Il quadro legislativo ed i soggetti della prevenzione

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Presentazione sul tema: "Il quadro legislativo ed i soggetti della prevenzione"— Transcript della presentazione:

1 Il quadro legislativo ed i soggetti della prevenzione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Modulo 1 Introduzione e sensibilizzazione al ruolo di Lavoratore UNITÀ DIDATTICA 1 Il quadro legislativo ed i soggetti della prevenzione L’obiettivo del modulo è fornire le conoscenze di base ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza per l’esercizio del ruolo. Saranno oggetto di studio: il quadro legislativo in materia di salute e sicurezza; le figure del Sistema di prevenzione aziendale definito dal D.Lgs. 81/2008. La presente unità didattica approfondisce le tematiche relative al quadro legislativo proponendone una ricostruzione temporale.

2 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 La struttura del D. Lgs. 81/2008 Il decreto legislativo 81 ha un impianto molto complesso, è composto da : 306 articoli suddivisi in XII Titoli, 51 allegati Il D. Lgs. 81/2008 è entrato in vigore il 15 aprile 2008, già modificato ed integrato dal D. Lgs. 106/2009, sostituisce ed abroga in modo definitivo la Legge che ormai da anni era sinonimo di salute e sicurezza sul lavoro, ovvero il D. Lgs. 626/94. Il D. Lgs. 81/2008 è costituito da 306 articoli, suddivisi in 12 titoli: il primo titolo contiene disposizioni di carattere generico e spiega come organizzare la sicurezza all’interno dell’Azienda i restanti titoli sono specifici per ogni categoria di rischio es.. 51 allegati: contengono disposizioni di carattere prettamente tecnico.. Ad es. l allegato V raccoglie per intero un vecchio decreto D.P.R. 547/55 che disciplinava la sicurezza dei macchinari .. Ovvero .. Ci dice di quali dispositivi di sicurezza deve avere un attrezzatura, ad. es. un tornio, una pressa, una fresa ecc.. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

3 Il cuore del D. Lgs. 81/2008 Il decreto 81 applica il principio fondamentale contenuto nelle Direttive europee, ed impone l’obbligo al soggetto che ha la titolarità del potere di spesa, cioè al DATORE DI LAVORO di progettare il proprio sistema di sicurezza aziendale, effettuando la VALUTAZIONE DEI RISCHI

4 Tre esempi di sistema relazionale
D.L. RSPP RLS Lavoratori E Lavoratrici M.C. Tre esempi di sistema relazionale 1 2 3

5 Il sistema relazionale (esempio 1)
D.L. RSPP RLS Lavoratori E Lavoratrici M.C. Il sistema relazionale non è attivo

6 Il sistema relazionale (esempio 2)
D.L. RSPP RLS Lavoratori E Lavoratrici M.C. Il sistema relazionale è di tipo burocratico

7 Il sistema relazionale (esempio 3)
D.L. M.C. RSPP Il sistema relazionale è di tipo partecipato Lavoratori e Lavoratrici RLS

8 i Soggetti della prevenzione
ATTRIBUZIONE DELLE RESPONSABILITA’

9 VEDIAMO L’ELENCO DEI SOGGETTI AI QUALI LA LEGGE ATTRIBUISCE DOVERI E RESPONSABILITÀ PER LA PREVENZIONE SUL LAVORO datore di lavoro dirigente preposto Lavoratori Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione lavoratori autonomi progettista fabbricante fornitore installatore venditori o fornitori, a qualsiasi titolo, di macchine responsabile e addetti al Servizio prevenzione e protezione medico competente lavoratori addetti a compiti speciali per l’emergenza soggetti destinatari di norme del D.Lgs. 81/2008

10 È sanzionato penalmente
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Il Datore di lavoro INCIDENTE Chi è …. Cosa fa’/obblighi del DL Valuta TUTTI i rischi… compresi quelli legati a: Stress lavoro-correlato; Differenza di genere; Differenza di età; Provenienza da paesi esteri; INFORTUNIO RISCHI PER LA SICUREZZA Causano incidenti/infortuni. Comportano la manifestazione di danni/menomazioni derivanti da impatti fisici/traumatici di diverso tipo. INCIDENTE: EN (evento negativo) che si verifica all’interno dell’ambiente di lavoro. INFORTUNIO: EN (evento negativo) che si manifesta a carico di un lavoratore Quindi l’infortunio fa parte dell’incidente. INFORTUNIO: danno che si manifesta a carico di una persona e deriva da un evento negativo MALATTIA PROFESSIONALE: danno che si manifesta a carico di un lavoratore a seguito di un esposizione prolungata ad un agente/fattore nocivo RISCHI PER LA SALUTE Rischi da ricollegare a cattive condizioni igieniche dell’ambiente di lavoro. Per questo non bisogna cadere nell’errore di pensare unicamente a rischi legati alla scarsa pulizia di un ambiente di lavoro.. ma si deve pensare ad esempio all’inquinamento acustico, ovvero dal rischio rumore, oppure ai rischi derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche, a preparati, rischi derivanti dall’esposizione ad agenti biologici, ai microrganismi… e non si creda che da questo rischio siano esclusi gli impiegati, perché se pur minimo c’è un rischio residuo di esposizione alla legionella, un batterio che nasce e vive all’interno di impianti di condizionamento/reti idriche ove insomma sussistono condizioni di ristagno. Causa cattiva manutenzione dell’impianto, oppure tubature ricche di ristagni È sanzionato penalmente Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

11 Riassunto degli obblighi
Obblighi del Datore di Lavoro (Art. 18) Valutazione dei rischi (capo III, sez. II); Elaborazione scritta del Documento della Valutazione dei Rischi (art. 17, comma 1, lettera b e art. 28); Custodisce il Documento in azienda ovvero unità produttiva ; Designa il Responsabile del Servizio (art. 17,comma 1, lett.b); Designa gli Addetti al Servizio Nomina il Medico Competente (art. 18, comma 1, a); Designa i lavoratori per la prevenzione incendi e la gestione delle emergenze (art. 18, comma 1, lett. b); Designa i lavoratori per il pronto soccorso (art. 18, comma 1, b)

12 Riassunto degli obblighi
Obblighi del Datore di Lavoro - art. 18 - Verifica e coordinamento negli appalti Indizione Riunione Periodica ; Organizzazione emergenze ; Informazione dei lavoratori ; Formazione dei lavoratori ; In particolare deve valutare: Luoghi di lavoro ; Uso delle attrezzature di lavoro ; Uso dei dispositivi di Protezione Individuali ; Movimentazione manuale dei carichi ; Uso di attrezzature munite di videoterminali ; Protezione da agenti cancerogeni ; Protezione da agenti chimici ; Protezione da agenti biologici ; Sanzioni e norme finali ;

13 Delega Delega di responsabilità di funzioni di responsabilità
per espletare determinati adempimenti Il Datore di lavoro può incaricare, con delega, dirigenti, preposti, responsabile del servizio, tecnici, consulenti ad attuare gli obblighi previsti dalla normativa della sicurezza sul lavoro.

14 Delega La validità della delega La delega è possibile e legittima:
in base alle dimensioni aziendali; all’effettivo trasferimento dei poteri; le capacità effettive del soggetto delegato; La delega deve essere specifica, redatta in forma scritta ed accettata.

15 Delega La delega è uno strumento dell’organizzazione aziendale.
Non è possibile la delega della Delega La serietà della delega La delega è uno strumento dell’organizzazione aziendale. La delega non è un atto per eludere o venire meno alle proprie responsabilità. Il soggetto delegato deve svolgere ed attuare gli obblighi che gli sono stati conferiti. Il soggetto delegato non può trasmettere la delega ad altri soggetti.

