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PubblicatoBice Cristina Modificato 10 anni fa
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V. MONALDI - NAPOLI Unità Operativa Complessa di Ortopedia
Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione V. MONALDI - NAPOLI Congresso Internazionale di Medicina dello Sport – Napoli Città della Scienza Sala Averroè Via Coroglio, Novembre 2003 Unità Operativa Complessa di Ortopedia Primario: Dott. Roberto Magri
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L’AUTOTRAPIANTO NELLE LESIONI DELLA CARTILAGINE DEGLI SPORTIVI
Roberto Magri
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Gli anni che stiamo vivendo rappresentano un periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo…
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Innovazioni tecnologiche
Aspettative di vita aumentate Innovazioni tecnologiche Problemi che dobbiamo affrontare con una nuova prospettiva
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Il secolo che è iniziato apre un periodo importante per l’umanità
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Le conoscenze acquisite nel campo genetico hanno permesso di intervenire direttamente sugli organismi viventi
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Alla fine del secolo scorso è stato avviato il Progetto Genoma Umano che verrà completato in questo secolo
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Il Progetto prevede tre fasi iniziali di attuazione
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Un primo stadio ormai completato ha definito le mappe del genoma umano e la localizzazione dei geni
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Un secondo stadio non ancora completato prevede di riconoscere i diversi geni
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In un terzo stadio saranno studiate le attività dei singoli geni
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Queste ricerche sono effettuate in numerosi laboratori del mondo e con impegno di molti studiosi
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L’ultima fase è quella più importante per la ricaduta sulla nostra vita perché ci farà capire il funzionamento dei singoli geni
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e cio è importante non solo per la possibilità di curare le 5000 malattie genetiche oggi conosciute ma anche per migliorare la nostra salute
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Nei prossimi decenni dovremo sempre più abituarci a usare questo linguaggio
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Il nostro modo di approcciare le cose per molti aspetti della medicina certamente cambierà
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Ho voluto farvi queste premesse per introdurre l’argomento della mia relazione
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Perché ciò di cui vi parlerò è un argomento che ha a che fare con il Progetto Genoma Umano e cioè con i Geni
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Sentirete molto spesso parole come Bioingegneria Ingegneria genetica Ingegneria tessutale ma oggi non stiamo davvero iniziando a costruire il corpo umano?
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Tra i 10 interventi più frequenti in Ortopedia la meniscectomia figura al 1° posto, la toilette della cartilagine al 2°, la ricostruzione del LCA al 7°, la Protesi di ginocchio al 9°. Per tutti questi interventi però il denominatore comune è la CARTILAGINE (G. Puddu. Isokinetic, 2003)
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Bendele e Hullman nel 1988 effettuarono importanti studi sul danno cartilagineo. Da allora molte informazioni sono state acquisite sulla costituzione della cartilagine Introduzione pag 1
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Inserire DIA della cartilagine vetrini istologici
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Lars Petersen nel 1995 pubblicò un lavoro nel quale dimostrava la possibilità di coltivare cellule di cartilagine umana (condrociti) Introduzione pag 1
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Egli negli anni successivi dimostrò la possibilità di trapiantare su un difetto cartilagineo del ginocchio condrociti prelevati dal paziente e coltivati in vitro Introduzione pag 1
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Tecnica di Lars Introduzione pag 1
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Abrasione subcondrale Perforazioni subcondrali Innesti osteocondrali
In passato le lesioni cartilaginee sono state trattate con diverse tecniche: Débridement Lavaggi artroscopici Abrasione subcondrale Perforazioni subcondrali Innesti osteocondrali Forse eliminare per il tempo
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QUESTI TRATTAMENTI HANNO SPESSO DISATTESO LE ASPETTATIVE E A VOLTE HANNO DATO RISULTATI DISASTROSI
Forse eliminare per il tempo
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PENSIAMO PERTANTO CHE L’AUTOTRAPIANTO DI CARTILAGINE PUR ESSENDO UNA METODICA COMPLESSA POSSA APRIRE UNA NUOVA STRADA
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CHE DARA’ RISULTATI MIGLIORI NON SOLO QUANDO SARANNO RISOLTI ALCUNI PROBLEMI TECNOLOGICI MA, SOPRATTUTTO, SE SI ASSOCIANO METODOLOGIE COMPLEMENTARI (farmacologiche, meccaniche, CEMP, etc.)
