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PubblicatoVittore Gagliardi Modificato 8 anni fa
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1 Lezione IX – terza parte Avviare la presentazione col tasto “Invio”
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2 Riepilogo III
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3 Le forze d’attrito
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4 F = F 1 a = 0 F = F 2 a = 0 F = F 3 a = 0 F = F 4 a ≠ 0 Supponiamo di applicare una forza F 1 ad un corpo posizionato su di una superficie non perfettamente liscia: Non succede niente ! Aumentiamo la forza: F 2 > F 1 Aumentiamo la forza: F 3 > F 2 Aumentiamo la forza: F 4 > F 3
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5 F = F 1 a = 0 F = F 2 a = 0 F = F 3 a = 0 In base alle Leggi di Newton possiamo affermare che esiste una forza eguale a –F 1 applicata al corpo cosicché essendo la risultante delle forze F 1 – F 1 = 0, risulta a = 0. Chiameremo questa forza f s (Forza di attrito Statico)
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6 F = F 4 a ≠ 0 Se osserviamo in dettaglio il moto nel caso F 4 scopriamo che se manteniamo applicata la forza, il corpo si muove di moto accelerato Tuttavia, se facciamo delle misure scopriamo che a < F 4 / m Evidentemente, esiste una forza contraria tale che la risultante F r obbedisce alla relazione F r = m a F r = F 4 – f k = m a Chiameremo questa forza f k (Forza di attrito Dinamico)
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7 Va da sé che una volta «sbloccato» il corpo dalla posizione di quiete, se vogliamo semplicemente che mantenga uno stato di moto uniforme ( a = 0 ), dobbiamo smorzare la forza F 4 fino a eguagliare in modulo f k F 4 = - f k fk fk
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8 Quindi, in sostanza, se misuriamo in funzione del tempo la forza F necessaria per sbloccare il corpo dalla sua posizione di quiete e poi mantenerlo in uno stato di moto uniforme ( a = 0 ), otteniamo un grafico di questo tipo: Tempo (s) Forza F applicata 2 4 6 8 10 12 14 F > f s f k
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9 Si osserva che la forza di attrito f è proporzionale alla forza normale N che mantiene a contatto la massa in questione con la superficie su cui si trova. Di norma l’attrito è quantificato attraverso l’introduzione del cosiddetto coefficiente d’attrito μ Definiremo pertanto il coefficiente d’attrito statico in base alla formula: f s = μ s N E definiremo il coefficiente d’attrito dinamico (o cinetico) in base alla formula f c = μ c N
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Per pervenire alla formulazioni delle nostre Leggi e per sviluppare un approccio metodologico che ci consenta di prevedere l’esito degli esperimenti, vi ricordo che eravamo partiti dallo studio di: Cinematica e Dinamica che ci hanno anche indirizzato verso applicazioni del calcolo differenziale (derivate e integrali) e ci siamo dovuti anche impratichire con altri strumenti di lavoro: Algebra vettoriale 10
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Per pervenire in modo formalmente corretto alle nostre formulazioni: ci siamo dotati di adeguati strumenti di lavoro Abbiamo definito le grandezze fisiche fondamentali Abbiamo enunciato le leggi fondamentali della dinamica 11
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12 GRANDEZZE SCALARI E GRANDEZZE VETTORIALI Ripensando agli esperimenti che abbiamo immaginato a proposito della quantità di moto, ci rendiamo conto che in Fisica esistono sia: grandezze scalari o più semplicemente uno scalare che grandezze vettoriali o più semplicemente un vettore Per grandezza scalare intendiamo una grandezza fisica identificata semplicemente da un valore numerico: per esempio fra quelle che abbiamo già trattato nei nostri esperimenti, la massa. Diremo quindi la massa è uno scalare. Per grandezza vettoriale intendiamo invece una grandezza fisica che oltre ad un valore numerico, necessita anche della individuazione di una direzione e un verso, per esempio fra quelle che abbiamo già trattato nei nostri esperimenti, la velocità. Diremo quindi che la velocità è un vettore
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13 Proprietà dei vettori Le proprietà dei vettori possono essere facilmente descritte ricorrendo alla loro rappresentazione grafica. Prendiamo in considerazione il vettore «spostamento» Supponiamo di muoverci verso Est per 3km a partire da una posizione iniziale «0». Possiamo indicare questo spostamento nel grafico di seguito come segue: N S W E O 1 km
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14 N S W E O 1 km Immaginiamo quindi di svoltare di 30 gradi a sinistra e di spostarci lungo questa nuova direzione di altri 5 km. Siamo in contatto radio coi nostri corrispondenti fermi al punto «0». Per farci raggiungere dobbiamo necessariamente descrivere il percorso che abbiamo fatto, o possiamo piuttosto indicare un percorso diretto ? 30°
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15 N S W E O 1 km Immaginiamo quindi di svoltare di 30 gradi a sinistra e di spostarci lungo questa nuova direzione di altri 5 km. Siamo in contatto radio coi nostri corrispondenti fermi al punto «0». Per farci raggiungere dobbiamo necessariamente descrivere il percorso che abbiamo fatto, o possiamo piuttosto indicare un percorso diretto ? Ok, graficamente è semplice ma come ricavare la lunghezza (modulo) e l’angolo del vettore risultante ? (che sono poi le grandezze da comunicare ai nostri corrispondenti!) 30°
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16 Componenti dei vettori Possiamo individuare un vettore indicandone il modulo (la lunghezza), la direzione e il verso: y x O φ a
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17 Possiamo individuare un vettore indicandone il modulo (la lunghezza), la direzione e il verso: y x O φ a Le componenti lungo l’asse x e l’asse y saranno rispettivamente: a x = a cos ( ) a y = a sin ( ) φ φ axax ayay
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18 Quindi, conoscendo a e possiamo determinare a x e a y a x = a cos ( ) a y = a sin ( ) Viceversa, conoscendo a x e a y possiamo determinare a e φ φ φ a = a x 2 + a y 2 tan = a y / a x
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19 N S W E O 1 km 30° E torniamo adesso al quesito da cui eravamo partiti: la somma vettoriale Vogliamo definire il vettore s = a + b E’ intuitivo rendersi conto che, posto s = s x i + s y j Risulta: s x = a x + b x s y = a y + b y
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20 s = s x 2 + s y 2 tan = s y / s x Ecco i dati da comunicare ai nostri corrispondenti fermi al punto «0»
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21 Vettori unitari (versori) I versori sono vettori unitari (modulo = 1 ) che hanno direzione e verso di ciascuno degli assi cartesiani e vengono indicati con i simboli i e j rispettivamente: y x O i j Adottando questo formalismo, possiamo scrive il vettore a come: a = a x i + a y j
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22 Moltiplicazione di un vettore per uno scalare y x O φ a Moltiplicare un vettore per uno scalare, significa semplicemente variarne il modulo y x O φ a
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23 Prodotto scalare di due vettori Dati due vettori A e B: A B Definito θ l’angolo fra i due vettori, di definisce prodotto scalare di A e B A B = A x B cos (θ) Cioè il prodotto del modulo di A per la proiezione di A su B θ
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24 Prodotto vettoriale di due vettori Lo vedremo più avanti quando ne troveremo un’applicazione in Fisica
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