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PubblicatoGioia Visconti Modificato 10 anni fa
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L’impresa dei mille Alla vigilia della spedizione dei Mille Giuseppe Garibaldi diede appuntamento ai suoi volontari a Quarto, vicino a Genova per imbarcarsi sui due velieri, il Lombardo e il Piemonte. Prima di imbarcarsi Garibaldi scrisse al Re Vittorio Emanuele II: “Io non ho consigliato il movimento insurrezionale dei fratelli di Sicilia ma dal momento che essi si sono sollevati, in nome dell’unità Italiana, di cui vostra maestà è la personificazione, io non ho dovuto esitare a mettermi alla testa della spedizione. Il nostro grido sarà sempre “Viva l’unità d’Italia! Viva Vittorio Emanuele , suo primo , suo più prode soldato”
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Cesare abba racconta… Cesare Abba , un giovane volontario nel suo diario storico racconta: In mare . Dal piroscafo il Lombardo .. 6 maggio , mattino …Genova nelle ore supreme fu amirabile. Nel rumore : silenzio , raccoglimento e consenso Alla Porta Pila c’erano delle donne del popolo che , a vederci passare , piangevano . Di là Quarto , di tanto in tanto , una folla muta a piedi della collina d’ Albaro alzai gli occhi , per vedere ancora una Villa , dove Byron stette gli ultimi giorni , prima di partire per la Grecia : il grido di Aroldo a Roma mi risolò nelle viscere . Se vivesse sarebbe là sul Piemonte , affianco a Garibaldi inspiratore…
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L’Imbarco dei Mille sul Lombardo e il Piemonte
…Biancheggiava una casina di là da un gran cancello, in un bosco oscuro, nella cui profondità, pei viali, si movevano uomini affaccendati. Dinanzi, sullo stradale che ha il mare lì sotto, v'era gran gente e un bisbiglio e un caldo che infocava il sangue. La folla oscillava: eccolo! No, non ancora! Invece di garibaldi usciva dal cancello qualcuno che scendeva al mare, o spariva per la via che mena a genova. Verso le dieci la folla fece largo più agitata, tacquero tutti; era lui!...
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Lo sbarco a marsala …Intanto le ore passavano; eravamo
cullati dall'onda e mi addormentai. All'alba fui destato, e vidi due navi maestose, lì ferme dinanzi a noi. Tutte le barche furono spinte verso quelle. Mi volsi addietro. Genova e la riviera apparivano laggiù incerte, in un velo vaporoso: ma là oltre, i miei monti esultavano alti e puri, dominando la scena!...
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La battaglia del volturno :
1°ottobre Nella piazza del palazzo reale Eccoci qui di riserva, quasi tutta la divisione Türr. La battaglia infuria, su d'una tratta, che a segnarla ci vuole tutto il gesto del braccio largo quanto si può farlo. Noi qui non si muore ancora, ma si provano delle angoscie come a essere nel limbo. Veggo delle facce d'un pallore mortale, ne veggo d'allegre, di pensose, di fatue; chi sa come è la mia?
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L’incontro di Teano Una casa bianca a un gran bivio, dei cavalieri rossi e dei neri mescolati insieme, il Dittatore a piedi, sopra i reggimenti regolari che marciavano verso Teano,…. A un tratto, non da lontano, un rullo di tamburi, poi la fanfara reale del Piemonte, e tutti a cavallo! (…) Ed ecco un rimescolio nel polverone che si alzava laggiù, poi un galoppo, dei comandi, e poi: Viva! Viva! Il Re! Il Re! Mi venne quasi buio per un istante; ma potei vedere Garibaldi e Vittorio darsi la mano, e udire: "Salute al re d'Italia! Il Dittatore parlava a fronte scoperta, il Re stazzonava il collo del suo bellissimo storno. Forse nella mente del Generale passava un pensiero mesto. Ma Seid, il suo cavallo che lo portò nella guerra, sentiva forse in groppa meno forte il leone e sbuffava, e si lanciava di lato, come avesse voluto portarlo nel deserto, nelle Pampas, lontano da quel trionfo di grandi. […]
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