16 Obblighi non delegabili
Il datore di lavoro non può delegare: la valutazione dei rischi l’elaborazione del Documento di Valutazione la designazione del Responsabile del Servizio Tutti gli altri adempimenti possono essere delegati

17 È sanzionato penalmente
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 È sanzionato penalmente Il DIRIGENTE Chi è attua le disposizioni impartite dal DL, organizza l’attività lavorativa e vigila su di essa Cosa fa’ A partire da Febbraio il Dirigente è sottoposto a un nuovo percorso formativo Il dirigente organizza il lavoro, controlla la conformità, segnala le anomalie e interviene a correggerle laddove il suo potere di spesa lo permette Soggetto, dipendente del DL, al quale sono stati delegati parte dei poteri decisionali e di spesa propri del DL, unitamente ad un ampia autonomia operativa e gestionale Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

18 È sanzionato penalmente
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Il preposto Chi è è un lavoratore a cui spetta il compito di dirigere e sorvegliare altri lavoratori; Cosa fa’ controlla che si usino i mezzi ed i macchinari secondo le norme; controlla, coordina e sorveglia il lavoro di altri; Si accerta che i lavoratori siano a conoscenza delle procedure e del corretto uso delle Macchine e dei D.P.I. può proporre e suggerire miglioramenti dei livelli di sicurezza Persona che, in base alle competenze e ai poteri gerarchici conferiti, sovraintende l’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle disposizioni impartite, controllando la corretta esecuzione dei lavori da parte dei colleghi dipendenti. È sanzionato penalmente Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

19 Il lavoratore DIRITTI Ha il diritto di avere garantita la propria salute e sicurezza Ha il diritto di eleggere il rappresentante dei lavoratori e delle lavoratrici per la sicurezza (RLS o RLST) Ha diritto alla formazione,informazione ed addestramento; Ha il diritto di abbandonare il proprio posto di lavoro in caso di pericolo

20 Tutti sanzionati penalmente
Il lavoratore Tutti sanzionati penalmente DOVERI (art. 20 D.Lgs. 81/08) Ha il dovere di contribuire alla tutela della salute propria ed altrui Ha il dovere di osservare le disposizioni ai fini della protezione individuale e collettiva Ha il dovere di utilizzare correttamente attrezzature.. Ha il dovere di non rimuovere dispositivi di segnalazione, e segnalare deficienze di mezzi di protezione Ha il dovere di non compiere di propria iniziativa operazioni che non gli competono Ha il dovere di partecipare alla formazione Ha il dovere di sottoporsi alle visite mediche

21 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Un lavoratore si infortuna cadendo da un carrello elevatore, cosa va a verificare il giudice per individuare le colpe? Si porrà attenzione sulla ricostruzione dell’organigramma per l’individuazione delle figure con competenza nell’evento adottato come esempio. Suggerimenti: sviluppare la domanda chiedendo all’aula di esprimere le possibili cause dell’infortunio: Comportamento imprudente Mancata formazione Macchina non a norma Mancata sorveglianza

22 IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

23 Il Servizio di Prevenzione e Protezione
D.L. M.C. RSPP RLS

24 servizio di prevenzione e protezione
Il Datore di lavoro organizza all’interno dell’azienda il Servizio ( art. 31 ), oppure si rivolge a persone o servizi esterni oppure utilizza sia personale interno sia consulenti o servizi esterni I soggetti designati e nominati dal datore di lavoro, ed eventuali consulenti o servizi esterni costituiscono il Servizio di Prevenzione

25 servizio di prevenzione e protezione
Insieme di tutte le persone nominate o designate Art. 31 Svolgono precisi compiti in ordine alla sicurezza Ogni soggetto deve ricevere una formale lettera di nomina Ogni soggetto deve possedere titolo per lo svolgimento dell’incarico affidatogli (se non possiede titolo deve frequentare appositi corsi obbligatori atti al conseguimento di Attestato)

26 servizio di prevenzione e protezione Organigramma del Servizio
Il Datore di lavoro, conclusa la fase delle nomine, deve redigere un “Organigramma della Sicurezza ” dell’azienda. Questo organigramma, costantemente aggiornato, dovrà essere conservato nel Documento della Valutazione dei Rischi Così si costituisce quello che si chiama il Servizio di Prevenzione e protezione

27 servizio di prevenzione e protezione
Compiti del S.P.P.( art. 33 ) Individuazione dei fattori di rischio Elaborazione misure preventive e protettive Elaborare misure di sicurezza Proporre programmi di formazione Partecipare alla Riunione Periodica Attuare l’informazione ai lavoratori Il Datore di lavoro deve fornire al SPP tutti i dati e le informazioni sull’organizzazione aziendale, produzione, ecc… ( art. 2 , c. 2 ). Il S.P.P. è di fatto il “consulente” del Datore di Lavoro per l’attuazione della sicurezza

28 Il Servizio di Prevenzione e Protezione
L’insieme di persone, sistemi e mezzi interni o esterni all’Unità Produttiva finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell’azienda. Responsabile (R.S.P.P.) Addetti S.P.P Designati dal Datore di lavoro Può essere esercitato anche da lavoratori Può essere interno o esterno all’impresa e può essere svolto dal D.L.

29 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Organizzazione della sicurezza Designazione e nomine delle figure sensibili Responsabile Servizio Addetti al Servizio Medico Competente Incaricati antincendio Incaricati pronto soccorso Il Responsabile del Servizio Le capacità ed i requisiti professionali devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività produttive. Titolo di studio media superiore Attestato di frequenza al corso base Modulo specifico comunicazione Verifica di apprendimento corsi di aggiornamento periodici

30 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Compiti e Responsabilità del RSPP Di fatto sovraintende al Servizio e coordina tutte le attività inerenti alla sicurezza sul lavoro nell’ambito aziendale La figura non rientra nelle sanzioni previste dall’81/08; il ruolo di RSPP può essere ricoperto dal Datore di Lavoro ( art. 34 – allegato 2 ) ; I’ R.S.P.P. aziendale può essere una persona interna o un consulente esterno.

31 Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione
Organizzazione della sicurezza Designazione e nomine delle figure sensibili Responsabile Servizio Addetti al Servizio Medico Competente Incaricati antincendio Incaricati pronto soccorso L’Addetto al Servizio Deve possedere i medesimi requisiti del Responsabile del Servizio: Può essere designato da un delegato del Datore di Lavoro (es. Dirigente o RSPP); Attestato di frequenza al corso base; Verifica di apprendimento; All’interno di una azienda possono essere nominati anche consulenti esterni con la qualifica di Addetto.

32 Designazione e nomine delle
Medico competente Organizzazione della sicurezza Designazione e nomine delle figure sensibili Responsabile Servizio Addetti al Servizio Medico Competente Incaricati antincendio Incaricati pronto soccorso Medico competente Specializzato in medicina del lavoro o avere titoli analoghi previsti dalla legge ( art. 2, lett. h ): Può essere designato da un delegato del Datore di Lavoro (es. Dirigente o RSPP); Effettua la sorveglianza sanitaria ( capo III, sez V ); collabora con il Datore di Lavoro e con il Servizio di Prevenzione e Protezione.

