevamenti e attrezzature dell'azienda, Consentendo di assistere allo svolgersi concreto di attività agricole e artigianali, facendo visitare luoghi di interesse naturalistico per l'osservazione florofaunistica e geologica, dando spiegazioni tramite personale adeguatamente preparato, allestendo una sala riunioni per i gruppi, allo scopo di proporre conferenze, dibattiti e proiezioni, distribuendo documentazione che prepari, accompagni e integri la visita alla fattoria didattica. Queste forme di conoscenza, a seconda dei casi concreti, possono integrarsi fra loro, componendo un quadro sempre più incisivo e qualificato (il cosiddetto "percorso didattico")
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Fattorie didattiche e/o agriturismi?
L'organizzazione dell’ azienda come fattoria didattica offre anche a chi la gestisce interessanti opportunità: - promuove, presso le famiglie degli studenti e le relative conoscenze, l'azienda e i suoi prodotti contribuendo allo sviluppo della vendita diretta e della ristorazione agrituristica; - stimola la creazione, nell'azienda agricola, di nuove professionalità, consentendo di valorizzare eventuali attitudini culturali e pedagogiche presenti nel gruppo di conduzione dell'azienda (famiglia, cooperativa, ecc.). L'obiettivo prioritario rimane educativo ,la fattoria didattica, resta a tutti gli effetti un'azienda agrituristica, in quanto esercita attività di ricezione e di ospitalità, organizzando attività culturali connesse con i temi agricoli e ambientali. Non siamo soli, l’esperienza europea è molto ampia e interessante LE ESPERIENZE EUROPEE I precursori delle fattorie d'animazione in Europa sono gli Scandinavi: Norvegia, Svezia, Danimarca che hanno messo in pratica agli inizi del '900 le idee di un movimento americano: i Club 4H. Quattro parole inglesi che iniziano con la lettera H (Head, Health, Heart, Hand) e riassumono l'obiettivo teso ad uno sviluppo armonico dell'individuo: la testa, la salute, il cuore, con le mani. "Imparare facendo" riassume la pedagogia globale; l'equivalente della nostra pedagogia attiva. La Germania si interessa a queste problematiche già alla fine della seconda guerra mondiale. Allo sviluppo dell'urbanizzazione si accompagna la creazione di "luoghi d'incontro" dei giovani con gli animali; sono inoltre riservati spazi ai ragazzi per offrire loro uno spazio di gioco, di libertà, di creatività e d'accoglienza (Aktivspielplätze). Nei Paesi Bassi le City Farms si sono sviluppate in modo più sistematico ed organizzato perché vengono sostenute da una Fondazione Nazionale, dai Ministeri dell'Agricoltura e degli Affari Culturali e da numerosi sponsor. L'obiettivo principale è quello di sviluppare il contatto diretto con animali e piante. Dal 1970 queste strutture si sviluppano nel Regno Unito da un'idea un po' differente. L'installazione di City Farms diviene la soluzione di recupero di luoghi abbandonati, spesso trasformati in discariche nelle zone urbane periferiche oppure è l'unione di un gruppo di giardini familiari e di fattorie urbane. Tra il 1970 e il 1980 esperienze analoghe si sono registrate nel Belgio Fiammingo e poi Francofono, sulla base di un concetto forte: mettere in relazione l'Uomo e l'Animale. Infine in Francia la prima Fattoria Urbana è stata costituita nel 1974 nella periferia di Lille sull'esempio delle esperienze nordeuropee. Le varie federazioni o gruppi nazionali si sono raggruppate nel 1990 in una rete europea, la European Federation of City Farms (EFCF). Le City Farms propongono soluzioni solidali rispettose dell'essere umano e dell'ambiente da cui dipendono. Ciascuna può avere una specificità sia sotto il profilo della struttura, sia dell'accoglienza: terapeutica, conservativa, inserimento sociale, educazione all'ambiente, ecc… L'ESEMPIO DELLA FRANCIA Le fattorie di animazione e didattiche conoscono oggi in Francia un formidabile sviluppo (se ne contano attualmente circa 1300 organizzate in 18 reti regionali).
