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LA GRAVITAZIONE UNIVERSALE
A. Martini LA GRAVITAZIONE UNIVERSALE
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Sei d’accordo con me che sulla Terra ogni corpo è sottoposto ad una forza perpendicolare al terreno, che noi chiamiamo “forza peso”...
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Sei d’accordo con me che sulla Terra ogni corpo è sottoposto ad una forza perpendicolare al terreno, che noi chiamiamo “forza peso”...
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Sei d’accordo con me che sulla Terra ogni corpo è sottoposto ad una forza perpendicolare al terreno, che noi chiamiamo “forza peso”... ...che fa cadere il corpo?
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Sei d’accordo con me che sulla Terra ogni corpo è sottoposto ad una forza perpendicolare al terreno, che noi chiamiamo “forza peso”... ...che fa cadere il corpo?
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DUNQUE: QUESTA PALLA VIENE ATTRATTA DALLA TERRA.
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MA CHE COS’HA DI PARTICOLARE LA TERRA DA ATTRARRE TUTTI GLI OGGETTI?
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SE LA TERRA ATTRAE LA PALLA, PERCHE’ LA PALLA NON ATTRAE LA TERRA?
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SE LA TERRA ATTRAE LA PALLA, PERCHE’ LA PALLA NON ATTRAE LA TERRA?
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E PERCHE’ I CORPI NON SI ATTRAGGONO TRA LORO?
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E PERCHE’ I CORPI NON SI ATTRAGGONO TRA LORO?
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TI ASPETTERESTI DI VEDERE LO ZAINO ED IL BICCHIERE MUOVERSI L’UNO VERSO L’ALTRO?
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TI ASPETTERESTI DI VEDERE LO ZAINO ED IL BICCHIERE MUOVERSI L’UNO VERSO L’ALTRO?
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TI ASPETTERESTI DI VEDERE LO ZAINO ED IL BICCHIERE MUOVERSI L’UNO VERSO L’ALTRO?
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BILANCIA GRAVITAZIONALE
PER RISPONDERE A TUTTE QUESTE DOMANDE FACCIAMO UN ESPERIMENTO UTILIZZANDO UNA BILANCIA DI TORSIONE CHIAMATA BILANCIA GRAVITAZIONALE
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LA BILANCIA GRAVITAZIONALE
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LA BILANCIA GRAVITAZIONALE
ECCO COM’È FATTA
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LA BILANCIA GRAVITAZIONALE
ECCO COM’È FATTA
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All’interno di una scatola di legno, chiusa parzialmente da un vetro,
è appesa una sottile asta d’acciaio alle cui estremità sono poste due sfere di ferro
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L’asta è retta da un sottile filo di ottone
e ad essa è fissato un piccolo specchio
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vista dall’alto
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Un laser manda il suo raggio di luce sullo specchio, che lo riflette su uno schermo
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Inizialmente l’asta è inclinata rispetto alle pareti della scatola
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Attraverso una fenditura praticata nella parete della scatola, una grossa sfera di ferro, posizionata al suo interno, può essere spostata in qualsiasi direzione
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Inizialmente si trova più lontano possibile da una delle sfere fissate all’asta rotante. Il laser manda quindi il suo raggio su un punto dello schermo
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In realtà, l’asta oscilla sempre un po’, anche se impercettibilmente, per cui anche il punto luminoso oscilla fra due posizioni estreme simmetriche rispetto a quel punto
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In realtà, l’asta oscilla sempre un po’, anche se impercettibilmente, per cui anche il punto luminoso oscilla fra due posizioni estreme simmetriche rispetto a quel punto
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In realtà, l’asta oscilla sempre un po’, anche se impercettibilmente, per cui anche il punto luminoso oscilla fra due posizioni estreme simmetriche rispetto a quel punto
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Dovremo quindi segnare sullo schermo queste due posizioni per poter individuare il centro di oscillazione
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Fatto questo, avviciniamo molto delicatamente la sfera grande a quella fissata sull’asta
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Poi osserviamo la luce sullo schermo
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Noteremo che essa si sposta verso destra ed evidentemente questo è quello che accade al centro delle nuove oscillazioni
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Noteremo che essa si sposta verso destra ed evidentemente questo è quello che accade al centro delle nuove oscillazioni
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Vuol dire quindi che la sfera grande ha esercitato una forza attrattiva sulla sfera piccola ed ha fatto ruotare l’asta
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VEDIAMO CHE COSA SUCCEDE
PROVIAMO E VEDIAMO CHE COSA SUCCEDE
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Come hai visto, il raggio si è proprio spostato come avevamo previsto
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questo significa che la forza di attrazione gravitazionale non è prerogativa della Terra, ma agisce fra ogni corpo
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Possiamo anche calcolare l’angolo di rotazione della bilancia