33 è sanzionato penalmente
Medico competente Chi è E’ un medico, nominato dal Datore di lavoro, che è in possesso di determinati requisiti stabiliti dalla legge. Cosa fa’ Collabora con il datore di lavoro e il RSPP per individuare le misure di prevenzione Effettua gli accertamenti sanitari Comunica al datore di lavoro e al lavoratore i giudizi di idoneità Istituisce la cartella sanitaria e di rischio Comunica nella riunione periodica gli esiti degli accertamenti Visita gli ambienti di lavoro Collabora per le attività di formazione ed informazione è sanzionato penalmente

34 RLS

35 Consultazione e partecipazione Il rapporto con i lavoratori
dei lavoratori Il rapporto con i lavoratori Il D. Lgs. 81/08 tende a sottolineare la partecipazione attiva dei lavoratori alla realizzazione di una più efficace tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La nomina di un Rappresentante per la Sicurezza rappresenta una delle novità principali introdotte ( art ); Viene data attuazione concreta a quanto indicato nello Statuto dei Lavoratori. deve saper relazionare e interpretare i bisogni di sicurezza che i lavoratori e le lavoratrici hanno, ascoltando le loro obiezioni ed essere capace di trasmettere tutto ciò all’attenzione della direzione aziendale.

36 Elezione RLS AZIENDE CON N. DIP < 15 AZIENDE CON N. DIP > 15

37 Azienda fino a 15 dipendenti:
Elezione diretta Art. 47 è eletto direttamente dai lavoratori al loro interno; In ambito territoriale, ovvero del comparto produttivo (*), può essere individuato per più aziende Può essere designato o eletto dai lavoratori nell'ambito delle rappresentanze sindacali, così come definite dalla contrattazione collettiva di riferimento.

38 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 NORME COMUNI Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione specifica impartita secondo un programma base di 32 ore. L’incarico di rappresentante per la sicurezza dura 3 anni. Per lo svolgimento del programma di formazione sono concessi permessi retribuiti aggiuntivi rispetto a quelli sub indicati. Per svolgere il corso di formazione o comunque degli aggiornamenti devono essere concessi dei permessi retribuiti che esulano da quelli messi a disposizione del RLS per svolgere le sue funzioni

39 QUANTI RAPPRESENTANTI
l’utilizzo dei permessi deve essere comunicato alla direzione aziendale con almeno 48 ore di preavviso, tenendo conto delle obiettive esigenze tecniche, produttive ed organizzative dell’azienda, con esclusione dei casi di forza maggiore N. dipendenti (*) dell'unità produttiva N. rappresentanti per la sicurezza Ore annue di permesso retribuito per rappresentante in complesso fino a 5 1 12 da 6 a 15 30 da 16 a 200 40 da 201 a 300 3 (**) 120 da 301 a 1.000 3 oltre 1.000 6 240

40 METTIAMO I PUNTINI SULLE I …
La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici, ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l'attività del datore di lavoro, durante l'orario di lavoro e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori (art. 37, comma 12, così sostituito dall'articolo 23 del D.Lgs. n. 106 del 2009). E' stato inoltre previsto che la riunione annuale, di cui all'art. 35 del D.Lgs. n. 81 del 2008, deve essere convocata con un preavviso non inferiore a 5 giorni lavorativi e su un ordine del giorno scritto.

41 CONTENUTO FORMAZIONE Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto ad una formazione specifica impartita secondo un programma base di 32 ore che deve comprendere: conoscenze generali sugli obblighi e diritti previsti dalla normativa in materia di igiene e sicurezza del lavoro; conoscenze generali sui rischi dell'attività e sulle relative misure di prevenzione e protezione; metodologie sulla valutazione del rischio; Alla contrattazione nazionale di categoria è demandata l'individuazione di ulteriori contenuti specifici della formazione (anche per quanto riguarda la metodologia didattica).

42 La normativa individua un solo soggetto titolare di DIRITTI :
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza detto comunemente R.L.S. previsto dall’art. 47 del D.Lgs. 81/2008 Lo stesso decreto 81 prevede l’istituzione anche di due altri diversi R.L.S. il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo

43 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
COSA DEVE (PUÒ) FARE La prima funzione del RLS è di RAPPRESENTARE i lavoratori in tutto ciò che riguarda la prevenzione e tutela di Ambiente e sicurezza

44 Art.50 - Attribuzioni Partecipa alla riunione periodica
Accede ai luoghi di lavoro RLS deve segnalare preventivamente al Datore di lavoro le visite che intende effettuare E’ consultato preventivamente e tempestivamente sulla valutazione del rischio, individuazione, realizzazione e verifica della prevenzione in azienda E’ consultato sulla designazione e in merito all’organizzazione della formazione degli addetti ai servizi di prevenzione, antincendio, pronto soccorso, evacuazione, Fa proposte in merito all’attività di prevenzione promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute dei lavoratori Avverte il RSPP sui rischi Individuati nel corso delle attività Riceve una formazione adeguata Partecipa alla riunione periodica Formula osservazioni in occasione di visite effettuate da organi di vigilanza Riceve le informazioni dei servizi di vigilanza e può farvi ricorso Riceve le informazioni e la documentazione aziendale (valutazione rischi, misure, sostanze e preparati, macchine, infortuni, malattie professionali)

45 L’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO DEVE:
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 L’ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO DEVE: Mantenere in efficienza il presidio medico aziendale (cassetta del pronto soccorso). Aggiornare i numeri telefonici dei principali presidi sanitari della zona compreso i servizi di soccorso e di urgenza più vicini. Intervenire in caso di infortunio secondo le procedure aziendali onde evitare che all’infortunato siano portate azioni non corrette. Gli addetti nominati devono partecipare ad un corso di formazione specifico. Nelle piccole imprese questi compiti possono essere svolti da una sola persona, anche dallo stesso imprenditore. Nel caso delle piccole imprese allorché questi compiti siano svolti dallo stesso imprenditore questi dovrà seguire i relativi corsi di formazione obbligatori.

46 L’ADDETTO ALL’ANTINCENDIO ED ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE DEVE:
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 L’ADDETTO ALL’ANTINCENDIO ED ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE DEVE: aggiornare i recapiti telefonici dei servizi pubblici competenti conoscere e mantenere in efficienza tutti i sistemi e le procedure di prevenzione incendi, estintori, idranti , uscite di emergenza, porte taglia fuoco, pompe, allarmi, piani di emergenza e di evacuazione ecc. aggiornare e mantenere efficiente la segnaletica di sicurezza e di emergenza. I compiti degli addetti vanno individuati nell’ambito delle caratteristiche del sistema di prevenzione incendi caratteristiche che sono definite all’art. 46.

47 OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ Se un operaio va in cantiere senza casco e si infortuna alla testa di chi è la colpa? Questa diapositiva serve a introdurre il tema della distribuzione delle responsabilità in tema di SSL. L’aula deve essere stimolata a dare risposte che saranno annotate sulla lavagna in modo da impostare lo svolgimento della sezione.

48 2^ PARTE Presentazione ESEMPIO Documento di Valutazione dei Rischi
Elaborato ai sensi del D.Lgs. 81/2008

49 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI CONCETTO DI RISCHIO, PROBABILITÀ E DANNO; ESEMPI PRATICI NELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE

50 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI CONCETTO DI RISCHIO, PROBABILITÀ E DANNO;
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI CONCETTO DI RISCHIO, PROBABILITÀ E DANNO;

51 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Pericolo Proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità o condizione che ha la potenzialità di causare danni. Concetto generale: molte cose (impianti, materiali, attrezzi di lavoro, sostanze, metodi e pratiche di lavoro, rumore, ecc.) rappresentano un pericolo. Leggere la definizione di Pericolo. Si tratta di una caratteristica intrinseca di un certo agente, cioè della sua potenzialità, di causare il danno. Chiedere all’aula esempi su agenti pericolosi (annotare alla lavagna per riprendere successivamente): gli agenti chimici, il fumo di sigaretta, lanciarsi con un paracadute, guidare la macchina ecc.