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Fattorie didattiche: Scuole di Ecologia all’aperto
Le Fattorie Didattiche sono aziende agricole nelle quali si fa scuola all’aperto in maniera viva e attiva; si tratta di aule all'aperto in cui i ragazzi imparano a conoscere la vita degli animali e l’origine dei prodotti che consumano e molto altro come andremo a vedere. Per i ragazzi è importantissimo fare esperienze pratiche e non solo teoriche. E' per questo che tante scuole escono dalle aule e fanno esperienze concrete, all'aperto, a contatto con gli ambienti naturali, con gli animali, con gli alberi, respirando a pieni polmoni. Le scuole di ecologia all'aperto sono i luoghi ideali per offrire veri e propri itinerari di educazione ambientale nei quali scoprire il mondo che ci circonda attraverso l’uso di tutti i sensi. Fare scuola all'aperto ha un profondo significato educativo: significa ritrovare i collegamenti, ricostruire il legame col mondo naturale, col mondo agricolo, organizzato sul fare e sull'uso intelligente delle mani. Si usano quindi le scienze naturali, le tecnologie appropriate, le scienze umane ed il gioco come strumenti per comprendere le conseguenze dei piccoli e grandi gesti quotidiani. Si comprendono le relazioni fra la natura, la storia, la cultura di un determinato territorio. E' questo che viene offerto ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze nelle fattorie didattiche o più in generale nelle scuole di ecologia all'aperto.
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Scegliere la proposta adatta
La prima cosa da fare è individuare i temi sui cui centrare la proposta educativa scegliendo fra le varie aziende quella che la svolge con un alto livello di conoscenza e di esperienza. La prima cosa da fare è individuare i temi sui cui centrare la proposta educativa (es. apicoltura, enologia, produzione di latte e formaggi, ecc.), scegliendo fra le varie aziende quella che la svolge con un alto livello di conoscenza e di esperienza. Così, ad esempio, per studenti giovani (es. scuole medie), è didatticamente più efficace un'azienda agricola con una vasta gamma di attività (allevamento, cantina, serre, agriturismo, museo agricolo, ecc.) in modo da dare l'idea dell'insieme agricolo; mentre col crescere dell'età e della specializzazione scolastica (es. istituti tecnici o professionali per l'agricoltura), si può invece puntare su più elevati gradi di approfondimento (es. sistemi di vinificazione delle uve, coltivazioni biologiche, ecc.), fino a proporre una vero e proprio stage formativo su una determinata attività o singola lavorazione. Per i più piccini forse converrà privilegiare un approccio emozionale.
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Guida alle fattorie didattiche mantovane
In campagna tra gioco e conoscenza: 24 opportunità di crescere La rete delle fattorie didattiche mantovane ha rappresentato in questi anni un efficace strumento di promozione dei valori legati all'ambiente, ad una alimentazione sana e consapevole, all'agricoltura e allo spazio rurale. I programmi proposti abbracciano i temi dell'educazione alimentare, ambientale e alla ruralità, attraverso esperienze che sviluppano la manualità e la sensorialità, la motricità e la riflessione scientifica. La guida ci propone ben 24 fattorie proveremo a raggrupparle a seconda della caratteristica principale, ma non vorrei fosse riduttivo poiché in ciascuna si realizzano più esperienze, perciò vediamole insieme,
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Scuola d’ambiente - natura
- Il bosco: conoscenza e leggende -Flora e fauna selvatica -Le siepi, le piante secolari -Marcite e zone umide -Suoni e odori della campagna -L‘ agricoltura biologica Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni L'importanza del docente Buona parte della riuscita o meno di iniziative di questo tipo dipende dalle capacità didattiche del docente, cioè di chi - scelto tra il personale dell'azienda - si incarica di accogliere, accompagnare e dare spiegazioni ai visitatori. Oltre a una spiccata predisposizione alla didattica, il docente dovrà: - conoscere bene, la materia da trattare, - avere capacità di corretta esposizione soprattutto per quanto riguarda l'adattamento al livello intellettuale dei visitatori (diverso sarà spiegare a ragazzi delle scuole elementari, piuttosto che a studenti di un istituto tecnico agrario), - mettere a punto uno standard espositivo in modo che gli argomenti siano trattati esaurientemente nei tempi previsti.