dovuto all’attrazione fra le 2 sfere
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schermo laser laboratorio
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Quando la sfera grande è stata avvicinata alla piccola, il raggio ha cambiato direzione
schermo laser laboratorio
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Quando la sfera grande è stata avvicinata alla piccola, il raggio ha cambiato direzione
schermo laser laboratorio
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Quando la sfera grande è stata avvicinata alla piccola, il raggio ha cambiato direzione
schermo a d b b laser laboratorio
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Applichiamo il teorema di Pitagora generalizzato al triangolo abd
schermo a d b b laser laboratorio
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laboratorio d2 = a2 + b2 - 2ab cos b a d b
Applichiamo il teorema di Pitagora generalizzato al triangolo abd d2 = a2 + b2 - 2ab cos b schermo a d b b laser laboratorio
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laboratorio d2 = a2 + b2 - 2ab cos b 2ab cosb= a2 + b2 - d2 a d b
Applichiamo il teorema di Pitagora generalizzato al triangolo abd d2 = a2 + b2 - 2ab cos b 2ab cosb= a2 + b2 - d2 schermo a d b b laser laboratorio
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laboratorio d2 = a2 + b2 - 2ab cos b 2ab cosb= a2 + b2 - d2
Applichiamo il teorema di Pitagora generalizzato al triangolo abd d2 = a2 + b2 - 2ab cos b 2ab cosb= a2 + b2 - d2 cosb= 2ab a2 + b2 - d2 schermo a d b b laser laboratorio
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laboratorio d2 = a2 + b2 - 2ab cos b 2ab cosb= a2 + b2 - d2 cosb=
Applichiamo il teorema di Pitagora generalizzato al triangolo abd d2 = a2 + b2 - 2ab cos b 2ab cosb= a2 + b2 - d2 cosb= 2ab a2 + b2 - d2 schermo a d b b cosb cosb = a2 + b2 - d2 2a+ 2b+ 2d b b + a a laser laboratorio
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laboratorio cosb= 2ab a2 + b2 - d2 a d b cosb cosb = a2 + b2 - d2
Possiamo quindi misurare indirettamente l’angolo di rotazione del raggio laser: b cosb= 2ab a2 + b2 - d2 schermo a d b b cosb cosb = a2 + b2 - d2 2a+ 2b+ 2d b b + a a laser laboratorio
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Cerchiamo di capire la relazione fra b e l’angolo di rotazione dell’asta, a
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Consideriamo uno specchio e la sua perpendicolare in A
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Consideriamo ora un raggio che incida nel punto A con un angolo i
ed il conseguente raggio riflesso, con un angolo r uguale ad i (legge della riflessione) i r A
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Dunque, l’angolo fra il raggio incidente e quello riflesso è: b = r + i
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Ora supponiamo che lo specchio ruoti di un angolo a, con centro in A
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Per il raggio incidente, il nuovo angolo di incidenza i’ è aumentato anch’esso di un angolo a
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Di conseguenza il nuovo angolo di riflessione r’ sarà : r’ = i’ = i + a
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e l’angolo b’ fra il raggio incidente e quello riflesso è: b’ = i’ + r’
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e l’angolo b’ fra il raggio incidente e quello riflesso è: b’ = i’ + r’
cioè: b’ = 2i’ = 2 a + 2 i r’ a a b’ r i’ A i
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e l’angolo b’ fra il raggio incidente e quello riflesso è: b’ = i’ + r’
cioè: b’ = 2i’ = 2 a + 2 i e poiché : b = 2 i r’ a a b’ r i’ A b i
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e l’angolo b’ fra il raggio incidente e quello riflesso è: b’ = i’ + r’
cioè: b’ = 2i’ = 2 a + 2 i e poiché : b = 2 i r’ Si ha : b’ = 2 a + b a a b’ r i’ A b i
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e l’angolo b’ fra il raggio incidente e quello riflesso è: b’ = i’ + r’
cioè: b’ = 2i’ = 2 a + 2 i e poiché : b = 2 i r’ si ha : b’ = 2 a + b a a b’ r i’ A b i Dunque: se lo specchio ruota di un angolo a, il raggio incidente devia di un angolo doppio
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laboratorio a2 + b2 - d2 cosb= 2ab b a= 2 a d b
Possiamo quindi misurare indirettamente l’angolo a di rotazione dell’asta che regge le due sfere piccole. cosb= 2ab a2 + b2 - d2 b a= 2 schermo a a d b b laser laboratorio
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Conoscendo il valore di questo angolo è possibile misurare indirettamente la forza che agisce sulle sfere
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IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO della bilancia di torsione
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QUANDO ESERCITIAMO UNA FORZA SU UN ESTREMO DELL’ASTA
b
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IL FILO REAGISCE CON UNA REAZIONE VINCOLARE R UGUALE E CONTRARIA A F
APPLICATA SULL’ASSE DEL FILO F R b
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LE DUE FORZE COSTITUISCONO UNA CHE PRODUCE UNA ROTAZIONE
COPPIA DI FORZE (ESSENDO UGUALI DI INTENSITA’ PARALLELE DI DIREZIOEN ED OPPOSTE DI VERSO) CHE PRODUCE UNA ROTAZIONE (VISIONE DAL BASSO) F R
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F R
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F R
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Fb = K F b R LA BILANCIA SI FERMA
IN UN NUOVA POSIZIONE DI EQUILIBRIO QUANDO IL MOMONTO DELLA COPPIA DI FORZE UGUAGLIA IL MOMENTO DI TORSIONE ELASTICA DEL FILO F b MOMENTO DI TORSIONE ELASTICA Fb = K R MOMENTO DELLA COPPIA DI FORZE K = COEFFICIENTE DI TORSIONE ELASTICA DEL FILO (corrisponde al coefficiente di elasticità di una molla)