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I problemi attuali non sono tanto legati alla via di accesso (invasiva o non ) quanto alle possibilità di migliorare le probabilità di un buon attecchimento e proliferazione delle cellule trapiantate
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Il fine inoltre è quello di poter riparare ogni articolazione del corpo umano
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Queste riunioni hanno lo scopo di ratificare evidenze medico-chirurgiche e indurre ad andare avanti nella ricerca
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…a reperire fondi e investimenti a trovare consensi
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Pensiamo che la metodica vada perfezionata, ma che soprattutto debba essere utilizzata non soltanto per il ginocchio
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a b c d e a) Cartilagine normale b) Rammollimento c) Fissurazione d) Erosione e) Esposizione osso subcondrale
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Una condropatia può assumere l’aspetto di una lesione del tutto superficiale ma può arrivare anche alla scomparsa totale della cartilagine con esposizione completa dell’osso subcondrale (artrosi)
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Classificazione di Outerbridge(1962) 1) Condromalacia 2) Fibrillazione 3) Erosione 4) Lesione osteocondrale
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Classificazione ICRS Grado 0: normale Grado 1: les
Classificazione ICRS Grado 0: normale Grado 1: les. superficiale Grado 2: lesione < 50% Grado 3: lesione > 50% Grado 4: lesione osteocondrale
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IMAGING Esame radiografico TAC Ecografia RNM
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importante per la sua elevata risoluzione di contrasto
IMAGING La RNM riveste un ruolo importante per la sua elevata risoluzione di contrasto tessutale
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Attendibilità della RNM
Les. 1° 30% Les. 2° 70% Les. 3° 90% Può permettere il riconoscimento di un danno cartilagineo anche prima della visione artroscopica
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Le ragioni della notevole sensibilità della RNM è dovuta al fatto che già nelle fasi iniziali della lesione si ha una perdita di proteoglicani e degradazione del collagene con incremento idrico e alterata mobilità dei protoni dell’acqua apprezzabili nelle sequenze T2 pesate e nelle immagini di diffusione
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Gli sport a rischio per una lesione della cartilagine sono:
Calcio Rugby Basket Sci Tennis
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Il ginocchio e la caviglia sono le articolazioni più colpite in assoluto
Il trauma è singolo diretto o indiretto (distorsione) ovvero microtrumi ripetuti per overuse o per lassità non trattate che generano zone di sovraccarico statico e dinamico
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metodica diversa da quella che prevede condrociti coltivati
Dal 1999 utilizziamo una metodica diversa da quella che prevede condrociti coltivati liberi in soluzione. La Fidia Advanced Biopolimers ha messo a punto una tecnica di Ingegneria tessutale che prevede la produzione di condrociti autologhi su una membrana (scaffold) costituita da derivati dell’acido ialuronico (Hyalograft C). La membrana con i condrociti di dimensioni variabili è applicata direttamente sulla zona erosa. Hyalograft C: derivati esterificati dell’acido ialuronico. M
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La tecnica prevede ovviamente due interventi: 1) In un primo tempo si effettua il prelievo di cartilagine che viene inviato presso il laboratorio per la moltiplicazione cellulare 2) Dopo 25 giorni è possibile eseguire l’intervento di trapianto
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TECNICA CHIRURGICA ARTROSCOPICA 1. Attraverso una cannula si valuta
l’estensione della lesione Attraverso il mappatore si introduce il filo guida per l’allineamento 3. Con una fresa a bassa velocità si rimuovono i frammenti di cartilagine 4. Con il mappatore si ritaglia l’innesto uguale al difetto preparato 5. Si posiziona aderendo sulla lesione il trapianto Hyalograft C 6. Movimenti di flesso-estensione fanno valutare la stabilità dell’innesto
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Sono in corso studi per produrre cartilagine da cellule staminali prelevate dallo stesso paziente (midollo)
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Gli sviluppi delle conoscenze genetiche e la possibilità di fabbricare tessuti utili per i trapianti apre nuove frontiere alla terapia delle malattie degenerative
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La nostra casistica inizia nel 1999 allorchè ci trovammo di fronte a un caso di lesione limitata condiloidea in un soggetto giovane al quale non volevamo impiantare una protesi anche se parziale
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Di cristo Antonio
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Tecnica chirurgica mosaicoplastica Di Cristo Antonio
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Di Cristo Antonio
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40 gg 6 mesi 3 mesi Di Cristo Antonio 12 mesi 12 mesi
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Da allora abbiamo trattato oltre 20 pazienti di età compresa fra i 20 e i 60 anni, affetti da lesioni osteocondrali localizzate al ginocchio, tibio-tarsica, rotula
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Pone Claudio Controllo a distanza
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Giudice Gianluca
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Giudice Gianluca Dopo 12 mesi
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Amitrano Pasqualina Nel corso del secondo trapianto abbiamo prelevato un campione di cartilagine nella sede del vecchio impianto e abbiamo fatto esame istologico
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Rosso scuro: osso Rosa: tessuto fibroso (buchetti sono i vasi)
Rosa: cartilagine giovane con condrociti neoformati Rosa periferico: cartilagine Rosa a dx: cartilagine in necrosi Zona nera: deposito Sali di calcio A maggiore ingrandimento: aree rarefatte con zone di necrosi e deposito di Sali di calcio
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5) A forte ingrandimento: cartilagine neoformata
6) In periferia in alto: cartilagine immatura Rosa chiaro: cartilagine Zone bianche: lamelle ossee 7) e 8) condrociti immaturi a più forte ingrandimento
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Questi interventi sono ormai in costante aumento
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SCORE soggettivo dello stato di salute
Miglior stato di salute immaginabile SCORE soggettivo dello stato di salute Peggior stato di salute immaginabile
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Lesione limitata (2cmq)
+ risultati OTTIMI Età giovanile (<60 anni) Lesione limitata (2cmq) + risultati BUONI Età maggiore di 60 anni Lesione estesa (>2cmq) + risultati MEDIOCRI Età giovanile (<60 anni) Lesione estesa (>2cmq) + risultati SCADENTI Età maggiore di 60 anni
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Pereasole Carmine C. P. maschio > 65 a.
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A.G. donna > 65 a. Ambrsonino Giuseppina: trap. Cartilagine e dopo fallimento protesi Rotaglidfe Non sempre le cose son andate bene come in questo caso.
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Ambrosino Giuseppina: trap cartilagine e protesi
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I risultati allo stato ottenibili possono essere migliorati.
CONCLUSIONI Alla luce della nostra esperienza e di quanto descritto in letteratura possiamo affermare che si tratta di una metodica molto selettiva. I risultati allo stato ottenibili possono essere migliorati. L’autotrapianto di cartilagine trova indicazione nei pazienti giovani con lesioni limitate e buone aspettative di vita.
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Riteniamo comunque che una vita sana ricca di Vit D e di alimentazione varia, possa prevenire la degenerazione articolare
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A.O.R.N. V. MONALDI - NAPOLI Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia Primario: Dott. R. Magri Grazie
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