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La biodiversità :piante e insetti
MONTE ROCCOLO VOLTA MANTOVANA La biodiversità :piante e insetti OLIMPUS AQUAE RIVALTA SUL MINCIO Energia dalla terra e dal sole LE BINE ACQUANEGRA SUL CHIESE La biodiversità: il bosco e lo stagno LA BIANCHINA SAN BENEDETTO PO L’erbario, l’orto, i semi CORTE PAGLIARI VERDIERI COMMESSAGGIO Il parco dell’Oglio Po, la biodiversità VOJON PONTI SUL MINCIO La biodiversità, il vino IL GALEOTTO BIGARELLO Percorsi scientifico-naturalistici e … un ottimo risotto CORTE MEDAGLIE D’ ORO Piante officinali,esplorazione delle rive del Secchia
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Scuola di gusto – il fare
I vecchi mestieri Il museo degli attrezzi della civiltà contadina I giochi di una volta Ecomuseo e storia dell'agricoltura Usanze popolari di tradizione contadina Dai cereali al pane - Il mais e la polenta Il latte e il formaggio L'ape e il miele Dall'uva al vino Le erbe officinali - Il prato nel piatto: le erbe selvatiche Laboratori del gusto Degustazione e confronti sensoriali: frutta, salumi, miele formaggi Avere un laboratorio delle mani vuol dire offrire ai bambini il diritto all’uso delle mani, uno dei diritti più disattesi della nostra società, dove tutto è già preconfezionato. Il laboratorio delle mani per l’autocostruzione dei giocattoli è un luogo in cui i bambini imparano ad usare utensili e materiali di recupero e naturali come legnetti, foglie, semi, argilla e cartapesta.... Nidi artificiali e mangiatoie: ecco alcuni esempi concreti di lavoro coi ragazzi. Infine un laboratorio della manualità è l’occasione per utilizzare le mani in tutte quelle lavorazioni che sono tipiche della casa rurale: la preparazione della marmellata, delle conserve nonchè la lavorazione della farina per trasformarla in pane o pasta. IL MONDO DELLE API L’arnia didattica è un utile e pratico strumento per fare osservare da vicino ai bambini l’affascinante mondo delle api. Le api non sono utili solo perchè fanno il miele: col loro girovagare di fiore in fiore impollinano molte piante e questo aumenta moltissimo la biodiversità e la produzione di frutti. Se la stagione è giusta si passa poi all’osservazione e perchè no alla pratica della smielatura. Il miele è un prodotto che quasi tutti I bambini sono disposti ad assaggiare.
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CORTE VALLE SAN MARTINO MOGLIA
I lavori del contadino, la sensorialità, giochi di un tempo ARGININO PICCOLO OSTIGLIA Dal seme al pane, la vita nella fattoria IL GLICINE Le erbe officinali, i biscotti, il gioco CORTE GALVAGNINA CESOLE Il mais, la vendemmia , dal latte al burro, al formaggio CARDINAL MENDOZA BORGOFORTE Conosciamo i porcellini BIO WELT POZZOLO L’orto e il frutteto, il pane, tutto nel Parco del Mincio AI PENDOLINI MONZAMBANO Api, miele, baco da seta: ecologia in fattoria CORTE VIRGILIANA PIETOLE /VIRGILIO Antica corte gonzaghesca: dall’erba al grana L’ALBERO DEL LATTE CORREGGIO MICHELI Vitellini, formaggi e … gelati
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Scuola di emozioni – gli animali
Il cavallo Gli ovini Gli animali della stalla L’asinello Un'occasione per scoprire la reale natura del cavallo, le sue origini, le razze, il comportamento, le possibilità che l'uomo ha di comunicare con lui alla luce delle più recenti ricerche dell' etologia. Si affrontano aspetti e argomenti innovativi, capaci di stimolare l'interesse dei ragazzi e di favorire una successiva ricerca intorno ai temi che si vorranno trattare. L'argomento centrale é quello della comunicazione non verbale e del linguaggio del corpo. L'attività é incentrata su una dimostrazione di comunicazione e "giochi" da terra tra uomo e cavallo e prosegue con un modulo del "laboratorio di comunicazione non verbale" che vede gli allievi attori e soggetti dell'esercitazione.
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Il nuovo e l’antico, la carta, l’argilla, i rifiuti
CORTE CASCINE BORGOFORTE Il nuovo e l’antico, la carta, l’argilla, i rifiuti KIBA RANCH POGGIO RUSCO I cavalli: giganti che diventano amici CORTE BAGHINA SAN BENEDETTO PO Le coccinelle, l’asinello,il gregge RARA AVIS MANTOVA Esploriamo lo stagno, il giardino vivo AL LAGHET PORTO MANTOVANO Il cavallo e la storia: tutti in sella! CASCINA BASALGANELLA CERESARA Il “Piccolo Principe”… nell’orto CASCINA SGUAZZARINA CASTEL GOFFREDO Animali, orienteering, vecchi e bambini insieme!
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Proposte per le famiglie
Agriturismo sociale: gruppi, diversamente abili, anziani. La prevenzione degli infortuni Tutte le fasi della permanenza del gruppo in azienda dovranno essere attentamente analizzate anche sotto il profilo della sicurezza e della vigilanza, allo scopo di rimuovere rischi di infortunio e interferenze con l'esercizio dell'attività agricola. Tutto il personale aziendale (non solo l'accompagnatore-docente) dovrà essere poi consapevole della necessità di operare con una particolare attenzione a causa della presenza di estranei nei luoghi di produzione e di lavoro. Particolare attenzione dovrà porsi nel caso di partecipazione dimostrativa degli ospiti a qualche pur semplice operazione aziendale, prevedendo una assistenza e una vigilanza proporzionate alla complessità dell'operazione stessa, e dotando l'ospite delle necessarie attrezzature di prevenzione. Come per ogni attività agrituristica (ma in questo caso ancor più a ragione) è comunque essenziale prevedere la stipula di una qualificata copertura assicurativa di responsabilità civile.
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