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Si può allora misurare la forza agente sull’asta:
K F = b F b Fb = K R K = COEFFICIENTE DI TORSIONE ELASTICA DEL FILO (corrisponde al coefficiente di elasticità di una molla)
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Ma occorre conoscere il valore del coefficiente K:
b F b R K = COEFFICIENTE DI TORSIONE ELASTICA DEL FILO (corrisponde al coefficiente di elasticità di una molla)
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Questa operazione viene chiamata:
TARATURA DINAMICA
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Per fare questo, Basta considerare che, per piccole oscillazioni, il moto dell’asta collegata al filo è ARMONICO SEMPLICE F = - K x dove 4 2 T2 m K =
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Quindi facciamo oscillare l’asta
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E utilizziamo la formula:
4 2 K = m T2
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E utilizziamo la formula:
Dobbiamo quindi misurare T e m 4 2 K = m T2
80
POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) DOBBIAMO SOSTITUIRE ALLA MASSA m IL MOMENTO D’INERZIA I DELL’ASTA 4 2 T2 m K = I= mL2 12
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POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 K =
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POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 4 2 mL2 K = T2 12
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POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 4 2 mL2 K = T2 12 3
84
POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 2 mL2 K = T2 3
85
POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 2 mL2 K = 3 T2
86
POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 2 mL2 1 K = 3 T2
87
POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m T2 mL2 I= 12 (trascuriamo il momento d’inerzia del portaoggetti perché molto più piccolo del momento d’inerzia dell’asta) 2 mL2 1 K = 3 T2
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POICHE’ L’ASTA SI MUOVE DI MOTO CIRCOLARE
(anche se in prima approssimazione utilizziamo l’equazione del moto armonico) 4 2 K = m R T2 mL2 mR2 I= I= 12 2 (trascuriamo il momento d’inerzia del cilindro di legno perché molto più piccolo del momento d’inerzia dell’asta) 2 mL2 1 K = 3 T2
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Questa, dunque, è la formula che utilizzeremo:
Dove m è la massa dell’asta e T il suo periodo di rotazione L m T 2 T2 K = mL2 3 1
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Se vogliamo utilizzare l’asta con le due sfere, per misurare K, dobbiamo considerare che, con buona approssimazione, il momento d’inerzia, in questo caso, è: r r a a m m
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Ricordando che è: r r a a m m
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Ricordando che è: , ricaviamo K: r r a a m m
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Ora che sappiamo come misurare la forza agente fra le due masse, possiamo cercare la legge che regola questo fenomeno
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tutti i corpi hanno la proprietà attrarsi reciprocamente
DUNQUE: tutti i corpi hanno la proprietà di attrarsi reciprocamente
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diamo un nome a questa proprietà, e la chiamiamo:
DUNQUE: tutti i corpi hanno la proprietà di attrarsi reciprocamente diamo un nome a questa proprietà, e la chiamiamo:
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diamo un nome a questa proprietà, e la chiamiamo:
DUNQUE: tutti i corpi hanno la proprietà di attrarsi reciprocamente diamo un nome a questa proprietà, e la chiamiamo: MASSA GRAVITAZIONALE
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tutti i corpi hanno la proprietà attrarsi reciprocamente
di attrarsi reciprocamente MASSA GRAVITAZIONALE
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DUNQUE: tutti i corpi hanno la proprietà di attrarsi reciprocamente
CON LA BILANCIA DI TORSIONE POSSIAMO DARE UNA DEFINIZIONE OPERATIVA ALLA MASSA GRAVITAZIONALE
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Supponiamo di avere a disposizione una serie di oggetti
100
Supponiamo di avere a disposizione una serie di oggetti
101
Supponiamo di avere a disposizione una serie di oggetti
e supponiamo di confrontarli con un unico oggetto, M , posto all’interno della bilancia gravitazionale
102
Supponiamo di avere a disposizione una serie di oggetti
e supponiamo di confrontarli con un unico oggetto, M , posto all’interno della bilancia gravitazionale M
103
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza
104
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
105
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
106
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
107
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
108
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
109
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
110
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
111
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
112
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
113
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
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fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
115
fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d
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fra tutti questi oggetti selezioniamo quelli che, posti alla stessa distanza, interagiscono con M con la stessa forza d ecc ...
