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PubblicatoGisella Giusti Modificato 10 anni fa
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L’ARTISTA CHE “DETTE VERAMENTE ALLE SUE FIGURE IL MOTO ET IL FIATO”
LEONARDO L’ARTISTA CHE “DETTE VERAMENTE ALLE SUE FIGURE IL MOTO ET IL FIATO”
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Leonardo di ser Piero da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519)
è stato un artista, scienziato e pittore italiano. Uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento italiano, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza. Fu pittore, disegnatore, scultore, architetto, ingegnere, scenografo, anatomista, letterato, musicista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell'umanità. Leonardo è il modello dell’artista eclettico per antonomasia, colui che riesce ad eccellere in qualsiasi campo. La sua inesauribile curiosità lo portava ad affrontare qualsiasi problema con appiglio scientifico.
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Leonardo realizzò centinaia di disegni di anatomia, botanica, zoologia, ingegneria militare e idraulica. Egli privilegia, l’osservazione dal vivo ed è il primo a inserire nei ritratti i cosiddetti “moti dell’animo”.
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Giovanissimo entrò nella bottega del pittore Andrea del Verrocchio dove studiò la prospettiva, l’anatomia e il disegno. Il Battesimo Di Cristo, 1475 Firenze, Galleria degli Uffizi
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Nel 1482 circa Leonardo si trasferì a Milano, dove rimase per quasi 20 anni
Vergine delle rocce, Parigi, Museo del Louvre
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L’opera venne commissionata negli anni 80 da una confraternita maschile di Milano. Realizzò poi una seconda versione del dipinto, oggi a Londra, terminata nel 1508, che pur essendo molto simile nell’impostazione generale, presenta alcune varianti nella composizione, nel tentativo di renderne forse più chiaro e accessibile il significato.
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SOGGETTO è l’incontro nel deserto del Sinai tra Gesù e Giovanni Battista.
La COMPOSIZIONE delle figure è come spesso accade TRIANGOLARE e questo ci aiuta a focalizzare l’attenzione sulla scena in primo piano. I personaggi sono inoltre tutti legati da sguardi e gesti. Una delle grandi innovazioni che porta Leonardo in pittura è la PROSPETTIVA A VOLO D’UCCELLO, che possiamo notare nello sfondo del dipinto. Tutto è avvolto da luci, ombre e penombre. LO SFUMATO, cioè il delicato uso della luce che sfuma i contorni delle forme è così raffinato da creare un’impressione di mistero.
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Il cenacolo, 1495-1497ca, Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie.
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1. TECNICA FALLIMENTARE invece di dipingere sulla parete appena intonacata e umida (affresco) stende sul muro asciutto colori da lui stesso sperimentati che risulteranno non resistenti. Oggi quindi il dipinto è molto rovinato. 2. SOGGETTO è il momento in cui Gesù annuncia agli apostoli che uno di loro lo tradirà. 3. è in quest’opera particolarmente la VARIETÀ DI EMOZIONI che vengono ben riprese sui volti dei personaggi
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La composizione è simmetrica e trova il suo centro nella figura piramidale del Cristo, ai cui lati gruppi di figure si muovono in direzioni contrastanti.
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Nei primi anni del ‘500 eseguì il celebre ritratto e continuò a lavorarci con ostinazione perché non considerò mai l’opera finita tanto la voleva perfetta. Monna Lisa o Gioconda Parigi, Museo del Louvre.
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SOGGETTO ancora oggi la donna raffigurata non è stata identificata con certezza, il Vasari riporta “prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di monna Lisa sua moglie”, per questo è universalmente conosciuta come Monna Lisa o Gioconda, dal cognome del marito. La donna è misteriosa, ambigua e sfuggente grazie al modo in cui Leonardo ha lasciato indefinite alcune parti del volto (la bocca, gli occhi) immergendole in una morbida penombra, grazie all’uso del CHIARO SCURO. Alle spalle della figura con una PROSPETTIVA ALTA si apre un immenso paesaggio, reso con la prospettiva aerea.
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