52 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Danno Il danno è l’evento appunto “dannoso” che potrebbe manifestarsi con l’esposizione a questo pericolo preso in esame. Su questa diapositiva si possono fare degli esempi di danno: Dermatiti, irritazioni vie respiratorie Cancro, broncopneumopatie Morte Non è tanto l’incidente, quanto il tipo di incidente: es. rottura della macchina, colpo di frusta a carico dell’autista

53 Definizione del Rischio
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Definizione del Rischio Il rischio è la combinazione tra la probabilità (P) che un determinato evento dannoso si manifesti e il tipo di danno (Danno, D) che potrebbe derivare dall’esposizione al pericolo preso in esame. R = P x D Si tratta di una indicazione generica che va associata al numero dei lavoratori esposti. Prima di dare la definizione di RISCHIO Esiste secondo voi una differenza tra rischio e pericolo o sono sinonimi? Dobbiamo dire che nel concetto di RISCHIO rientrano tre fattori: pericolo, probabilità, danno Dare definizione Spiegare tramite esempi la definizione … Es. prima abbiamo parlato degli agenti chimici.. Quindi .. In base a questa definizione.. Il Rischio è dato dalla probabilità che si manifesti un determinato evento dannoso (dermatite) ed il tipo di danno (lieve, medio, grave, molto grave) che potrebbe derivare dall’esposizione al pericolo (agente chimico) preso in esame

54 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Prevenzione La prevenzione consiste nelle operazioni messe in atto per ridurre la probabilità che si verifichi un determinato evento dannoso Il divieto di fumare è un intervento di prevenzione per il rischio incendi. La scelta di un disco silenziato per una smerigliatrice è un intervento di prevenzione per il rischio rumore DOPO AVER PARLATO DEL CONCETTO DÌ RISCHIO ANDIAMO DUNQUE A PARLARE DI ATTIVITA’ DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE Tali attività vanno ad incidere sui fattori che costituiscono il rischio.. Infatti l’attività di prevenzione incide sulla probabilità.. L’attività di protezione va ad incidere sul danno .. Ovvero sulla gravità.. Infatti … la prevenzione consiste nelle.. E’ IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE il legislatore attribuisce molta più importanza alle attività di prevenzione rispetto alle attività di protezione perché evitano che l’evento di manifesti. Sono interventi che cercano di ridurre al minimo il rischio prima che questo si manifesti Tra gli esempi di attività di prevenzione: la formazione e l’informazione (aumentano conoscenze e consapevolezza sui rischi); l’addestramento (aumenta la capacità dell’operatore); l’uso di macchine a norma dotate di tutte le necessarie protezioni (previene incidenti e infortuni dovuti a parti non protette);  

55 E. TRUS. C. A. by LunaeForm S. r. l
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Protezione La protezione consiste nelle operazioni messe in atto per ridurre la gravità associata a un determinato evento dannoso Una maschera è un intervento di protezione per il rischio chimico. Una cuffia è un intervento di protezione per il rischio rumore Nella normativa la prevenzione ha priorità rispetto alla protezione Sono interventi che vengono attuati quando il rischio non può essere ulteriormente ridotto, e quindi s’interviene fornendo al lavoratore dei sistemi di protezione che lo tutelino dall’esposizione al rischio ancora presente proteggendo il lavoratore Tra gli esempi di attività di protezione: i DPI dispositivi di protezione individuale; (Una maschera è un intervento di protezione per il rischio chimico, Una cuffia è un intervento di protezione per il rischio rumore) i DPC dispositivi di protezione collettivi (cappe di aspirazione ecc.); le reti anticaduta (permettono che l’operatore cada ma riducono il danno associato all’evento).  LE ATTIVITÀ DI PROTEZIONE SONO SECONDARIE RISPETTO ALLE ATTIVITÀ DI PREVENZIONE perché non evitano che l’evento di manifesti !!!

56 Valutazione dei rischi
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Valutazione dei rischi Analisi SISTEMATICA delle lavorazioni realizzata per: individuare i pericoli (fattori di rischio); individuare le persone potenzialmente esposte; valutare (stimare) i rischi; individuare i possibili effetti sulle persone; individuare soluzioni per eliminare o ridurre i rischi a un livello accettabile. x effettuare una corretta valutazione dei rischi è necessario fare un analisi delle lavorazioni al fine di: Far fare la valutazione dei rischi dell’aula. (per esempio: verifica degli estintori e adeguamento dell’impianto di terra)

57 PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 PRIORITÀ DEGLI INTERVENTI Valutazione del rischio A seguito della valutazione (VDR), sono individuate le misure di prevenzione e protezione A questo sono associate delle priorità di intervento Le misure sono verificate con gli aggiornamenti della VDR. Definizione delle misure e priorità di intervento Attuazione della misura Verifica del risultato e nuova valutazione

58 Misure di tutela e attuazione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Misure di tutela e attuazione E’ previsto che per ogni misura di prevenzione/ protezione conseguente alla VDR sia nominato un Responsabile della attuazione cui siano assegnate le risorse necessarie La sede per la discussione e pianificazione delle misure conseguenti alla valutazione è la riunione periodica DL, RSPP, RLS, MC Leggere la slide

59 Documento di valutazione dei rischi
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Documento di valutazione dei rischi La valutazione dei rischi e le relative misure sono indicate nel DVR, il documento di valutazione dei rischi (art. 17 co. 1 del D.Lgs. 81/2008). Il DVR è firmato da DL, RSPP, MC e consegnato al RLS Il DVR è il documento fondamentale per la gestione dell’igiene e della sicurezza dell’azienda.

60 ESEMPIO DI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 ESEMPIO DI DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

61 Il documento può essere suddiviso in due parti:
La struttura del DVR Il documento può essere suddiviso in due parti: Teorica -Pratica

62 La struttura del DVR In sintesi … Seconda Parte Prima Parte
Per ciascun settore … 0. Organigramma aziendale e della sicurezza 1. Stima dei rischi 1. Descrizione struttura 2. M.P.P. 2. Attività svolte 3. Analisi di ciascuna attività svolte 3. Programma di miglioramento 4. Protocollo visite mediche 4. Procedure di sicurezza 5. Criterio di Valutazione dei Rischi

63 Documento di valutazione dei Rischi
Prima Parte

64 Documento di valutazione dei Rischi:
Prima Parte 0. Illustrazione organigramma aziendale

65 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte DATORE DI LAVORO AMMINISTRATIVI

66 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte 0. Illustrazione organigramma della sicurezza

67 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte A . AI DATORE DI LAVORO A. P.S. RSPP M. C . R. L. S.