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Avremo così a disposizione una serie di oggetti U aventi tutti la stessa MASSA GRAVITAZIONALE mg
...
118
Avremo così a disposizione una serie di oggetti U aventi tutti la stessa MASSA GRAVITAZIONALE mg
... Ora potremmo fare questo esperimento, ottenendo i risultati che ti suggerisco. Prova tu a descrivere tutto questo con le tue parole.
120
d
121
d
122
d F1 F2 F1=F2=F
123
d F1 F2 F1=F2=F
124
d F1 F2 F1=F2=F
125
d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F
126
d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F
127
d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F
128
d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F
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d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F
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d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F
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d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F F1=F2=6F
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d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F F1=F2=6F
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d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F F1=F2=6F
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d F1 F2 F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F F1=F2=6F F1=F2=9F
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Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F F1=F2=2F F1=F2=4F F1=F2=6F F1=F2=9F
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Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F m m F1=F2=2F 2m m F1=F2=4F 2m 2m F1=F2=6F 2m 3m F1=F2=9F 3m 3m
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Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F 1m.1m F m m F1=F2=2F 2m m F1=F2=4F 2m 2m F1=F2=6F 2m 3m F1=F2=9F 3m 3m
138
Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F 1m.1m F m m F1=F2=2F 1m.2m 2F 2m m F1=F2=4F 2m 2m F1=F2=6F 2m 3m F1=F2=9F 3m 3m
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Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F 1m.1m F m m F1=F2=2F 1m.2m 2F 2m m F1=F2=4F 2m.2m 4F 2m 2m F1=F2=6F 2m 3m F1=F2=9F 3m 3m
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Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F 1m.1m F m m F1=F2=2F 1m.2m 2F 2m m F1=F2=4F 2m.2m 4F 2m 2m F1=F2=6F 2m.3m 6F 2m 3m F1=F2=9F 3m 3m
141
Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F 1m.1m F m m F1=F2=2F 1m.2m 2F 2m m F1=F2=4F 2m.2m 4F 2m 2m F1=F2=6F 2m.3m 6F 2m 3m F1=F2=9F 3m.3m 9F 3m 3m
142
Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali?
F1=F2=F 1m.1m 1 m m F1=F2=2F 1m.2m 2F 2m m F1=F2=4F 2m.2m 4F 2m 2m F1=F2=6F 2m.3m 6F 2m 3m F1=F2=9F 3m.3m 9F 3m 3m
143
direttamente proporzionale al prodotto delle masse gravitazionali
Che relazione c’è tra la forza che agisce fra due corpi e le loro masse gravitazionali? La forza è direttamente proporzionale al prodotto delle masse gravitazionali F m1 m2
