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PubblicatoLorenzo Milani Modificato 8 anni fa
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LA STARTUP
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È un termine inglese che significa “avvio” e sta, appunto, ad indicare la fase iniziale per l’avvio di una nuova impresa. In altre parole, comprende le operazioni e il tempo necessario per trasformare una piccola impresa in una grande impresa.
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Quali sono le caratteristiche di una startup? È un’attività d’impresa che nasce per la prima volta, dando attuazione pratica ad un’idea innovativa che non era mai stata realizzata da nessuno (almeno non con le stesse modalità).
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È, in genere, una piccola impresa, flessibile e poco strutturata a livello organizzativo, con un “team” di lavoro formato da soci o persone che, possono anche svolgere altre attività. Essa si sviluppa più facilmente sul web perché le startup “digitali” nascono in tempi più rapidi e con costi minori (non hanno bisogno, ad esempio, di una sede fisicamente individuata).
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Qual è il percorso per avviare una startup? Prima, è necessario che il futuro imprenditore rediga una sorta di piano strategico d’impresa (Business plan), che evidenzi i costi tipici dei primi dodici mesi di attività, i tempi e tutte le operazioni necessarie per rendere operativa la startup (es. affitto dei locali, arredamento degli uffici, macchinari, stipendi).
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Dopo la stesura del piano di startup, bisogna svolgere tutte quelle attività “istituzionali” che comprendono, ad esempio, l’iscrizione nel Registro delle Imprese, l’apertura di una partita Iva, l’iscrizione all’Inail. A questo punto, la startup è pronta per entrare nel mercato ed è possibile valutare anche la possibilità di accedere a finanziamenti mirati, promossi dalle Camere di Commercio o con bandi pubblici italiani ed europei.
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Ecco alcuni esempi di “STARTUP” che sono state realizzate di recente: “Bulbo”, startup bolognese, nata nel 2013, che vende lampade a led di design e ad alta innovazione tecnologica per coltivare ortaggi, piante aromatiche, fiori e piante grasse in casa e in ambienti privi di luce naturale. “Rossa”, startup siciliana, nata nel 2013, che produce un liquore “Amara” a base di scorze d’arancia, che piace anche alle signore ed è perfetto per i cocktail. Un’altra startup di Terni che ha trasformato una casa di campagna in un’azienda agricola. Essa offre una produzione di polli ruspanti, ortaggi e frutta, direttamente al consumatore finale che la riceve a casa, dopo averla ordinata via e-mail.
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LA STARTUP INNOVATIVA
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Il Governo, per agevolare la nascita e lo sviluppo di imprese innovative ad alto valore tecnologico di nuova o recente istituzione (meno di 4 anni), ha emanato il Decreto Legge n. 179/2012, convertito con modificazioni nella L. n. 221/2012.
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La normativa stabilisce una serie di REQUISITI necessari affinché una società possa qualificarsi “startup innovativa”, tra i quali, ad esempio: forma giuridica di società di capitali; sede in Italia;
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produzione annua non superiore a 5 milioni di euro, a partire dal 2° anno di attività; mancata distribuzione di utili; oggetto sociale esclusivo o prevalente: sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
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Nel caso in cui le imprese soddisfino i requisiti per essere definite “startup innovative” godono di diverse misure di sostegno (es. facilitazioni nel ripianamento delle perdite), tra cui moltissime agevolazioni fiscali (es. esonero dei diritti camerali e imposte di bollo).
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Nel 2013, la metà delle startup innovative ha prodotto valore per meno di 27.000 euro. Si tratta di dimensioni davvero piccole, anche se si confrontano i dati occupazionali, dai quali emerge che almeno la metà delle startup impiega un solo dipendente. Dall’ultimo rapporto del Ministero dello Sviluppo Economico, aggiornato a fine dicembre 2014, le startup innovative, iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese, erano 3.179, con un impiego di oltre 15.000 lavoratori (12.556 soci e 2.607 dipendenti).
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