68 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte 1. Attività svolta Attività amministrativa Attività pulizia locali

69 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte 2. Analisi attività Descrizione attività Cernita attrezzature Elenco DPI

70 Documento di valutazione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Documento di valutazione dei Rischi: Prima Parte 3. Protocollo visite mediche per ciascuna attività Fattori di rischio Sorveglianza Sanitaria Applicata Dove.. In base ai fattori di rischio, il medico competente stabilirà la sorveglianza sanitaria da applicare Oppure.. Visto che qua tra noi abbiamo anche chi svolge attività amministrativa .. visita oculistica da svolgersi ogni 5 anni se il soggetto è di età inferiore a 50 anni Ogni 2 anni se il soggetto ha più di 50 anni oppure se presenta oculopatie Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

71 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte 4. Descrizione del criterio utilizzato per valutare i rischi

72 Documento di valutazione
dei Rischi: Prima Parte Ai sensi del’art. 17 del D. Lgs. 81/2008 e quindi ai sensi dell’art. 28 dello stesso Decreto, il DL deve valutare tutti i rischi

73 Documento di valutazione
dei Rischi: Seconda Parte Terminata la fase di individuazione dei rischi, come si deve procedere? È necessario: 1. Stima dei rischi 2. M.P.P. 3. Programma di miglioramento Attività complesse 4. Procedure di sicurezza Descrizione attività

74 Documento di valutazione VALUTAZIONE DEI RISCHI
Seconda Parte VALUTAZIONE DEI RISCHI

75 Documento di valutazione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte Personale distinto in gruppi omogenei Attività amministrativa Attività pulizia locali Per effettuare una corretta valutazione dei rischi .. Il personale viene distinto in gruppi omogenei Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

76 Documento di valutazione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte ES. PRINCIPALI FATTORI D RISCHIO INDIVIDUATI PER CIASCUNA ATTIVITA’ LAVORATIVA Addetti pulizie (Tab. B) Successivamente viene preso in esame ogni singolo gruppo omogeneo e si procede con l individuazione di tutti i rischi Cadute da terra/ dall’alto MMC Chimico Elettrico Macchine ed Attrezzature Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

77 Documento di valutazione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte . Stima del Rischio Viene innanzitutto individuato un rischio (es. rischio di caduta dall’alto durante l’uso di una scala); successivamente tale rischio deve essere calcolato. Quindi … R = P x D e successivamente ciascun fattore di rischio viene calcolato Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

78 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
. Stima del Rischio R = P x D Rischio Azione richiesta Rischio lieve azione non richiesta rischio moderato azione a medio termine (entro un anno) rischio alto azione urgente (entro 3 mesi) rischio molto alto azione immediata

79 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
P x D = R 3 x 2 = 6 Rischio Azione richiesta Rischio lieve azione non richiesta rischio moderato azione a medio termine (entro un anno) rischio alto azione urgente (entro 3 mesi) rischio molto alto azione immediata

80 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
. Stima del Rischio L’analisi del rischio deve essere quindi riportata in tabella.

81 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
2. Applicazione misure prevenzione e protezione Individuazione delle misure necessarie ad abbattere o quantomeno a ridurre il rischio

82 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
2. Applicazione delle Misure di Prevenzione e Protezione - Utilizzo di adeguati DPI: calzature con suola antiscivolo Formazione ed informazione all’uso della scala

83 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
3. Programmazione delle Misure che garantiscano, nel tempo, il miglioramento dei livelli di sicurezza procedendo sempre con il nostro esempio, potremmo ottemperare a tale obbligo, imposto per l’appunto dall’art. 28 del D. Lgs. 81/2008, programmando entro l’anno un’adeguata formazione sul corretto uso della scala, la stesura delle procedure (di sicurezza, per l’appunto) scritte che illustrino e descrivano nel dettaglio l’operazione, per far si che essa sia svolta in sicurezza e nel modo corretto.

84 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Documento di valutazione dei Rischi: Seconda Parte PRINCIPALI FATTORI D RISCHIO INDIVIDUATI PER CIASCUNA ATTIVITA’ LAVORATIVA Attività Amministrativa (Tab. A) Rischi legati a: Postura VDT MMC (se pur marginalmente) Proseguiamo dunque andando ad illustrare i principali fattori di rischio individuati per i restanti gruppi omogenei … Per essi va applicata la procedura appena illustrata Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

85 Concluse le schede di valutazione del rischio
Conclusione Concluse le schede di valutazione del rischio il documento termina venendo posto all’attenzione delle figure che compongono il S.P.P. mediante riunione straordinaria/periodica La sottoscrizione di tale documento da parte di tutte le figure, formalizza e rende così ufficiale l’elaborato.

86 ANALISI RISCHI GENERICI
ANALISI RISCHI SPECIFICI

87 ANALISI RISCHI GENERICI
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI RISCHIO ELETTRICO

88 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

89 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ATTIVITA’ COINVOLTE Amministrativa Vendita Pulizia dei locali Praticamente … TUTTI !!!!!!!

90 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI La MMC non è caratteristica di uno specifico lavoro, ma riguarda quasi la totalità delle attività lavorative nonché molte attività che si svolgono nella propria abitazione La MMC è un operazione che non è specifica solo di determinate o particolari attività lavorative o di particolari mansioni, riguarda, in misura maggiore o minore, praticamente tutte le attività. Le operazioni di movimentazione sono quelle di sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare strumenti ed attrezzature di lavoro, ombrelloni, mobili o scaffali.. caricare e scaricare scatoloni e confezioni. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

91 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Precauzioni Il rischio della movimentazione è dovuto non solo al peso del carico, ma anche ad altri fattori come: dimensioni forma Ma anche … altezza di sollevamento distanza da percorrere possibilità, o meno, di ripartire il carico caratteristiche dell’ambiente di lavoro (quanto spazio si ha a disposizione, dove spostare i carichi, il percorso da fare) Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

92 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Rischi A questi rischi, strettamente legati all’attività, si collegano possibili altri rischi dovuti al trasporto di un carico: Esso può cadere causando contusioni e fratture Può essere caldo o tagliente, con possibilità di ustioni o lesioni Può non far vedere scalini o oggetti che si trovano per terra, facendo inciampare Nelle palestre bisogna fare attenzione quando si spostano o si posizionano attrezzi Una non corretta MMC può provocare distorsioni, lombalgie, di tipo acuto, oppure il colpo della strega, ernie del disco, strappi muscolari, fino a lesioni lombari gravi. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

93 Norme generali di comportamento Ambiente in cui ci si deve muovere
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Ambiente in cui ci si deve muovere Movimenti del corpo Nel momento in cui si deve attuare una corretta movimentazione manuale dei carichi i fattori che si devono prendere in considerazione e su cui si deve agire sono 3: Carico da movimentare Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

94 Norme generali di comportamento Ambiente in cui ci si deve muovere
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Ambiente in cui ci si deve muovere Si deve assicurare che i piani di lavoro e le vie da percorrere siano sgombere Deve verificare che il pavimento non presenti pericoli di scivolamento, buche, corpi sporgenti macchie d’olio ecc. Deve sincerarsi che l’ingombro del carico non sia tale da impedire la visuale Grazie a studi di medicina del lavoro, di ergonomia e comunque non meno importante anche dall esperienza acquisita è possibile individuare il modo corretto di operare …quindi .. Quali sono le norme generali di comportamento?..bisognerebbe innanzitutto procedere ad un esame visivo preventivo dell’ambiente in cui ci dobbiamo muovere insieme ad un carico Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

95 Norme generali di comportamento
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Movimenti del corpo Per quanto riguarda invece i movimenti del corpo, possiamo dire che il lavoratore Successivamente procedere con la movimentazione e rispettando determinati movimenti del corpo.. Quindi il lavoratore Deve rimanere in posizione eretta durante gli spostamenti, Non deve sollevarsi sulla punta dei piedi Non deve estendere al massimo le braccia al di sopra della testa, né deve inarcare la schiena Deve sempre evitare le torsioni Deve evitare movimenti bruschi, come ad es. sollevarsi di colpo Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

96 Norme generali di comportamento
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Carico da movimentare Per quanto riguarda il carico, esso va: Ci devono essere delle attenzioni da anche nei confronti del carico Tenuto più vicino possibile al corpo Sollevato e deposto a terra con la schiena in posizione diritta, il tronco eretto, il corpo accoccolato ed in posizione equilibrata Afferrato con il palmo delle mani Distribuito in modo simmetrico ed equilibrato Movimentato possibilmente ad un’altezza compresa tra quella della testa e quella delle ginocchia (meglio ancora se disponibile per essere afferrato a 60 cm. da terra). Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