144
Facciamo ora quest’altro esperimento
145
d
146
d F
147
d F d d
148
d F d d F 4
149
d F d d F 4 d d d
150
d F d d F 4 F 9 d d d
151
F F 4 F 9 Che relazione c’è fra la forza e la distanza delle masse? d
152
1 F d F d2 d d F 4 F 9 d d d Che relazione c’è fra la forza e la distanza delle masse?
153
inversamente proporzionale al quadrato delle distanze tra le masse
1 F d2 La forza è inversamente proporzionale al quadrato delle distanze tra le masse
154
1 F F m1 m2 d2
155
1 F F m1 m2 d2 m1 m2 F d2
156
m1 m2 F d2
157
m1 m2 F= G d2 m1 m2 F d2
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Gravitazione Universale
m1 m2 F= G d2 Legge della Gravitazione Universale
159
DEFINIZIONE OPERATIVA
DI MASSA GRAVITAZIONALE
161
UGUAGLIANZA m1 = m2 se
162
UGUAGLIANZA m1 = m2 se m1 m3
163
UGUAGLIANZA m1 = m2 se m1 m3
164
UGUAGLIANZA m1 = m2 se m1 m3 m3 m2
165
UGUAGLIANZA m1 = m2 se m1 m3 m3 m2
166
stessa distanza da m3 interagiscono
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se
167
UGUAGLIANZA m1 = m2 se m1 m3 stessa forza m3 m2
168
stessa distanza da m3 interagiscono
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se CONFRONTO m1 > m2 se
169
stessa distanza da m3 interagiscono
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se CONFRONTO m1 > m2 se m1 m3
170
stessa distanza da m3 interagiscono
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se CONFRONTO m1 > m2 se m1 m3 m3 m2
171
stessa distanza da m3 interagiscono stessa distanza da m3 si ha:
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se poste alla stessa distanza da m3 si ha: F1-3 > F2-3 CONFRONTO m1 > m2 se
172
stessa distanza da m3 interagiscono
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se CONFRONTO m1 > m2 se m1 m3 F1-3 > F2-3 m3 m2
173
stessa distanza da m3 interagiscono stessa distanza da m3 si ha:
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se poste alla stessa distanza da m3 si ha: F1-3 > F2-3 CONFRONTO m1 > m2 se m1+m2 = m3 se SOMMA
174
stessa distanza da m3 interagiscono stessa distanza da m3 si ha:
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se poste alla stessa distanza da m3 si ha: F1-3 > F2-3 CONFRONTO m1 > m2 se m1+m2 = m3 se m1 m4 SOMMA m2
175
stessa distanza da m3 interagiscono stessa distanza da m3 si ha:
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se poste alla stessa distanza da m3 si ha: F1-3 > F2-3 CONFRONTO m1 > m2 se m1+m2 = m3 se m1 m4 SOMMA m2 m4 m3
176
m1 = m2 se m1 > m2 F1-3 > F2-3 se m1+m2 = m3 se
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se poste alla stessa distanza da m3 si ha: F1-3 > F2-3 CONFRONTO m1 > m2 se m1+m2 = m3 se poste alla stessa distanza da m4 si ha: F1-4 +F2-4 = F3-4 SOMMA
177
stessa distanza da m3 interagiscono stessa distanza da m3 si ha:
UGUAGLIANZA poste alla stessa distanza da m3 interagiscono con la stessa forza m1 = m2 se poste alla stessa distanza da m3 si ha: F1-3 > F2-3 CONFRONTO m1 > m2 se m1+m2 = m3 se m1 m4 SOMMA m2 F1-4 +F2-4 = F3-4 m4 m3
178
Unità di misura
179
Unità di misura
180
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile”
181
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile”
182
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” 1 dm3
183
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” 1 dm3
di H2O
184
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” 1 dm3
di H2O a 4 °C
185
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” 1 dm3
di H2O a 4 °C a 1 Atm
186
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” 1 dm3
di H2O a 4 °C a 1 Atm a livello del mare
187
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” 1 dm3
di H2O a 4 °C a 1 Atm a livello del mare a 45° lat
188
Unità di misura Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile”
e lo chiamiamo 1 dm3 di H2O a 4 °C a 1 Atm a livello del mare a 45° lat
189
Unità di misura Kg massa
Scegliamo un oggetto facilmente “riproducibile” e lo chiamiamo 1 dm3 di H2O a 4 °C a 1 Atm a livello del mare a 45° lat Kg massa
190
Determinazione di G
191
Conoscendo la forza che agisce fra le sfere, la loro distanza e la loro massa, possiamo determinare G con la formula: F= G m1 m2 d2
192
Per misurare d utilizziamo due laser chiusi in due contenitori cilindrici, posti sul coperchio della scatola, nel quale è stata praticata una fessura m1 m2 d
193
m2 m1 d Quando i raggi laser colpiscono i centri delle due sfere,
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 misuriamo la loro distanza, che coincide con d m1 m2 d
194
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 m1 m2 d
195
F= G m1 m2 d2 fine
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