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METABOLISMO PROTEICO DEL RUMINE
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METABOLISMO DELLE SOSTANZE
AZOTATE NEL RUMINE NPN
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(predazione protozoaria, lisi) (urea salivare, ematica)
PRINCIPALI VIE DI PRODUZIONE E DESTINO DEI COMPOSTI AZOTATI SEMPLICI NEL RUMINE degradazione N alimentare incorporazione nelle proteine microbiche peptidi aminoacidi ammoniaca riciclo N microbico (predazione protozoaria, lisi) assorbimento transepiteliale riciclo N endogeno (urea salivare, ematica) transito verso l’abomaso
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COSTITUENTI AZOTATI ALIMENTARI
LA DEGRADAZIONE DEI COSTITUENTI AZOTATI ALIMENTARI DIPENDE DA: caratteristiche di degradabilità intensità e durata dell’azione enzimatica concentrazione enzimi proteolitici densità della popolazione microbica tempo di ritenzione dell’alimento quantità di sostanze azotate ingerita quantità di glucidi ingerita
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azoto non proteico azoto proteico solubile azoto proteico insolubile
ANDAMENTO TEORICO NEL TEMPO DELLA DEGRADAZIONE RUMINALE DOPO L’INGESTIONE DI TRE DIVERSE FORME ORGANICHE DI AZOTO azoto non proteico azoto proteico solubile Intensità della fermentazione azoto proteico insolubile Tempo (ore)
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CLASSIFICAZIONE DEI PROTIDI GREZZI IN FUNZIONE DELLE LORO CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE E DELLA VELOCITA’ DI DEGRADAZIONE NEL RUMINE La solubilità delle proteine varia in funzione del pH, variabile che influenza anche l’attività specifica degli enzimi proteolitici.
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COMPOSIZIONE, DEGRADAZIONE RUMINALE E DIGESTIONE INTESTINALE DELLE DIVERSE COMPONENTI AZOTATE DEGLI ALIMENTI
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CATABOLISMO DEI COMPOSTI AZOTATI NEL RUMINE
La possibilità dell’animale ospite di utilizzare attraverso l’assorbimento intestinale gli aminoacidi presenti nei vegetali o prodottisi all’interno del rumine per opera dei microrganismi (corpi batterici), sia fortemente condizionata dalla contemporanea presenza di glucidi alimentari. Tanto più le proteine alimentari sono degradabili e costituite da aminoacidi con catene carboniose facilmente metabolizzabili a scopo energetico, tanto più facilmente utilizzabili dovranno essere i glucidi alimentari.
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CATABOLISMO DEI COMPOSTI
AZOTATI NEL RUMINE In un razionamento corretto, i diversi alimenti devono essere combinati tra loro in modo da garantire un rapporto adeguato tra glucidi e proteine molto degradabili, proteine lentamente degradabili e proteine a degradabilità modesta o “protette” con appositi trattamenti fisici o chimici. Queste ultime oltrepassano il rumine senza subire l’attacco microbico e giungono inalterate all’intestino, disponibili per i processi digestivi e di assorbimento dell’animale.
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Intensità della fermentazione
Acidi grassi volatili (fermentescibilità glucidi) Ammoniaca disponibile (degradabilità proteine) X A = zuccheri solubili B = amidi e destrine C = carboidrati della parete cellulare B Intensità della fermentazione Y X = NPN Y = proteine solubili e degradabili Z = proteine insolubili, ma degradabili C Z Tempo (ore)
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CATABOLISMO DEI COMPOSTI
AZOTATI NEL RUMINE MEDIAMENTE, LO STATO FUNZIONALE DEL RUMINE È TALE DA DETERMINARE COMUNQUE UNO SQUILIBRIO TRA LA VELOCITÀ DEI PROCESSI DI SINTESI PROTEICA MICROBICA E QUELLA DELLA FERMENTAZIONE DELLE CATENE CARBONIOSE DEGLI AMINOACIDI, CON LA PRODUZIONE NETTA GIORNALIERA DI AMMONIACA.
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