97 Norme generali di comportamento
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Quando due o più persone intervengono insieme per sollevare, trasportare, posare a terra un unico carico, occorre che tutti i loro movimenti siano coordinati e vengano eseguiti contemporaneamente. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

98 Norme generali di comportamento
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Il trasporto dei carichi a spalla è sconsigliato perché fa assumere al tronco una posizione obliqua, dunque scorretta; nel caso in cui non si possa fare altrimenti si deve almeno non incurvare la schiena. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

99 Norme generali di comportamento
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Norme generali di comportamento Nel caso in cui sia necessario spostare macchine od attrezzature di grandi dimensioni, esse devono essere spinte o trascinate appoggiandole su tappeti scorrevoli o rulli appositi, prestando la massima attenzione al percorso ed alle persone Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

100 Rischi Comuni Rischio elettrico

101 Rischi Comuni Rischio elettrico IL RISCHIO ELETTRICO
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni ATTIVITA’ DI PULIZIA Rischio elettrico IL RISCHIO ELETTRICO Le conseguenze di uno shock elettrico possono essere molto gravi: dalle ustioni fino all’arresto cardiaco Non utilizzate mai un apparecchio guasto, segnalare il malfunzionamento al titolare e quindi contattate un tecnico specializzato Controllare sempre il buono stato dei cavi e delle attrezzature elettriche prima di usarle Pericolo invisibile di cui ci si accorge solo quando è troppo tardi Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

102 Rischi Comuni Rischio elettrico IL RISCHIO ELETTRICO
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni Rischio elettrico IL RISCHIO ELETTRICO Sapete come si rompe una spina? 1. Proprio tirandola in questo modo 2. Per evitare rotture non tirate mai il cavo Prendete sempre saldamente la spina con la mano 3. Fate anche attenzione che spina e presa siano compatibili 4. Non forzate mai l’inserimento di spine in prese non adatte Potreste provocare un sovraccarico della presa o non effettuare il collegamento di messa a terra Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

103 Rischi Comuni Rischio elettrico LAMPADE A SOFFITTO
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Rischi Comuni Rischio elettrico LAMPADE A SOFFITTO Altra attenzione durante la pulizia di lampade a soffitto: controllare che la luce sia spenta. Effettuare una pulizia a secco usando garze antipolvere ed evitando panni umidi o bagnati, al fine di evitare cortocircuiti Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

104 MACCHINE ED ATTREZZATURE
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA MACCHINE ED ATTREZZATURE MACCHINE ED ATTREZZATURE Prima di usare una macchina informatevi sulle caratteristiche e sulle precauzioni di sicurezza, consultando il libretto di uso e manutenzione Non effettuare manutenzione se prima non avete provveduto a staccare la spina dalla presa. In caso di avvio accidentale della macchina le vostre mani che nel frattempo controllano all’interno della macchina rischiano gravi lesioni Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

105 3. Rischi elettrici generali
I rischi connessi all’utilizzo dell’energia elettrica sono molteplici e riassumibili: elettrocuzione (passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano); arco elettrico; esplosioni e/o incendi; altri tipi di rischio (mancanza improvvisa dell’energia elettrica, avviamenti intempestivi delle macchine macchinario, ecc.).

106 3. Rischi elettrici generali
L’evento elettrocuzione si manifesta quando, in seguito all’applicazione di una differenza di potenziale fra due o più punti del corpo umano, questo viene percorso da corrente. La condizione di elevato pericolo è direttamente proporzionale: all’intensità di corrente attraverso il corpo umano; durata del contatto con parti in tensione (msec.). Qualche mA che attraversi il corpo per alcuni millisecondi (msec.) può produrre nell’uomo effetti fisiologici dannosi.

107 3. Rischi elettrici generali
Esempio in corrente alternata : resistenza media del corpo umano (Ohm) di circa 2000 OHM; contatto con un impianto a /220 Volt; La corrente continua è normalmente meno pericolosa della corrente alternata: infatti il valore di corrente continua ritenuto potenzialmente in grado di innescare il fenomeno della fibrillazione ventricolare è circa 4 VOLTE più elevato di quello corrispondente in corrente alternata. 107

108 3. Rischi elettrici generali
Per contatto indiretto si intende il contatto di persone con parti conduttrici metalliche, normalmente non in tensione ma che possono andare in tensione per un guasto di isolamento. Per contatto diretto si intende un contatto con una parte dell’impianto che è normalmente in tensione, come ad esempio: un conduttore che ha perduto l’isolamento; un elemento di una morsettiera priva di coperchio; l’attacco di una lampada, di un fusibile o l’alveolo di una spina durante l’inserzione nella presa; una parte metallica, non identificabile come massa, come ad esempio un cacciavite quando tocca una parte in tensione. 108

109 3. Rischi elettrici generali
Il contatto diretto è ritenuto il più pericoloso, essendo il soggetto sottoposto alla piena tensione verso terra del sistema elettrico. Il contatto indiretto è però molto più subdolo…..tornando all’esempio di prima una persona potrebbe ‘prendere la scossa’ per il semplice fatto di aver toccato una macchina che ha avuto un guasto d’isolamento!

110 3. Rischi elettrici generali
Le misure di protezione contro i contatti DIRETTI sono essenzialmente basate sull’isolamento dei conduttori elettrici, sulla loro segregazione all’interno di involucri o locali chiusi oppure sull’utilizzo di tensioni ridotte non pericolose. Le misure di protezione contro i contatti INDIRETTI sono essenzialmente basate sul collegamento a terra delle parti metalliche degli impianti elettrici, nonché sulla rapida interruzione automatica del circuito in caso di guasto verso massa. Collegando a terra le previste parti metalliche di apparecchi elettrici, ci poniamo al sicuro da contatti con potenziali pericolosi.

111 3. Rischi elettrici generali
Normalmente le apparecchiature elettriche vengono collegate a terra tramite l’alveolo centrale delle prese (solo se l’impianto di terra è esistente). Il collegamento a terra provoca inoltre, in caso di guasto, una circolazione di corrente dall’oggetto verso terra. Questa corrente viene avvertita dall’interruttore differenziale (salvavita), che scatta. Come misura di protezione addizionale (che non dispensa dall’applicazione di una delle misure precedenti) possono essere utilizzati interruttori differenziali ad alta sensibilità (salvavita). Questi non evitano la scossa elettrica, ma hanno unicamente la funzione di limitare nel tempo il passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano. 111

112 3. Rischi elettrici generali
Vi sono apparecchi elettrici che non devono essere collegati all’impianto di terra in quanto la protezione è affidata a un doppio isolamento o a un isolamento rinforzato. Per riconoscerli basta guardare la targa: deve essere riportato il simbolo con il doppio quadrato concentrico. La spina non ha il contatto centrale che serve, infatti, per il collegamento all’impianto di terra. 112

113 3. Rischi elettrici generali
Il “fai da te” è tassativamente vietato per quanto riguarda l’impianto elettrico. Tutti i lavori devono essere eseguiti da imprese installatrici o installatori abilitati. Importante, in questo campo, è il D.M. 37/08. Per i lavori su apparecchiature elettriche anche di tipo semplice si sconsiglia comunque l’intervento se non si hanno delle buone conoscenze di base in campo elettrico.

114 3. Rischi elettrici generali
L’interruttore differenziale, che dovrebbe essere presente in tutti i quadri elettrici, si riconosce facilmente per la presenza di un pulsante contrassegnato con la lettera T. Questo pulsante serve per eseguire il test: premendolo si deve ottenere lo scatto del salvavita. Questo pulsante deve essere premuto all’incirca una volta al mese per impedire il bloccaggio nel tempo. 114

115 3. Rischi elettrici generali
RISCIO ELETTRICO PRESE A SPINA Le spine tedesche (Schuko) non devono essere inserite nelle prese ad alveoli allineati se non tramite appositi adattatori che trasformano la spina rotonda in spina di tipo domestico. Senza l’uso degli adattatori l’apparecchio elettrico funzionerebbe ugualmente ma sarebbe privo del collegamento a terra con grave pericolo per l’operatore.

116 3. Rischi elettrici generali
Gli “alberi di Natale” sono pericolosi per le sollecitazioni a flessione che introducono sugli alveoli delle prese, fino a provocare l’uscita del frutto fissato alla scatola con griffe. L’”albero di Natale” può provocare sovrariscaldamenti localizzati, con pericolo di incendio. Può essere utilizzata in suo luogo una “ciabatta”. 116

117 ANALISI RISCHI SPECIFICI

118 RISCHI NELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA RISCHI NELL’ATTIVITÀ DÌ PULIZIA DEI LOCALI

119 RISCHI NELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

120 RISCHI NELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
Analisi dei rischi RISCHI NELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA FIGURE ESPOSTE Marginalmente … i Farmacisti NO VIDEOTERMINALISTI

121 RISCHI NELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA
VDT

122 La legislazione italiana attribuisce
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 La legislazione italiana attribuisce i seguenti significati ai termini: Art. 173 D. Lgs. 81/2008 Videoterminali Posto di lavoro Lavoratore VDT: schermo alfanumerico o grafico a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato POSTO DÌ LAVORO: insieme di attrezzature munite di VDT, tastiera, mouse, software, apparecchiature ad essi connesse, modem, telefono, stampante, ma anche piano di lavoro e sedia nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante LAVORATORE: il lavoratore che utilizza un’apparecchiatura munita di VDT, in modo sistematico o abituale, per 20 o più ore settimanali Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

123 DISTURBI CONNESSI ALL’USO DEL VIDEOTERMINALE
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 DISTURBI CONNESSI ALL’USO DEL VIDEOTERMINALE Tutti fattori che devono essere analizzati dal Datore di Lavoro per l’analisi dell’ambiente di lavoro Disturbi visivi Disturbi posturali Distrubi psicologici VISTA: pesantezza, bruciore, arrossamento oculare, deficit messa a fuoco, vista annebbiata POSTURA: disturbi muscoloscheletrici DISTURBI PSICOLOGICI: ansia, nervosismo, irritabilità, alterazione dell’umore Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

124 Supporto per documenti
Piano di lavoro Superficie di lavoro Spazio Supporto per documenti

125 Schermo …piano regolabile caratteri immagine
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Schermo …piano regolabile orientabile e inclinabile liberamente e facilmente per adeguarsi alle esigenze dell'utilizzatore caratteri Purché il bordo superiore passi alla pari degli occhi dell’operatore. immagine La brillanza e/o il contrasto tra i caratteri e lo sfondo dello schermo Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

126 Spazio davanti alla tastiera
Colore

127 Sedile di lavoro sedile di lavoro schienale poggiapiedi

128 Illuminazione Valori e condizioni ottimali Pareti, pavimenti, soffitti, porte, piani di lavoro Le tende

129 Illuminazione POSIZIONE SBAGLIATA

130 Illuminazione POSIZIONE SBAGLIATA

131 Illuminazione POSIZIONE CORRETTA

132 Microclima preferibile impianto di climatizzazione
nella stagione calda la temperatura non dovrebbe essere inferiore di oltre 7°C da quella esterna nelle altre stagioni tra i 18 e i 20°C umidità fra il 40 e il 60%

133 Rumore installare i VDT in locali poco disturbati da fonti di rumore interne o esterne scegliere strumentazione poco rumorosa isolare gli strumenti rumorosi in locali separati

134 Sorveglianza sanitaria
E’ effuettuta dal medico competente Prevede accertamenti preventivi e periodici

135 Sorveglianza sanitaria
I lavoratori prima di essere addetti alla propria attività sono sottoposti a visita medica per evidenziare eventuali malformazioni strutturali, e all’esame degli occhi e della vista. Visite di controllo biennali per lavoratori con prescrizioni mediche e che abbiamo compiuto 50 anni; quinquennale negli altri casi.

136 Art. 175 D. Lgs. 81/2008 Il lavoratore ha il diritto di interrompere lo svolgimento del proprio compito mediante pause ovvero cambiamento di attività quando sia impegnato a usare il VDT almeno 4 ore consecutive In assenza di una disposizione contrattuale tale interruzione è di 15 min. ogni 2 ore di applicazione continuativa.

137 RISCHI NELL’ATTIVITÀ PULIZIA DEI LOCALI

138 MACCHINE ED ATTREZZATURE
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ANALISI RISCHI CADUTE > DA TERRA > DALL’ ALTO MMC POLVERE CHIMICO ELETTRICO MACCHINE ED ATTREZZATURE Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

139 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione COLLOBARATRICI SCOLASTICHE ANALISI RISCHI Cadute da terra: spesso indotta da pavimento bagnato e da mancanza di attenzioni Ma anche l’operazione di lavaggio pavimenti deve essere effettuata prestando particolare attenzione 1. … Segnalare la zona di lavoro e la presenza di pavimento bagnato, ciò eviterà a colleghi o comunque a persone di passaggio di incombere in incidenti di cui poi verreste ritenuti responsabili. 2. Ma anche l’operazione di lavaggio pavimenti deve essere effettuata prestando particolare attenzione: camminare sempre nella parte asciutta e procedendo per piccole porzioni di superficie arretrando progressivamente verso l’uscita. 3. Prestare in questo caso attenzione al cavo .. la sua presenza sul pavimento potrebbe essere causa di cadute per voi e per il personale che comunque transita in quel momento 4. Per evitare di ingombrare la zona di lavoro inserire la spina della macchina in una presa alle vostre spalle Predisporre il cavo elettrico in modo che si possa svolgere facilmente Appoggiare il cavo sulla spalla per tenerlo lontano dai piedi e comunque dai meccanismi mobili della macchina in funzione attenzione al cavo!!! inserire la spina della macchina in una presa alle vostre spalle Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

140 DUE GRADINI IN PIU’ NON CAMBIANO LA VITA, UNA CADUTA SI !!!
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA CADUTA DALL’ALTO Nel caso di utilizzo di una scala … Non salire mai con le mani occupate Salire sempre con almeno una mano libera Se la zona di lavoro non si raggiunge facilmente, scendere e spostare la scala Non cercate di muoverla standoci sopra e neppure chiedete ad altri di spostarla DUE GRADINI IN PIU’ NON CAMBIANO LA VITA, UNA CADUTA SI !!! Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

141 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA CADUTA DALL’ALTO ….. Quindi, prima di cominciare il lavoro, e per evitare ogni rischio, agganciare la cintura negli appositi ancoraggi. Solo ora potete aprire la finestra e lavorare in sicurezza DURANTE LA PULITURA DI FINESTRE APRIBILI VERSO IL BASSO INDOSSARE IMBRACATURE DI SICUREZZA Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

142 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA MMC Dolori alla Schiena Scoliosi Costringere il nostro corpo a mantenere posizioni scorrette per lunghi periodi di tempo, ma anche la caduta di un carico, scorretta movimentazione dello stesso, carico eccessivamente pesante … possono essere causa di conseguenti dolori alla schiena, ma anche dell’insorgenza di patologie più serie, come la scoliosi. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

143 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA MMC PICCOLE REGOLE DA RISPETTARE Quando si adopera ad es. lo struscino … fare scorrere la base dell’attrezzo il più possibile vicina ai piedi: la schiena resterà più diritta. Quando si puliscono zone di difficile accesso, utilizzare attrezzi che rendano l’operazione da svolgere più semplice, più ergonomica e più sicura. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

144 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA MMC COME MOVIMENTARE UN CARICO Corretta postura per il sollevamento Corretta postura per il sollevamento  Posizionarsi vicino al carico da sollevare Flettere le gambe Tenere eretta la schiena (nelle gambe ci sono i muscoli più potenti del nostro corpo, usiamoli!!!) I piedi dovranno essere ben stabili e la presa ben salda Centrare il peso del corpo sui piedi Tenere le braccia tese Sollevare con i soli muscoli delle gambe Anche durante il trasporto … … spostare il carico con braccia tese e schiena diritta Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

145 NON SOTTOVALUTIAMO I RISCHI MENTRE USIAMO QUESTI PRODOTTI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA RISCHIO CHIMICO Per quanto anche durante le fasi di pulizia del posto di lavoro, si utilizzino i prodotti che vengono comunemente utilizzati negli ambienti di vita, questi, se non utilizzati correttamente e nel rispetto delle indicazioni riportate in etichetta e nelle schede di sicurezza, possono essere causa di infiammazioni o lesioni. NON SOTTOVALUTIAMO I RISCHI MENTRE USIAMO QUESTI PRODOTTI Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

146 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA RISCHIO CHIMICO ESEMPIO SCHEDA DI SICUREZZA Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

147 MA ANCHE L’ETICHETTA FORNISCE IMPORTANTI INFORMAZIONI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA RISCHIO CHIMICO MA ANCHE L’ETICHETTA FORNISCE IMPORTANTI INFORMAZIONI Quadrato arancione vuoto: indica che il prodotto non è pericoloso Quadrato con croce e la lettera “i” dopo la “X”: significa che il prodotto è irritante .. al contatto immediato o prolungato con la pelle, causa infiammazione Quadrato con croce e lettera “n” dopo la “X”: indica che il prodotto è nocivo. Se il prodotto è nocivo, significa che è molto pericoloso, ma difficilmente li troverete nel vostro lavoro. Questo simbolo è riportato sui prodotti corrosivi, normalmente utilizzati per disincrostare. Al contatto con la pelle provocano pericolose lesioni . in caso di contatto è necessario lavarsi le mani abbondantemente le mani con acqua per almeno 10 minuti. Quadrato arancione in cui è raffigurato un teschio: indica le sostanze tossiche, mortali se ingerite o respirate. Sono le sostanze più pericolose in assoluto, che difficilmente troverete tra i prodotti per la pulizia Quadrato arancione in cui è raffigurata una fiamma: questo simbolo è riportato sui prodotti infiammabili Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

148 PREVENZIONE RISCHIO CHIMICO
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA PREVENZIONE RISCHIO CHIMICO Leggere sempre le etichette e conoscere il contenuto delle schede di sicurezza relative ai prodotti che utilizzate. Custodire le schede di sicurezza in appositi raccoglitori, sistemati in luoghi di facile e costante accesso. Lasciare i prodotti nei loro contenitori originali, senza travasarli. Non miscelare mai prodotti diversi, questo potrebbe esporre a grossi rischi Utilizzare i prodotto solo secondo le informazioni ricevute  … Ad es. mescolando la candeggina con un semplice anticalcare, si ha la formazione di cloro, che, se respirato anche a piccole dosi può essere mortale.  Oppure anche per quanto riguarda i detergenti da diluire … Es. aggiungere il detergente da diluire soltanto dopo aver introdotto l’acqua nel contenitore. Così si evita che l’acqua versata sul detersivo non diluito provochi schizzi del prodotto stesso, dunque irritante. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

149 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA PROTEZIONE RISCHIO CHIMICO Utilizzare sempre adeguati DPI, come i guanti in gomma, che dovranno essere in buono stato ed utilizzati correttamente …. Dovranno essere indossati sulla pelle asciutta. In caso di allergia, utilizzare dei sottoguanti oppure delle apposite creme protettive Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

150 PROTEZIONE RISCHIO CHIMICO
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA PROTEZIONE RISCHIO CHIMICO POLVERE COME PROTEGGERCI ? Innanzitutto evitiamo di sollevarla Utilizziamo dei prodotti in grado di catturarla oppure inumidiamo dei panni con prodotti appositi Per non sollevare la polvere il panno va passato con movimenti continui Anche pulendo il pavimento dovranno essere eseguiti dei movimenti ad S, con un continuo trascinamento della sporcizia. Finché rimane indisturbata la polvere è un fastidio per chi la guarda Quando invece viene sollevata, può essere causa di allergie e di irritazioni  … Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

151 PROTEZIONE RISCHIO CHIMICO
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA PROTEZIONE RISCHIO CHIMICO POLVERE COME PROTEGGERCI ? Se presente in grandi quantità è necessaria anche una mascherina (es. sgombero di depositi, oppure pulizia di zone normalmente poco accessibili) ………….  Per un corretto uso della maschera: sistemare gli elastici dietro la testa, avvicinare la mascherina al viso, stringendola sul naso per non lasciare spiragli per l’aria  in caso di uso di un aspirapolvere o battitappeto controllare sempre i filtri ed il sacchetto. In caso infatti di filtro saturo e di sacchetto pieno, la polvere non verrebbe aspirata, anzi, verrebbe sollevata e respirata da voi che siete nelle immediate vicinanze. In caso di sostituzione del sacchetto indossare la mascherina di protezione Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

152 Analisi dei rischi distinta per mansione
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA RISCHIO BIOLOGICO SITUAZIONI RISCHIOSE Raccolta dei rifiuti Servizi igienici  Ci sono situazioni in cui sussiste il rischio di infettarsi. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

153  Analisi dei rischi distinta per mansione RACCOLTA RIFIUTI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA RISCHIO BIOLOGICO RACCOLTA RIFIUTI Non toccare mai il contenuto dei cestini Afferrare sempre il sacchetto per i manici Per evitare ogni contatto con oggetti taglienti trasportare i sacchi lontani dal corpo Se avete delle ferite proteggetele o medicatele immediatamente La siringa non va mischiata con la normale spazzatura, in quanto fa parte dei rifiuti speciali Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

154  Analisi dei rischi distinta per mansione SERVIZI IGIENICI
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 Analisi dei rischi distinta per mansione ATTIVITA’ DI PULIZIA RISCHIO BIOLOGICO SERVIZI IGIENICI Ricordare che tutto quello che si trova in questi ambienti può essere contaminato Utilizzate sempre i guanti di protezione perfettamente puliti e senza tagli GENERALMENTE Evitate ogni contatto tra le mani o comunque i guanti sporchi ed il viso … Anche un solo accostamento veloce potrebbe infettarvi Mangiate, bevete o fumate solo dopo aver toltogli indumenti sporchi ed esservi lavati accuratamente le mani. Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna

155 GRAZIE DELL’ATTENZIONE
E.TRUS.C.A. by LunaeForm S.r.l. - Agenzia Formativa Accreditata alla Regione Toscana MS0744 GRAZIE DELL’ATTENZIONE vi ringrazio dell’attenzione e vi auguro BUON LAVORO Materiale didattico redatto a cura della Dott.ssa Sara Ravenna


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